Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Elly_46    24/10/2017    8 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< Quindi entriamo tutti assieme? >> sussurrò Malia già in posizione. Avevano scovato la botola per l'accesso al bunker, poco distante dal luogo in cui Theo e Peter avevano sentito Liam. Adesso erano tutti intorno alla botola, pronti al segnale di Scott per entrare in azione. Theo fremeva in attesa, a Peter dava la sensazione di un animale in gabbia. Solo a guardarlo, si rendeva conto il lupo più anziano, non avrebbe mai voluto essere nei suoi panni.

<< Scott >> lo richiamò Derek, e quello alzò lo sguardo su di lui annuendo.

<< Andiamo >> disse aprendo con un colpo solo la botola e scivolandoci dentro. Derek fu subito dietro di lui, e così Theo e il resto del branco. Atterrarono in quello che era uno spazio angusto e buio, sebbene molto ampio. Di colpo le luci si accesero. C'erano cavi di corrente ovunque. Davanti a loro circa una ventina di uomini armati fino ai denti. Li stavano aspettando, dovevano averli sentiti. Vennero coperti immediatamente dai laser, e Scott fece brillare gli occhi di rosso lanciando un ringhio. Gli altri lo seguirono a ruota e attaccarono. Peter saltò contro due di loro contemporaneamente, mentre Malia teneva fermo uno di loro contro una parete, e tirò contemporaneamente un calcio ad un altro che la stava attaccando alle spalle. All'improvviso, non si capì più nulla, erano tutti ovunque, i colpi che volavano erano chiaramente dardi allo strozzalupo, e uno prese Malia di striscio che emise un ringhio inferocito. Derek si fermò, e rivolgendo un sorriso sinistro ai suoi avversari mutò completamente in lupo. Quelli presero a sparare a più non posso, concedendo il tempo a Peter e a Scott di bloccarli.

<< Va a cercare Liam >> gli urlò Scott, e Theo non se lo fece ripetere due volte. Corse colpendo chiunque si trovasse davanti o gli intralciasse la strada. Un cacciatore lo afferrò da dietro bloccandolo con il fucile sotto la gola. La chimera emise un ringhio e si abbassò fino a farlo ruzzolare a terra, poi gli spezzò il collo con un sorriso cattivo.

<< Questo è per aver toccato la persona sbagliata >> ringhiò al corpo morto. Riprese a correre più veloce e nei vari ingorghi si ritrovò a un bivio. Era buio, e non aveva idea di dove conducessero. Non aveva molto tempo, dalle voci che sentiva gli altri dovevano essere in difficoltà. Peter aveva ragione. Lì sotto c'erano più cacciatori di quanti credevano, e non era un buon segno. Provò a concentrarsi, sentendo poi delle voci venire dal corridoio di sinistra. Gli altri due sembravano essere privi di rumori o suoni. Non avrebbero lasciato Liam incustodito, no? Ringhiò, facendo brillare i suoi occhi di giallo e iniziò a correre verso quelle voci. Il corridoio era buio e freddo. Troppo freddo. Per qualche ragione la temperatura lì dentro era diversa. Vide una luce infondo al tunnel e le voci aumentare d'intensità. Si ritrovò a un vicolo cieco, che dava su una porta di metallo. La spalancò con un calcio facendola crollare, mentre lo stridere di sedie lo colpì all'udito. Due cacciatori erano lì, alzati in piedi e con i fucili imbracciati verso di lui. La stanza era poco illuminata, ma alle spalle dei due c'era un'altra porta. Ringhiò più forte scagliandosi contro quei due atterrandone subito uno al quale ruppe il braccio per poi stordirlo. L'altro gli sparò un dardo che lo colpì sulla spalla sinistra, ma Theo si voltò verso di lui con un ghigno cattivo sfilandoselo.

<< Questo non funziona con me >> sibilò avvicinandosi. Quello indietreggiò, ma lui lo afferrò per la gola sbattendolo contro una delle colonne e alzandolo da terra. L'uomo strinse le mani sul suo braccio cercando di liberarsi, ma non ci sarebbe riuscito.

<< Dimmi dov'è >> sussurrò Theo forzando la stretta. Quello tossì e annaspò in cerca d'aria.

<< Dimmi dov'è >> ringhiò ancora illuminando gli occhi, mentre gli artigli si allungavano tagliandogli la gola. Il cacciatore urlò, ma lui strinse ancora di più. Voleva sapere dove fosse Liam. Fosse l'ultima cosa che faceva, avrebbe messo a soqquadro quel posto.

