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Autore: pamina71    30/10/2017    9 recensioni
Sono passati cinque anni dalle ultime indagini di André ed Oscar, che ora vivono apparentemente tranquilli a Gravelines, in realtivo anonimato, giacchè intorno infuria il Terrore. In questa vita quasi agreste giunge una vecchia conoscenza, in cerca di aiuto, e una situazione incresciosa li porta a condurre una rapidissima indagine.
Una mini-long per chiudere la serie noir che siete state tanto gentili da seguire nei mesi scorsi.
Il titolo è parte di un aforisma: Ci sono anni che pongono domande e anni che rispondono. (Zora Neale Hurston).
Questa storia fa parte della serie "Lupi, giganti ed altre avventure"
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lupi, Giganti ed altre avventure'
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3. Enigma in luogo di mare1.

 

Il mattino seguente Victor De Girodelle si svegliò affaticato. Assorbito il senso di sicurezza dato dalla casa in cui si trovava, cominciò a percepire i difetti della sistemazione. Il letto piccolo perché infantile, il materasso non certo comodo come quelli del suo palazzo natale, i rumori che già dalla prima mattina salivano dalla cucina, tutto gli ricordava il cambio di situazione, l'abbandono della reggia, i rivolgimenti degli ultimi anni, e quel voltafaccia di Oscar che, prima ancora della Bastiglia, aveva abbandonato il suo ceto per un roturier. Nonostante ora dipendesse da loro per la propria salvezza, non riusciva a digerire del tutto quello che tuttora considerava un tradimento verso l'aristocrazia.

Ricacciò indietro quei pensieri fastidiosi, che non poteva permettersi di formulare. La propria salvezza e quella del fratello dipendevano da quel popolano. Dalla sua promessi di far traversare loro la Manica. Questo era l'importante, il resto non aveva valore. Non ora che la Francia era stata capovolta dalla cosiddetta Rivoluzione. Non ora che il suo mondo non esisteva più.

Si rivestì e si preparò a scendere. Quel giorno avrebbero dovuto recarsi nuovamente al porticciolo, prendere la barca ed uscire in mare. Si rammentò che avrebbe dovuto manifestare entusiasmo per rendere credibile l'idea di un viaggio via mare sino a Boulogne-sur-mer, quindi si preparò mentalmente alla bisogna.

 

Scendendo dal piccolo scafo, non ebbe bisogno di fingere. Navigare, anzi quasi volare sui flutti si era dimostrata un'esperienza esaltante. Nemmeno cavalcare si era dimostrata un'esperienza talmente eccitante.

Oscillando leggermente a causa del disequilibrio causato dal rollio, Victor si avviò insieme ad André verso l'osteria di Franchinot per un sidro. Camminando con quell'andatura meno elegante del solito, ebbe modo di scontrarsi con un uomo corpulento, il viso segnato dalle cicatrici di un vaiolo avuto in tenera età, che reagì in malo modo, prendendolo a male parole, pronto alla rissa. Solo l'intervento di André, che evidentemente lo conosceva, riuscì a placarne l'animo. Si allontanò sacramentando pesantemente.

All'osteria, davanti ad un bol di quel sidro di cui Franchinot tanto andava fiero e ad un piatto di frittelle di Camembert2, ripresero la loro finzione, ed André suggerì ostentatamente, di fronte all'entusiasmo, reale e non solamente concordato, dell'ex Maggiore, di accompagnarlo per mare alla sua meta. Un brindisi, che fece voltare versi di loro numerose teste, suggellò l'impegno, e la partenza venne fissata di lì a due giorni.

 

Il resto della giornata trascorse lietamente, nel giardino ombreggiato di casa Grandier. I bambini giocavano tranquilli sotto il glicine, e persino Aurélien Girodelle (il “De” era stato fatto opportunamente sparire) pareva un poco rasserenato da quella vita bucolica.

 

Quella sera era prevista una serata di danze sulla piazza, anticipo della fiera che avrebbe animato il villaggio il giorno seguente. La famiglia Grandier si recò al completo alla festa, con i due bambini eccitati dalla novità che correvano avanti ed indietro, riportando notizie e chiedendo dolcetti. La zia Ninon3 aveva tenuto loro una serie di posti in un tavolo ad una distanza media dalla piccola orchestra che suonava balli popolari. Anche Victor si era recato, mentre Aurélien aveva preferito la calma silenziosa della casa.

Per Victor era la prima occasione per una di quelle caotiche feste, con i danzatori allacciati stretti, il cibo umile, il vino che scaldava gli animi e provocava commenti pesanti e risate grasse. Oscar pareva tutto sommato a proprio agio in quell'ambiente, composta come sempre e sorridente. Non si scompose nemmeno quando i due figli tornarono da uno dei loro infiniti pellegrinaggi insieme agli amici facendosi largo a gran voce:

- Permessoooo…..abbiamo un rospo!

Con cui tentarono di omaggiare una bimbetta dalle trecce scure, che fuggì strillando, rifiutandosi di baciare il potenziale principe.

Solo un momento rischiò di rovinare la serata, quando l'uomo del pomeriggio, chiaramente ubriaco, parve dirigersi verso di loro con intenzioni bellicose. Oscar, vedendolo, ebbe la prontezza di spirito di prendere Victor per un gomito, farlo alzare e voltare, per portarlo via annunciando:

- Venite, dovete assolutamente conoscere Margot Gide, è assolutamente deliziosa.

Mentre si allontanavano, l'aristocratico le chiese chi fosse quell'uomo.

- Un attaccabrighe. Arsène Suger. Anche suo figlio, che ancora è un bambino, già cerca rissa con tutti gli altri.

