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Autore: ladyzaphira    26/10/2017    3 recensioni
Peter Benjamin Parker aveva appena cinque anni quando la sua vita venne completamente stravolta per la SECONDA volta: Prima aveva perso i suoi genitori, morti a seguito di un incidente aereo, poi i suoi zii in circostanze ancora più oscure.
Una rapina finita male aveva detto la polizia, fatto sta che all'orfanotrofio nessuna famiglia aveva mostrato la minima intenzione di adottarlo finché la disattenzione di un custode non perrmise al piccolo Peter di scappare in strada.
Sarà proprio lì, in uno dei tanti vicoli oscuri della grande mela che troverà una nuova famiglia disposta ad accoglierlo ...
... una famiglia speciale che aveva trovato rifugio nelle sue fogne.
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Una sorta di esperimento su cui volevo lavorare da un bel po' di tempo.
Non è ambientata in un universo preciso, perciò prenderò spunto da quasi tutte le serie animate che conosco, sia TMNT (Tmnt 2003 - tmnt 2012) sia spiderman (Spectacular spiderman 2008 - Ultimate spiderman e marvel's spiderman 2017, che è quella in attuale programmazione).
Beh, che altro dire? Buona lettura!! ^^
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'A Teenager Mutant Ninja Superhero'
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Poco più tardi, l’intera famiglia si era finalmente riunita davanti alla TV del soggiorno, appena in tempo per assistere ad un’edizione speciale del TG della mattina.
 
Peter, Donnie e Leo presero posto sul divano.
Mikey si trovava già sdraiato a pancia in giù, per terra, davanti al loro, tenendo la testa sollevata con le mani e dondolando le gambe con fare un po’ infastidito (l’edizione speciale aveva interrotto il suo programma preferito!!) mentre Raph, con ancora in mano un peso, aveva interrotto il suo riscaldamento raggiungendoli accanto allo schienale.
 
“Una nuova scomparsa nel panorama scientifico-industriale della grande mela” esordì l’inviata del telegiornale.
“Dopo il capo della divisione tecnica della Oscorp Industries, Otto Octavius, questa volta ad essere stato preso di mira non è altri che il fondatore e capo di ricerca dei laboratori StockGen, Baxter Stockman scomparso ieri notte dalla sua abitazione …” seguitò intanto che, in alto a destra, veniva mostrata l’immagine dello scomparso sullo sfondo della StockGen.
 
I ragazzi si scambiarono un’occhiata tra loro, perplessi.
 
“Beh, se non altro questo ci conferma che ciò che ci ha detto Snake è vero” commentò Raph appoggiandosi con il gomito sulla spalliera del divano.
 
“Tutte queste personalità del mondo scientifico …” mormorò Donnie.
“Non possono che essere stati i Kraang” considerò Leo, socchiudendo le iridi scure “Questo spiegherebbe anche perché le autorità competenti sembrino non sapere che pesci pigliare”
“Non hanno fatto parola riguardo il padre di April” notò Peter, inclinando la testa di lato.
 
“Beh, un semplice psicologo fa meno notizia di due famosi scienziati specie quando uno dei due possiede uno dei più importanti centri di ricerca di New York …” sospirò Donnie, incupendosi.
 
Aveva promesso ad April che l’avrebbero aiutata a trovare suo padre, ma tra la ristrutturazione del loro nuovo rifugio, gli allenamenti e quant’altro era passata già una settimana senza che avessero trovato niente.
Leo lo notò e gli appoggiò una mano sulla spalla, sorridendo comprensivo.
“Stiamo facendo tutto il possibile per rintracciare Mr. O’neil Donnie, TU stai facendo tutto il possibile” disse “Vedrai che lo troveremo”
 
“Speriamo, visto che stiamo spendendo tutto il nostro poco tempo libero cercando in giro per New York” brontolò Mikey, rotolando pigramente sul pavimento.
 
“C’è un motivo se lo stiamo facendo Mikey” replicò l’azzurro pazientemente “Ogni volta che pediniamo i Kraang è una possibilità per trovare il padre della nostra amica”
 
“Leonardo ha ragione figli miei” concordò il maestro Splinter “Al momento non c’è altro che possiate fare se non aspettare e tenervi pronti, la pazienza è una virtù per il guerriero forte e saggio” seguitò avviandosi verso il dojo “Il che mi ricorda che è ora del vostro allenamento mattutino”
 
“Hai, Sensei!!” annuirono in coro le quattro tartarughe, venendogli dietro.
 