<< Nella cella – respirò a fatica l'uomo – nella cella frigorifera >> Theo sorrise, e lo lasciò andare. Quello crollò a terra toccandosi la gola, ma la chimera lo rialzò di nuovo ficcandogli una mano nel petto.

<< Non dovevi toccarlo >> ringhiò ribollendo di rabbia come mai in vita sua, e poi tirò fuori la mano dal torace dell'uomo. Il cuore nelle sue mani. Li lasciò entrambi cadere a terra e poi ruotò il collo facendolo scricchiolare. Si voltò avvicinandosi alla porta infondo alla stanza. Cercò di tirarla, ma era piuttosto resistente. Riprovò con più forza, con gli occhi che scintillavano, e quella si spalancò. Quello che vide gli fece fermare il cuore per pochi secondi. Liam era addossato alla parete. La pelle talmente bianca da essere cadaverica, e le labbra erano blu. I suoi occhi tornarono normali e si precipitò da lui prendendogli il viso tra le mani scuotendolo. Era più freddo del ghiaccio, e i suoi occhi continuavano a restare chiusi. La maglietta era strappata in più punti, aveva tagli ovunque. Il labbro inferiore spaccato così come il sopracciglio. E Theo si accorse che aveva anche una gamba rotta. Il ringhio che gli risalì nel petto fu immane. Non dovevano toccare Liam. Non avrebbero dovuto. Il suo lupo prese a graffiare all'impazzata, e sentiva il suo stesso cuore volersi squarciare alla vista del ragazzo ridotto in quello stato.

<< Liam >> provò a chiamarlo, ma quello non rispondeva.

<< Liam, svegliati. Siamo qui. Siamo venuti a prenderti >> continuò imperterrito scostandogli i capelli dal viso. Liam parve quasi sussultare, come se tremasse e a Theo gli si strinse il cuore.

<< Liam, sono io. Va tutto bene, sei al sicuro ora. Sono io >> Il più piccolo parve aprire impercettibilmente le palpebre sbattendole appena. Quando i suoi occhi incrociarono quelli di Theo si spalancarono del tutto. Lo aveva trovato. Lo aveva rivisto.

<< Ehi – disse la chimera con un abbozzo di sorriso – ti portiamo via >>

<< Mi hai trovato >> balbettò Liam per il freddo, e Theo sentì il suo cuore scaldarsi. Non aveva detto “Mi avete trovato”, ma “Mi hai trovato”. Voleva che fosse lui a trovarlo, e lui l'aveva fatto.

<< Sì, cucciolo. Ti ho trovato >> disse in risposta guardandolo negli occhi, prima di aiutarlo a mettersi in piedi. Liam sussultò dal dolore appena si alzò, e il freddo gli aveva congelato le ossa.

<< Non credo di riuscire a camminare >> sussurrò piano. Il più grande annuì, e poi senza preavviso lo sollevò in braccio facendogli sbarrare gli occhi.

<< Non sono una donzella in pericolo >> borbottò il beta ancora tremando dal freddo. Si strinse di più contro il più grande facendo saltare il cuore di Theo avanti e indietro troppo velocemente.

<< Forse una donzella no, ma un cucciolo ferito sì >> ridacchiò la chimera aumentando la presa. Il respiro gli si bloccò in gola quando sentì un suono di passi infondo al tunnel. Guardò un attimo Liam, ma si accorse che si era addormentato, o forse era svenuto per il freddo e il dolore. Illuminò gli occhi palesando un ringhio non appena una figura sbucò dall'ombra.

<< Woah, calma, tigre. Sono io >> disse un Peter con abbastanza escoriazioni da averne per una settimana di guarigione se non fosse stato un lupo. Aveva le mani alzate. Theo si accigliò. Il lupo più grande lo fissò come a dire “Fai sul serio?”

<< Stavi per darmi addosso >> spiegò Peter.

<< Potevi avvertire che eri tu >> ribeccò l'altro. Peter alzò gli occhi al cielo e fece per avvicinarsi, ma inspiegabilmente Theo indietreggiò. Peter lo osservò bene. Stringeva Liam con tanto possesso che pareva stritolarlo.

<< Theo >> lo chiamò con calma il lupo, ma il biondo scrollò le spalle.

<< Cosa? >>

<< Non voglio fargli del male >> disse Peter accennando a Liam, e la chimera lo guardò confuso.

