Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Anonymous_666_    31/10/2017    0 recensioni
Un ragazzo annoiato dalla vita quotidiana avrà finalmente l'opportunità insieme ai suoi amici di entrare in un nuovo mondo misterioso che potrebbe ucciderli da un momento all'altro. Quale mondo avresti scelto con una sola possibilità di cambiarlo? E cosa succederà ai quattro ragazzi? ...
Dal primo capitolo:
[...]Posò lo sguardo sul enorme libro a terra. La copertina in cuoio era molto spessa e rilegata a mano sul libro. Il titolo sembrava essere "DMD" ed era stampato in rosso sulla facciata.
- Certo, un ragazzo qualunque avrebbe detto "Pff, è sicuramente uno scherzo" o qualcosa del genere, maaa... - si accovacciò per guardarlo meglio senza toccarlo - Dopo le mie solite lamentele di prima sarebbe da ipocriti fare finta di niente. Inoltre vorrei aiutare quel bambino. Quindi... - [...]I ragazzi erano tutti increduli. Non c'era niente. Taisuke continuò a sfogliare le pagine ma erano tutte giallastre senza inchiostro sopra.
- Tutto qui? -
- Aspetta, guardate! - sulle pagine iniziarono a scriversi come per magia delle frasi: "Benvenuti. Gheanna vi invita nel suo mondo. Accettare? "
- Beh, che rispondiamo? -
- Non credo che abbiamo molta scelta... Leggi! -
Sulla pagina apparirono anche le due risposte alla domanda, ma erano solo un "si" e ancora "si". [...]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note dell'autore: Salve lettori :D ancora una volta, dopo il solito periodo di morte, torno con un nuovo capitolo. Non ho molto da dire, se non che i disegni che volevo inserire sono ancora in via di sviluppo (ops). Spero riusciate comunque a seguire il filo del discorso. Quindi buona lettura e buon halloween ;)











CAPITOLO 41
Trappola meccanica


Data attuale: 18 cave di Gheaxin



Ore: 00:12



Torre di ultracontrollo n°???.



In una delle torri di ultracontrollo, Telise, una delle guardie carcerarie, aveva lasciato da poco una cella per recarsi in quella di Grey per liberarlo come ordinato da Zaykross.

- Che nerviii! Andava tutto bene qui dentro quando eravamo noi a comandare. Ora che hanno deciso di fare quello stupido scambio nel nostro territorio quello sbruffone di Zaykross si é messo a fare il capetto sparando ordini su cosa dobbiamo fare. Come se non lo sapessi. Sono io che faccio le regole qui. E poi liberare uno dei miei schiavi. Ma cosa gli salta in mente. Che nervi che nervi. Non vedo l'ora che finiscano con questa storia. -

Arrivò finalmente davanti alla porta che cercava. Prese uno dei suoi numerosi mazzi di chiave con il numero corrispondente alla cella e la aprì. All'interno c'era solo Grey, appeso e legato a testa bassa.

- Che nervi, si permette pure di dormire. HEY TU! - urlò Telise premendo un interruttore che liberò l'omone dai paletti di legno.

- Non fa piacere neanche a me, ma a quanto pare devo liberarti. Ordini dall'alto. Che nervi. É uno dei pochi che sopravviveva ad ogni cosa. Me ne dovrà uno nuovo. -

La guardia si avvicinò per aprire le catene che bloccavano gli arti dell'omone, ma nel farlo il braccio di Grey cadde a peso morto sul piede di Telise.

- E che schifo. Non toccarmi. Che nervi. - gli tirò un calcio in faccia ma lui non reagì. Rimase sdraiato a terra senza muoversi.

