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Autore: Signorina Granger    26/10/2017    12 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
C’è un’area ristretta, protetta da una barriera inaccessibile, dove le persone vivono in armonia, nella ricchezza, ognuno ha il suo ruolo e vige la più totale giustizia.
L’opportunità di accedervi viene data a tutti, quando ogni quattro anni ha luogo un Processo di selezione, fatto di test e prove, al quale viene sottoposto chiunque abbia già compiuto vent’anni, dando a chi più se la merita la possibilità di vivere una vita migliore nell’Offshore.
L’occasione è una sola e se sprecata recuperarla è impossibile.
Benvenuti nel Processo.
[La storia prende ispirazione dalla serie “3%”]
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Capitolo 5: L’enigma 



Tempo. Sollevate le mani e smettete di fare qualunque cosa stiate facendo, la prova è finita.”

Quando sentì la voce dell’esaminatore rimbombare per tutta la stanza Noah tirò un sospiro di sollievo, facendo quasi cadere sul tavolo dove aveva lavorato la fialetta da cui aveva appena fatto in tempo a bere l’antidoto preparato insieme a Milo.

Sperando che sortisse gli effetti desiderati, naturalmente. 

L’ex Grifondoro si voltò verso l’amico, rivolgendogli un’occhiata incerta mentre Milo si stringeva nelle spalle, parlando a bassa voce mentre gli esaminatori iniziavano a passare per i tavoli:

“Beh, se non altro abbiamo finito in tempo… credo che delle coppie non siano neanche riuscite a terminare l’antidoto.”

Guardandosi intorno Noah poté appurare che l’amico aveva ragione, sentendosi giusto un po’ più sollevato. Gli occhi del ragazzo vagarono immediatamente in cerca di Mairne, ricordando con preoccupazione quanto l’amica fosse stata negata in Pozioni ai tempi della scuola. 

Quando la vide si rese conto che anche la bionda lo stava cercando, e quando i loro sguardi si intercettarono la ragazza abbozzò un sorriso, sollevando leggermente la fialetta vuota che teneva in mano, come a volergli dimostrare di essere riuscita ad ultimare e bere l’antidoto. 

Anche se Noah si chiese mentalmente se fosse stato sicuro, visto che conoscendo l’amica poteva anche aver preparato un veleno mortale per sbaglio…

Mentre gli esaminatori passavano per i tavoli qualche coppia si alzò e uscì dalla stanza, eliminati seduta stante per non aver nemmeno terminato di preparare l’antidoto. 
Quanto a coloro che l’avevano ingerito, come venne esplicitamente dichiarato dal mago che aveva spiegato loro la prova, avrebbero semplicemente dovuto aspettare ancora qualche minuto: se avessero fallito, gli effetti del legno si sarebbero sicuramente palesati.


Ai candidati rimasti non restò quindi che aspettare, in silenzio, che i pochi minuti restanti passassero. 

“Rilassati. Andrà tutto bene, sono sicuro che l’antidoto farà il suo dovere.”

Theodore, parlando con le braccia conserte e un tono piuttosto neutro, si rivolse ad Alastair con un’occhiata eloquente, suggerendogli di smetterla di agitarsi. 
Il Serpeverde annuì, visibilmente nervoso mente teneva lo sguardo basso, puntato con insistenza sul calderone dove avevano preparato l’antidoto. 

Da una parte continuava a ripetersi che affidandosi a Theo le cose non potevano essere andate male… o almeno lo sperava. 
Di certo se fossero riusciti a cavarsela avrebbe dedicato un monumento al suo amico, in futuro.


*


“E anche questa è fatta… anche se non avevo dubbi sull’esito, a dire la verità.”

Erza sorrise mentre usciva dalla stanza insieme ad Asterope, stiracchiandosi mentre l’ex compagna di Casa annuiva, sorridendo a sua volta con aria soddisfatta:

“Neanche io, per fortuna ce la siamo cavata egregiamente. A quanto ammontiamo, ora come ora?”
“Sono state eliminate tre coppie che non hanno finito in tempo di preparare l’antidoto… e tra di noi solo due sono state eliminate per aver sbagliato la procedura, direi che complessivamente è andata bene.”