Peter prese il telecomando del televisore così da poterlo spegnere, tuttavia, proprio quando stava per premere sul tasto “Off” con il pollice …
“E ora restituiamo pure la linea a- … aspettate!!”
… Si interruppe il conduttore del TG, portandosi un dito all’orecchio, premendo sull’auricolare.
“Ci hanno segnalato che in questo preciso momento sta avendo luogo un travagliato inseguimento della polizia nei confronti di un rapinatore che ha appena rapinato un negozio di alimentari …!!” affermò il giornalista prima che la sua immagine venisse coperta da uno sfondo composto dalla foto segnaletica del rapinatore, evidentemente già noto alle autorità.
 
Peter perse un battito.
 
“No, non può essere …” balbettò il castano, indietreggiando di un passo “… Quella f-faccia …? No!! Non può essere LUI …”
 
La foto mostrava un uomo di trentasette anni, mediamente alto, robusto e dalla pelle leggermente abbronzata.
Aveva i capelli biondo scuro, lisci, e gli occhi castano chiaro.
Ma ciò che fece paralizzare il giovane ninja sul posto fu il tatuaggio che vide spiccare sul polso sinistro, una semplice stella a cinque punte in inchiostro scuro.
 
Al ragazzo sembrò di tornare indietro nel tempo.
 
In poco più di un istante si rivide bambino.
Aveva da poco compiuto cinque anni e stava giocando con una macchinina radiocomandata sul pavimento della sua cameretta in compagnia di zia May.
Era una serata tranquilla, come tante altre, quando improvvisamente si udirono una serie di forti rumori provenire dal piano inferiore della casa.
Tonfi, botti, perfino stridii, sembrava quasi che si stesse volgendo una specie di lotta.  
 
Ad un certo punto udirono anche la voce di zio Ben, gridare qualcosa che Peter non riuscì a ben capire.
 
Sua zia dall’altro canto sembrò aver capito benissimo.
Tanto che prese il piccolo Peter e lo spinse a strisciare sotto il suo letto, intimandogli di restare in silenzio.
“Qualunque cosa accada tesoro” aveva sussurrato la donna portandosi un dito alle labbra, visibilmente spaventata “Resta nascosto, e non fare alcun rumore …”
 
BANG
 
Il suono secco di uno sparo le bloccò le parole in gola, facendole dilatare gli occhi per l’orrore.
 
“Oh no, B-Ben …” aveva appena avuto il tempo di mormorare il nome di suo marito, prima che la porta della cameretta venisse violentemente sfondata.
 
“… Dennis Carradine era uscito di prigione un mese fa” riprese il conduttore, strappandolo da quei terribili ricordi, mentre tornava in sovra-impressione rispetto all’immagine del criminale, che invece rimpicciolì fino ad occupare un angolo dello schermo.
 
“No, no …” Peter si mise le mani tra i capelli, pregando mentalmente di starsi sbagliando o di aver capito male.
Non poteva essere lui!! Non poteva essere …
“Dopo aver scontato dieci anni per l’omicidio dei coniugi Parker durante una rapina finita male nella loro vecchia casa”
 
Fu come ricevere una secchiata d’acqua gelida all’improvviso.
 
Leonardo osservava la scena da un angolo lontano con un’espressione triste e preoccupata sul volto.
 
Si era accorto subito che Peter non li stava seguendo nel dojo e lo avrebbe chiamato se non avesse sentito anche lui l’ultima frase detta dal giornalista.
L’uomo che aveva ucciso i suoi zii, tutto ciò che era rimasto della sua famiglia, era libero.
Quell’uomo gli aveva rovinato la vita ed era stato rilasciato dopo una pena che era stata troppo breve per essere vera.
Non solo era libero ma anziché fare ammenda, anziché cercare di tornare sulla retta via, la prima cosa che quel verme aveva fatto a distanza di un mese era stato rapinare un negozio.
 
