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Autore: sentodoredimorte    19/10/2017    1 recensioni
Cassandra si sveglia in un letto che non è il suo, affianco ad un uomo sconosciuto. Non ricorda nulla dei sei anni passati e tutto ciò che sa è che non è più una liceale.
Si ritrova catapultata in una vita che deve riscoprire e in un mondo tutto nuovo popolato da esseri sovrannaturali come streghe, maghi, guerrieri e guardiani.
Ben presto scoprirà di essere sposata con il re del Regno degli Incubi, del quale però non ha ricordi.
In molti cercheranno di aiutarla con la sua memoria, ma solo lei potrà scoprire il vero motivo delle sue condizioni.
Potrà fidarsi delle nuove persone che la circondano?
Scoprirà il motivo della sua perdita della memoria?
Riuscirà a ritrovare davvero se stessa o diventerà una nuova persona?
Se volete scoprirlo seguite Cassandra tra odio e amore, pace e guerra.
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Questa storia non è una fanfiction, si ispira a particolari di libri o film vari ma nel complesso è un'opera del tutto originale e inventata da me. Ho anche un profilo su wattpad con il nome Sentodoredimorte dove pubblico la stessa storia che però è più avanti con il numero di capitoli! Fatemi sapere cosa ne pensate o se avete consigli! un bacione
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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PARTE 4

Il mio tatuaggio si è mosso e non riesco a capire come sia possibile. Nell’esatto momento in cui l’ho sfiorato ha spostato la coda, anche se in modo impercettibile.

Sento che il battito del mio cuore è accelerato, forse a causa dello shock. Forse è lo stress che me l’ha fatto credere; forse questa giornata è stata troppo per me e ora la mia mente mi gioca brutti scherzi.

Cercando di ignorare ciò che avevo visto mi faccio un bel bagno rilassante, con tanto di schiuma e sali da bagno trovati sulle mensole poco prima. Ora che sono sola non posso fare a meno di pensare a quello che è successo. Non posso fare a meno di pensare a come sia finita qui. Tutto ciò che la mia mente ricorda è l’ultima serata a Vienna. Erano le 23 circa ed eravamo in una discoteca, Maria era già ubriaca e ballava in compagnia di un ragazzo sulla ventina in maniera molto provocante, mentre Iris era al bancone cercando di convincere il barista che non era troppo brilla per un altro bicchiere di rum. Come le mie amiche avevo bevuto anche io, ma non ero così messa male da accettare le avance del ragazzo cubano, seduto dell’altra parte della discoteca, che mi stava fissando da almeno mezz’ora. L’ultima cosa che ricordo era che ero uscita dalla discoteca per prendere una boccata d’aria e il cubano mi aveva seguito. Quello che è successo dopo è confuso. Il cubano che prova a palparmi il sedere con la scusa di tenermi in piedi, il cubano a terra con il labbro spaccato e un uomo con un cappello da cowboy dal viso arrabbiato; poi, il vomito. Infine mi sono svegliata nel letto con Venom.

I miei polpastrelli si sono ormai raggrinziti e questo mi fa capire di dover uscire dalla vasca. Con l’asciugamano pulisco lo specchio appannato e mi osservo nuovamente. I miei capelli neri come l’ebano, che mi arrivavano alle spalle, mettono sicuramente in risalto gli occhi verde smeraldo, accentuati anche dalla pelle chiarissima. Non ho mai avuto i capelli così corti come ora. Fuori dal bagno fa quasi freddo ma pian piano mi abituo alla temperatura. Ho solo l’asciugamano che mi copre quando la porta si apre e Venom entra. Mi sono scordata che è anche la sua stanza.

- oh, hei. Ti trovo meglio. Ti sei rilassata almeno un po’? - mentre parla noto che la sua fronte si è rilassata, come se fosse stato agitato per qualcosa. Probabilmente è per colpa mia, essendo uscita dalla cucina senza nemmeno dirgli una parola. Dopo quello che è successo non deve essere stato il massimo per lui.

- si, un po’ si. Se non ti dispiace mi vado a mettere qualcosa addosso- sono diventata di nuovo un peperone ma spero non mi abbia visto; e senza dire altro mi fiondo nel guardaroba, grande come un’altra stanza, chiudendo la porta alle mie spalle.

La stanza è rivestita in legno, come la camera principale, con una moquette color porpora, e tutt’intorno vestiti, vestiti e vestiti. Senza pensarci troppo prendo un intimo, un paio di jeans, una maglia ed esco. Quando apro la porta lo trovo li ad aspettarmi, sdraiato sul letto.

-posso farti una domanda?- devo chiederglielo. Magari è stato frutto della mia fantasia ma devo farlo.

Si alza e mi osserva - certo, puoi chiedermi tutto quello che vuoi.-

- perché il mio tatuaggio si è mosso?- lo dico quasi sputando le mie stesse parole, nel tentativo di non cedere alla vergogna di una domanda simile.

Il suo sguardo è una via di mezzo tra lo stupito e il confuso, ma prima di farlo parlare aggiungo – intendo dire che, magari è stata colpa dello stress, ma sono convinta di avergli visto muovere la coda quando l’ho sfiorato. È stato solo un secondo, anche meno probabilmente, e visto che questo mondo è strano e totalmente diverso dalla terra magari…- ho il fiatone per aver parlato troppo in fretta, e il timore di aver detto una gran cavolata.

