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Autore: pamina71    16/10/2017    15 recensioni
Sono passati cinque anni dalle ultime indagini di André ed Oscar, che ora vivono apparentemente tranquilli a Gravelines, in realtivo anonimato, giacchè intorno infuria il Terrore. In questa vita quasi agreste giunge una vecchia conoscenza, in cerca di aiuto, e una situazione incresciosa li porta a condurre una rapidissima indagine.
Una mini-long per chiudere la serie noir che siete state tanto gentili da seguire nei mesi scorsi.
Il titolo è parte di un aforisma: Ci sono anni che pongono domande e anni che rispondono. (Zora Neale Hurston).
Questa storia fa parte della serie "Lupi, giganti ed altre avventure"
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lupi, Giganti ed altre avventure'
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1. Fratelli

 

L'uomo giunse ad un incrocio sulla via principale di Gravelines, dove dinanzi ad una locanda un gruppo di bambinetti stava giocando alla lippa, osservato da lontano da alcune donne intente al cucito all'ombra di una pergola.

Uno dei bambini, sui cinque anni, si rivolse con fare corrucciato ad un altro che ne poteva avere un paio in più, tarchiato ed aggressivo:

- Piantala, Paul! Non puoi sempre vincere, solo perchè sei il più grande!

- E invece sì! Sono il più grande ed il più alto.

L'altro non si lasciò intimorire, fissandolo con gli occhi verdi da sotto una frangetta castana.

- Sei il più alto perchè sei nato prima. Ma quando saremo cresciuti, ti supererò di almeno due palmi. Il mio papà è più alto del tuo, quindi io crescerò di più.

Gli rispose, anche se era evidentemente un suggerimento dato da qualche adulto.

L'uomo osservò con curiosità il battibecco; appariva evidente che la rissa fosse la replica di litigi dei giorni precedenti.

- E poi, il mio papà è più bello del tuo. E tu sei brutto come il tuo. Brutto e cattivo.

Prima che Paul si scagliasse contro il piccolo, l'uomo dagli occhi grigi decise di intervenire, distraendoli.

- Scusatemi, bambini. Sto cercando la casa del Cittadino Grandier.

I contendenti si fermarono, osservando quel tipo alto e magro che li guardava interrogativo. Un altro uomo era rimasto pochi passi indietro.

Mentre si lasciava scrutare dai piccoli, si chiese per l'ennesima volta se avesse fatto bene a fidarsi. Non aveva avuto nessun dubbio ad affidare la propria vita al Comandante Oscar, ma non aveva mai compreso il suo attendente. Non era ancora riuscito a definirlo in altro modo. Serio ed affidabile a Versailles, lo aveva però deluso profondamente seducendo la sua padrona, e dimostrando di non saper stare al proprio posto. E ora gli doveva sostanzialmente affidare la propria salvezza1. E poco importava che gli eventi degli utlimi anni avessero sovvertito definizioni e ranghi. Per lui l'aristocrazia aveva ancora il diritto di predominare sulle altre classi.

Il monellino dagli occhi verdi si riscosse dalla contemplazione e gli si rivolse tutto fiero:

- E' il mio papà.

Quello bello, pensò il Conte, ora si spiega. E tirò la gota destra in un sorriso sghembo.

Quello che lo lasciava perplesso fu il fatto che non solo Oscar avesse gettato alle ortiche la reputazione, come aveva sempre ritenuto, andando a vivere more uxorio con quel roturier, ma avesse anche messo al mondo un illegittimo.

- Vi accompagno io a casa. Devo solo recuperare mio fratello, la mamma non vuole che resti in piazza da solo. E' piccolo.

Due, addirittura! E utilizza il termine mamma, come usa tra la plebe! Certo, che con ciò che è avvenuto in questi anni...

Il marmocchio corse verso un gruppetto di bambinetti più piccoli, seduti sotto la quercia ed intenti ad un gioco tranquillo. Si chinò verso uno dai capelli di un castano un poco più chiaro, e con due occhietti vispi che parevano azzurri.

