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Autore: paige95    26/10/2017    2 recensioni
Protagonisti di questa storia saranno Bulma e Vegeta.
In realtà protagonisti veri di questa storia saranno i sentimenti: contrastati, mutevoli, sì insomma, una metamorfosi di emozioni e sensazioni. Complice di tutto questo anche un triangolo amoroso, mai veramente superato, ma che farà sicuramente impazzire i nostri personaggi.
La nostra Bulma dà voce ai fatti e a queste travagliate emozioni.
Riscopriranno loro stessi o alla fine capiranno che l'amore può cambiare tutto ciò che credevano di essere?
Vi lascio con questa domanda con la speranza che questi presupposti vi abbiamo incuriosito almeno un po'. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Una luce nel buio
 
 
Sto ancora cercando di realizzare ciò che le mie orecchie hanno appena udito.
 
Quel giovane è mio figlio?
 
È davvero paradossale riuscire ad accettare qualcosa di simile. Trunks non respira ancora ossigeno in autonomia, che già è passato davanti ai miei occhi in carne ed ossa.
 
No, un attimo.

E se fosse un suo ennesimo sporco trucco per confondermi, per non passare per l’uomo infedele quale è.
 
Non riesco a non guardarlo con diffidenza. È ancora davanti a me e mi guarda con occhi speranzosi. Non credo sia consapevole del luccichio che riconosco nelle sue pupille in questo momento.
 
Distolgo lo sguardo interrompendo quel contatto ipnotico, altamente dannoso alla salute fisica e mentale.
 
Mi porto d’istinto le mani sul ventre come a chiedere a quel bambino una conferma alle parole di suo padre.
 
<< Senti, se non mi credi, puoi benissimo chiederlo al tuo amichetto, visto che lui gli ha parlato >>

​Mi volto di scatto alla sua provocazione.
 
<< Oh puoi giurarci che gli chiederò una conferma >>
 
No, non lo farò, perché dagli occhi di Vegeta capisco che lo crede sul serio, pensa davvero che quel ragazzo sia nostro figlio.

​Abbasso i toni, di cui si era colorita la nostra conversazione.
 
<< Vegeta? >>
 
È scosso. È emozionato?
 
Tento di sfiorargli una mano, ma lui la ritira.
 
<< Che vuoi? >>
 
Provo ad ignorare il suo atteggiamento strafottente e mantengo un tono pacato, quasi di supplica.
 
<< Nostro figlio è venuto dal futuro per chiederci aiuto, perché è in pericolo. Ho davvero paura possa accadere qualcosa a Trunks. In ogni dimensione temporale possibile >>
 
Mi guarda spaesato e sicuramente le mie nuove lacrime non lo aiutano a ritrovare fermezza e lucidità.
 
Non riesco a reggere questo nuovo pensiero, questa preoccupazione inimmaginabile, e mi butto inconsapevolmente tra le sue braccia, perdendo il controllo di ogni singola parte del mio corpo, ogni muscolo mi attrae a lui.
 
Lo stringo a me dopo tanto tempo, sento il suo calore e mi stupisco nel sentire battere il suo cuore contro il mio petto. Sorriso all’idea che la mia vicinanza gli provochi ancora una simile emozione.
 
Gli sussurro contro il collo.
 
<< Ho paura, Vegeta. Ti prego, stringimi >>
 
È una richiesta così semplice, non richiede alcuno sforzo, ma solo l’istinto, un’attrazione dettata dall’amore.
 
Non sento ancora le sue braccia a contatto con me. Eppure io lo stringo più forte e piango anche per il suo tacito rifiuto. Le lacrime amare per la minaccia che incombe su mio figlio si mischiano drammaticamente a quelle che mi ha appena provocato lui, confondendosi. Non voglio più che l’Amore mi sfugga di mano. Lui non si rende ancora conto che per me è quell’Amore.
 
<< V-Vegeta >>
 
Un ultimo disperato tentativo di convincerlo.
 