Venom si passa una mano fra i capelli, spettinandoli. Fa un respiro profondo e mi guarda accennando un sorriso. - in realtà non è stato lo stress a fartelo vedere, perché si sarà mosso di sicuro. Malibù ha la tendenza a dormire di continuo ma ogni tanto anche lui decide di sgranchirsi un attimo-

-Malibù? Il mio tatuaggio ha un nome?-

- non è un semplice tatuaggio Cassandra. È un famiglio. Un famiglio molto potente.- interviene lui.

Famiglio? Ci mancava solo questa. Ad ogni conversazione è come partecipare ad una lezione di storia. Mi sta esplodendo la testa. Fosse stata un’altra occasione non gli avrei chiesto nulla, ma dal momento che quella cosa è sulla mia schiena, sulla mia pelle, faccio un ultimo sforzo.

- cos’è un famiglio?-

Venom non mi risponde subito. Prima si alza, si sposta verso la finestra e la apre uscendo sul balcone. Lo vedo sedersi su una sedia, che sta mattina a causa della fretta non avevo notato. Di fianco a lui ce n’è anche una seconda e decido di accomodarmi li per il momento.

Per qualche minuto resta a fissare l’orizzonte. Dalla nostra posizione la vista è spettacolare; le innumerevoli case circondano il palazzo e dopo di esse si apre un’enorme distesa di prati e alberi, talmente enorme da sembrare infinita. Capisco che è già sera solo grazie al cielo colorato da varie tonalità di arancione, rosso e rosa, e grazie al sole, che inizia a nascondersi dietro le punte affilate delle montagne, che fanno da sfondo, creando così un paesaggio mozzafiato.

Mentre Venom fissa il panorama io fisso lui. A differenza di quello che vuol mostrare ha lo sguardo infelice, quasi rassegnato; e la stanchezza gli segna il volto lasciandogli due ombre scure sotto gli occhi di ghiaccio.

-che cosa ti preoccupa Venom?- non mi interessa se non mi ha risposto, per ora sento la necessità di assicurarmi che stia bene. Un bisogno profondo nato da qualche meandro del mio cuore che forse ricorda cose a me sconosciute.

- nulla- si sforza di sorridermi, anzi, mi sorride. Ma non con gli occhi.

- e invece si. Dai, puoi parlarmene.-

Sospira profondamente, come se le parole che sta per dire fossero troppo pesanti per uscire dalla sua bocca – mi preoccupi tu. Mi preoccupa il non sapere se ti tornerà la memoria. Non sono spaventato dal dover ricominciare tutto da capo, ma se tu, la tu diciannovenne, non mi amasse più? Noi ci siamo incontrati verso settembre, e potresti essere cambiata dalla persona che ti ricordi tu. Magari quando eri a Vienna eri insensibile e apatica, o eri una fredda manipolatrice o chissà chi, mentre quando ti ho conosciuta io eri dolce e gentile. Vedevi il mondo sempre del lato positivo e avevi sempre il sorriso stampato sulle labbra. Sono terrorizzato di perderti perché so che non potrei farcela, ma non voglio nemmeno farti troppe pressioni per le tue attuali condizioni.-

Rimango in silenzio mentre lui affonda la faccia tra le sue mani. Rimango in silenzio e ferma mentre lui viene scosso dai tremori del pianto.

Quando Venom ha descritto la ragazza che ha incontrato sei anni fa non riuscivo a crederci. Io sono tutto l’opposto. Sono fredda e a volte anche apatica, manipolatrice se serve e molto pessimista. Questo non vuol dire che sono una cattiva persona perché so essere gentile e buona, ma non più di tanto.

Passano ancora un paio di minuti prima che Venom si ricomponga, e quando lo riguardo noto un'altra persona, più sicura e autoritaria. Un re. -comunque per rispondere alla tua domanda di prima i famigli sono delle specie di custodi. Quando salvi la vita ad un animale dotato di anima questo può decidere di esserti riconoscente a vita, stringendo un patto con te e diventando il tuo famiglio. Quest’ultimo per legarsi a te e per poterti proteggere ti entrerà sottopelle, come un tatuaggio.-

Questo vuol dire che ho un drago sottopelle. Non so perché ma la cosa non mi rende per niente tranquilla - aspetta un secondo, ma non possiedono tutti gli animali un’anima?-

- no, tutti gli animali possiedono uno spirito, che è diverso dall’anima; l’anima ti permette di essere “umano”. Noi abbiamo sia uno spirito che un’anima, così come i famigli.- Venom si volta verso di me guardandomi intensamente, si avvicina impercettibilmente fissandomi le labbra ed io in quel momento decido di alzarmi proprio perché so che sta cercando di baciarmi. Cerco di rimanere fredda e impassibile ma in realtà sono un po’ arrabbiata. Pensavo che avrebbe cercato di contenersi. Senza dire nulla si alza e torna nella stanza lasciandomi da sola a fissare il paesaggio. Poco dopo sento la schiena come prudermi, vedo la maglia muoversi e con la coda dell’occhio noto una testa nera spuntare da dietro. Il drago è uscito da sotto la mia pelle e ora è appollaiato sulla mia spalla. È grande quanto un gatto, un gatto pieno di squame. Ha degli spuntoni che gli percorrono tutta la spina dorsale fino alla coda, le zampe sono dotate di quattro lunghi e affilati artigli e gli occhi sono gialli e penetranti. Lo accarezzo titubante e lui sembra quasi farmi le fusa conto la mano – ciao Malibù-

Buongiorno!! Vorrei chiedere a tutti coloro che sono arrivati fin qui a leggere, un commento o un'opinione su questi pochi e brevi capitoli.. giusto per sapere cosa ne pensate o se avete qualche suggerimento o critica! Tutto quello che pensate è benaccetto quindi sbizzarritevi!

   
 
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