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Autore: Elly_46    27/10/2017    9 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Sono contento che tu riesca a controllarti meglio >> gli disse Scott con un sorriso. Liam ricambiò, annuendo.

<< Diciamo che la frequenza è diminuita >> gli rispose il beta.

<< Dovremo stare all'erta. Potrebbero riprovare a catturarti o a mirare a qualcun altro del branco >>

<< Non li ho sentiti parlare dei loro piani se è questo che vuoi sapere – fece il beta – ma posso dirti che Gerard non era con loro. Se fosse stato lì mi avrebbe fatto qualche domanda di persona >>

<< Lo credo anch'io >> sospirò Scott.

<< Per gli allenamenti sempre sabato mattina? >> gli chiese poi Liam.

<< Sì. Sei sicuro di voler ricominciare? >> gli chiese l'alpha preoccupato.

<< Sto bene, Scott. Sono passate tre settimane >> fece il biondo con un sorriso.

<< Lo so, è solo che . . .mi sento responsabile. Avrei dovuto accompagnarti fino a casa. Avrei avvertito la loro presenza >>

<< Non è colpa tua – ridacchiò Liam – e poi sono grande abbastanza, Scott >>

<< Lo so >> rise l'alpha dandogli una pacca sulla spalla.

<< Mccall, Dunbar, smettetela di amoreggiare e venite qui >> urlò il coach facendoli sobbalzare.

<< Sì, signore >> dissero all'unisono correndo entrambi verso il campo. Liam per mettersi in posizione, e Scott accanto all'uomo.

 

 

 

 

 

 

 




Stiles aveva un'aria piuttosto strana da qualche giorno, o almeno, più del solito. Pensava che prima o poi avrebbe aperto bocca da solo, ma a quanto pareva non ne aveva la minima intenzione.

<< Hai intenzione di aprire bocca, o no? Di solito bisogna dirti di smettere >> sbuffò Theo alla fine. Lui, Stiles e Lydia erano in giro da quella mattina, perchè a quanto sembrava, alla rosso fragola urgeva un po' di shopping. Anche se in quei mesi Theo non l'aveva mai vista con gli stessi abiti. Ed era per questo che adesso si ritrovavano fuori da un camerino ad aspettare la banshee, mentre entrambi avevano buste enormi in mano.

<< Pensavo che fosse per questo che vi avrebbe fatto piacere vedermi zitto per una volta >> rispose l'umano abbassando lo sguardo.

<< Oh, andiamo – sbottò la chimera – è evidente che è successo qualcosa. Centra Derek? >>

<< Cos'è successo con Derek? >> chiese Lydia spuntando con la testa fuori dal camerino. A Stiles per poco non venne un infarto, mentre Theo gli rise in faccia.

<< Cristo, Lyds >> fece il moro, ma quella alzò gli occhi al cielo ignorando la sua imprecazione. Si voltò verso Theo, ma quello scrollò le spalle facendole intuire che non ne sapeva niente nemmeno lui.

<< Su, stiamo aspettando >> fece la ragazza con cipiglio.

<< Non è successo niente. Abbiamo solo discusso >> rispose Stiles.

<< Di cosa? >> chiese il biondo.

<< Di quello di cui discutiamo sempre. Del mio essere secondo lui scostante come ai primi tempi, e del suo non capire un cavolo >> sbottò l'umano.

<< Quindi Derek ti ha chiesto finalmente qual è il problema >> trasse le conclusioni Lydia.

<< E tu non gli hai detto la verità >> continuò la chimera.

<< Non sarebbero comunque affari vostri, sapete? >>

<< Sì, ma da tuoi amici sta a noi consigliarti >> disse la banshee con ovvietà. A Theo scappò un risolino alla faccia esasperata di Stiles. Era sicuro che in quel momento avrebbe voluto sotterrarsi sotto la miriade di buste di Lydia, piuttosto che affrontare lei e le sue prediche.

<< Beh, non c'è nessun consiglio da dare. Abbiamo discusso e da allora le cose si sono raffreddate. Fine della questione >> disse Stiles.

<< E tu lasci le cose così? – sbraitò Lydia – dovresti andare da lui >>

<< Col cavolo che vado da quel sourwolf da strapazzo >> urlò quello.

<< Si litiga con le persone a cui si tiene, e voi avete sempre litigato. E' il vostro modo di comunicare >> scrollò le spalle Theo.