Mi allontano all’improvviso, ma non faccio in tempo a scostarmi di un centimetro da lui, che sento premere una forte mano sulla mia schiena.
 
Mi lascia esterrefatta questo repentino gesto. Nonostante la stretta sia delicata, mi mozza il fiato.
 
Perché percepisco questo contatto come un’elemosina?
 
Scosto lentamente la sua mano dalla mia schiena e lo guardo negli occhi rassegnata.
 
<< Non ti sforzare, l’amore non lo puoi imporre. Se tu non senti il bisogno di abbracciarmi, non è colpa tua >>
 
Che triste verità. Devo aver sognato la luce nei suoi occhi, è stato il mio cuore a vederla, la mia speranza ha pensato di realizzare quel mio piccolo grande desiderio.
 
Mi guarda in cerca di una risposta, ma è davvero titubante, è chiaro che ha paura di impiegare le parole sbagliate.
 
<< Io non sono in grado di amare. Non so come si faccia >>
 
Gli rivolgo un sorriso dispiaciuto. La sua voce è apatica, nettamente in contrasto con ciò che ha appena proferito.
 
<< Invece lo sai, Vegeta, tutti siamo in grado di amare, se lo vogliamo. Il tuo cuore chiede di amare e non ha bisogno di insegnamenti, ne è semplicemente capace, devi solo ascoltarlo di più >> gli poso una mano sul petto all’altezza di quel muscolo che lui tanto rinnega << Sai, sono una scienziata, ma non sono esperta di alieni, eppure sono certa che non ci siano così tante differenze tra me e te. E sai qual è la prova di questo? Trunks >>
 
Lo guardo negli occhi, ma abbasso subito dopo lo sguardo da lui, senza però cessare quel contatto contro il suo cuore. Magari fosse un contatto più profondo, magari sapessi imprimermi dentro quel muscolo per sempre, lo potessi marchiare con il pensiero mio e di nostro figlio, così quando gli verrà la brillante idea di andarsene si fermerà e penserà a quello che sta lasciando alle sue spalle.
 
Mi prende il mento con due dita e lo alza, costringendomi a tornare con gli occhi su di lui.
 
<< Ti amo, Vegeta. Amo te e il nostro bambino e vorrei così tanto che fosse andata diversamente, che fossi rimasto, che mi fossi rimasto accanto quando avevo bisogno di te. Dovrei odiarti con tutta me stessa per il dolore che ho dovuto sopportare a causa tua, eppure l’amore è più forte. Tu sei più forte di me, mi costa ammetterlo, ma lo sei e non parlo solo di forza fisica, sei emotivamente più forte. Riesci a nascondere l’amore, a reprimerlo, a non mostrarlo >>
 
<< Sono un sayan >>

​Mi risponde scontato, logico e distaccato.

 
<< Già, dimenticavo che tu sei programmato per distruggere. Ma, da esperta, ti posso dire che anche i migliori programmi possono avere qualche fallo nel sistema. Cercalo, Vegeta, cerca quel difetto dell’odio e ama. Ti prego, amami. Amaci >>
 
Si allontana all’improvviso quasi spaventato dai miei discorsi. Ha paura di essere debole, eppure io non ho indugiato a mandare al diavolo la mia forza per lui.
 
<< Aiuteremo Trunks >>
 
Cambia argomento, dando per scontato che quelle due parole possa essere sufficienti per rasserenare il macigno che sento pendere sulla mia testa.

Sta per andarsene e la destinazione non può che essere la stessa di poco fa.
 
<< Dove vai? >>
 
<< Fuori, ho bisogno di un po’ d’aria >>
 
Sta scendendo l’imbrunire, quindi immagino che qualche stella possa già intravedersi lassù in cielo.
 
Gli prendo delicatamente una mano per paura di un suo rifiuto e blocco i suoi passi. Lui segue con attenzione quel mio gesto, ma non si ritrae.
 