- Che nervi. E adesso che ti prende? Non é che si é rotto? -

- Non ho nessun posto dove andare. Se tornassi dai miei compagni creerei solo problemi. É meglio se muoio qui... -

- MA SEI IMPAZZITO? - Telise iniziò a calciarlo con forza e rabbia per cercare di smuoverlo - Ho l'ordine di liberarti quindi se rimani qui ci passo io i guai hai capito? Devi andartene da qui! -

- Non sono in grado di proteggere nessuno. Le persone che mi stanno intorno corrono sempre dei grossi rischi solo per causa mia. Quindi è meglio se resto qui. -

- A ME NON FREGA NIENTE DELLA TUA VITA! DEVI SOLO ANDARTENE! - Telise continuò a calciarlo senza muoverlo di un centimetro. In effetti era troppo gracile per poterlo anche solo intimorire, e Grey infastidito, dopo subito un'altra dozzina di calci, decise di colpirlo all'improvviso con un pugno. Il colpo non era fortissimo, ma scaraventò la guardia dall'altra parte della stanza. Sbatté contro il muro è poi cadde a terra.

- Ho detto che resto qui... - L'omone si sede di nuovo accasciandosi al muro e appoggiando la testa sulle spalle.

- Merda... Che nervi. Inutile rifiuto, che dolore... - Telise prese il suo comunicatore e impostando la frequenza giusta iniziò a parlare - Qui Telise, piano 185 cella Z8, ho bisogno di un paio di neoégo per buttare fuori dalla torre un prigioniero taglia extra large... Fate presto, ho altro da fare. -

Aspettò una risposta ma nessuno si fece sentire.

- Che nervi. Staranno perdendo tempo con qualche schiavo. Tanto lo hanno registrato. Stavolta non hanno scuse. -

Subito dopo si sentì una serie di rumori assordanti, come se qualcuno stesse sbattendo qualcosa contro un muro.

Si rialzò pieno di acciacchi. Il colpì di Grey lo aveva ferito.

- Quel bastardo. Se solo avessi attivato il mio potere... Che nervi che nervi. Sarà meglio andare a vedere cosa é successo di là e poi prendere quello schiavo sbruffone di prima. - Zoppicando Telise uscì dalla cella, lasciando Grey da solo accovacciato nel buio.

- Se rimango qui è meglio. Meteo ed Alyce si dimenticheranno di me e così non le creerò più problemi... In fondo sono solo una macchina creata per distruggere... Non posso salvare nessuno... -

* * *


Torre di ultracontrollo n°35.



All'interno della torre trentacinquee Meteo proseguivano tra i piani cercando di arrivare in cima. Il ragazzo in realtà avrebbe voluto accelerare il passo, ma Meteo non aveva smesso di parlare da quando erano entrati, rallentandoli.

- ... cioé io vorrei essere più presente ma non so che mi succede. Forse ho paura a mostrare il mio lato debole. Non voglio che le persone che siano care si preoccupino per me. Però Alyce ha ragione sul fatto che le avrei dovuto raccontare tutto quello che é successo. Però come ti ho detto non ce l'ho fatta. Eppure le ho sempre detto tutto fino ad ora. Non capisco cosa sia cambiato. Ho paura che adesso non mi voglia più con lei. E se non riuscissi a salvare Grey rimarrei da sola. Mi spaventa solo... -

...Quanto parla? Non ce la faccio più... Ha attaccato Lorenz e lo ha preso a pugni. Per me non esiste più...

- Tu che ne pensi Ghost? -

- ... -

Il ragazzo non aveva la più pallida di cosa le stesse chiedendo, ne cosa avesse detto fin'ora siccome non aveva ascoltato una parola, ma Meteo iniziò a fissarlo con i suoi occhioni quasi in lacrime e per togliersi da quella situazione scomoda rispose con un semplice e democratico - ...Si?... -

- Oh grazie Ghost, menomale che tu mi capisci. -

...Non toccarmi... Non toccarmi...

Ghost ci sperò, ma Meteo che in quel momento aveva bisogno di affetto lo abbracciò forte.

...Non ti conosco... Levati... mi fai male...

Il ragazzo cercò di allontanarsi con la testa con un espressione mista tra lo schifato e lo scocciato ma fu tutto inutile. Meteo provò un grande conforto in quel piccolo e semplice contatto fisico e non lo lasciò andare, fino a che una voce semi robotica non li interruppe.