<< Mi stai suggerendo di fargli capire le cose litigandoci? >> fece il moro accigliandosi. Lydia parve illuminarsi di colpo.

<< E' geniale >> proruppe infatti.

<< Sì, e un'impresa suicida >> sbottò quello.

<< Se non riuscite a parlare come due persone normali, allora litigate >> disse Theo. Stiles lo guardò come se fosse impazzito, ma il fatto che Lydia la vedeva come lui era alquanto inquietante. Emise un sospiro annuendo, e i due si diedero il cinque come se lo facessero da tutta la vita. Il mondo stava andando a farsi fottere, pensò Stiles. Ma a lui, che andasse così non dispiaceva affatto.

 

 

 

 

 

 

 








<< Ehi >> li salutò Theo non appena vide i ragazzi uscire dalla marmaglia di studenti. Mason osservò come non fu una sorpresa per Liam trovarselo lì, o almeno, non lo diede a vedere.

<< Ehi, Theo >> rispose il moro avvicinandosi al suo migliore amico.

<< Come mai sei qui? >> gli chiese Liam guardandolo da capo a piedi. Il ragazzo davanti a lui era assurdamente bello. Anche troppo per quel che ne sapeva. Davvero, davvero troppo. Aveva quel jeans nero stretto, e quella maglietta blu che si intonava con quei suoi occhi color oceano così profondi. Il giacchetto di pelle che gli faceva le spalle ancora più larghe, e a Liam venne in mente quando lo aveva abbracciato nel bosco calmandolo, e quando avevano dormito assieme e lui aveva usato quella spalla come cuscino. O quando si era stretto a lui quando lo aveva tirato fuori dalla cella. La sensazione di protezione che gli davano quelle spalle e quel corpo con la sua sola presenza era assurda. Si ritrovò a deglutire ripensandoci. Era stato così facile stare vicino a lui, troppo facile. Theo fece per rispondere, ma Corey lo interruppe subito.

<< Devi uscire con Alex? >> chiese il ragazzo, facendo bloccare Liam. Per un secondo aveva sperato che la chimera fosse lì per lui, ma si diede dell'idiota per averlo anche solo pensato. Era vero che da quando era stato rapito riusciva a gestire meglio il suo stato emotivo, e questo era dovuto alla frequente vicinanza della chimera. Avevano passato molto tempo assieme in quelle settimane, ma il fatto che lui avesse accettato di sentire qualcosa per Theo, per quell'idiota di Theo, si corresse, non voleva dire che l'altro la pensasse allo stesso modo. Continuava a salvarlo, ma non voleva dire che lo riteneva qualcosa di più che un semplice membro del branco. Si sentì ferito a quel pensiero, e la chimera parve percepirlo subito.

<< No, io . . .perchè? >> rispose il biondo a Corey.

<< Perchè ti sta fissando >> fece quello scrollando le spalle.

<< E perchè sta venendo qui >> aggiunse Mason accigliandosi. Liam osservò il ragazzo in questione andare verso di loro, e fermarsi solo quando fu vicino a lui e Theo.

<< Posso parlarti? >> chiese Alex alla chimera che annuì con un sopracciglio inarcato. Theo lanciò un'occhiata a Liam, che però distolse lo sguardo.

<< Ci vediamo da Derek >> disse loro il più grande, prima di allontanarsi con il ragazzo che scoccò un'occhiata strana a Liam. Mason parve notarlo, e dopo un veloce “ok” a Theo, afferrò Liam per un braccio e si allontanò insieme al beta e a Corey che li seguiva confuso.

<< Avevi detto che mi avresti richiamato >> proruppe Alex appena fu certo che gli altri tre se ne furono andati. Theo davanti a lui parve perplesso, per poi mordersi il labbro, e Alex lesse la consapevolezza farsi strada in lui. L'aveva dimenticato.

<< Scusa, io l'ho . .>>

<< Dimenticato. Sì, lo so. Ho notato >> disse il moro.

<< Mi dispiace. Ho avuto molte cose da fare >> fece il biondo.

<< Però non ti dimentichi di venire a trovare Liam a scuola – sbottò Alex – lo so che non sono affari miei, ma il mattino dopo che era a casa tua lo hai accompagnato a scuola. Non sono stupido. E' semplice intuire che abbia dormito da te. E so che Ian gli ha chiesto di uscire, ma lui gli ha detto di no. Anzi, Ian dice che ha un ragazzo, e che stranamente la sua descrizione corrisponde a te >>

<< Liam non è il mio ragazzo – sospirò Theo – ho detto a quel tipo che era così semplicemente perchè lo stava innervosendo >>

<< Magari non sarà il tuo ragazzo, ma tu vorresti che fosse così >> disse il ragazzo con una risata amara.

