Anime & Manga > Naruto
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Autore: Epic JP    30/10/2017    2 recensioni
Naruto si sveglia con una bellissima ragazza che dorme accanto a lui. E sono entrambi nudi! La cosa peggiore è che non riesce a ricordare come si è messo in questa situazione! Chi è questa splendida sconosciuta e perchè ha lasciato che un ragazzo come lui dormisse con lei? [Modern AU]
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Auguro una buona lettura con l'invito a lasciare una recensione. Se qualcuno notasse pecche nella trama, errori grammaticali, volesse solo farmi sapere che è piaciuto o addirittura consigliarmi su qualcosa... Le mie orecchie saranno aperte ad ogni consiglio e critica...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Dicono che quando stai morendo ti passa tutta la vita davanti. Che tutti gli anni che hai vissuto sfilano davanti ai tuoi occhi come delle diapositive. Cosa curiosa perché ci vorrebbe parecchio perché questo accada e mentre muori non rimani in stallo ma dopo tutto, il tempo è relativo.

 

Nulla di tutto questo passava per la mente di Naruto mentre affondava sempre di più nella piscina, il suo corpo che si intorpidiva a mano a mano che l'acqua entrava dentro di lui, le bolle che risalivano verso la superficie scivolavano sul suo corpo mentre gli occhi ancora non del tutto chiusi continuavano a funzionare malgrado tutto. Poi tutto si iniziò ad oscurare, avrebbe chiesto in giro se qualcuno avesse spento qualche luce se l'unica cosa ad uscire dalle sue labbra e narici non fosse stata la poca aria che aveva ancora in corpo. Curiosamente non stava sentendo dolore, solo mancanza di percezione.

 

I suoi arti, le dita di mani e piedi, persino i muscoli facciali. Tutto si stava rilassando non più controllato dal suo sistema nervoso. In un certo senso uno potrebbe accontentarsi di questo: andarsene senza soffrire e senza percepire il proprio corpo che si consuma.

 

Un'ultima bolla gli uscì dal naso e schizzò verso l'alto. Da quando era caduto in acqua? Un secondo o un'ora? Qualcuno si era accorto della sua caduta? Si sarebbero tuffati per recuperare il suo cadavere? Domande come queste si susseguirono ad una velocità sorprendente nella sua mente mentre nel suo campo visivo oscurato e sempre più esiguo appariva una figura angelica che si stava avvicinando a lui. Dopo tutto si fece nero.

 

- - -

 

“1... 2... 3... 4... 5... Ancora!” dell'altra aria gli venne messa in corpo mentre ad intermittenza due mani spingevano sul suo petto per far uscire tutto il liquido che aveva dentro. Stavano eseguendo questa procedura da almeno 2 cicli ma ancora non c'era ripresa, qualche goccia era uscita con un colpo di tosse ma niente di più.

 

I due continuarono a lavorare sodo finché un'esplosione dalla gola liberò i polmoni da tutta l'H2O in eccesso, a poco a poco e col sollievo di entrambi, il malcapitato riaprì gli occhi.

 

- - -

 

Si era quasi soffocato da solo sputando l'acqua che aveva dentro prima di ricadere con la testa giù. Rendendosi conto di essere vivo sollevò le palpebre per tornare a vedere il mondo intorno a lui. Si accorse subito di avere qualcuno piegato davanti a lui ma la vista era ancora appannata e ci mise qualche secondo per fare la messa a fuoco.

 

Quando finalmente Naruto rivide chiaro, si trovò davanti uno dei due istruttori e comprese subito che ci facesse lì. Lanciando un urlo spaventoso spinse con tutte le sue forze, e una mano spalancata, quella persona dal suo spazio vitale tirandosi su. L'altro cadde a pancia in su sorpreso dall'attacco ma invece l'altra persona presente si gettò contro il biondo abbracciandolo strettamente.

