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Autore: Alice Elle    25/10/2017    0 recensioni
Un sogno ricorrente.
Un incontro inaspettato.
Quando hai vent'anni, devi avere il coraggio di osare.
Gaia è una ragazza tranquilla, studia all'università, ma ogni notte fa lo stesso sogno e ogni mattina trova un cuscino vuoto ad aspettarla, in cui affogare le lacrime.
Ma oggi andrà diversamente.
Oggi incontrerà lui.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Questo è l'epilogo di questo racconto lungo. Grazie a chi mi ha letto e grazie a chi mi ha lasciato un segno del suo passaggio. Spero che la storia vi sia piaciuta. ♥


È distesa sull’erba soffice, i fili rossi le accarezzano dolcemente le braccia e le gambe nude, mentre guarda il cielo che cambia colore, come quelle conchiglie rivestite di madreperla, che mandano riflessi azzurrati e rosati, a seconda di come le inclini.
Una leggera brezza le scompiglia i capelli, mentre una risata familiare attira la sua attenzione. La solita, familiare voce amata la chiama, con tenera insistenza.
“Sono qui” le risponde. “Sono sempre stata qui. Tu dov’eri?”
Il flusso di pensieri che parla direttamente alla sua mente si fa confuso, nervoso, incomprensibile.
“Perché ti agiti? Sei proprio qui, accanto a me. Ti sento.”
Nessuna risposta.
Una strana inquietudine inizia a insinuarsi nella sua serenità, inizia a voltare la testa, per vederlo e rassicurare se stessa, oltre che lui. Un millimetro alla volta, la testa sembra pesare una tonnellata. Ecco, c’è quasi…
 
Gaia spalancò gli occhi e si trovò a fissare un soffitto bianco. Quello della sua camera era azzurro. C’era qualcosa che non tornava.
Si voltò verso destra e un raggio abbagliante la costrinse a chiudere gli occhi. Una finestra senza tende.
«Maledizione» borbottò, mentre si portava una mano al viso, per ripararsi dal riverbero del sole.
Una risatina alla sua sinistra la fece sussultare, una voce familiare che la fece ripiombare nel sogno le sussurrò all’orecchio.
«Sei una dal risveglio incazzoso.»
Girò la testa e, invece del solito cuscino vuoto, trovò gli occhi limpidi di Daniele, che le sorridevano assonnati.
«Buongiorno tesoro.»
Il vezzeggiativo la fece arrossire e flash della notte trascorsa insieme iniziarono ad affastellarsi nella sua mente.
Ricordi a volte teneri, più spesso infuocati, in tutti i casi pieni d’amore. Perché, per quanto sembrasse impossibile, in ogni gesto che si erano scambiati quella notte, in ogni parola che si erano bisbigliati, in ogni sguardo che si erano rivolti… era impossibile non riconoscere il sentimento che li animava.
Forse sarebbe durato un giorno, forse tutta la vita, ma a Gaia non importava. Al suo fianco riposava il ragazzo che l’aveva conquistata con la sua gentilezza, la sua sensibilità, la sua intelligenza acuta e curiosa. E la sua stramberia. Ma era una stramberia buona…
 
 
 
 FINE
   
 
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