<< E' difficile da spiegare >> fece il biondo mettendosi le mani nel giubbotto di pelle.

<< No, non lo è – disse Alex – ho visto come lo guardi. Quando lui è nei dintorni è come se il resto sparisse, come se non ci fosse nessun altro che lui. Lo hai guardato in quel modo a casa tua quando si è presentato alla porta, e lo hai rifatto quando vi ho visti fuori scuola qualche settimana fa. Stavi parlando con me, ma continuavi a guardare lui, anche quando se n'è andato non hai fatto altro che seguirlo con lo sguardo. E prima, Dio, prima lo stavi guardando come se non lo vedessi da mesi >> Theo deglutì, perchè davvero, non credeva che fosse lui quello descritto dall'altro. Lui non le faceva quelle cose diabetiche, non faceva gli occhi a cuoricino. Non prima di Liam. Il groppo in gola si allargò rendendosi conto di quanto ci fosse dentro. Ci era così dentro che il cuore non smetteva di tamburellargli il petto ogni qual volta i suoi occhi si posavano su Liam. Stiles aveva ragione ancora da prima che capisse quello che stava succedendo a lui e Liam. Stiles gli aveva detto che si stava innamorando di lui. Poi la consapevolezza del legame che aveva con Liam gli si era palesata e sapeva già di non potersene più tirare indietro, ma non aveva più ripensato alla conversazione con l'amico fino a quel momento. Ora lo sapeva ancora meglio di prima. Ora quel legame aveva un doppio filo.

<< Non volevo prenderti in giro, se te lo stai chiedendo – gli disse Theo tornando alla realtà – quando mi hai chiesto di uscire, io ti ho detto di sì perchè mi interessavi. Non potevo sapere che poi avrei . . . non potevo sapere che mi sarebbe potuto interessare qualcun altro >>

<< Quindi ho ragione? Sei completamente andato per Liam? >> disse Alex.

<< Probabile >> si passò una mano tra i capelli il biondo.

<< Spero che almeno lui te l'abbia detto. Perchè si vede lontano un miglio che per lui è la stessa cosa >> disse amaro il moro. Theo spalancò gli occhi.

<< No, lui non . . .>>

<< Lui sente lo stesso. Dio, come si fa ad essere così ciechi? Vi guardate allo stesso modo >> sbottò Alex scuotendo il capo e allontanandosi, lasciando Theo solo, e a corto di parole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Il tizio aveva uno sguardo abbastanza incazzato >> disse Corey, mentre in macchina raggiungevano il loft di Derek.

<< Lo hai notato anche tu? Sembrava voler staccare il collo a qualcuno >> fece Mason.

<< Credo che Theo non l'abbia richiamato >> borbottò Liam scrollando le spalle. Il suo migliore amico si voltò a guardarlo accigliato, e con lo sguardo di chi la sapeva lunga.

<< E tu come fai a saperlo? >> disse infatti. Liam distolse lo sguardo fingendo disinteresse.

<< E' solo un'ipotesi. Lui gli aveva detto che lo avrebbe richiamato, forse non l'ha fatto >> rispose il beta.

<< Beh, penso che chiunque se la prenderebbe >> mormorò Corey.

<< Già, chiunque >> fece Mason continuando a fissare il migliore amico. Liam continuava a guardare fuori dal finestrino evitandolo.

<< Sapete cosa voleva Derek? >> chiese poi il biondino per cambiare discorso.

<< Malia mi ha detto che voleva fare un aggiornamento sulla questione “cacciatori” – proruppe Corey – e poi una serata di branco >>

<< Derek che organizza una serata di branco? >> si accigliò Liam.

<< Beh, no. Quella è un'idea di Peter >> rispose il moro.

<< Peter? >> sbottarono Mason e Liam all'unisono.

