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Autore: Saigo il SenzaVolto    26/10/2017    1 recensioni
AU, CROSSOVER.
Sequel de 'Il Pianto del Cuore'
Era una serata come tutte le altre, quando improvvisamente Naruto, assieme a Hinata, Sakura e Sasuke si ritrovò in un luogo sconosciuto senza ricordare nulla. Ma loro non sono i soli ad essere finiti lì. Direttamente dall’oltretomba infatti, anche i genitori di Sasuke e quelli di Naruto fanno la loro comparsa, insieme a due personaggi provenienti dal futuro: Sarada Uchiha e Boruto Uzumaki.
Quest'ultimo, inoltre, molto diverso dalle aspettative di tutti!
Tra dispute familiari, passati dolorosi e comportamenti inaspettati, per i nostri eroi non sarà facile andare d'accordo. Ma tutti loro dovranno riuscire ad unirsi insieme per superare molte difficoltà, poiché una grave minaccia rischia di distruggere il loro mondo.
E loro sono gli unici in grado di fermarla!
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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PREMESSA: alcuni personaggi ed eventi di questa storia potrebbero essere diversi rispetto all’opera originale! Dipende tutto dalla mia immaginazione!
 


(Quest'immagine è stata fatta da me prendendo spunto da un'altra immagine già esistente!)


 
 

Il Titano e il Guerriero 3


I due Titani si rialzarono lentamente da terra, portandosi il più lontano possibile l’uno dall’altro ed osservandosi a vicenda con circospezione.

Boruto si avvicinò ad Eren, esaminando il suo gigantesco corpo. La mano con cui aveva sferrato il pugno era completamente distrutta e ferita, e una scia di fumo che saliva verso l’alto indicava che il processo di rigenerazione era già cominciato. L’armatura del Titano era troppo dura per poterla colpire in quel modo.

Il biondo strinse i denti. Lui ed Eren avevano previsto che attaccare fisicamente il corazzato sarebbe stato inutile, ma la capacità di rafforzare la pelle di Mikasa sarebbe stata davvero molto utile in questo caso. Avrebbe aiutato non poco.

Tuttavia avevano una strategia.

Compiendo tre rapidi salti, il guerriero si portò rapidamente sulla spalla del Titano di Eren, fissando il suo enorme occhio verde.

“Eren,” gli disse con serietà. “Ricorda il piano! Ho fatto la mia parte iniziale, ora tocca a te!”

La gigantesca testa della creatura annuì una volta con decisione, e Boruto si portò via da lì con uno Shunshin no jutsu. (Tecnica del Movimento Corporeo Istantaneo)

Il Titano corazzato ruggì ferocemente all’aria, infuriato nel vedere che assieme a quel minuscolo demonio c’era anche una persona che avrebbe sperato di non rivedere mai più. La faccia del suo Titano era ferita e fumante, e le placche attorno al volto erano frantumate e quasi distrutte dagli attacchi precedenti, ma ciò non gli impedì di fissare con odio il suo avversario.

“Quel maledetto Eren Jaeger!” pensò Reiner con rabbia. “Avrei dovuto ucciderlo molto tempo fa! Come diavolo ha fatto ad allearsi con quel demone? Dove si sono conosciuti?”

Per tutta risposta l’altro Titano ruggì a sua volta con tutta la sua furia, scattando in avanti e tentando si spingere indietro il nemico appena la sua mano fu rigenerata. Reiner non demorse, afferrando le mani di Eren con le sue per bloccare la carica e spingendo a sua volta.

I due Titani si spinsero con le braccia in avanti a vicenda, ringhiando e fissandosi con odio. Il terreno sotto i loro piedi si cominciò a frantumare per la pressione ed il peso delle creature. Ma il Titano corazzato era più pesante e robusto, e l’altro cominciò ad essere trascinato all’indietro sempre di più.

Eren sorrise mentalmente. “Sei sempre lo stesso, maledetto assassino!” pensò con derisione. “Ogni volta che qualcuno ti sfida nel corpo a corpo non ti tiri mai indietro, credendo sempre di essere superiore a tutti!”