Anche se nessuna delle due seppe dirsi se fosse stata una fortuna o meno, visto che in quel modo avevano solo dieci avversari in meno da affrontare.




“Stento a crederci, ma siamo riuscite a cavarcela… grazie, a proposito, credo che senza di te avrei combinato un pasticcio dietro l’altro.”

Zavannah sorrise con sincera gratitudine a Nymphea mentre le due seguivano i compagni per tornare nel salone principale, dove probabilmente avrebbero ricevuto istruzioni per la prova successiva. 
La mora ricambiò il sorriso della bionda, asserendo che l’aveva aiutata con piacere mentre Berenice le raggiungeva, sorridendo allegramente mentre prendeva Nymphea sottobraccio:

“Ehi… sono felice che ce l’abbiate fatta, è ovviamente anche di essermela cavata a mia volta. Cosa pensate che ci faranno fare adesso?”
“Non saprei, forse ci daranno del tempo libero prima della prossima prova… chissà se sarà magica o meno. Non vedo l’ora di scoprirlo.”

Zavannah si strinse nelle spalle, sperando vivamente che non dovesse trascorrere troppo tempo prima della prova successiva: erano ancora in più di 130, e quella situazione di perenne insicurezza non le piaceva per nulla. 


*


“Faccio davvero fatica a credere che siamo riuscite a preparare decentemente quell’antidoto! Se solo il vecchio Miller potesse vederci ora, sarebbe fiero di noi!”

Lilian sorrise allegramente mentre camminava accanto a Mairne, tenendola a braccetto mentre raggiungevano la sala comune come era stato detto loro di fare al termine della prova sugli antidoti.

“Quasi quasi gli scriverò una lettera, quando tutto questo sarà finito… il messaggio subliminale sarà “alla faccia dei Troll che mi affibbiavi ad ogni compito, vecchio bacucco”.”

Mairne sorrise, improvvisamente molto più allegra e rilassata rispetto a soli pochi minuti prima. Quando il tempo era scaduto e né lei né Lilian avevano subito gli effetti del veleno che avevano assunto a colazione si erano quasi messe ad urlare e saltellare in mezzo a tutti gli altri candidati, sotto gli occhi divertiti di Milo e i sospiri esasperati di Noah.

Anche se naturalmente era felice che l’amica ce l’avesse fatta, solo che si era astenuto dal riferirglielo a parole.


“Non cantate vittoria troppo presto voi due… abbiamo ancora molta strada da fare. E se ci hanno avvelenato al secondo giorno, non posso pensare come andranno le cose tra una settimana.”

“Milo, pensa positivo e non fare l’uccellaccio del malaugurio distruggendo la nostra felicità, grazie. Ora… tutta questa tensione mi ha fatto venire fame, dite che ci daranno qualcosa da mangiare tra un paio d’ore?”

“Mairne, hai fatto colazione un’ora fa con del cibo avvelenato, come hai ad avere appetito?! Ma che te lo chiedo a fare, ormai ti conosco…”


*


“Ah, eccovi qui… pensavo foste ancora impegnati a ridere alle mie spalle.”

Alastair inarcò un sopracciglio quando vide Phoebus e Kieran avvicinarsi a lui e Theodore prima di prendere posto di fronte a loro, su un paio di sedie poste davanti al divanetto candido che i due avevano occupato.

“Ci hai visti? Scusa Al, siamo felici che tu sia passato naturalmente, ma vederti sotto pressione è stato divertente.”