<< Lo so >> rispose infatti. Ma non appena Peter fece per avvicinarsi a lui e Liam superando in un secondo il metro di distanza, Theo ringhiò facendo brillare i suoi occhi. Peter rimase fermo, e quando la chimera tornò a calmarsi guardò il lupo a occhi spalancati.

<< Che mi succede? >> mormorò Theo più a se stesso che al lupo.

<< E' il tuo lupo. E' una cosa normale, sai? Lui è ferito, e tu devi proteggerlo >> spiegò Peter.

<< Ma tu non gli farai niente >> disse ancora Theo scuotendo il capo, incapace di capire il suo stesso comportamento. In quel momento, si rese conto, era solo istinto animale.

<< Non fa differenza. Per te sono una minaccia quanto i cacciatori in questo momento >> disse il lupo più grande.

<< Lui non lo sa, dico bene? >> chiese poi Peter, e quello annuì.

<< Tra un po' dovrai dirglielo >> fece il lupo con un sospiro. Lo sapeva. Theo lo sapeva che doveva dirglielo.

<< Devo portarlo via da qui >> disse ancora la chimera.

<< Gli altri ci raggiungeranno tra poco. Prendi quel corridoio, ti porterà direttamente da dove siamo entrati. Ci sono passato per trovarvi >> gli suggerì Peter.

<< Lo porto da me >> gli disse il biondo, l'altro annuì.

<< E' il posto più sicuro per lui. Ora vai. Se verranno qui potresti dare di matto, e non è il momento di dare spiegazioni >> disse Peter. Theo annuì, e poi si lanciò correndo nella direzione datagli da Peter.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 






<< Sourwolf, perchè quando torni da una battaglia sei sempre senza maglia? >> fu il modo di Stiles di accoglierli non appena rientrarono al loft. Erano ricoperti da tagli e bruciature, e la stanchezza era assurda.

<< Stiles, non è il momento >> rispose Derek in un ringhio.

<< Lo dicevo per te. Che te la porti a fare? >> disse ancora il moro facendo ridere di gusto Peter.

<< Dov'è Liam? >> chiese invece Mason quando vide che la porta si era richiusa alle loro spalle. Liam non era con loro, e nemmeno Theo.

<< E' da Theo >> rispose Scott sedendosi sul divano e lasciando la testa penzolare oltre il bordo.

<< Come da Theo? >> fece Corey.

<< Lui era quello immune ai dardi – disse Peter mettendosi comodo in un sospiro di sollievo – doveva trovarlo e portarlo via da lì >>

<< Sì, ma perchè l'ha portato a casa sua? >> disse ancora Corey non collegando i fili. Mason una mezza idea ce l'aveva.

<< Era in pessime condizioni. E con il suo problemino di esplosioni improvvise, è meglio che stia vicino a chi sa calmarlo quando si sveglierà >> scrollò le spalle il lupo più grande.

<< Quindi è andato tutto bene? I cacciatori? >> chiese Lydia cambiando discorso.

<< Erano più di trenta >> disse Scott massaggiandosi il capo.

<< Erano preparati più di quanto credessimo. Avevano armi ovunque lì dentro >> disse Malia.

<< Gerard era lì? >> domandò Stiles.

<< Se fosse stato lì a quest'ora avrei la sua testa tra le mani >> ringhiò Derek infilandosi una maglietta pulita.

<< E la useresti come osso di gomma? >> fece Stiles facendo ridacchiare i più e beccandosi un'occhiataccia dal lupo.

<< Per quello ci sei già tu >> ribeccò il lupo dagli occhi verdi.

<< Dio mio, lo sai che quando usi il sarcasmo potrei commuovermi? >> continuò l'umano.

<< Se non chiudi quella bocca, ti faccio commuovere io >> ringhiò Derek.

<< Ed ecco che torna il sourwolf >> borbottò l'umano. Derek chiuse gli occhi inspirando. No. Stiles non ci sarebbe arrivato a Natale quest'anno. Lo avrebbe sbranato prima del tempo.

<< Ragazzi, io andrei a casa. Sono a dir poco distrutto e ho bisogno di una doccia >> disse Scott alzandosi.

<< In realtà avreste tutti bisogno di una doccia >> mormorò la banshee storcendo il naso, e facendo ridacchiare Stiles. Gli altri la fissarono offesi, ma lei alzò gli occhi al cielo.