<< Ehi, non guardate me >> fece l'altro. Mason scosse il capo. Quando c'era di mezzo Peter, non c'era mai da star tranquilli. Chissà che aveva in mente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 







Quando Theo entrò dalla porta del loft di Derek, erano passate quasi due ore. Due ore nelle quali Liam si era sviscerato lo stomaco chiedendosi dove diavolo fosse andato a finire. Perchè non era arrivato subito dopo di loro? Era rimasto con Alex per tutto quel tempo? Quindi ci usciva ancora? La cosa lo mandava in bestia, tanto da fargli rischiare di perdere il controllo e tutto il lavoro di quelle settimane, che in realtà, era dovuto alla vicinanza frequente della chimera. Riuscì a smettere di agitarsi solo quando la porta si aprì, e il dolce profumo di lime riempì l'aria facendolo rilassare. Era lì. Era tornato.

<< Ce ne hai messo di tempo >> proruppe Peter in direzione della chimera, che abbozzò un sorriso. Aveva avuto bisogno d'aria prima di andare lì, aveva avuto bisogno di scendere a patti con ciò che adesso capiva con più certezza di prima.

<< Forse il moretto l'ha tenuto talmente occupato da fargli scordare di guardare l'orologio >> disse Liam con una punta di cattiveria che gli altri non gli avevano mai sentito, tanto meno Theo. La chimera si ritrovò a sgranare gli occhi, mentre gli altri fissavano il beta quasi sconvolti. Scott più di tutti. Peter lanciava occhiate interrogative in direzione di Theo, così come Stiles che tossicchiò per cercare di smorzare la tensione che stava aleggiando. Mason rivolse al suo migliore amico uno sguardo carico di aspettativa, quasi quello si decidesse una buona volta a parlare.

<< Brunetto? Il ragazzo con cui esci? >> chiese Malia, accigliandosi all'uscita leggermente infelice di Liam.

<< Uscivo >> chiarì Theo indurendo lo sguardo, e vedendo le spalle di Liam irrigidirsi alla sua confessione.

<< Beh, immagino tu abbia sfruttato tutto questo tempo per cosa? Dirgli addio? >> continuò il beta voltandosi a fronteggiarlo. Scott, se possibile, spalancò ancora di più gli occhi, mentre Lydia fece una O con la bocca meravigliata. Theo chiuse gli occhi inspirando lentamente. Non doveva perdere la pazienza, non in quel momento, anche se era diviso tra il voler tirare un pugno a Liam, e l'essere divertito di quella che, poteva avvertire chiaramente, era gelosia. Liam era geloso. Un ghigno gli spuntò sul volto, decidendo di ribattere con la stessa moneta del più piccolo. Attaccandolo.

<< Se proprio ti interessa, sì. E' stato molto divertente >> disse la chimera con un sorrisetto malizioso. Liam a quelle parole sbiancò, deglutendo. Era davvero andato a letto con quel tizio? Perchè era questo che intendeva con il divertirsi, giusto? Il suo lupo iniziò a ringhiare facendolo solo incazzare di più. Doveva restare tranquillo. Al diavolo Theo e quel cretino di Alex o come cavolo si chiamava. Un ringhio gli risalì lungo la gola, e non potette evitare agli altri di sentirlo. Il pensiero che le mani della chimera avessero toccato il corpo di quello lì gli mandava in fumo il cervello. Perchè lui lo sapeva com'era abbracciare Theo, e com'era il suo profumo. Liam sapeva benissimo quanto fossero spettinati quei capelli quando si svegliava la mattina, e sapeva come ci si sentiva a guardare quelle labbra. Il fatto che qualcun altro potesse aver notato quelle piccolezze come aveva fatto lui, lo faceva rodere dalla gelosia. Theo, davanti a lui, continuava a sorridere come il fottuto stronzo che era. Tra tutta la gente esistente sul pianeta, doveva essere proprio lui? Pensò Liam, prima di pentirsene subito dopo. Aveva dato un nome a quello che sentiva, anche se a quel punto, a giudicare dalla sensazione di rabbia e frustrazione che stava sentendo nel suo lupo, non credeva che sbandata fosse la parola esatta. E la cosa lo spaventava a morte.

<< Oh mio Dio – borbottò Scott – non voglio saperle queste cose >>

<< Già – fece Peter cercando di distogliere gli altri dalla guerra di sguardi che quei due stavano facendo – allora, che film volete vedere? >>

<< Qualsiasi cosa >> mormorò ancora l'alpha, cercando di non guardare ne Theo ne Liam che continuavano a mandarsi occhiate di fuoco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 






<< Sei stato un po' cattivo ieri sera >> gli fece notare Stiles.