Phoebus sorrise all’ex compagno di Casa mentre sedeva di fronte a lui, sistemandosi distrattamente i capelli scuri con una mano mentre accavallava le gambe con un movimento fluido:

“Immagino, visto che voi eravate due maledetti assi in Pozioni suppongo abbiate avuto il tempo anche per prendermi in giro… ma vedremo chi riderà, quando sarà il turno di una materia dove VOI fate pena.”
Il borbottio seccato di Alastair fece ridacchiare sia Phoebus che Kieran, mentre Theodore si limitò ad accennare un sorriso, tornando subito dopo a guardarsi intorno con attenzione, setacciando la sala in cerca di un qualche esaminatore: che cosa sarebbe successo, a quel punto?


I candidati rimasti – che stando al suo rapido calcolo mentale dovevano aggirarsi intorno ai 130 – erano tutti disseminati per la sala, impegnati a parlottare tra di loro in piccoli gruppi mentre aspettavano istruzioni. 

E quando, poco dopo, Theodore si ritrovò a guardare nientemeno che Benjamin Kubrick entrare nella stanza abbozzò un sorriso, ben lieto che l’attesa fosse finita mentre il silenzio calava improvvisamente nella stanza, permettendo al Direttore del Processo di parlare. 


“Congratulazioni per aver superato anche la seconda prova, candidati, ma temo che per oggi le sorprese non siano finite. La prossima prova avrà luogo a breve e verrete divisi in gruppi da quattro, ma non sarete voi a formarli, sono stati già prestabiliti da noi. Avrà luogo al piano di sopra, quindi vi invito a recarvici il più rapidamente possibile, ed esattamente come per la prova che avete appena concluso, anche qui l’eliminazione sarà collettiva e non singola: se sbagliate, tutto il vostro gruppo dovrà lasciare il Processo. Non mi resta che augurarvi di avere validi compagni, candidati.”

“Lo spero tanto anche io.”

Kieran sbuffò sommessamente, parlando con un tono che trasudava irritazione per l’impossibilità di decidere autonomamente la suddivisione: fosse stato per lui, avrebbe sicuramente fatto gruppo con Phoebus, Theodore e Alastair… chissà invece con chi l’avevano sistemato gli esaminatori.


*


“Se non sbaglio quando mi hanno chiamata nell’interfono hanno detto Stanza 4… tu dove sei stato assegnato?”
“Stanza 10, ben più avanti… beh, buona fortuna allora.”

Louella si fermò, avendo quasi raggiunto la stanza dove avrebbe dovuto affrontare la prova insieme agli altri membri del suo gruppo, mentre Kay si voltava reso l’ex compagna di Casa, annuendo e rivolgendole un lieve sorriso che la ragazza ricambiò:

“Grazie, anche a te. Ci vediamo dopo, spero.”
“Lo spero anche io Lou.”

Kay annuì prima di girare sui tacchi e allontanarsi con le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni, mentre Louella, dopo aver esitato per un attimo, si avvicinava ai due ragazzi già in piedi davanti alla porta di legno chiaro chiusa e con un 3 di metallo infisso sull’anta, una ragazza molto alta dai capelli rossi e un ragazzo dai capelli scuri.

L’ex Grifondoro rivolse ai due un debole saluto quando si fu avvicinata, che venne ricambiato pacatamente mentre, davanti alla porta della stanza 4, - situata un paio di metri più in là nel lungo corridoio dalla parete esterna in vetro che dava sulla sala comune sottostante – Kieran e Alastair fermavano con due sorrisi sollevati stampati sulle labbra, ben lieti di aver avuto la fortuna di finire insieme.

“Avete avuto una fortuna sfacciata…”

Il borbottio di Phoebus, che se ne stava a braccia conserte appoggiato contro la porta, fece sorridere Alastair con aria divertita, guardando l’ex compagno di Casa con una punta di soddisfazione:

“La fortuna gira Phoebus, te l’ho detto.”

Il Serpeverde stava per rispondere quando la sua attenzione si catalizzò su una ragazza che stava camminando lungo il corridoio, studiando le varie porte come se stesse cercando quella con il numero giusto.
In effetti non aveva prestato molto attenzione ai nomi dei suoi compagni, preoccupandosi solo di non essere capitato insieme a nessuno tra i suoi amici. 