<< Andiamo >> sussurrò poi Malia afferrando la mano dell'alpha che la strinse, e si diressero alla porta del loft. Peter disse che aveva bisogno di una bevuta e si dileguò insieme a Lydia che aveva accettato di controllare che non si desse alla fuga. Il lupo si ritenne oltraggiato, scatenando le risate di Corey e Stiles. Corey e Mason se ne andarono poco dopo, dicendo che l'indomani sarebbero andati da Liam. Circa venti minuti dopo, Stiles e Derek erano rimasti soli, e il lupo continuava ad osservare l'umano con insistenza.

<< Che c'è? >> chiese Stiles vedendo che quello non la piantava di fissarlo.

<< Mi chiedevo solo quando avessi intenzione di andartene >> rispose il lupo facendo sbarrare gli occhi dell'umano, che poi divennero di colpo tristi. Derek lo guardò incerto, aspettandosi una risposta sarcastica che non arrivò.

<< Potevi dirlo che ti davo fastidio. Me ne sarei andato subito >> rispose acido l'umano.

<< Non mi dai fastidio, Stiles. Ma dato che hai passato gli ultimi due mesi e mezzo a cercare di non rimanere mai da solo con me, mi chiedevo perchè adesso sei rimasto >> buttò fuori il moro.

<< Io non . . >>

<< Sì, lo hai fatto. Credi che con le tue stupide battutine io ci caschi? Credi che mi beva la storia che è tutto come prima? E' tutto come all'inizio. Come quando ci siamo conosciuti >> ringhiò Derek.

<< Beh, allora se lo hai notato dovresti provare a chiederti il perchè >> rispose amaro l'umano.

<< Ci ho provato – urlò Derek – te l'ho chiesto quel giorno nel bosco, e tu hai detto che era tutto ok, ma evidentemente non è così e il mio istinto aveva ragione >>

<< Non urlare con me, sourwolf – urlò Stiles – sono io quello che ha il diritto di urlare tra i due >>

<< Tu puoi urlare e io no? >> fece Derek incredulo.

<< Hai perso il diritto di urlare con me >> rispose il più piccolo.

<< Io urlo con chi mi pare >> ringhiò il lupo facendo brillare gli occhi di blu.

<< Non con me. Non mi fai paura da anni, Derek >>

<< Forse è quello il problema – rispose l'altro – forse dovrei ricominciare a comportarmi con te come facevo all'inizio >>

<< Sì, forse dovresti. Odiarti non è così difficile >> fece Stiles, prima di pentirsene un secondo dopo spalancando i suoi stessi occhi.

<< Quindi è questo il problema? Mi odi? Bene >>

<< Derek, io non . .>>

<< Credevo che fossimo amici – disse Derek con più calma – ma evidentemente mi sbagliavo >>

<< Sourwolf, io . . .>>

<< Vattene, Stiles. Hai detto che vuoi tutto come prima, come all'inizio. E allora vattene >> disse il lupo.

<< No >> rispose l'umano convinto e continuando a guardarlo stringendo i pugni.

<< Stiles >> sibilò Derek, ma quello scosse il capo.

<< Ho detto di no, Derek. Non me ne vado >>

<< Bene. Allora me ne vado io >> sbottò il licantropo avviandosi alla porta, ma quello lo afferrò per un braccio facendolo voltare.

<< Non volevo dire quello che ho detto. Non è vero che è facile odiarti. E' l'esatto opposto, e io non l'ho mai fatto, Derek. Nemmeno quando mi terrorizzavi a morte >> sussurrò Stiles stringendo la presa. Il lupo parve calmarsi e annuì con un sospiro.

<< Te lo chiedo di nuovo, Stiles. Qual è il problema? >>

<< Tu sei morto – mormorò Stiles con un groppo in gola e gli occhi di colpo lucidi – sei morto. E' questo il problema >> Derek rimase fermo. Si era completamente paralizzato, il respiro bloccato in gola e lo sguardo perso nel vuoto. Stiles lo osservò ancora qualche secondo prima di mollare la presa sul suo braccio, e avvicinarsi alla porta del loft. Derek era ancora immobile, sembrava che avesse visto un fantasma. Stiles aprì la porta e sgusciò fuori. Lontano da quel posto, lontano da lui.

