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Autore: G RAFFA uwetta    31/10/2017    1 recensioni
In questa raccolta parlerò dei personaggi di una meravigliosa storia presente sul sito di EFP: Vaiolo di Drago. Saranno brevi racconti dove mi divertitò a reinterpretare i protagonisti e collocarli in spin-off, perché è giusto vedere anche il "dietro le quinte" di questa meravigliosa opera. Buona lettura.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Incanto Patronus'
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Il primo bacio non si scorda mai, ma il secondo è cosa ben gradita!

I suoi doveri da Prefetto lo portarono fin dietro le serre dove un gruppo chiassoso di Tassorosso stava usando la proibitissima mercanzia Weasley&Company. Svolto scrupolosamente il proprio dovere, tolse ben cinquanta punti alla suddetta Casa, si incamminò impettito lungo il sentiero che girava attorno alla casa di Hagrid; infastidito, guardò con occhio critico le enormi zucche, accatastate le une sulle altre, pronte per essere intagliate. Il mezzogigante era riuscito a strappargli la promessa che l’avrebbe aiutato con le zucche, “per fare più prima” l’aveva quasi supplicato con il suo grosso vocione, e lui, nonostante tutto, ben sapendo che sarebbe stato un lavoro ‘sporco’, aveva accettato. Il pomeriggio volgeva al termine quando, irritato per l’asfissiante e rude gentilezza di Hagrid, finalmente riuscì ad allontanarsi dalla casa del custode. Sentiva nell’aria aleggiare l’eccitazione degli abitati del castello ed era disturbante sopportare sui loro visi tutta quella euforia. “Per cosa poi? Un ballo serale? Meglio un buon libro da leggere stando comodamente seduto sulla poltrona nella Sala Comune giù nei sotterranei, piuttosto che tutta quella confusione”.

Sovrappensiero per lo strano colloquio avvenuto giorni prima con il Professore di Erbologia, i suoi passi lo condussero, come di consueto, nei pressi della tomba che custodiva i resti del ex preside Albus Silente. Appena giunto, mentre toglieva dal mantello una foglia portata fin lì dalla brezza, si guardò in giro con circospezione alla ricerca di Carmilla, il suo preziosissimo serpente, per molto tempo sua unica amica. La intravvide raggomitolata su se stessa su un masso bianco, scaldato dagli ultimi raggi del sole che facevano capolino tra le fronde. Buone nuove per me? chiese nella loro lingua speciale, specchiandosi nei suoi occhietti gialli e asciutti. Ho trovato un regalo, se vuoi, per quell’umano che odora sempre di terra e fieno. Albus stirò le labbra in una bozza di sorriso che non sciolse l’apatia delle iridi verdi e si apprestò a seguire l’amica fin dentro le fauci della Foresta Proibita.

Si fermarono in una conca naturale, formata da rocce scure e le radici di una quercia millenaria; ai piedi dell’antico fusto, tra le verzure del sottobosco, spiccava, per la luminosità dei colori accesi delle sue corolle, la Sunbrilo1, rara pianta nota per le sue eccezionali caratteristiche d’adattamento: infatti, posta al buio, una volta fiorita, era in grado di sopravvivere solo con la luminosità dei propri petali. Grazie, disse monocorde al serpente mentre con un colpo di bacchetta rinchiudeva l’esemplare in una teca di vetro, credo proprio che sarà un regalo molto gradito.

Ma guarda chi abbiamo qui tutto solo soletto, esordì una voce irritante sbucata da dietro la quercia, niente meno che il perfetto Prefetto di Serpeverde. l’intruso si appoggiò con nonchalance alla pianta incrociando le braccia al petto. Rosier, si limitò a bofonchiare indifferente Albus. Suvvia, Potter, non esagerare nell’esternare il tuo piacere nell’avermi incontrato, gli lanciò uno sguardo sornione, gli occhi brillanti di fintamente maliziosi, potrei pensare che ti piaccia davvero. rise, mentre si avvicinava spavaldo al ragazzo moro che ricambiava lo sguardo senza mostrare alcuna espressione. Loki, quasi per gioco, allungò il braccio e sfiorò i capelli dell’altro per poi far scivolare la mano dietro la sua nuca. Albus, preso alla sprovvista, si irrigidì appena ma non si scostò: dentro di lui non avvertiva nessun pericolo, come se quel lieve tocco avesse cancellato, con un colpo di spugna, ogni sua possibile rimostranza. Riflettendo alacremente si trovò a considerare, per un secondo, che fosse sotto Imperio, ma scartò subito quell’ipotesi: il Tassorosso, per quanto pericoloso, non avrebbe mai agito con tale stupidità; con la coda dell’occhio vide Carmilla allontanarsi silenziosa addentrandosi nei bassi cespugli di felce. Albus, per nulla intimorito, piegò il capo di lato mentre i suoi occhi verdi si allacciavano a quelli ridenti dell’altro ragazzo in una muta domanda; per tutta risposta il Tassorosso, veloce come un cobra, appoggiò le proprie labbra su quelle del Serpeverde intavolando un bacio rude.

Loki non si aspettava nulla da quel gesto avventato, tanto meno una risposta da Potter, voleva soltanto verificare una propria curiosità: fino a che punto avrebbe resistito l’impassibilità del giovane. Invece, il ragazzo lo sorprese, per l’ennesima volta ad essere onesti, segno che non era ancora riuscito a inquadrarlo del tutto.

Dal canto suo, Albus, ignaro di ciò che gironzolava nella testa di Loki, si ritrovò a fare degli inopportuni confronti. Sebbene i baci scambiati con Sam li avesse trovati più ‘coinvolgenti’, sia per affinità2 con la ragazza che per affettività, più o meno ancora da comprovare, il momento che stava vivendo lo faceva sentire libero: un’emozione mai provata prima. Era ben cosciente che la propria persona non era attratta dall’altro, eppure il suo cuore batteva all’impazzata come se stesse percorrendo spazi infiniti inondati di colori e allo stesso tempo rimanesse fermo nel nulla più bianco. Si ritrasse brusco, con la fronte aggrottata, mordendosi il labbro in un gesto così inusuale per lui che mise sulla difensiva Loki. Ma Albus non si accorse dell’esitazione del Tassorosso: era troppo incredulo perché si era reso conto che, mentre baciava Rosier, per un solo istante, la “Voce” nella sua testa aveva smesso di sibilare.

Annichilito, per la prima volta da che aveva ricordo, sorrise, lo guardò negli occhi e semplicemente sorrise, come il bimbo che aveva dimenticato di essere stato.



Note dell’autrice: BUON CENTESIMO CAPITOLO cara Ladyriddle!

Possiamo considerarlo un Missing Moments del capitolo 99 de “Il Vaiolo di Drago” di Ladyriddle – presente su efp – però senza la neve. Tutti i diritti dei personaggi sono di Lady e ho solo il permesso di giocarci un po’.



1Pianta del sole in esperanto – inventata da me.

2Non dal punto di vista dell’intelletto o dalla condivisione di uguali intessi, ma la ragazza appartiene a un cerchio ristretto di conoscenze da parte di Albus.

   
 
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