Phoebus sorrise quasi istintivamente, riconsiderando ciò che aveva appena detto ai due amici a proposito della loro fortuna mentre si rimetteva dritto, staccando la schiena dall’anta della porta mentre il quarto elemento del suo gruppo si fermava accanto a Louella:

“Ciao Nymphea.”

I grandi occhi chiari della ragazza saettarono su di lui prima di piegare a sua volta le labbra in un sorriso, ricambiando il saluto quasi con una punta di timidezza nel tono di voce. 

“Sono felice di sapere che sei ancora in gioco… come è andata la prova sugli antidoti?”
“Bene, me la cavo in Pozioni… è un argomento che mi interessa particolarmente.”

La Tassorosso si strinse nelle spalle e il Serpeverde annuì, sostenendo che valesse lo stesso anche per lui mentre Erza seguiva la scena in silenzio ma con un sopracciglio inarcato, tentata di chiedere ai due per quanto avessero intenzione di andare avanti quando un’esaminatrice si avvicinò al gruppetto, informando i quattro ragazzi che potevano entrare nella stanza. 

La strega puntò la bacchetta contro la serratura, che si aprì con uno scatto per permettere a lei e ai candidati di entrare in quello che sembrava essere un piccolo bilocale, con una stanza adibita a sala da pranzo collegata ad un’altra più piccola.


“Questa prova testa le vostre capacità deduttive di base, ossia passare da un punto di vista specifico a collettivo. Il vostro compito sta nel ricostruire la scena che avete davanti, in particolare dovete dirci che cosa è successo alla donna vestita di blu. Quando avrete la risposta premete questo tasto e comunicatecela attraverso l’interfono, se sbaglierete verrete tutti eliminati seduta stanza… buona fortuna, candidati.”

La porta si chiuse alle spalle della strega con uno scatto, lasciando i quattro soli nella stanza fiocamente illuminata dalla lampada sistemata esattamente sopra al tavolo quadrato posto al centro della stanza, occupato da quattro manichini a cui erano stati disegnati i volti, delineando le espressioni del viso. 


“Wow… mi sarei aspettato di tutto, ma non questo.”

Phoebus si avvicinò al tavolo e in particolare alla donna vestita di blu, che era seduta con il busto proteso leggermente in avanti, un braccio allungato verso uno dei due uomini seduti intorno al tavolo, che era in piedi e teneva gli occhi fissi su di lei, una mano bianchissima protesa verso quella della donna.

“Beh, direi che la causa sia un banale soffocamento sarebbe davvero troppo banale.”
“Decisamente. Ma a giudicare dall’arredamento fin troppo di lusso, direi che la scena è ambientata nell’Offshore.”

“Sì, i manichini hanno la cicatrice del vaccino, quindi devono essere per forza nell’Offshore.”

Louella annuì alle parole di Nymphea indicando i tagli a forma di stella a quattro punte che tutti i manichini presentavano sui vestiti all’altezza della spalla sinistra, come tutti gli esaminatori del Processo o i membri del Consiglio dell’Offshore, dove ognuno di loro aveva ricevuto il vaccino prima di poter entrare effettivamente nell’”altra parte”. 


Erza invece si allontanò dal tavolo, spostandosi nella stanza accanto. Sfiorò la superficie della scrivania con un dito prima di avvicinarsi al letto matrimoniale, lasciandocisi cadere sopra senza proferir parola, arricciandosi distrattamente una ciocca di capelli rossi meno teneva gli occhi fissi sul soffitto semi-buio della stanza, ascoltando solo distrattamente le voci dei tre compagni provenienti dalla stanza adiacente. 


*


“D’accordo, abbiamo appurato, e su questo penso siamo tutti d’accordo, sul fatto che la scena sia ambientata nell’Offshore… ma che cosa è successo a questa tavola?”