La gamba del suo Titano scattò in alto all’improvviso.

“E per questo sei sempre un allocco!”

Con un calcio laterale Eren colpì la caviglia sinistra del corazzato con forza e precisione, sbilanciandolo e facendogli perdere l’equilibrio. Il Titano corazzato cadde a terra di fianco pesantemente, distruggendo ciò che restava dell’avamposto.

Ma l’avversario non perse tempo. Portandosi immediatamente sopra di lui, Eren gli sferrò una ginocchiata sulla testa, per poi schiacciargliela a terra con la stessa gamba.

Il corazzato tentò di liberarsi sferrando una gomitata al fianco del Titano di Eren col braccio destro, ma l’altro glielo afferrò con entrambe le mani prima che potesse colpirlo.

Poi, con una forza mostruosa, Eren cominciò a tirare il braccio del nemico con tutto se stesso.

Le placche si frantumarono con uno schiocco, i muscoli si spezzarono spruzzando sangue. Eren urlò di rabbia. Reiner ruggì di dolore.

Il braccio destro del corazzato si staccò di netto all’altezza del gomito, volando in aria ed atterrando con un tonfo lontano dai due. Boruto sorrise di trionfo, osservando la scena dal tetto del capannone distrutto.

“Proprio come previsto,” pensò con ferocia. “Il Titano corazzato è lento, e Eren può prevederne i movimenti prima di essere colpito! E ora che gli ha staccato un braccio, Reiner non potrà combattere come prima!”

Una goccia di pioggia gli cadde sulla spalla, bagnandogli il mantello.

Guardando in alto, il ghigno del guerriero si allargò nel vedere che le nuvole che aveva creato con la tecnica degli Uzumaki di prima avevano finalmente cominciato a riversare la pioggia. Il piano stava procedendo esattamente come avevano previsto. La pioggia cominciò a cadere sempre più intensamente.

Ma gli imprevisti devono sempre rovinare tutto.

Mentre era ancora a terra, il Titano corazzato afferrò con l’unica mano rimasta la gamba destra di Eren, tirandola all’indietro e facendolo cadere a sua volta a terra con un tonfo immenso.

Reiner ne approfittò immediatamente per saltargli addosso e caricare il braccio rimasto per sferrare un pugno alla sua testa, ma non ci sarebbe riuscito così facilmente.

Perché Boruto gli comparve davanti alla faccia improvvisamente, avvolto da una scia di elettricità blu e le sue mani protese in avanti verso di lui.

RAITON,” lo udì dire. “Raikyu!” (Sfera elettrica)

Una specie di palla fatta di elettricità gli comparve nelle mani appena proferì quelle parole, ma Reiner non ebbe il tempo di meravigliarsi che subito la suddetta palla gli fu scagliata addosso, colpendolo nell’occhio sinistro.

Il corazzato ruggì di dolore e rabbia, portandosi la mano sull’occhio ferito.

Eren non si lasciò sfuggire quell’occasione, e subito si divincolò dal peso del Titano di Reiner, sferrandogli poi un calcio nel fianco e togliendoselo di dosso una volta per tutte.

Il Titano di Eren si rimise in piedi subito, portandosi dopo un secondo a distanza dall’avversario. Boruto saltò di nuovo sulla sua spalla, incrociando il suo sguardo con decisione.

Subito dopo, con un cenno del capo reciproco, Eren si allontanò ulteriormente del corazzato, fermandosi a qualche centinaio di metri da lui.

Reiner si rimise a sua volta in piedi, fissando con apprensione i suoi avversari.

Da lontano, vide Boruto ghignare feralmente dalla spalla del Titano.

Poi, come per magia, la sua mano sinistra venne improvvisamente ricoperta da una scia scattante di fulmini, e il giovane la sollevò verso l’alto con un ghigno.

Kirin!” urlò.