Dovette tirarlo un paio di volte per un braccio, ma tutto sommato l'altro si convinse abbastanza facilmente. Dopo alcuni istanti furono entrambi vicino ai due uomini. Il più grande parve ricordarsi delle buone maniere.

- Io sono Christophe, e lui si chiama Antoine. E Voi siete gli amici di papà che dormiranno nelle nostra camera, vero?

Il Conte pensò che amico non fosse la definizione migliore, però al momento era la più adatta a mascherare i propri scopi. Anzi, era il termine che avevano convenuto per lettera.

- Sì. E ti ringrazio molto per averla ceduta.

Il bambino annuì gravemente.

- Abbiamo una stanza vuota, quella che era della nonna. Ci dorme lo zio Alain quando viene. Ma ha solo un letto grande, e la mamma dice che due fratelli adulti non va bene che ci dormono. Allora ci staremo io e Antoine.

Intanto stavano percorrendo lentamente la via principale del villaggio fortificato2. Non era lunga, e attraversava la cinta muraria da est verso ovest, ovvero dalla via che giungeva da Dunkerque per congiungersi a quella che portava a Calais. La percorsero per un centinaio di passi, poi svoltarono a destra verso una piccola via che si dirigeva verso il canale ed il mare, dove gli edifici non erano più così ammassati gli uni sugli altri. In altri tempi il Conte avrebbe visitato volentieri le fortificazioni ideate da Vauban, che gli avevano fatto studiare molto tempo prima, ma in quel momento non desiderava altro che superare l'uscio che rappresentava la sua meta di quel giorno.

 

Si arrestarono dinanzi ad una casa bianca con un grande glicine sulla facciata. Il più piccolo dei fratelli si precipitò dentro di corsa, chiamando:

- Mamma! Mamma!

- Sono qui, non gridare.

- Sono arrivati gli amici di papà. - Annunciò Christophe.

Oscar comparve sull'uscio di una stanza a sinistra. Alta e snella come la ricordava. Ma, a differenza di quanto la memoria gli suggeriva, la vide apparire con un abito di mussola bianca, anziché con l'uniforme con la quale la ricordava.

Gli si fece incontro sorridendo:

- Benvenuti! Vedo che non avete avuto problemi di sorta, siete giunti puntualissimi. Anzi, di più, poiché mio marito non è ancora rientrato.

Colui che era stato il Conte di Girodelle le si fece accosto, e colse dalla frase di Oscar anche la maniera con cui fosse meglio rivolgersi.

- Cittadina Grandier! Io e mio fratello siamo davvero lieto di rivedervi. E' passato molto tempo, dall'ultima volta. Talmente tanto da non sapere delle nozze. Vi siete sposati dopo… - ma non terminò la frase, poiché in quel momento vide entrare una giovane domestica. Sapeva da Hortense, la sorella che lo aveva indirizzato a Gravelines per la sua fuga in Inghilterra, che nella sua nuova vita non aveva specificato di essere aristocratica. Ma la Madame de la Lorencie non gli aveva detto che Oscar si fosse sposata. Probabilmente lo aveva dato per scontato.

La cittadina Grandier chiese cortesemente alla ragazza di portare un tè e si soffermò a specificare:

- Ci siamo sposati nel febbraio 1789. Prima di lasciare Parigi. Poi abbiamo fatto un piccolo viaggio verso sud. L'intenzione era quella di passare qualche settimana al tepore della costa e salutare mio zio, che aveva proposto ad André un'adozione, cosa di cui gli eravamo molto grati, sebbene non avessimo poi accettato. Poi, però, l'Ammiraglio si sentì male, e non avemmo cuore di abbandonarlo. Quando morì io ero ormai troppo avanti con la gravidanza per poter viaggiare, e trasferirci qui come era la nostra intenzione primigenia. Ma quando ci muovemmo i primi passi della Rivoluzione erano stati fatti, ed André giudicò, molto saggiamente alla luce di quanto accadde in seguito, di celare il mio nome. Qui sono Fran;oise.