<< Mi ha aggredito non appena sono arrivato al loft >> disse Theo sbuffando.

<< Beh, non per giustificarlo, ma che diavolo hai fatto due ore? Liam non faceva altro che agitarsi sulla sedia ogni secondo che passava. C'è mancato poco che perdesse il controllo, io e Lyds non facevamo altro che distrarlo >> disse il moro.

<< Ho realizzato una cosa, e avevo bisogno di pensare un po' da solo >> spiegò il biondo scrollando le spalle.

<< Riguarda sempre la questione di cui non puoi parlarmi perchè Liam ancora non lo sa? >> chiese Stiles senza nemmeno respirare. Theo lo fissò accigliato. Come diavolo faceva a parlare così velocemente?

<< Sì >>

<< E questa cosa puoi dirmela? >> continuò l'umano, ma la chimera ridacchiò scuotendo il capo.

<< No. Devo ancora realizzarlo io stesso >>

<< Mi farete uscire di testa >> sbuffò Stiles guardandosi attorno. Il parco era pieno di bambini che correvano avanti e dietro come dei matti per prendere un pallone. Era così semplice essere bambini.

<< A che pensi? >> gli chiese la chimera.

<< A quanto sia facile poter essere spensierati come loro >> rispose Stiles. Theo sorrise divertito.

<< E' vero. Non so che darei per possedere quell'innocenza. E' andata persa da tempo >> mormorò il biondo sovrappensiero, sotto lo sguardo incuriosito dell'altro.

<< Io e Scott ci venivamo ogni giorno quando eravamo piccoli >> disse l'umano.

<< Perchè avete smesso? >>

<< Siamo cresciuti, e abbiamo incontrato Peter e i suoi denti >> borbottò ridendo il moro. Theo scoppiò a ridere.

<< Immagino quanto sia traumatizzante incontrare Peter in piena adolescenza >>

<< E' un tipo particolare, vero? >> fece Stiles.

<< Già >> ridacchiò l'altro osservando come due ragazzini corressero per afferrare quella che sembrava una pallina da tennis. I due caddero uno sopra l'altro, e quando il primo si rialzò ignorò il correre per afferrare per primo la pallina, e aiutò l'altro ad alzarsi.

“Mi dispiace di averti fatto cadere” disse quello.

“Non fa niente. Può capitare” rispose l'altro con un sorriso.

Sì, Theo avrebbe dato ogni cosa per riavere quell'innocenza tipica, di chi crede nelle cose importanti.

 

 

 

 

 

 

 

 





Correre lo faceva sentire libero. Libero da ogni sensazione, positiva o negativa che fosse. Semplicemente lo faceva sentire meglio. Scaricava tutta le tensione che aveva bisogno di sfogare. Era per questo che si ritrovava a correre nel parco a quell'ora della notte. Lo stesso in cui era stato con Stiles quella mattina, e lo stesso in cui si era aperto con Liam settimane prima. Scosse il capo pensando al beta, era andato lì anche per scaricare la tensione che sentiva nei suoi confronti, e non voleva ricaderci subito, ma ovviamente tutto era contro di lui, perchè nemmeno tre metri dopo si scontrò con qualcuno.

<< Scusa, non ti ho visto >> disse in fretta Theo abbassandosi verso la figura che aveva steso, ma scattò quando si rese conto che altri non era che Liam.

<< Liam >> fece allora posandogli una mano sulla spalla. Quello si portò una mano in testa fissandolo male.

<< Immagino quanto ti dispiaccia. Mi hai atterrato perchè ero io >> disse il beta alzandosi e allontanandosi.

<< Sei cretino? – disse la chimera in uno sbuffo – non ti ho visto. Ero sovrappensiero >>

<< Sì, immagino anche a che stavi pensando >> sbottò Liam.

<< Cosa intendi? >> chiese il più grande fissandolo.

<< Lascia stare >> mormorò il beta roteando gli occhi.

<< Che ci fai qui fuori a quest'ora comunque? >> gli chiese Theo cambiando discorso.

<< Correvo. Avevo bisogno di calmarmi >>

<< Potevi chiamarmi >> fece la chimera.

<< Non mi andava di disturbare i tuoi incontri romantici >> sbottò Liam.

<< Quali incontri? Ti ho detto ieri che non esco più con Alex da un po' >> disse il biondo.

<< Beh, visto che ieri ti sei divertito con lui, pensavo avessi fatto il bis >> proruppe il più piccolo scoccandogli un'occhiataccia.