Appena pronunciò quel nome, dalla sua mano sollevata in aria si scagliò in alto una lunga scia di elettricità che raggiunse le nuvole del cielo con un sibilo scattante ed acuto.

Poi, dopo alcuni secondi, una miriade infinita di fulmini bluastri comparve improvvisamente nel cielo in mezzo alle gigantesche nuvole nere, unendosi insieme fino a creare una mostruosa sagoma di un drago, fatta interamente di fulmini e elettricità. La creatura eterea ruggì fragorosamente, facendo alzare di scatto la testa al Titano corazzato.

Reiner non ebbe neanche il tempo di meravigliarsi.

QUESTO È PER ARMIN!” gridò con un ghigno Boruto.

La sua mano si abbassò di scatto. La faccia del Titano di Eren parve sorridere malvagiamente.

E, con la velocità di un fulmine, il drago investì in pieno il Titano corazzato.

KAZUM!

Un fortissimo sibilo acuto si stagliò per l’aria non appena l’attacco lo centrò, ed una forte esplosione riecheggiò per interi secondi subito dopo l’attacco. Un rombo di tuono parve rimbombare con forza nel cielo nuvoloso, e le piccole gocce di pioggia cominciarono a cadere con maggiore intensità dal cielo.

Il corazzato cadde in ginocchio a terra, facendo tremare tutto il terreno.

Il suo corpo era teso e rigido, i muscoli bruciati e fumanti, la faccia ferita e contratta in un’espressione di dolore con la bocca aperta. L’elettricità continuava a ronzagli attorno al corpo a causa dell’acqua che lo aveva bagnato.

Ma non poté neanche riprendere fiato.

Perché, con un movimento rapido, Eren si mise la figura minuta di Boruto nella mano destra, caricando lentamente il braccio all’indietro. E poi, come se il ragazzo fosse una palla da gioco, il Titano lo lanciò con forza e precisione proprio verso di lui, facendolo arrivare in meno di un secondo davanti alla sua faccia.

Il tempo parve fermarsi per Boruto e Reiner, i quali si fissarono nei loro rispettivi occhi per quella che parve un’eternità. Reiner sgranò gli occhi. Boruto sorrise, evocando quattro kunai esplosivi in ciascuna mano.

“Prendi questo!”

I kunai furono scagliati con precisione all’interno della sua bocca aperta. Il Titano non comprese neanche cosa fosse successo prima che fosse troppo tardi.

L’esplosione che seguì fu forte e potente. La potenza dello scoppio avvenuto nella gola del Titano fu talmente grande che l’intera figura di Reiner venne fatta schizzare fuori dall’interno del corpo del corazzato senza avere la possibilità di reagire.

Reiner venne lanciato fuori dal collo del Titano con forza, cadendo verso il basso con un urlo di dolore e sorpresa, atterrando rovinosamente in mezzo alle macerie dell’accampamento.

Boruto batté il pugno con quello gigante di Eren, sorridendo di trionfo. “Visto? I cloni sono molto utili in battaglia, vero?”

La battaglia era finita. Avevano vinto.

Con un ultimo possente ruggito di vittoria, il Titano di Eren scomparve nel nulla.
 

Reiner non si era mai sentito così male in tutta la sua vita. Sentiva un intenso dolore attraversargli ogni singola fibra del corpo. Provò a muoversi diverse volte, ma con suo enorme sconvolgimento capì subito di non esserne in grado. La testa gli pulsava dolorosamente, e aveva perso la sensibilità delle gambe.

Aprì gli occhi dopo alcuni secondi, maledicendo quell’improvvisa pioggia che gli faceva bruciare il corpo con ogni sua singola goccia che lo colpiva. Alzando leggermente la testa, si mise ad esaminare i danni che aveva subito con i denti serrati ed uno sguardo pieno d’orrore.

Il suo corpo era messo decisamente male.