Zavannah inarcò un sopracciglio, in piedi accanto al tavolo mentre studiava la scena con attenzione. 
Berenice, in piedi di fronte a lei, allungò una mano per sfiorare la bistecca posta sul piatto della “vittima”, guardando il cibo con sincero stupore:

“Sembra cibo vero… la prendono molto sul serio.”
“Evidentemente volevano renderla il più realistica possibile. Voi avete qualche idea?”

Zavannah sbuffò debolmente mentre alzava lo sguardo, rivolgendosi ad Alethea, che nella stanza accanto stava esaminando ciò che aveva trovato sopra la scrivania, un foglio plastificato che rappresentava una specie di composto chimico, o almeno così presuppose visto che non aveva grande esperienza in materia. 

“Qui non ho trovato granché… non so proprio cosa vogliano dirci.” 

La Corvonero sbuffò mentre Theodore invece era in piedi nella “sala da pranzo” appoggiato alla parete di cartongesso mente osservava il tavolo e i quattro manichini senza dire nulla, scrutandoli con attenzione.

“La donna in blu è sposata con l’uomo seduto alla sua sinistra.”
“Come fai a dirlo?”

Berenice si voltò verso il ragazzo mentre anche Alethea raggiungeva i compagni, rivolgendo un’occhiata curiosa in direzione di Theodore, che rispose con una scrollata di spalle:

“Sono ospiti… vedete le loro scarpe? Sono sporche. Nessuno terrebbe mai scarpe simile per dare una cena in casa propria.”


*


“Dici che la donna è sposata con l’uomo alla sua sinistra? Ma si rivolge a quello seduto alla sua destra…”
“Vero, ma hanno entrambi le scarpe sporche di fango. Evidentemente sono ospiti a cena.”

Hailey si strinse nelle spalle e Milo annuì, osservando la scena con attenzione:

“Forse è proprio questo il punto…. Perché non si rivolge a suo marito, ma a quello che è di certo il coniuge della seconda donna? Forse sono amanti. E forse è per questo che sta soffocando… forse lei lo ha scoperto e ha avvelenato il cibo.”

“Quindi pensi si tratti di omicidio? Potrebbe darsi… in effetti la donna vestita di blu è l’unica ad avere la salsa sul piatto.”

Asterope annuì, parlando con aria pensierosa mentre era in piedi accanto alla “vittima”, studiando il suo piatto. 

“E forse la formula chimica è quella di un qualche veleno…”

“Quindi dite che la soluzione potrebbe essere questa? Allora vado a premere il pulsante, se per voi va bene…”

Mairne fece per avvicinarsi all’interfono e forse avrebbe premuto il pulsante per comunicare agli esaminatori – che anche se non lo sapevamo. Li stavano comunque monitorando – se la voce di Hailey non l’avesse costretta a fermarsi:

“Aspetta.”


*


“Richard, Samantha, Cynthia e Andrew: siete eliminati, per favore lasciate la stanza.”

“Merda… se non vogliamo fare la loro stessa fine, ci conviene pensare a qualcosa in fretta.”

Quando la voce di Kubrick giunse alle loro orecchie attraverso l’interfono che collegava tutte le stanze Alethea sbuffò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli scuri mentre Zavannah si rivolgeva a Theodore:

“Perché pensi che non possa trattarsi di un avvelenamento? Io penso che abbia senso.”
“In effetti ha ragione, Theodore… è un quadro che ha una sua logica.”

Berenice annuì alle parole della bionda, mente invece il Corvonero scosse il capo, muovendo qualche passo per avvicinarsi al tavolo tenendo le braccia conserte:

“È così, senza alcun dubbio. Ma penso, ragazze, che vi stiate dimenticando di un dettaglio molto importante… e che di certo ha trascinato a fondo molti dei candidati che sono già stati eliminati.”

“Ossia?”




