Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: G RAFFA uwetta    30/10/2017    1 recensioni
Voldemort, stanco degli insuccessi dei suoi Mangiamorte, affida alla sua fedele Nagini un compito: uccidere Harry Potter. Da qui, si intrecceranno le vite di molti e Harry, a sue spese, farà i conti con una realtà ben diversa da come l'aveva vissuta finora.
"L'invidia è il sentimento più radicato in ognuno di noi, trama a nostra insaputa e quando ne veniamo travolti ormai è già troppo tardi per rimediare."
Accenni Drarry e presenza di OOC.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
http://i67.tinypic.com/14kfm28.png



Il morso del diavolo

Cap. 4 – Una corsa contro il tempo

Severus Piton era senza parole: aveva fallito, aveva deluso l’unica ragione della sua vita, aveva tradito la promessa fatta anni prima davanti alla tomba della donna che, nonostante il tempo scorresse impietoso, continuava ad amare.

Una strana calma scese su di lui, sebbene avvertisse l’urgenza di correre e sfidare ogni legge conosciuta per sciogliere le briglie che intrappolavano il tempo. Deciso a cambiare la situazione, costrinse Draco a bere una pozione calmante per poi spedirlo in camera, lontano da quel delirio, cercando di assicurarlo e confortarlo quanto un cuore arido come il suo era in grado di fare. Lasciò il Manor senza salutare nessuno, raggiungendo Hogwarts in uno stato quasi catatonico; per calmare l’animo in tumulto, decise di concedersi una breve passeggiata lungo le rive del Lago Nero e quello che vide riflesso nelle acque scure lo spaventò. Sembrava un Inferius con quei solchi neri scavati dalla disperazione sotto gli occhi spenti; le lacrime, che nemmeno aveva il sospetto di poter evocare, scivolavano lente sulle guance smunte; le labbra martoriate avevano assunto un colore violaceo per il troppo rovinio dei denti. Accecato dalla furia verso la sua stupidità, scagliò alcune maledizioni sullo specchio d’acqua illuminandolo come facevano gli stupidi giochi di luce dei Weasley. Urlò in preda alla disperazione disturbando il riposo dei volatili che si alzarono in volo stridendo alla luna, unica testimone di cotanta sofferenza. Per un attimo si accasciò su se stesso, chiuso nel suo bozzolo d’angoscia, cominciò a dondolarsi e, piano piano, ritrovò il controllo della propria mente: era essenziale riuscirci, per non destare sospetti. Per il momento, decise che avrebbe obbedito all’imposizione del Lord: avrebbe taciuto. Seppur con la mente ancora incapace di accettare la situazione, riuscì lo stesso a pianificare le successive mosse; in fondo al cuore albergava una minuscola fiammella alimentata da una forza a lui del tutto estranea.

Se è vero che Potter è morto,pensò determinato da un obbiettivo da perseguire, voglio ritrovare il corpo per poterlo unire ai resti di sua madre.

Rientrando al castello, davanti al portone, incrociò Silente accompagnato da Gazza che, allarmati dalle luci che si erano alzate dal Lago Nero, avevano deciso di indagare. Severus, visibilmente stanco e con un cipiglio seccato, ragguagliò il Preside sulla riunione appena conclusasi rimanendo sul vago e riportando le solite mezze verità condite da altrettante bugie. Inoltre, con finto imbarazzo, aggiunse che, mentre rifletteva su alcune questioni alzate dal Signore Oscuro, attardatosi più del dovuto sulla riva del lago, era incappato nella Piovra Gigante in un suo momento troppo esuberante finendo, così, bagnato dalla testa ai piedi.

Allora sei stato tu a deliziarci con quei giochi di luce, sorrise bonario il Preside. Visto, signor Gazza, non era necessario allarmarsi e munirsi di bastone, era solo il nostro vecchio Professore di Pozioni che si attardava con la nostra amata piovra. Divertito prese sotto braccio Severus ed entrando nell’atrio poco illuminato continuò: Mio caro ragazzo, che combinazione originale di incantesimi hai utilizzato, dimmi… la sua voce si perse lungo le scale che portavano al suo ufficio.