 

Quest'ultimo si accorse solo dopo un secondo che la persona in questione era Hinata. Lei stava mormorando qualcosa ma fu l'altro a parlare. “Sono contento di vedere che la forza della giovinezza non ti ha abbandonato!” il biondo fissò lo sguardo su di lui notando un evidente segno rosso sulla sua faccia mentre sorrideva facendo l'occhiolino e mostrando il pollice.

 

“C-cos'è successo?”

 

“Sei caduto in acqua, quella coraggiosa fanciulla ha invocato aiuto per te e io ti ho tirato fuori dal pericolo. Poi ti abbiamo rianimato insieme.” l'avvocato annuì con la testa e si accorse che la fanciulla in questione fosse ancora avvinghiata a lui. Questo venne notato anche dal giovane istruttore. “Beh, dal momento che l'emergenza è passata. Vi lascio soli e vi aspetterò per la lezione di domenica prossima!”

 

Senza dare tempo all'altro di replicare si mise in piedi con un salto e iniziò a correre nella direzione da dove era venuto. Per un momento fra i due rimasti regnò il silenzio più assoluto finché non venne rotto dal maschio biondo. “Hinata? S-stai bene?”

 

“I-io...” un tantino imbarazzato e a disagio lui ricambiò l'abbraccio sperando di farla rilassare un pochino. “Io... ho... ho avuto pa-paura per t-te. T-t-temevo di... perderti....” lui sorrise colpito ancora una volta dalla sua bontà d'animo e iniziò ad accarezzarle i capelli. “Non ti preoccupare, grazie a te e a quell'altro tizio sto bene. Non avere paura per me.” lei sospirò rilassandosi contro di lui e godendosi le sue effusioni affettive. Questo però la portò ad appoggiarsi ancora di più al suo petto e di conseguenza il suo seno venne pressato contro i suoi pettorali.

 

La nuova sensazione non venne subito registrata ma, appena lui si accorse di ciò, il loro momento venne interrotto da un nervoso maschio a rischio di eccitazione sessuale. “H-Hinata! F-f-f-f-forse do-dovresti l-l-l-l-lasciarmi.” la mano che prima la stava accarezzando iniziò ad indicare nervosamente la loro zona di contatto anche se l'altra stentava a lasciare la ragazza.

 

Fu lei che, tirandosi un pochino indietro si rese conto di quello che aveva appena fatto. All'istante la sua faccia divenne cremisi e si coprì il petto con entrambe le mani ruotando il tronco di scatto e serrando gli occhi. “M-m-m-m-m-m-m-m-mi di-di-di-dis-dispiace Na-Na-Naruto!”

 

- - -

 

Alla fine i due andarono nel rispettivo spogliatoio per farsi un'altra doccia, asciugarsi e rivestirsi. Nel giro di 20 minuti erano di nuovo sul treno per tornare alle rispettive case. Seduti una di fronte all'altro, tenevano entrambi lo sguardo basso incapaci di spiccicare parola anche se entrambi erano contenti per qualcosa: Naruto era stato in grado di superare, anche se solo di poco, la sua paura per la piscina e, fra le altre cose, si era goduto il seno della ragazza pressato contro il suo petto. Hinata era sollevata per il benessere del biondo e anche un pochino eccitata per quello che sarebbe avvenuto la settimana successiva.

 

Naturalmente stava cercando in tutti i modi di non pensare a quello che era successo dopo il salvataggio e si augurava che, se avessero scambiato quattro chiacchiere in quella situazione, lui non lo riesumasse.

 

Quando mancavano solo 3 minuti al loro arrivo Naruto aprì la bocca. “Allora... c-credo che la lezione sia stata... istruttiva.” lei sollevò lo sguardo sorpresa, lui stava ancora guardando in basso con espressione imbarazzata e faccia arrossata. “C-credi?”

 

“S-sì, ho fatto cose che prima non avrei mai pensato di poter fare come la pulizia della maschera in apnea. S-se ci penso bene... è stato solo grazie a te.”

