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Autore: Xenebe    16/10/2017    3 recensioni
Sono passati due mesi dal disastro del matrimonio fallito e Akane non sopporta più la situazione assurda che si è venuta a creare.
Ranma ormai passa tutto il suo tempo con Shampoo e non le rivolge quasi la parola. Nabiki però sembra sapere qualcosa, anzi spesso e volentieri lei e Ranma confabulano sottovoce.
Per Akane è il momento di andare avanti, ma questo significa reinventarsi daccapo e sacrificare una volta per tutte il suo amore. Ci riuscirà?
Ranma come prenderà la cosa? E qual è il piano di cui è al corrente solo Nabiki? Ma soprattutto riuscirà a riconquistare la sua fidanzata?
Il ragazzo con il codino scoprirà presto che in fondo, quando si prende una decisione, a volte l'amore può non essere abbastanza, non per tornare indietro.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nabiki Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vi ringrazio di cuore per la bella accoglienza! Spero che questo capitolo vi piaccia anche più dello scorso!
Un bacio e buona lettura! 




Due secondi dopo l'uscita di casa della sua promessa sposa, appena sua madre si era allontanata per raggiungere Kasumi in cucina, Ranma si girò a guardare Nabiki.
- Si può sapere cosa ti diverte tanto? Ti devo ricordare che l'hai persa? Devi fare solo una cosa! E non ci riesci!-
Nabiki lo guardò male.
- Punto primo, non l'ho persa io! Ma uno dei miei sottoposti, che sarà opportunamente punito per questo. Punto secondo, non ci sarebbe bisogno di seguirla o controllarla se tu la smettessi di ignorarla! Questo tuo ridicolo piano ti si ritorcerà contro cognatino! Punto terzo... è vero, ha un bel taglio che le sta benissimo e le mette in risalto gli occhi!-
- Come se ce ne fosse bisogno!-, mormorò infastidito, ma Nabiki lo sentì. 
- Vedi di stare attento alla tua linguaccia, Ranma. Se ti dovesse sentire qualcun altro, tutto il tuo piano andrebbe letteralmente a volare fuori dalla finestra, come i tuoi propositi e tu stesso quando Akane scoprirà che stai facendo. E ora dovremmo andare a scuola, no?- concluse prima di scoccargli un falsissimo sorriso innocente.
Lui si rese conto che Akane era uscita da sola da troppo tempo ed imprecò seguendo Nabiki.
Forse la quasi cognata aveva ragione, forse Akane si sarebbe arrabbiata e l'avrebbe spedito in orbita, ma almeno sarebbe stata al sicuro: nessun rapimento, nessuna fidanzata gelosa, niente l'avrebbe messa più in pericolo, soprattutto non a causa sua. Sapeva che la ragazza non era d'accordo con il suo piano, ma aveva acconsentito ad aiutarlo a tenere d'occhio la sorella per conto suo, non aveva neanche dovuto sborsare soldi, aveva pagato in lacrime, mentre le raccontava quello che era successo in Cina.
Nabiki era l'unica che sapeva tutta la storia, agli altri avevano raccontato la versione breve e poco originale secondo cui Ranma e Akane si erano salvati la vita a vicenda contro l'ennesimo avversario impossibile, ma non avevano raccontato che fosse un semidio, né che Akane fosse stata disidratata, né che Ranma avesse ucciso qualcuno, né che Akane per pochi secondi fosse realmente morta. Solo Nabiki sapeva tutto. Tutto. Ranma aveva dovuto parlarle di tutto, questo era il patto per aiutarlo, la ragazza voleva sapere tutto quello che era accaduto, tutto quello che lui aveva provato, tutta la vergogna, la disperazione, il vuoto che aveva sentito stringendo a se il corpo nudo e senza vita della fidanzata, tutto l'amore e la gioia che gli erano scoppiati nel cuore quando lei aveva ripreso conoscenza. Non c'era niente che non le avesse detto e ora, anche se credeva che il suo piano fosse idiota, anche se non era d'accordo con lui, anche se moriva dalla voglia di vendere almeno la metà delle informazioni di cui era a conoscenza, sarebbe rimasta in silenzio e avrebbe dovuto aiutarlo e mantenere i suoi segreti. Glielo doveva. 
Intanto non si era accorto che correndo sulla recinzione, come ogni mattina, aveva distanziato la ragazza, abbastanza da essere arrivato a scuola e non vederla ancora all'orizzonte. Ma quello che in realtà lo colpì fu lo spettacolo che si svolgeva avanti a lui, all'interno dei cancelli del Furinkan. Più di metà della popolazione maschile circondava Akane che, a braccia conserte, stava scuotendo leggermente il capo in segno di diniego.
- Ma... ma... Akane...- un paio di ragazzi si erano avvicinati di più a lei e sembrava volessero cercare di farla ragionare.
- Ma... perché?-
- Perché, prima di tutto, non sono stata io a mettermi in questa situazione e non voglio che continui.-
- Però Ranma...-
- Già, Ranma. Sapete che vi dico? Sarà anche un baka, un immaturo e un idiota insensibile, ma è molto forte, eppure...-
"Eppure sono qui che ti ascolto, Maschiaccio!", si disse il ragazzo prima di avvicinarsi, lo intravidero Daisuke e Hiroshi e gli corsero incontro, sembrava volessero calmarlo, aveva capito dai loro balbettii agitati, li guardò perplesso e si avvicinò alla fidanzata, con un sorrisetto sardonico sul volto.
- Secondo me dovresti dargli una possibilità, maschiaccio.- poi guardando l'espressione sbalordita dei presenti aggiunse velocemente,- certo non so di che si tratti... ma credo sarebbe carino fingerti una persona gentile, tanto per cambiare, Akane!-
Ci fu un coro sommesso di assenso.
- Ranma!- alla ragazza stavano letteralmente fumando le orecchie e mentre si girava completamente verso di lui, Ranma notò che sembrava avesse messo una divisa di almeno una taglia e mezza più piccola, infatti ogni centimetro di stoffa aderiva perfettamente alle sue curve e alla sua pelle; inutile dire che questa considerazione stava calamitando tutte le sue attenzioni, come quelle di ogni ragazzo in quel cortile, questa fu la vera spiegazione di quello che accadde.
Infatti Ranma Saotome era un artista marziale molto capace, qualcuno -lui per primo- avrebbe potuto dire che fosse il migliore della sua generazione. Era capace di avvertire un pericolo molto prima che questo si rivelasse come tale, ma i suoi sensi non riuscivano mai ad essere all'allerta intorno all'unica fidanzata di cui gli importasse davvero, solo grazie a questo lei riusciva a colpirlo ( questo e il fatto stesso che sapendo di meritare almeno la metà di quei colpi, decideva di non schivarli); questo era anche il motivo per cui spesso, quando era totalmente immerso nelle sue discussioni con Akane, anche gli altri riuscivano a prenderlo di sorpresa.
Eppure riusciva quasi sempre ad accorgersi di quando Nabiki gli era intorno, il più delle volte gli dava un brivido su per la colonna vertebrale. Anche stavolta l'aveva sentita finalmente arrivare, ma non se ne era preoccupato, stava lavorando con lui del resto. Per questo probabilmente non si aspettava il ceffone che, lasciando esterrefatti tutti, risuonò per tutto il cortile, insieme alla frase :- Akane, ha ragione, sei proprio un baka!-
Detto questo quell'arpia di sua cognata prese sotto braccio la sorella e si avviò nell'edificio.
   
 
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