Tutto il torso e le braccia erano state bruciate orribilmente dall’esplosione di prima, e sangue colava a terra da tutte le parti senza distinzione di zone somatiche. Sentiva la schiena graffiata e piena di tagli, dovuti probabilmente da schegge di vetro o metallo che aveva colpito appena era caduto. L’esplosione si era persino portata via la sua mano destra ed entrambe le gambe dall’altezza delle ginocchia. Reiner strinse i denti dalla disperazione.

Anche se sarebbe sicuramente guarito grazie al potere dei Titani, il suo corpo ci avrebbe impiegato diverso tempo a rigenerarsi in quello stato. E non avrebbe potuto trasformarsi di nuovo fino a quando il suo corpo fosse guarito completamente. Non poteva scappare in quelle condizioni.

Era stato sconfitto. Era in trappola.

Un suono di passi alla sua destra lo fece voltare di scatto con gli occhi sgranati.

Boruto ed Eren si portarono davanti a lui dopo un secondo, fissandolo con degli sguardi freddi e calcolatori.

“Bene bene,” cominciò a dire Eren con disprezzo. “Ne è passato di tempo, Reiner.”

Gli occhi dell’uomo a terra si ridussero a due fessure. “Eren Jaeger!” sputò quel nome come veleno. “Avrei dovuto aspettarmi che un codardo come te non avrebbe avuto il coraggio di affrontarmi da solo!”

Un calcio nello stomaco gli arrivò subito dopo aver finito quella frase, facendogli scappare un urlo di dolore.

Eren lo fissò con odio e furia. “Taci, maledetto assassino!” ribatté quello con astio, tirando fuori la pistola dalla cintura. “Non sono qui per ascoltare le tue insulse parole! Sono qui per fartela pagare per ciò che hai fatto ad Armin e a tutti gli altri!”

L’uomo steso a terra lo guardò con disgusto. “Voi Eldiani delle mura siete solo una razza di codardi e deboli!” dichiarò con disprezzo. “La morte è l’unica cosa che vi meritavate per aver rubato due Titani alla nobile stirpe dei Marleyiani! Non credere che adesso possa pentirmi delle mie azioni!”

Lo sguardo di Eren divenne ancor più crudele e rabbioso. “Sei veramente un mostro!” sibilò velenosamente, puntandogli la canna della pistola sulla fronte. “Avete ucciso tutte quelle persone come se fossero animali! Voi Marleyiani credete di essere superiori a tutti gli altri, quando in realtà siete soltanto dei mostri e degli assassini privi di ritegno! Persino i porci sono migliori di voi!”

Reiner rimase a fissarlo coi denti snudati in un ringhio impotente, spostando poi lo sguardo sull’altro ragazzo che restava in silenzio. “Potrei almeno sapere il nome di colui che mi ha sconfitto prima di essere ucciso?” domandò con sarcasmo.

Boruto lo fissò per alcuni secondi prima di rispondere. “Il mio nome non ha alcuna importanza per uno come te.” rispose, il suo tono privo di emozione. “Il mio compito era quello di vendicare Armin Arlert e tutte le persone che voi avete ucciso dodici anni fa. Ora che sei stato sconfitto, il tuo destino è nelle mani di Eren Jaeger. Non ho nessun altro interesse in te.”

“Oh?” fece allora Reiner con un sorriso di derisione. “Dunque sei soltanto un demone il cui unico obiettivo è la vendetta? Pensavo che avessi un minimo d’onore in te, ma mi sbagliavo!”

Un ghigno ferale comparve sul volto del biondo all’udire quell’insulto. “Proprio così, feccia umana.” disse con un tono crudele. “Hai proprio centrato il punto. Io sono un demone. Sono un diavolo. Anzi, io sono IL diavolo, se vogliamo essere precisi.”

Reiner lo guardò per qualche secondo, mentre una strana sensazione di timore cominciava a pervaderlo.

“Che stai dicendo?”

Boruto allargò il ghigno. “Non ci arrivi, Portatore del Potere? Io sono il Diavolo. Il Diavolo della Terra!”