 

 

 

 

 

 

 

 






Fece appena in tempo a spalancare la porta della sua stanza che Liam ebbe un fremito. Lo posò dolcemente sul letto evitando di fargli fare movimenti improvvisi. Il distacco con il calore del suo corpo però, fece spalancare gli occhi del beta che scattò a sedere tremando, prima di incontrare gli occhi blu preoccupati della chimera. Liam avvicinò una mano al viso di Theo, posandola sulla sua guancia e scendendo piano con il dito. La chimera chiuse gli occhi beandosi di quel tocco leggero. Contro di lui era bollente, sebbene l'altro fosse ancora gelido come la pietra.

<< Non stavo sognando – sussurrò Liam – mi hai trovato >>

<< Non sapevo di essere nei tuoi sogni, ne di interpretare il principe azzurro >> disse Theo prendendolo in giro e vedendolo arrossire. Era un buon segno, la sua temperatura stava iniziando a salire.

<< Dove siamo? >> chiese distogliendo lo sguardo.

<< E' la mia stanza. Non credo che stavolta ci basterà il divano >> spiegò il più grande. Liam stava cercando di impedirsi di arrossire nuovamente. Il suo cervello e il suo stomaco gli stavano sottolineando come per l'altro fosse stato semplice parlare al plurale riguardo il letto. Un brivido lo percorse facendogli battere i denti dal freddo. Si strinse le braccia attorno al corpo, rendendosi conto di quanto i suoi vestiti fossero a pezzi. La gamba iniziava a guarire, e i tagli sulle braccia erano spariti. Com'era possibile che fosse guarito così velocemente? Non ci riusciva da giorni.

<< Dovresti fare una doccia calda – gli disse la chimera distogliendo lo sguardo – sei troppo freddo >> Liam annuì, e provò ad alzarsi con Theo che lo osservava restando accanto a lui.

<< Puoi usare il bagno in camera. Io vado in quello di sotto. Ti prendo dei vestiti >> continuò il più grande, e Liam non sapeva che altro fare se non annuire. Così gentile e attento non l'aveva mai visto. Vide l'altro sparire oltre la porta della camera, e Liam si concesse qualche istante per osservarla meglio. L'armadio era sulla parete dinnanzi al letto, il quale era enorme. Theo aveva proprio l'aria di uno a cui piacesse stare comodo. Il pensiero lo fece ridacchiare. Sulla parete sinistra della stanza c'era un balconcino, e sulla destra una porta che intuì essere il bagno di cui aveva parlato il biondino. Si avvicinò alla porta e l'aprì, spalancando gli occhi alla vista di quel bagno. Era grande quasi metà della sua stanza. E la sua stanza era abbastanza grande. Sentì dei passi e si voltò, vedendo il ragazzo entrare nella stanza e porgergli dei vestiti.

<< Mi chiedevo – fece Liam – come fai a permetterti tutto questo? >>

<< Oh – proruppe la chimera. Evidentemente non si aspettava una domanda simile – ho un fondo fiduciario. I miei me l'hanno lasciato >>

<< Quindi sei ricco? >> borbottò Liam battendo le palpebre.

<< Dove credevi avessi preso i soldi? Sarò tante cose, ma non un rapinatore. Se te lo stavi chiedendo >> ammise con un occhiolino. Liam arrossì scuotendo il capo violentemente, tanto che Theo pensò che la testa stesse per staccarsi dal collo.

<< No, io. . . – mormorò in imbarazzo – io faccio la doccia >> Theo ridacchiò non appena quello sparì oltre la porta. Dopo un paio di minuti sentì l'acqua scorrere, e lui si allontanò per andare a darsi una rinfrescata al bagno di sotto. Mettersi dei vestiti puliti era un toccasana dopo una nottata del genere. Poteva sentire l'acqua al piano di sopra scorrere ancora, poteva immaginare come fosse per Liam quella sensazione. Salì nuovamente in camera, stavolta con indosso i pantaloni corti della tuta e un maglietta a mezze maniche bianca. Salì sul letto rilassandosi contro la testata, mentre avvertiva il flusso dell'acqua fermarsi. Per un attimo il pensiero che Liam fosse dietro quella porta, nudo, lo travolse come un'onda. Si ritrovò a dover scuotere il capo per scacciare via certi pensieri che si erano fatti vivi. Se pensava che quello fosse il peggio che la sua mente era in grado di evocare, dovette ricredersi. Perchè quando Liam uscì dalla porta, cinque minuti dopo, con i capelli ancora umidi e i suoi vestiti addosso, per poco non gli saltarono le coronarie. Era qualcosa di illegale vederlo in quel modo, e Dio, avrebbe pagato oro per vederlo così per tutta la vita. Il suo colorito era tornato normale, e le labbra erano di nuovo rosse e piene. Theo dovette mordersi il labbro per evitare a un suono di apprezzamento di fuoriuscire dalla sua bocca. Il più piccolo era chiaramente in imbarazzo, e non sapeva come muoversi. Si avvicinò pianissimo al letto zoppicando un po', e passarono circa dieci secondi prima che si decidesse a salire. Theo sentiva l'odore di imbarazzo e agitazione farsi sempre più denso. Liam era rigido, e quasi immobile. Alla fine la chimera gli mise una mano sul braccio facendolo sobbalzare.