 

“I-in che senso?” lui si grattò la nuca. “B-beh, mi hai mostrato come si faceva e... credo che... la tua presenza lì... m-mi abbia dato... coraggio...?” lei alzò un sopracciglio perplessa. “N-non mi sembri m-molto convinto.” lui alzò gli occhi incrociando il suo sguardo. “È... perché si tratta di un'esperienza che... non avevo mai fatto. Non so se debba definirlo coraggio... S-so solo che... se non ci fossi stata tu s-sarei stato incapace di fare quello che ho fatto.” avrebbe voluto aggiungere qualcosa anche per il salvataggio, se quello che aveva detto quel sopracciglione era vero, era stata lei a dare l'allarme, ma preferì non toccare l'argomento ricordando il suo spavento per lui.

 

Sentendolo parlare in quel modo lei sorrise timidamente mentre iniziò a giocherellare con gli indici. “G-grazie, s-sei molto gentile.” finalmente l'atmosfera fra i due si era alleggerita ma la loro fermata impedì di parlare di altro. Naruto la accompagnò a casa e, dopo averla salutata, andò via anche lui.

 

Contenta di come l'uscita si fosse conclusa, Hinata si diresse verso la porta. La ragazza aveva dimenticato cos'altro sarebbe successo quel giorno e presto avrebbe avuto una sorpresa.

 

- - -

 

“N-non capisco bene quello che hai detto, po-potresti ripetere, per favore?” aveva cominciato a sudare fredda, sapeva che suo padre sarebbe tornato nel momento in cui lei fosse stata fuori ma non si era certo aspettata questo.

 

“Come ti ho già spiegato 3 volte Hinata, tuo padre è uscito per andare a salutare Neji. Non ha espresso nessun commento riguardo la tua assenza e quando mi ha chiesto dove fossi gli ho dato la risposta che tu mi avevi chiesto di dargli. Credo che fra un'ora o giù di lì sarà di nuovo a casa... Adesso è più chiaro?” Tenten stava iniziando a chiedersi seriamente se la padrona di casa non avesse sconnesso qualche cavo nella testa perché l'altra non dava ancora segni di intesa.

 

“Ah... I-io... lui... non ha proprio detto niente? Nessuna parola? Nessun pensiero? Ne sei sicura al 100%?” la cameriera annuì. “L'unica cosa che ho notato quando ho risposto è stato un leggero accigliamento della sua espressione della durata di un secondo.”

 

La ragazza dagli occhi perlacei si sedette ad una sedia annuendo un paio di volte. “C-capisco, probabilmente vorrà parlarne stasera a cena. Credo.”

 

“B-beh, non è che hai fatto qualcosa di male, no?” l'altra scosse la testa abbozzando un mezzo sorriso. “C-certo che no, se-semplicemente non ero in casa qua-quando è arrivato.” non ancora sicura che la donna si fosse calmata del tutto, Tenten la invitò ad andare nella propria stanza a disfare la borsa e a rilassarsi un momento, tutto si sarebbe sistemato.

 

Hinata fece come le era stato suggerito. Tutto quello che aveva in mente dopo aver salutato Naruto era sfumato come nebbia al sorgere del sole, non era esattamente impaurita dall'arrivo di suo padre, ma la sua assenza al momento del suo arrivo sarebbe stata tirata in causa alla prima occasione. Il suono di colpi contro la porta la ridestarono dai suoi confusi pensieri. La porta si aprì ed apparve la faccia di Tenten. “C-cosa c'è? Qu-qualche novità?” l'altra ingoiò della saliva prima di rispondere. “Ha... ha chiamato di nuovo tuo padre... dice che tornerà all'ora di cena e che...” la tensione stava facendo aumentare la velocità dei battiti del cuore della giovane Hyuuga. “E che... cosa?”

 

“...anche tuo cugino si unirà a voi.” Nella sua mente Hinata lanciò un urlo disperato.