<< Quindi secondo te, sarei in giro alle due del mattino perchè sono andato a divertirmi? >> fece quello incredulo. Liam annuì, beccandosi un'occhiata assurda da parte di Theo.

<< Qual è il problema, cucciolo? Ti da fastidio che mi sia divertito con Alex? >> rincarò allora la dose la chimera. Liam deglutì, perchè dannazione, sì, eccome se gli dava fastidio. Il bello è che non aveva motivo per prendersela con Theo. L'altro era libero di fare quello che voleva.

<< Perchè non chiami lui cucciolo? Sono sicuro che lo apprezzerebbe tanto >> ringhiò Liam.

<< Sei tu quello che voglio chiamare cucciolo >> gli disse Theo lasciandolo a corto di parole.

<< Beh, non ne hai motivo – deglutì il più piccolo – va pure a divertirti con lui, Raeken >>

<< Siamo tornati al cognome? >> disse ironico Theo.

<< Sì >>

<< Liam >> disse in un sospiro esasperato il più grande.

<< Cosa? >> sbottò quello.

<< Non mi sono divertito con lui – ammise la chimera – ne stanotte, ne ieri >>

<< Ma tu hai detto che . . >> fece Liam sbarrando gli occhi. Il suo lupo stava uggiolando felice a quelle parole. Quindi Theo non lo aveva toccato? Quindi Alex non lo aveva abbracciato ne niente? Dio, sentiva il suo lupo quasi scodinzolare a quella notizia. I suoi nervi si rilassarono seduta stante, e il suo respiro tornò regolare come al solito, prima che un'altra cosa gli venisse in mente.

<< Perchè hai detto che eri con lui? >> sbottò poi, pensando al fatto che quello avesse mentito spudoratamente.

<< Perchè tu mi hai dato addosso senza motivo appena mi hai visto >> rispose la chimera stringendosi nelle spalle.

<< Mi dispiace – mormorò il più piccolo – io non avevo il diritto di dirti quelle cose. Non sono nemmeno affari miei >> Theo gli rivolse quel suo sorriso tutto occhi e fossette, quello che non mostrava quasi mai a nessuno, ma che a lui aveva rivolto già un centinaio di volte.

<< Non fa niente. Eri solo geloso >> disse Theo malizioso, facendo diventare Liam viola da capo a piedi, mentre l'odore d'imbarazzo lo ricopriva.

<< Io non sono geloso >> ribeccò quello oltraggiato, ma di certo non l'avrebbe data a bere a quella faccia tosta della chimera, che ovviamente continuava a sorridere contento.

<< Quindi non sarebbe un problema se ci uscissi di nuovo >> disse a quel punto Theo, e la faccia di Liam passò da così tante sfumature di rosso, che per poco non gli rise in faccia. Il ringhiò animale che gli sfuggì poi, fu solamente una vittoria ulteriore per il più grande.

<< Io dico di sì >> fece il biondo continuando imperterrito.

<< Beh, ti sbagli. E adesso io me ne tornerei a casa >> fece Liam, di colpo interessato a fissare una panchina come se ne dipendesse la propria vita.

<< Ti accompagno >> proruppe la chimera, e il lupo per poco non ruzzolò a terra.

<< Posso tornare anche da solo >>

<< Sì, ma l'ultima volta che sei tornato a casa da solo non è finita molto bene – sospirò Theo, sentendo il suo lupo agitarsi al ricordo di come era ridotto Liam quando l'aveva trovato – E poi non devi imbarazzarti se ti riaccompagno. Abbiamo anche dormito assieme >> Liam probabilmente andò in combustione perchè il suo stomaco prese a vorticare, mentre la faccia era diventata bollente. E lo sguardo divertito di quella faccia da schiaffi davanti a lui non lo aiutava di certo. Sebbene la sensazione di averlo di nuovo così vicino lo rendeva leggero e tranquillo.

<< Infatti, solo dormito >> chiarì Liam pentendosene subito dopo.

<< Se volevi altro dovevi solo chiedere >> disse avvicinandosi di colpo Theo con un occhiolino, e facendolo così rovinare a terra, ma Liam si aggrappò alla felpa dell'altro tirandolo giù con lui. Theo spalancò gli occhi ritrovandosi un secondo dopo a terra, o meglio, sopra Liam. In effetti, non che la posizione gli dispiacesse, ma la faccia di Liam in quel momento era a dir poco esilarante. Gli occhioni azzurri spalancati per l'imbarazzo. Le guance rosse e le labbra strette, mentre si torturava il labbro inferiore, e le mani sul suo petto. Dio, se avrebbe voluto baciarlo fino a fargli scordare come si chiamava.