<< Se vuoi posso andare a dormire sul divano >> gli disse Theo abbozzando un sorrisetto. Non voleva che Liam stesse in tensione. Non per colpa sua, non dopo tutto quello che aveva passato. Il biondo non rispose, e allora lui con un sospiro fece per scendere dal letto. Ma Liam lo afferrò per una mano bloccando la sua discesa. Si stava mordendo il labbro, quasi a pensare ancora a cosa stesse facendo. Era sceso a patti con la consapevolezza di provare qualcosa per la chimera mentre era in quella cella. E adesso si stava comportando da stupido. Doveva smetterla. E poi, il solo pensiero che quello si allontanasse lo faceva sentire male.

<< No – mormorò in tono bassissimo – resta qui. Sono più calmo se tu sei vicino >> Theo gli sorrise, facendo spuntare quelle fossette che adorava. Risalì sul letto, stavolta sistemandosi sotto le coperte, mentre il più piccolo lo imitava.

<< Non ho mai dormito con un ragazzo >> sussurrò Liam al buio, e Theo ridacchiò.

<< Ma non mi dire – sorrise strafottente – quindi devo sentirmi onorato? >>

<< Probabile >> rispose il più piccolo. Liam si girò su un fianco, con lo sguardo verso la chimera e si accucciò meglio sotto le coperte. Il freddo non era passato del tutto, sebbene la doccia avesse aiutato molto.

<< Liam >> lo chiamò Theo quando lo sentì tremare nuovamente.

<< Sì? >> rispose lui cercando di smettere di muoversi involontariamente, ma era inutile.

<< Stai tremando >> disse il più grande avvicinandosi. Liam tornò ad arrossire, causando al cuore di Theo troppi battiti accelerati, che furono sentiti dall'altro.

<< Theo >> fece Liam avvicinandosi di più al biondo che lo fissava in silenzio aspettando la sua prossima mossa.

<< Sento il tuo cuore battere >> sussurrò Liam, utilizzando le stesse parole che la chimera gli aveva rivolto quando gli aveva fatto quell'imboscata a casa sua. Theo arrossì, sbarrando gli occhi blu sotto lo sguardo meravigliato del più piccolo, che si avvicinò ancora di più, fino a quando non riuscì a posare il capo sulla spalla del più grande. Il calore del corpo di Theo lo travolse, insieme all'odore di lime che aveva imparato a riconoscere così facilmente, facendo accelerare anche il suo battito. Liam chiuse gli occhi, e crollò poco dopo, cullato dal calore della sensazione delle dita di Theo sui suoi capelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Mason lo stava stritolando da più di mezz'ora, mentre lui lanciava occhiate esasperate a Corey chiedendogli silenziosamente di tirarselo via. Ma l'altro sembrava più divertito che altro.

<< Mas, così mi soffochi >> lo supplicò Liam.

<< Sei un lupo, non posso farti niente >> rispose il moro, ma stavolta lo lasciò andare.

<< Come ti senti? >> gli chiese invece Corey. Erano arrivati quasi un quarto d'ora prima. Vedere Mason bussare alla porta di Theo era stato molto strano, era qualcosa di assurdo per certi versi. Come se il fatto che lui ci avesse praticamente dormito assieme non lo fosse. Ma più che strano gli era sembrato surreale, eppure confortevole. Una sensazione quasi di leggerezza. Leggero. Era così si sentiva quando la chimera era intorno a lui.

<< Ehm, meglio >> si riscosse dai suoi pensieri rispondendo alla domanda di Corey.

<< Sembra che tu stia guarendo più velocemente delle altre volte >> fece Mason lanciandogli un'occhiata per squadrarlo da capo a piedi. Liam si morse il labbro, perchè effettivamente lo aveva notato anche lui.