“Siamo nell’Offshore, la società perfetta per antonomasia. Pensate davvero che potrebbero mai sognarsi di inscenare un adulterio e persino un omicidio al suo interno? Io non credo proprio.”

Hailey scosse il capo, parlando con convinzione mentre Milo invece sbuffò, rivolgendole un’occhiata torva:

“E allora hai qualche altra idea? Perché a me non viene in mente nessun’altra teoria plausibile.”

“Forse qualcosa ci sarebbe, in effetti… la donna in blu non è sposata con l’uomo che sta guardando e che si è alzato, su questo non ci piove. Lo dimostrano le scarpe sporche… ma ci dev’essere un altro motivo per cui si rivolge a lui e non a suo marito. Forse è un medico. E sono certa che anche il motivo per cui la seconda donna non dimostra alcuna reazione, se non freddo distacco, di fronte alla scena. Forse la formula che abbiamo trovato sopra alla scrivania è una semplice formula medica che hanno messo per depistarci... ma ci sono dei cassetti, no? Apriamoli e vediamo che cosa c’è dentro.”





“Temo che Theodore abbia ragione, Zavannah... dentro il cassetto del marito della padrona di casa ci sono dei fogli con disegni anatomici… è un medico, quindi non c’è alcun adulterio… la donna si rivolge a lui perché pensa che potrebbe aiutarla, probabilmente.”

Alethea tornò nella sala da pranzo tenendo in mano i fogli che aveva trovato nel cassetto, mostrandoli ai compagni mentre Theodore annuiva, accennando un sorriso soddisfatto.
La bionda invece sbuffò debolmente, rivolgendo un’occhiata torva al ragazzo:

“D’accordo, ma allora che cosa è successo alla donna vestita di blu? Perché sta soffocando? Vuoi dirmi che si tratta di un semplice boccone andato di traverso?”

“Ne dubito, non ci darebbero mai una soluzione tanto banale…”




“È allergica all’argento.”
“Allergica all’argento? Perché lo pensi?”

Lilian si voltò verso Kieran, guardandolo con gli occhi carichi di curiosità mentre il Serpeverde si avvicinava al tavolo, indicando brevemente tutti e quattro i manichini:

“Indossano tutti dei gioielli, vedete? Orologio, le fedi, la donna porta una collana e degli orecchini… ma la vittima no. E guardare la sua mano… la fede è fatta di vetro. È allergica all’argento e senza pensarci usa le posate, l’argenteria… e così le si bloccano le vie respiratorie.”

“È una teoria insolita… ma forse è la strada giusta.”
Noah annuì, convenendo con il Serpeverde che sfoggiò un sorriso soddisfatto, indicando il marito della “padrona di casa”:

“Si rivolge a lui perché è un medico, forse nella speranza che le dia soccorso dalla reazione allergica… il veleno non c’entra. Guardare il tovagliolo dell’altra donna… è sporco di salsa. Non l’ha mangiata solo la donna vestita di blu, quindi.”




“Ok, mettiamo che sia allergica all’argento… ma perché l’altra donna reagisce così? È immobile, impassibile, non sta avendo alcuna reazione, è come se fosse… estraniata dalla situazione.”

Louella corrugò la fronte mentre teneva gli occhi fissi sulla seconda donna, cercando di afferrare la soluzione che, lo sentiva, era proprio lì, davanti a lei. Solo che non riusciva ad afferrarla.

Nymphea non disse niente, mordendosi il labbro e scuotendo leggermente il capo, come a voler dire che non ne aveva idea, mentre osservava la donna a sua volta. Nemmeno Phoebus parlò e per qualche istante nella stanza regnó il silenzio, o almeno finché la voce di Erza, ancora comodamente stesa sul letto, non lo ruppe:

“È cieca. Non vede quello che succede.”
“Cieca? Come fai a dirlo?”

