Non sapeva cosa pensare
di tutto quello che era successo. Anche se loro gli dicevano di non
preoccuparsi, che sarebbe andato tutto bene, c’era sempre qualcosa che metteva
in discussione tutto. In questo caso una seccatura dai capelli biondi.
Ma perché, fra tutte, mi sono scelto una
seccatura del genere?
“Sono a…”
“Era ora, Shikamaru
Nara! Perché non sei andato a prendere Temari al suo arrivo?”
Eh?
Sbatté gli occhi più
volte, non credendo a quello che aveva davanti agli occhi. Sua madre era seduta
al tavolo della cucina e di fronte a lei stava…
“Temari…”
“Vedo che ti ricordi
come mi chiamo, Nara.”
Gli sorrise, stando ben
attenta a non farsi vedere da Yoshino, annuendogli alla muta domanda che poté
leggere negli occhi del suo ragazzo. Shikamaru sentì indistintamente qualcosa
sciogliersi nel petto, ritrovandosi a sorridere anche lui.
“Si può sapere per cosa
stai sorridendo Shika-…”
“Mamma, devo parlarti.”
Con pochi e veloci passi
arrivò verso di loro, sedendosi accanto a Temari e guardando intensamente sua
madre. Yoshino non era stupida, ed era sua madre, lo conosceva come le sue
tasche.
“Mamma, io e Temari
stiamo insieme.”
“Finalmente! Quanto
ancora volevi aspettare per dirmelo?”
“Tu lo sapevi?”
“Tuo padre mi aveva
detto che guardavi in modo diverso una ragazza. Non c’è voluto molto a capire
che anche tu eri stato colpito dalla maledizione dei Nara.”
Voltandosi verso Temari,
però, il suo sguardo si addolcì appena.
“Benvenuta in famiglia.”