Il Maggiore lo collegò allora al ragazzino che battibeccava con Christophe il giorno del suo arrivo. Probabilmente solo un ubriacone rissoso. Ma comprese come mai Oscar preferisse evitare di attirare l'attenzione sul loro amico parigino attraverso una scazzottata. A nessuno conveniva farsi notare, in quei giorni precedenti l'espatrio clandestino.

Eppure Arsène pareva non mollare l'osso. Infine un paio d'ore dopo riuscì ad avvicinarsi ad André ed al suo amico, puntando il dito minaccioso, reclamando a gran voce che i due si scusassero per l'episodio del pomeriggio. Ma l'equilibrio, e le numerose pinte di birra che sciabordavano nel suo stomaco, lo tradirono e rovinò a terra. Fu la guardia municipale a rialzarlo, chiamare il figlio Paul e ingiungergli di tornarsene a casa. Ma l'uomo scansò il ragazzino, che tornò a giocare con gli amici, mentre il padre si incamminò ondeggiando lungo la strada che si perdeva nel buio.

Poco più tardi, Victor decise di tornare a casa, era in pensiero per il fratello rimasto solo. Invece i Grandier si trattennero sino alla fine della musica.

 

Fu Marotène a portare la notizia l'indomani.

Arsène, che abitava appena fuori dalla città, nella direzione di Dunkerque non era mai giunto a casa. Era stato trovato all'alba dal lampionaio, accasciato sul lato esterno della cita muraria, in un punto dove l'erba l'alta ed il buio l'avevano celato agli sguardi dei pochissimi che dopo il ballo stavano rientrando a casa in quella direzione, incluso i suio stessi figli, il piccolo Paul ed il maggiore Jean.

La notizia turbò profondamente la casa. In quegli anni, alcune crudeltà avevano toccato la città di Gravelines, ma in misura minore rispetto alle grandi città del resto della Francia. Una morte violenta era ancora in grado di fare notizia e creare scompiglio. Anche in quella dimora, dove pure i proprietari avevano veduto e risolto casi scabrosi, sia prima di lasciare Parigi4, sia lì, quando si era dovuto comprendere cosa fosse accaduto allo sconosciuto rinvenuto morto al porto, fatto nel quale i coniugi Grandier avevano partecipato e contribuito a chiarire.

Ne stavano ancora discorrendo, seduti al tavolo del salotto, mentre i bambini erano stati mandati a giocare nel piccolo cortile, in modo da non udire i commenti degli adulti.

- Con il suo carattere Arsène non era certo benvoluto. Penso al ragazzo che ha lavorato per lui ed è stato cacciato per un diverbio. Gli ha trattenuto settimane di paga. Penso ai litigi continui quando aveva bevuto. - Stava considerando André.

- Spesso batteva la moglie, povera donna. - Aggiunse Oscar, sempre rabbiosa nei confronti dei mariti vigliacchi. - Le cameriere parlano, e la loro ha spesso riferito di lividi e segni. Secondo lei stava attento a colpire solo dove gli abiti potevano celare i suoi misfatti.

- Stando ad alcune voci – riprese André – prestava soldi a strozzo.

Victor ebbe un sorriso amaro:

- Si direbbe che la città non abbia subito poi questa grande perdita…

La conversazione durò ancora qualche tempo, per venire interrotta dall'arrivo di qualcuno alla porta, che si annunciò con un colpo sonoro del battente situato al centro dell'uscio dipinto di verde.

Marotène apparve sulla soglia del salotto annunciando l'arrivo del Cittadino Blanquart, il Gendarme della città5.

- Accomodatevi, Cittadino Blanquart. - Lo accolse Andrè, che lo invitò a sedere mentre la cameriera compariva solerte con la chicchera del caffè.

- Immagino via sia giunta la notizia della morte del Cittadino Suger.

- Certamente. - Rispose il padrone di casa. - Suppongo vogliate sapere se abbiamo udito qualcosa.

- Non propriamente. Vedete, qualcuno mi ha riferito di un diverbio tra il vostro ospite e Suger. Vorrei quindi interrogarlo.

Victor de Girodelle si irrigidì impercettibilmente. Anche lui, dopo anni alla Guardia Reale, aveva acquisito un notevole autocontrollo. Ciò nondimeno, il timore di inciampare alla fine del cammino, lo attanagliò allo stomaco. Si fece tuttavia avanti.

- Certamente, Cittadino, sono a vostra disposizione. Anche se chiamare diverbio quello scambio che ho avuto con la vittima mi pare eccessivo.

Il Gendarme lo guardò in maniera tutto sommato bonaria.

- Pare anche a me. Tuttavia, la cosa è stata notata ed è mio dovere porvi qualche domanda. Siete forestiero, e, come tale, per alcuni dei nostri vecchi, il colpevole più probabile. Come se qui il male non ci fosse. Ma, a mio avviso, Suger si portava il male addosso. Io cercherei tra chi lo conosceva da tempo.

Prese fiato.

- Completiamo questa formalità e vediamo di muoverci per trovare il colpevole. Anzi, se voi, Cittadino Grandier, voleste darmi una mano...

 


1  Il titolo del capitolo è un omaggio a Fruttero e Lucentini e ad uno dei loro libri.

2  Che é un formaggio della Normandia.

3  Vedasi la ff Dune mosse

4  Cfr. Sia le storie gotiche della Ikeda, sia i miei precedenti racconti Il Gigante Armato, Con gli Occhi del Lupo e Una piccola via di Parigi,

5 La storia della polizia e della Gendarmerie ai tempi della Rivoluzione è abbastanza complessa, ma la Gendarmerie venne istituita nel 1791.

   
 
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