Gli occhi dell’uomo si sgranarono a dismisura all’udire ciò, la bocca spalancata e un’espressione di puro terrore stampata in volto. Persino Eren si voltò a fissare il guerriero di scatto, scioccato da quelle parole.

“T-Tu sei…” balbettò incoerentemente Reiner. “N-Non può essere! C-Come fai a…”

“Non ci credi?” ribatté prontamente Boruto aprendo l’occhio destro di scatto, il suo sorriso sempre più malvagio . “Eppure ti ho letteralmente steso senza fatica. Non crederai davvero che possa essere sconfitto dal potere che io stesso ho donato a Ymir? Voi Malreyiani siete davvero stupidi!”

L’espressione dell’uomo a terra divenne ancora più sconvolta e terrorizzata di prima al vedere quell’occhio, mentre Eren rimase in silenzio, incapace di capire cosa stesse succedendo.

“C-Come è possibile?” pensò tra sé il moro. “Perché Boruto sta dicendo queste cose? E come fa a sapere del Diavolo e di Ymir?”

“Quel Potere,” continuò a dire Boruto senza smettere di fissare Reiner. “Non è stato creato per uccidere! Non è stato creato per poi essere usato come arma contro altre persone! Quel potere aveva lo scopo di portare pace e prosperità a tutta la razza umana! Con esso, Ymir poté costruire ponti tra le montagne, creare città e coltivare e produrre cibo per tutta la popolazione. Questo era lo scopo per cui me lo richiese al principio!”

I due Eldiani ascoltavano in silenzio e con sbigottimento le sue parole.

“Ma voi umani lo avete sempre visto come un’arma,” disse ancora il biondo. “E lo avete usato per i vostri disgustosi profitti! Avete corrotto con i vostri interessi il suo intento originario, ed avete usato i Titani per uccidere e portare la guerra in questo mondo, maledicendo per sempre la stirpe di Ymir!”

Boruto si inginocchiò a terra, portandosi faccia a faccia davanti a Reiner.

“Tu mi hai dato del demone,” disse poi con un tono freddo. “Ma chi di noi due è il responsabile della morte di quelle centinaia di persone che abitavano dentro le mura? Chi di noi due ha tradito coloro che lo ritenevano un amico ed un compagno? Chi di noi due ha trasformato in Gigante il povero Armin? Chi di noi due oggi è rimasto a guardare mentre il resto dei soldati di Marley moriva sotto la mia spada?”

L’espressione dell’uomo non poté farsi più disperata e sconvolta di quanto non lo fosse già. Una sola lacrima scese lungo la guancia di Reiner.

Boruto chiuse l’occhio destro e si rialzò lentamente. “Vedo che alla fine hai capito chi dei due è il vero demonio.” disse semplicemente.

Poi, senza neanche aspettare una sua risposta, il ragazzo si voltò da un’altra parte ed incominciò a camminare lontano dai due.

“Ho finito con lui.” disse senza voltarsi. “Fanne ciò che vuoi, Eren.”

Non si voltò neanche quando sentì il colpo di pistola centrare in testa quell’uomo.
 
 

Note dell'autore!!!
 
Salve gente! Ecco a voi il nuovo capitolo, spero possa esservi piaciuto! Il prossimo uscirà sabato 28 ottobre!

Da questo punto in poi della storia noi cominceremo (FINALMENTE) a scoprire sempre più verità sul passato di Boruto Uzumaki. Ovviamente la sua storia non sarà rivelata immediatamente, nè scopriremo tutto ciò che ci sarebbe da sapere su di lui, ma vi assicuro che avremo modo di scoprire parecchie informazioni utili su quel tipo. La sua storia completa verrà narrata comunque, questo posso assicurarvelo! 

E poi ricordatevi anche che Naruto deve dire qualcosa a Boruto, qualcosa di molto importante. Chissà cosa avrà in mente....

Detto questo, ringrazio tutti coloro che leggeranno e che lasceranno un commento! A presto! ;)
 
   
 
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