Una serie di emozioni attraversarono il viso del ragazzo: Shock, dolore, rabbia …
 
L’azzurro lo vide perfino stringere i pugni così forte da farsi sbiancare le nocche, ma essendo di spalle ciò che non vide furono i quattro occhi in più spuntare da sotto le palpebre, ed i canini allungarsi in piccole zanne velenifere.
 
Per fortuna fu una questione di pochi attimi.
Peter inspirò rumorosamente dal naso, chiudendo gli occhi e cercò di calmarsi, per quanto gli fosse possibile.
 
“Peter …” decise di farsi avanti Leo, andandogli vicino.
 
Non si aspettò di vedere il fratellino sorridergli quando di volto verso di lui, anche se era evidente che si trattasse di un sorriso forzato.
“Ehi Leo, scusa” disse, scuotendo piano il capo “Mi ero incantato un attimo davanti al telegiornale, andiamo ad allenarci?!” chiese pensando che il maggiore, accortosi della sua assenza, fosse tornato indietro per chiamarlo.
Non pensava che anche l’altro avesse sentito il servizio sull’assassino dei suoi zii.
 
Prima che il leader potesse rispondere, Peter si avviò verso il dojo lasciandolo indietro.
 
-Oh Pete- pensò Leo sinceramente dispiaciuto.
 
Il resto della giornata passò più o meno tranquillamente, fra gli allenamenti, i battibecchi tra Raph e Mikey e i restanti lavoretti per mettere su la nuova tana.
 
Peter fu molto bravo a far finta di nulla, Leo dovette concederglielo.
Probabilmente se non avesse sentito lui stesso il servizio di quella mattina, non avrebbe notato nulla di anomalo nel comportamento del fratellino.
Certo, c’era sempre quella piega dura delle labbra, le palpebre che si assottigliavano quanto pensava di non essere visto e lasciava che le emozioni avessero la meglio su di lui, ma nulla che eventualmente non fosse in grado di giustificare ammontando qualsivoglia scusa.
 
Poi giunse la sera, ed ognuno dei ragazzi si ritirò nelle rispettive stanze per concedersi quelle tre, quattro ore di riposo in previsione della ronda notturna.
 
Tutti eccetto uno.
 
Peter passò la prima mezz’ora a lavorare su una vecchia radio che lui e Donnie aveva recuperato una volta dalla discarica.
Si erano ripromessi di ripararla, ma erano successe così tante cose che alla fine non ci avevano più pensato …
… almeno fino a quel momento.
All’apparecchio bastò qualche piccola modifica per far sì che captasse le frequenze riservate della polizia, e il giovane passò la mezz’ora successiva a passare da una frequenza all’altra nella speranza di trovare ciò che gli interessava.
 
“28-02, 28-02” esclamò d’un tratto una voce maschile, sicuramente quella di un agente “E’ stato avvistato il fuggitivo Dennis Carradine, tra la 35esima e Broadway, si sospetta che il malvivente sia armato e pericolos- …”
 
Peter spense bruscamente la radio.
Scattò in piedi ed andò ad aprire il vecchio baule dove teneva i suoi vestiti, inclusa la tenuta ninja che usava per allenarsi, posto davanti al letto.
Poco dopo era già pronto per uscire.
 
Uscire a caccia dell’assassino dei suoi zii …
… e in quel momento Leo seppe di aver fatto bene a restare di vedetta.

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Ottavo capitolo ^^
Leggermente più corto degli altri mi sa, ma spero che vi sia piaciuto ugualmente XD
Nei fumetti, così come nelle serie animate fatto fino ad ora non si sa per certo quale sia il nome del ladro, che Peter avrebbe potuto fermare e non l'ha fatto, responsabile dell'omicidio di zio Ben.
Mi pare di aver capito che il nome sia stato svelato nel terzo film della triologia di Raimi, quindi ho pensato di usare quello.
Povero Peter ç_ç
Ringrazio come sempre le care Kunoichi_Beast, Marlena_Libby e infine reing_00evil per le loro recensioni e sostegno!! ^^

PS
Un piccolo parere: Vuoi come vedreste Spidey invischiato in un triangolo con Gwen e SHINIGAMI delle TMNT 2012?! No, perché io sinceramente ci sto facendo un pensierino.

 
  
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