<< Sì, io . . . non so. Probabilmente era lo strozzalupo e il freddo ad impedirmi di far scattare la guarigione >> disse il lupo.

<< I miei genitori? >> chiese ancora Liam rendendosi conto all'improvviso di essersene completamente dimenticato.

<< Erano fuori per lavoro – disse Mason – ma in ogni caso sapevano che saresti stato qualche giorno da me >> Liam annuì solamente.

<< Peter ha detto che Theo ti ha trovato in una cella frigorifera >> disse ancora il moro, facendo deglutire il biondino. Aveva provato a non pensarci fino a quel momento, ma adesso i ricordi tentavano di riaffiorare causandogli un leggero tremito.

<< Credo che farmi andare in ipotermia mi rendesse ancora più innocuo >> mormorò Liam abbozzando un leggero sorriso, ma lo sguardo degli altri due gli fece intendere che non l'avessero bevuta.

<< Liam – disse il suo migliore amico – che ti hanno fatto? >> Liam si ritrovò con un groppo in gola. Non voleva pensarci. La sensazione del sangue in bocca gli si ripresentò facendogli sentire un conato di vomito. Strinse le mani a pugni sulle ginocchia evitando lo sguardo dell'amico, che era sicuramente preoccupato. Aveva bisogno d'aria. Poi una mano si posò sulla sua spalla, infondendogli calma. Alzò di scatto lo sguardo vedendo Theo dietro al divano con il braccio teso verso di lui.

<< Iniziavi a emanare disagio ovunque >> disse solamente la chimera rivolgendosi a lui, ma il pensiero era rivolto a Mason, che lo guardò dispiaciuto.

<< Scusa, amico >> disse il moro, e Liam scosse il capo sentendosi meglio.

<< No, è tutto ok >> disse con un sorriso il biondo. Theo li osservava alzando gli occhi al cielo.

<< Dio, potrebbe venirmi il diabete >> sbottò la chimera allontanandosi nuovamente. Liam lo osservò mentre spariva oltre la porta della cucina. Restò con lo sguardo in quella direzione per qualche istante di troppo, perchè quando si voltò di nuovo verso il suo migliore amico, quello lo stava guardando con un sorrisino malizioso, che fece spalancare gli occhi a Liam.

<< Intenso >> mormorò, e Liam arrossì.

<< Mason >> fece solamente e quello scoppiò a ridere.

<< Cosa? E' solo interessante >>

<< Non lo definirei così >> borbottò Corey continuando a farsi domande tra se e se.

<< Invece sì >> ridacchiò Mason. Liam roteò gli occhi incontrando la figura della chimera che si stava dirigendo al piano di sopra. E anche stavolta si soffermò un po' troppo su di lui finendo per mordersi il labbro, perchè Mason scoppiò direttamente a ridere. Per Liam non c'era niente di divertente in tutto quello. Semplicemente, iniziava a rendersi conto, aveva bisogno di sapere costantemente dove fosse l'altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Stiles, che succede tra te e Derek? >> gli chiese Scott con cautela.

<< Nulla >> rispose il moro.

<< Nulla? Ma se non vi guardate nemmeno in faccia. I vostri soli scambi di battute sono ringhi e sarcasmo oltre ogni limite >> sbottò l'alpha.

<< Non è niente di cui devi preoccuparti, Scott >>

<< Ah, no? Siete il mio branco e io sento che non riesco a prendermene cura. Il mio beta è stato rapito e torturato, e sono riuscito a vederlo solo oggi che è tornato a scuola. Tu e Derek sembrate agli antipodi come i primi tempi, e non me ne parli. Theo si comporta in modo strano. Liam peggio di lui. E tu vuoi ancora dirmi che non c'è niente di cui dovrei preoccuparmi? >> ringhiò Scott alzando le braccia al cielo.

<< Scott, tu ti prendi cura del tuo branco. Non devi torturarti per cose di poco conto >> fece Stiles sospirando.

<< Non sono cose di poco conto, Stiles. Se non andiamo d'accordo tra di noi allora non funzioniamo come un branco >>

<< Senti, ti prometto che sistemerò le cose con Derek se ti fa stare più tranquillo. Per quanto riguarda Liam, non crucciarti troppo. E' stato rapito e torturato come hai detto tu, quindi nemmeno io al posto suo sarei una pasqua. Theo è semplicemente Theo. Stronzo all'inverosimile come sempre, sebbene più simpatico >> disse il suo migliore amico.