Lo guido dalla parte opposta ed insieme a lui mi avvio verso l’ascensore. Vegeta non si ribella e mi segue perplesso. Non mi dice nulla. Si fida e basta, sa che non potrei mai fare qualcosa contro di lui.
 
Saliamo fino all’ultimo piano. La terrazza panoramica. Adoro questo posto. Ogni volta che da bambina qualcosa turbava il mio innocente animo, mi rintanavo quassù e non volevo vedere altro se non il cielo illuminato.
 
È un posto speciale per me, nessuno aveva mai messo piede qui oltre a me fino ad ora.
 
Crescendo sono riuscita a convincere mio padre a costruirmi un cannocchiale per essere in grado di vagliare l’arco celeste ancora più nel profondo.
 
Ho sempre avuto un’attrazione per tutto ciò che oltrepassava la fisica a me vicina, qualcosa che andava oltre ciò che materialmente mi circondava. L’infinito mi ha sempre affascinata. Immaginare i miliardi di corpi celesti che ci dominano dall’alto mi elettrizza, mi rincuora sapere che non tutto sia conoscibile, che tutto è ancora da scoprire, che la scienza non ha finito di stupirci.
 
Ed ecco che si spiega quell’intrigante passione per tutto ciò che trascende il terreno, per tutto ciò che non trovi banalmente sotto casa, per tutto ciò che è misterioso.
 
Ed ecco che si spiega il mio amore per Vegeta.
 
Lui racchiude tutto ciò che sfugge alla mia razionale spiegazione. Lui viene da quel cielo tanto amato, è un segno palpabile della mia passione per l’ignoto e l’infinito. È un segno della mia debolezza, della mia ignoranza in certe cose, ma anche del fascino che tutto questo suscita in me.  

​Da quando Vegeta mi ha abbadonata non sono riuscita a mettere un solo piede quassù. Tutto mi ricordava lui, ed anche se mi sarei potuta sentire più vicina a lui in questa posizione, mi sentivo troppo ferita per sostenere quella vicinanza e quel contatto.
 
Non c’è una sola nuvola in cielo. Le stelle brillano come non mai in quel cielo sereno.
 
Ogni volta la stessa sensazione: pura emozione quando i miei occhi entrano in contatto con l’oblio del manto celeste dopo il tramonto. È  la stessa profonda emozione che mi provoca l’uomo accanto a me, l’eccitazione dell’avventura, lo scoprire ogni volta un dettaglio e un aspetto nuovo, vagliare attentamente tutto ciò che ne comporta e che rende tale l’ignoto.
 
Mi volto verso Vegeta, cerco di captare la sua reazione e una domanda mi sorge spontanea quando noto il suo sguardo perso in quel vuoto.
 
<< Ti manca il tuo pianeta? >>
 
Mi guarda con malinconia ed afferro al volo la sua implicita risposta.
 
Ma quel cielo, preso per tutta la sua espansione, non è solo il luogo della sua infanzia, è anche più terribilmente il campo delle numerose battaglie che lui ha dovuto combattere, dove spesso e volentieri, anzi sempre, era dalla parte del torto.
 
<< Rientriamo >>
 
La sua profonda voce spezza prepotentemente i miei pensieri.
 
Noto con la coda dell’occhio che si sta voltando per tornare dentro.
 
<< Io resto ancora un po’ >>
 
Sento la porta chiudersi alle mie spalle senza alcuna esitazione.
 
Mi siedo prudentemente a terra, senza distogliere gli occhi dalle stelle. Resto qui in silenzio e da sola.
 
L’unico modo che ho per sentirlo accanto a me, senza il timore di un suo rifiuto.
 
 
 
Continua…
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Ci sono, perdonatemi :(
 
Grazie davvero infinitamente di cuore a tutti per continuare con pazienza a seguirmi, nonostante il mio costante ritardo <3
 
Alla prossima :)
Baci
-Vale
   
 
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