Girodelle la guardò stupito. Non sapeva se a lasciarlo più esterrefatto fosse la lunga spiegazione, il discorso su se stessa più ampio che le avesse mai udito fare o la chiarezza con la quale individuava la propria situazione. Nello stesso tempo, Oscar osservava il suo antico secondo e la trasformazione, anche estetica, che la rivoluzione vi aveva operato. I capelli tagliati sotto le orecchie, una sobria redingote di stile inglese, gli stivali. Le parve che avesse un'aria particolarmente sciupata. Provò un sincero rammarico per l'aristocratico la cui vita era stata così violentemente capovolta dagli eventi. Si prese anche l'agio di osservarne il fratello. Era sempre stato taciturno, ma ora le parve ancora più malmostoso. Non ne aveva, in effetti, udito la voce.

La cameriera, che Oscar chiamò Marotène3, ricomparve con un vassoio recante la teiera, le tazze e la chicchera. Venne rapidamente congedata, con l'incarico di passare dal pescivendolo, ma in realtà per poter discorrere con maggiore agio.

- Come avete detto che si chiama la cameriera? - domandò Girodelle.

- Marotène. E' un nome tipico della Normandia. In questi giorni dovrete abituarvi a nomi che per voi suoneranno un tantino curiosi. - Rispose Oscar, occupandosi della bevanda.

- E, a proposito di curiosità – riprese – sappiate che questo è un piccolo centro. La gente è curiosa ed osservatrice. E gli ultimi anni con il loro carico di eventi dolorosi hanno accentuato questa caratteristica. Anche se non vi porranno mai domande dirette.

Girodelle annuì.

- Dovrete essere cauti. Quasi come alla Reggia. André ha già casualmente fatto sapere in giro che alcuni suoi amici in viaggio per Boulogne-sur-mer soggiorneranno qui un paio di giorni. Vi porterà a vedere la sua barca, il Bonhomme. E' piccola, un sedici piedi, ma mi aspetto che ne tessiate lodi entusiastiche e che esprimiate la curiosità di farci un giro. Farete quindi una breve gita, che troverete divertente. André offrirà allora di accompagnarvi in barca a destinazione. Ne discorrerete alla locanda, in modo che tutti sentano. A metà strada vi abborderà un secondo natante che vi porterà a Dover. André proseguirà comunque per Boulogne-sur-mer, in caso qualcuno del paese dovesse recarsi laggiù.

Oscar sollevò la tazzina e guardò i due uomini negli occhi.

- Questo è quanto. Non ne riparleremo. - Concluse. Ed in quella frase c'era tutto il piglio del comandante.

  

 

1  Cinque anni dopo l'ultima avventura: siamo nel 1794, quindi nel periodo del terrore.

« Sa datation et sa définition restent très fluctuantes. Toutefois, on distingue deux périodes de Terreur. La première débute par la chute de la royautè l2 10 aout 1792 et prend fin avec la réunion de la première session de la Convention Nationale, le 20 septembre 1792. La seconde période débute par l’élimination des députés girondins avec les Journés d'émeute des 31 mai et 2 juin 1793, et s'achève par l’élimination des Robespierristes du 9 au 12 thermidor an II (27-30 juillet 1794).

2  La fortificazione di Gravelines fu restaurata ed ampliata da Vauban (lo stesso che fortificò Briançon, il cerchio si chiude), che ne fu governatore dal 1706, ed un nuovo canale enne iniziato nel 1736.

3  Ho trovato un sito di una associazione culturale Normanna (Magène) che riporta delle interessanti liste di nomi di utilizzo regionale o talvolta addirittura ristretto ad alcuni comuni. E' presnete anche una lista di nomi normanni antichi. Tra i nomi maschili, André pareva essere tipico della zona, e compare addirittura in tre versioni, quella a noi nota, come Andrâ e come Aundraé.

 

 

   
 
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