- - -

 

Dire che fosse tesa come la corda di un violino sarebbe stato un diminutivo, la giovane ereditiera era seduta a tavola a fianco di suo padre, che stava mangiando in maniera silenziosamente tranquilla, e di fronte a sé si trovava il cugino, altrettanto silenzioso. Intorno a loro un paio di domestici si occupavano di poggiare sul tavolo altre porzioni, togliere i piatti vuoti o ricaricare i bicchieri da vino. Fra di essi c'era anche Tenten.

 

Per la tensione aveva smesso di mangiare, quando i due erano arrivati le aveva rivolto un formale e, a suo giudizio, freddo saluto e niente più. Era chiaro che qualcosa non andasse, anche se nessuno dei due la stesse freddando con lo sguardo lei poteva percepire che qualcosa fosse sbagliato. “Hinata, qualcosa non va?” la voce del padre la fece uscire dalla sua trance, si era voltato verso di lei guardandola con pacata curiosità, i suoi occhi perlacei non mostravano alcuna emozione. “È da qualche minuto che non vai avanti col tuo pasto.”

 

“Ah... I-io... c-chiedo scusa.” abbassò lo sguardo e rimise in moto la mano ma il padre andò avanti imperterrito. “Dimmi, è successo qualcosa mentre ero via? Tuo cugino mi dice che lavori molto bene.” non c'erano minacce nella sua voce ma lei non ebbe la forza di alzare lo sguardo e verificare lo stato della faccia. “B-beh... ehm... c-cerco di fare del mio meglio p-per non deludere Neji nii-san.” il padre annuì e calò di nuovo il silenzio. Il cugino non aveva ancora spiccicato parola ma chiaramente non aveva detto nulla allo zio a proposito del suo ritardo e dell'assenza di quel fatidico sabato.

 

-F-forse dovrei calmarmi un pochino, papà non sembra arrabbiato e Neji nii-san ha mantenuto la sua parola...- non fece in tempo a completare questo suo pensiero che venne frantumato dalla successiva domanda del genitore. “E di altro non è accaduto nulla?” i suoi allarmi mentali suonarono l'allarme rosso mentre i suoi occhi si spalancavano. “I-i-i-i-i-i-i-n che s-senso?”

 

Lui bevve un sorso di vino rosso. “Quando sono arrivato tu non c'eri e la tua domestica mi ha informato sul fatto che fossi in piscina.” ancora quel suo tono formale e tranquillo. “Dal momento che vi avevo informato del mio arrivo posso dedurre che tu non fossi fuori senza una buona ragione, dico bene?”

 

Sarebbe stato inutile mentire o cercare di aggirare la domanda, la sua mente iniziò ad elaborare le informazioni a velocità doppia per trovare una soluzione veritiera e salvifica. Alla fine l'unica cosa che fu in grado di fare fu dire la verità. “B-beh...” alzò poco la testa ma evitò di incrociare lo sguardo del padre. “...d-di recente ho... ho conosciuto u-una persona e... a-abbiamo iniziato a f-frequentarci.” parlando aveva inconsciamente iniziato a giocare con gli indici e il silenzio che seguì la sua timida e debole risposta non fece altro che aumentare il suo disagio.

 

“Frequentarvi? Posso sapere come vi siete conosciuti?” le sue iridi si restrinsero fino a formare un sottile cerchio. Naturalmente non poteva dirgli che lo aveva incontrato sbronzo e che erano finiti per fare sesso con tutte le conseguenze che erano poi derivate, dalla sua apparizione in ufficio fino alla sua richiesta di essere perdonato. Avrebbe detto la verità ma doveva dirla nel modo giusto, aveva in effetti incontrato Naruto di sera e lui l'aveva salvata da quei teppisti MA avrebbe dovuto sorvolare sul suo stato mentale di quel momento. “I-io... e-era venerdì sera e... ero uscita con le mie co-colleghe per una serata fra... fra sole donne e.... qu-quando sono andata via p-per raggiungere la stazione s-sono stata aggredita da alcuni... m-malintenzionati.” ebbe la forza di alzare lo sguardo per vedere le reazioni dei suoi parenti.