Per Severus cominciò un periodo di ricerca frenetica. Il primo luogo a cui fece visita fu il parco: in terra, tra il cerchio delle panche dov’era avvenuta l’aggressione, alcuni ragazzi avevano posto dei fiori di campo accompagnati da lettere di auguri e candele ormai consumate: tra i giovani girava una leggenda su un serpente divoratore di uomini che si aggirava nel sobborgo per divorare chiunque venisse sorpreso da solo nelle notti più buie. In effetti, poco distante, in un angolo transennato e sotto cumuli di immondizia, giaceva la carcassa di Nagini che, essendo un animale magico, sembrava non aver subito danni. Assicuratosi che non ci fosse nessun curioso, con un incanto Severus bruciò i resti del disgustoso animale. Rimase in zona e cercò di parlare con più persone ma queste non erano a conoscenza di dove potesse essere stato portato il corpo del ragazzo; molti di loro erano convinti che fosse stato divorato.

Frustrato, dopo quasi un mese di inutili ricerche, decise che era giunto il momento di bussare alla casa dei parenti di Potter con la vana speranza che fossero d’aiuto. Da loro, in un resoconto particolarmente ricco e condito da una certa dose di soddisfazione, venne a sapere tutti i retroscena della misera vita trascorsa da Potter in quell’abitazione: le violenze psicologiche, quelle fisiche, le umiliazioni, la privazione di un’adeguata alimentazione e la poca istruzione impartitagli, fecero perdere il poco raziocinio rimasto in quell’uomo distrutto dai rimorsi. Si accanì sulle loro carni, li smembrò, li vivisezionò, li ricompose giocando e mischiando i pezzi, formando un puzzle raccapricciante. Infine non pago, ancora grondante del loro fetido e malsano sangue, bruciò i resti. Rimase lì in silenzio ad osservare le fiamme ingrossarsi ingorde intorno ai corpi deformi; per un solo istante cedette all’idea di farsi baciare da quel benefico e purificante calore ma poi l’immagine felice della sua Lily lo riportò alla ragione. Con un incanto si ripulì, cancellò ogni sua traccia, e si materializzò a Spinner's End, la via dove era ubicata la sua casa Babbana.

Quella sera, una leggera brezza sospirava sparpagliando le cartacce accumulate ai lati del marciapiede. Una folata più forte sollevò in alto un volantino che gli finì sulla faccia, già pronto ad incendiarlo, osservò distrattamente la fotografia ormai sbiadita: vi era rappresenta una figura agonizzante in un letto d’ospedale.

Il suo cuore si fermò per un lunghissimo istante, rimase pietrificato nel mezzo della via, trattenendo tra le dita il foglio sgualcito, ad osservare gli occhi sperduti di un ragazzo imbottigliato tra strane apparecchiature: l’immagine gli restituiva un Harry Potter distrutto ma ancora vivo.

Finalmente ti ho trovato! Sussurrò incredulo.

Se fosse stato un uomo dedito ai sentimenti si sarebbe lasciato andare in balia della felicità come un bambino alla vista dei regali di Natale, invece rimase fermo e tremebondo pensando che fosse solo un abbaglio della sua mente stanca. Sospirò forte per darsi un contegno e lesse l’indirizzo del luogo dove era ricoverato il ragazzo; incurante dei divieti magici vi ci materializzò immediatamente.

Raggiunto l’ospedale Babbano, dopo aver chiesto informazioni a una infermiera agitata, con un rumore sordo che si propagò per gli asettici corridoi, spalancò la porta della stanza di degenza: come una fiera spietata incombette sugli sventurati presenti carico di rabbia e autorità. Potter, riconosciutolo, spalancò gli occhi e prese ad agitarsi dimenandosi e cercando di districarsi dai tubi che lo circondavano. In un attimo, Severus lo raggiunse e, intonando una dolce nenia, lo incantò addormentandolo, poi, con la dovuta calma, si voltò, un cipiglio serio dipinto in volto, chiedendo spiegazioni agli uomini presenti.

Il Professore di Pozioni, dopo aver opportunamente obliato lo staff, condusse un ancora incosciente Potter nella propria abitazione: sarebbe ripartito da lì, un gradino alla volta, per tentare di guadagnarsi almeno la stima di quel giovane uomo che, nonostante tutto, lo sorprendeva sempre.



Note dell’autrice: grazie a tutti i lettori che sono passati, soprattutto a quelli che apprezzano la storia e l’hanno commentata.

Inoltre, approfitto per far sapere che il prossimo aggiornamento slitta di una settimana, dovendo tener fede al contest a cui sono iscritta.

Buona lettura e sono graditi i commenti.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: G RAFFA uwetta