Nymphea inarcò un sopracciglio mentre la rossa invece si strinse nelle spalle mentre si tirava a sedere sul materasso, ravvivandosi i capelli rossi con nonchalance, parlando per la prima volta da quando erano entrati nella stanza:

“Sul lato della scrivania del marito c’è una lampada. Su quello della donna no… controllate il cassetto, se volete.”

Louella non se lo fece ripetere due volte e si affrettò ad aprirlo… e mentre nel cassetto dell’uomo aveva trovato delle tavole anatomiche, in quello trovò solo un fascicolo pieno di fogli… tutti scritti in braille.

“È braille… Erza ha ragione, è cieca davvero.”




“In poche parole… la donna vestita di blu sta soffocando perché è allergica all’argento, il marito della padrona di casa, che è cieca, è un medico e sta cercando di aiutarla.”

Le parole di Hailey, che aveva parlato tenendo premuto il pulsante per farsi sentire dagli esaminatori, venne seguito da qualche secondo di silenzio, finché la serratura non scattò:

“Risposta corretta. Potete uscire, candidati.”

Hailey sfoggiò un sorriso soddisfatto mentre usciva dalla stanza, infinitamente sollevata di aver superato anche quella prova mentre alle sue spalle Marine rivolgeva un sorriso consolatorio a Milo, prendendolo sottobraccio:

“Non prendertela, era comunque una bella teoria… l’importante è che ne siamo usciti bene. Ora possiamo solo sperare che anche Noah e Lily ce la facciano, al momento sono ancora in gioco… incrociamo le dita!”


Milo annuì alle parole della bionda, sforzandosi di ascoltarla mentre Asterope, uscendo per ultima dalla stanza, si guardava intorno in cerca di Erza: poco prima aveva sentito che anche il suo gruppo aveva superato la prova risolvendo il quesito. 

Quando la vide l’ex Serpeverde sorrise, avvicinandolesi prima di parlare:

“Sono felice di vederti… non è stato facile questa volta, vero?”
“No, affatto… ma meglio così. Non amo vincere facile, dopotutto.”

La rossa piegò le labbra in un sorriso mentre, accanto a loro, Phoebus e Nymphea stavano ancora parlando:

“Non so proprio come gli sia venuta in mente una prova simile… penso sia difficile anche idearle, io non potrei mai farlo.”
“Beh, non tutti vogliono vivere nell’Offshore per finire a fare gli esaminatori al Processo… tu che ambizioni hai?”


Non avrebbe proprio saputo come rispondere s quella domanda è per questo Nymphea fu a dir poco felice di vedere Zavannah, Theodore, Alethea e Berenice uscire dalla stanza numero 8, avendo così la scusa di congedarsi gentilmente dal ragazzo per raggiungere le due amiche. 

Quando si allontanò ebbe l’impressione di avere ancora il suo sguardo su di sè, ma si impose di non farci caso e non voltarsi mentre si avvicinava a Zavannah e Berenice, sorridendo alle due ragazze:

“Ragazze… sono felice di vedervi. Questa è stata tosta, non trovate?”
“Lascia perdere, stavo prendendo completamente la strada sbagliata… forse se non fosse stato per Theodore e Alethea saremmo stati eliminati, anche se non mi piace ammetterlo.”

Zavannah sbuffò con evidente irritazione e l’ex Tassorosso le rivolse un sorriso consolatorio, suggerendole di non darci molto peso mentre Theodore invece raggiungeva Phoebus, sorridendogli e aspettando insieme a lui che Kieran e Alastair uscissero a loro volta:

“Ciao Gaunt… L’hai trovata una prova stimolante?”
“È stato divertente, a dire il vero…”

“Già. Essere stati divisi in gruppi dagli esaminatori non è stato poi così male, dico bene?”

Theodore piegò le labbra in un sorrisetto che fece sbuffare debolmente il ragazzo, che distolse lo sguardo da Nymphea per rivolgersi direttamente al Corvonero, parlando con un tono piuttosto neutro:

“Sì, diciamo che poteva andarmi peggio di così. Ehy… ci sono Al e Kier.”