 

Neji aveva solo stretto un po' di più gli occhi, in effetti lui conosceva già la storia. Invece suo padre si era accigliato sentendo la parola 'malintenzionati' focalizzando il suo sguardo fulminante sulla sua figura. “E poi cos'è successo?” il tono della voce si era indurito, era ovvio che non stava gradendo quello che lei stava raccontando. La ragazza riuscì a farsi forza e andò avanti. “L-loro m-mi avevano aggredita m-ma poi...”

 

“Poi cosa, Hinata?” gli occhi erano ancora fissi su di lei.

 

“P-poi è arrivato lui.” il genitore sollevò un sopracciglio per un momento, non sorpreso, solo un pochino spiazzato. “Lui, chi?” ricordando nella mente la faccia del biondo, le sue labbra si mossero formando un sorriso mentre rispondeva. “Naruto, lui mi ha salvata da quei bruti.” si accorse forse troppo tardi di aver detto il suo nome, le era uscito dalle labbra in modo così naturale che non aveva pensato che suo padre e suo cugino non avessero la benché minima idea di chi fosse Naruto. “Ti ha... salvata?”

 

“S-sì, ha scacciato via quei teppisti e...” ora c'era la parte difficile, non avrebbe mentito ma avrebbe dovuto omettere certe parti per il bene suo e dell'avvocato. “...d-dal momento che era tardi m-mi ha... o-ospitato a casa sua p-per la notte.” aveva di nuovo abbassato lo sguardo e il sorriso le era sparito dalla faccia. Fu suo cugino a parlare. “Ma non mi avevi detto che lui non conosceva te e tu non conoscevi lui?” il tono usato era tagliente come la lama di un coltello da bistecca, una piccola goccia di sudore le scivolò sulla nuca. “È v-vero ma...” si costrinse a proseguire, doveva farlo o suo padre avrebbe potuto divorarla col solo sguardo. “...a-avevo dimenticato l-la giacca a c-casa sua e... p-poi lui ha... ha avuto la cortesia di riportarmela.”

 

“E come ha fatto a scoprire dove abitassi?”

 

“N-non lo ha fatto!” il volume dalla sua voce si alzò leggermente. Non ottenne grandi effetti, solo un tentennamento da parte del cugino. “S-sulla targhetta c'è l-la mia foto col n-nome e l'indirizzo dell'agenzia. L-lui ha s-solo letto qu-quello ed è venuto in ufficio per ridarmi qu-quello che era mi-mio.”

 

Seguirono lunghi minuti di silenzio, il cugino la stava fissando quasi contrariato, come se si sentisse escluso da qualcosa, quasi come se lei non gli avesse raccontato una parte importante di qualche storia. Il padre invece socchiuse gli occhi e bevve un altro sorso di vino. Alla fine fu il più anziano dei tre ad aprire bocca. “Che lavoro fa?” la sorpresa fu totale per la ragazza. “Eh?”

 

Lui tenne gli occhi socchiusi mentre allontanava il bicchiere della labbra. “Ti ho chiesto che lavoro fa questo... Naruto.” fortunatamente lei aveva una risposta. “È un avvocato. P-perché?”

 

Lui sollevò le palpebre e la guardò in modo del tutto neutrale. “Voglio incontrarlo, invitalo a pranzo.”
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Note d'Autore: Hello eveyone, questa volta sono stato più veloce XD. Allora, che dire? Per chi sospettasse che Rock Lee avrebbe salvato il biondino, posso dire che avevate ragione. Per qualche maschietto che volesse un piccolo fan-service NON eccessivamente spinto, direi che ho esaudito il desiderio. E poi ho chiuso con un altro colpo di scena XD, sarà in arrivo il fatidico incontro col papà della signorina? Ci sarà uno scontro a fuoco col cuginetto un pò troppo ligio? I due saranno in grado di andare alla lezione di nuoto della prossima settimana? Lo scoprirete solo andando avanti a leggere! Attendo CON ANSIA recensioni da parte vostra... Ci vediamo al prossimo capitolo!
 

   
 
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