<< Promettimi solo che aggiusterai le cose tra te e Derek >> disse Scott con un sospiro.

<< Te lo prometto >> disse Stiles abbozzando un sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Com'è potuto succedere? >> urlò Charles, mentre il resto degli uomini nella stanza abbassava il capo.

<< Non lo sappiamo, signore – proruppe uno con un po' di fegato in più – sono sbucati dal nulla. Non abbiamo idea di come abbiano fatto a localizzarci >> Charles si passò una mano in volto emettendo un sospiro duro. Sembrava voler saltare alla gola di qualcuno da un momento all'altro.

<< Cosa facciamo? >> chiese poi un altro. David, doveva essere il suo nome.

<< Dobbiamo sparire >> rispose Charles.

<< Signore, ma Argent . .>>

<< Non importa ciò che Gerard ha detto. Li abbiamo sottovalutati e abbiamo perso più di trenta uomini stanotte. Ci sono altri branchi in queste zone – disse Charles – dobbiamo prepararci meglio se vogliamo colpirli >>

<< Quindi cosa? – sbottò un uomo dal fondo della stanza – ce ne andiamo e poi torniamo tra qualche giorno? >>

<< Non sta parlando di giorni, ma di settimane, dico bene? >> si intromise David di nuovo. Charles annuì, e afferrò una delle pistole, controllando i dardi.

<< C'è qualcosa in più che sappiamo adesso? >> chiese con tono freddo e distaccato. In molti scossero il capo, ma poi un altro annuì.

<< Uno di loro è immune ai nostri dardi – disse il ragazzo dai capelli castani – lo strozzalupo non funziona su di lui >>

<< Com'è possibile? >> sgranò gli occhi Charles.

<< Non lo sappiamo, signore. Ma forse Gerard lo sa >> ipotizzò. Charles annuì, componendo il numero del cacciatore anziano, e poi si voltò, squadrando gli uomini uno per uno.

<< Muovetevi. Dobbiamo sparire stanotte >> disse, non ammettendo repliche.

 

 

 

 

 

 

 



<< Come sta il tuo cucciolo? >> gli chiese Peter comparendogli all'improvviso alle spalle e facendolo quasi sobbalzare.

<< Scusami? >> disse Theo scoccandogli un'occhiataccia.

<< Sta bene? Ho saputo che ieri è tornato a scuola >> continuò il lupo più grande.

<< Sta bene. Ma dovremmo occuparci del resto dei cacciatori >> rispose la chimera.

<< Già. Non saranno così stupidi da tornare nel bosco. Anche se sarebbe inutile. Ho dato fuoco al bunker >> fece Peter. Theo lo osservò divertito.

<< Credevo preferissi restare lontano dalle fiamme >> disse ironicamente, e stavolta fu lui a beccarsi un'occhiataccia dall'altro.

<< Te l'ha detto Stiles, non è vero? >>

<< Da cosa l'hai intuito? >>

<< Dalla puntigliosità della battuta >> disse Peter mettendo le mani in tasca. Theo rise. Era una cosa tipica di Stiles.

<< Comunque – riprese il lupo – gliel'hai detto? >>

<< No >> rispose la chimera.

<< Perchè? Dovresti farlo, prima che lo scopra da solo >>

<< Lo so. Solo non è il momento, credo >> scrollò le spalle Theo.

<< Capisco che tu abbia paura della sua reazione. Quando ho scoperto che Malia era mia figlia non ne volevo sapere niente – disse Peter – ma non credo che lui la prenderebbe male. Anche perchè alla fine se ne renderà conto da solo >>

<< La fai facile. E' una cosa diversa >>

<< Lo so, ma la difficoltà nell'accettare la situazione è la stessa >> continuò il lupo. Theo gli scoccò un'occhiata incerta. Non poteva decidere così su due piedi. Liam non era pronto a quello. O forse, non era pronto lui. La verità, almeno con se stesso doveva ammetterla. Aveva paura. Per la prima volta in vita sua aveva paura della reazione di qualcun altro. Aveva paura che Liam scappasse via.

 

 

 

 

 

 





So, here it is!

Come avevo promesso doppio aggiornamento. Causa studio, devo scappare, solamente, lasciatemelo dire. . . Theo che strappa cuori alla Elijah Mikaelson ce lo vedo troppo. Detto questo, devo andare, ci vediamo Sabato con il prossimo capitolo, un bacio

Elly

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Elly_46