<< Beh, per chiedere non intendevo proprio qui all'aperto >> disse Theo ridendo della reazione dell'altro, che per poco non si strozzò e fece per toglierselo subito di dosso, ma la chimera rimase lì dov'era. Liam deglutì a vuoto. Davvero, non riusciva a capirlo. A volte sembrava non fregargliene niente, altre lo faceva sentire al centro di ogni cosa, e quello dopo pareva flirtare. Come in quel momento.

<< Spostati >> ringhiò Liam, ma lui scosse il capo negando.

<< No. Sei comodo >> gli disse invece, e stavolta davvero credette di vederlo soffocare dalla vergogna. Ma per Theo era qualcosa di semplicemente troppo tenero e dolce ai suoi occhi. Avrebbe potuto passare il resto della sua vita a guardare Liam arrossire e non si sarebbe mai stancato.

<< Theo >> sibilò quello.

<< Sì? >>

<< Potresti alzarti? Mi fa male la schiena >> lo supplicò allora quello guardando ovunque, esaminando ogni cosa che non fossero gli occhi blu della chimera. Theo roteò gli occhi e si alzò, tirando poi su Liam che continuava ad evitare il suo sguardo.

<< Liam, puoi anche guardarmi >> ridacchiò lui, facendolo stavolta voltare.

<< Lo so >>

<< Ma non lo fai >>

<< Perchè altrimenti ti tiro un pugno >> sbottò Liam alzando le braccia al cielo e iniziando a camminare verso l'uscita del parco. Theo lo affiancò, camminando al suo fianco in silenzio. Passeggiarono nel silenzio assordante della notte per qualche minuto, fino a quando non fu proprio Liam a romperlo con una domanda, che la chimera non si aspettava affatto.

<< Perchè non esci più con Alex? >> disse Liam all'improvviso, facendo arrestare il passo di Theo, e lasciandolo senza parole per qualche secondo.

<< Perchè questa domanda? >>

<< Non si risponde a una domanda con un'altra domanda >> fece il beta accigliandosi.

<< Non lo so. Semplicemente non era giusto >>

<< Non era giusto uscire con lui? >> chiese Liam confuso.

<< Io non lo sentivo giusto >> spiegò meglio Theo guardandosi le scarpe con fare critico. Liam gli rivolse un'occhiata dubbiosa, quasi avesse paura di chiedergli qualcos'altro.

<< E perchè? >>

<< In che senso? >>

<< In che senso non era giusto? >> domandò in maniera più specifica Liam.

<< Dovresti capirlo da solo >> gli rispose Theo con un sorrisino impertinente che gli faceva prudere le mani. Arrivarono davanti casa di Liam in quel momento, e il beta tornò a mordersi il labbro indeciso.

<< Beh, allora . . .buonanotte >> disse il più piccolo voltandosi verso di lui. Theo si avvicinò, e poi si avvicinò ancora. A Liam si bloccò il respiro in gola quando realizzò di potersi specchiare nei suoi occhi. La chimera gli rivolse un ghigno, e poi gli lasciò un bacio sulla guancia.

<< Notte, cucciolo >> gli respirò sulla pelle, prima di allontanarsi lasciandolo lì con il cuore a mille. Batteva talmente forte da poter svegliare i vicini, tanto forte, che dovette portarsi le mani al petto.

 

 

 

 

 







Lo so, avrei dovuto aggiornare domani, e forse questo anticipo vi farà felici xD

Per motivi esterni, sarò impossibilitata ad aggiornare per tutto il weekend, così. . .invece di farvi aspettare Lunedì, ho preferito aggiornare un giorno prima. Spero vivamente che anche questo capitolo vi piaccia, e non so come ringraziarvi, perchè le visualizzazioni della storia non fanno altro che salire. Grazie come sempre a tutti voi che l'avete aggiunta tra le seguite, preferite e ricordate. E soprattutto, a voi che recensite. Detto ciò, vado che son distrutta. Ci vediamo settimana prossima con il dodicesimo capitolo. A Sabato prossimo, un bacio

Elly

  
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