Il Serpeverde accennò alla stanza 4, dalla quale stavano effettivamente uscendo Kieran, Lilian, Noah e Alastair. E mentre Noah e la ragazza vennero raggiunti immediatamente da una Mairne felicissima e da Milo i due ex Serpeverde si diressero verso di loro, entrambi con un sorriso sollevato e soddisfatto allo stesso tempo stampato sul volto. 

“Oh, siete ancora qui anche voi? Di questo passo ci troveremo tutti e quattro a sfidarci con le unghie e con i denti alle battute finali…”

“Evita di fare previsioni Kier, eri pessimo a Divinazione da quel che mi ricordo… finché siamo tutti qui, direi di approfittarne.”




“Come mai sorridi? Sembri soddisfatta.”
“Beh, lo sono… non per vantarmi, ma sono stata a dir poco determinante per l’esito positivo della prova. È stato molto divertente, in effetti.”

“Sì, è stata sicuramente una prova molto stimolante… e visto che questa riguardava la capacità di osservare e la logica, forse la prossima riguardare la magia. Tu che ne pensi?”

“Suppongo che lo scopriremo con certezza solo domani… ma probabilmente hai ragione.”

Hailey annuì mentre camminava accanto ad Alethea lungo il corridoio per tornare nella loro stanza insieme alle alte ragazze. Per il resto del tragitto nessuna delle due disse niente, entrambe impegnate a fare un rapido calcolo mentale: erano stati eliminati quattro gruppi durante quella prova… quindi sedici candidati in meno. Ormai dovevano essere circa in 115. 

Ne mancano solo altri 105 da superare per rientrare nella ristrettissima cerchia di candidati che sarebbero stati selezionati per l’Offshore… 
Un gioco da ragazzi, in pratica. 


*


Quando riuscì finalmente ad individuarlo Louella gli corse praticamente incontro, ben lieta di essere riuscita ad intercettarlo prima che tornasse agli spogliatoi dove li avevano fatti cambiare quando erano arrivati per riprendersi i suoi vestiti e andarsene:

“Kay!”

Sentendosi chiamare il ragazzo si voltò, guardandola con una nota di sorpresa nello sguardo:

“Ciao… come mai qui? Sei stata eliminata anche tu?”
“No, volevo salutarti. Tutto bene?”

“Beh, ovviamente fa un po’ male… ma sono abbastanza soddisfatto, se non altro sono riuscito a non farmi cacciare proprio subito. E poi almeno così rivedrò Jeremy e la mia famiglia… e potrò rimettere i miei anfibi, mi mancavano.”

Il biondo abbozzò un sorriso, stringendosi nelle spalle con finta noncuranza mentre Louella sorrideva debolmente a sua volta:

“Mi dispiace, davvero. Beh, stammi bene, e salutami Jeremy quando lo vedrai… e se ne avrai occasione, anche Margaret.”
“Lo farò di sicuro… buona fortuna Louella, spero di non rivederti tanto presto.”


Kay le rivolse un ultimo cenno prima di girare sui tacchi e allontanarsi lungo il corridoio, lasciando la bionda sola. Lo guardò allontanarsi per qualche istante prima di voltarsi a sua volta e tornare dai compagni, estremamente felice di essere ancora in gioco ma, allo stesso tempo, anche un po’ amareggiata. 









………………………………………………………………………………………….
Angolo Autrice:

Buonasera!
Ebbene sì, alla fine nella prova degli antidoti non ho eliminato nessuno e in pratica vi ho fatto storie in ansia per quattro giorni per niente… Ma in questa terza prova ho dovuto scartare almeno un OC, mi spiace. 
A questo punto rimangono in sedici, quindi ci saranno almeno altre sei eliminazioni… 
Spero di riuscire ad aggiornare domenica, ma al massimo per lunedì avrete il nuovo capitolo :) 

Buona serata, 
Signorina Granger 

   
 
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