- Ma che bei piccioncini abbiamo qui. -

La ragazza si staccò subito da Ghost per mettersi in guardia, cercando di capire dove si trovasse la persona che stava parlando.

...Finalmente si è staccata...

- Chi sei? Fatti vedere? -

- Ma come? Non riesci a vedermi? Sono qui. - la testa di un ragazzino meccanico dai capelli grigi uscì dal soffitto. Meteo gli lanciò una delle sue sciabole ma lui rientrò subito per risbucare in un altro punto.

- Ahahahah troppo lenta. -

- É Victor... Zaykross è così sicuro di vincere da inviare suo figlio sul campo di battaglia? -

- Il maestro Zay non è sicuro. Lui SA che vinceremo. E voi Farek Rae non riuscirete ad impedirci di andarcene da questo pianeta morente. -

Anche se la testa di Victor era lontana sul soffitto le sue braccia uscirono da sotto i piedi di Meteo e afferrandola per le gambe la trascinò dentro il pavimento lasciandola immersa a metà busto.

- Ora che ci penso tu non sei Meteo? Pensavo avessi accettato il nostro patto. Dove sono i ragazzi? E perché stai comb... -

Ghost che fino ad ora era stato ignorato sparò in faccia al ragazzo.

- ...Stava parlando troppo... -

La faccia del ragazzo distrutta cadde dal soffitto, ma un'altra sbucò dal muro accanto a loro.

- Ritenta, sarai più fortunato. -

Il ragazzo sparò anche a questa, come ad altre cinque, ma per ogni testa che faceva saltare in aria, un'altra ne sbucava.

- Ghost lascia perdere. - Meteo si trasformò in elettricità riuscendo a liberarsi dalla morsa.

- Mmh l'elettricità può attraversare il metallo. Devo dirlo al maestro Zay. -

- Ragazzino dovresti prendere il combattimento sul serio. - Meteo si teletrasportò da lui alla velocità del fulmine e gli tagliò la testa. La faccia di Victor apparve però come se proiettata su un muro e continuò a parlare.

- Qui chi non sta prendendo seriamente il suo avversario sei tu! - I muri iniziarono a muoversi e spostarsi, trasformando il corridoio in una stanza quadrata. La sua faccia poi apparve su tutti e sei le pareti, compreso soffitto e pavimento, creando con la sua voce robotica un eco assordante.

- Questo è il mio mondo, e voi siete soltanto delle pedine. -

- Questo è tutto da vedere... - Meteo sfoderò ancora le sue sciabole ma Ghost la fermò facendogli capire che doveva proseguire.

- Non posso lasciarti da solo con lui. -

- ...Puoi passare attraverso le pareti... Sei più veloce... Vai... -

La ragazza esitò qualche secondo, ma capì che aveva ragione. La cosa più importante era portare a termine la missione.

- D'accordo, allora vado. - Meteo si trasformò in elettricità e passò attraverso il muro creato da Victor, rendendo vano il suo tentativo di afferrarla.

- *Tsk*, E pensate di farla franca così? Ricordatevi che finché siete qui dentro sarò io a dettare le regole. Non esiste un posto sicuro. -

Ghost non si curò delle parole dell'enorme faccione sulla parete. Si slegò i bastoni metallici che portava sulla schiena e li impilò, creando uno "Stick-man".

- E quel manichino sarebbe la tua arma? Non hai alcuna speranza di vincere. -

- ...Non sono fisicamente forte come i miei amici... -

Da una delle pareti uscì il braccio di Victor con in pugno una spada ma si fermò quando all'improvviso le estremità dei bastoni iniziarono a ruotare e spruzzare acqua, come degli annaffiatogli. Poi Ghost creò una cortina di ghiaccio che investì il manichino e offuscò la vista di Victor.

- Ma che stai facendo? -

Quando la nuvola si diradò, Ghost si era trasformato completamente in ghiaccio, ed i getti d'acqua spruzzati dai bastoni si erano congelati, trasformando il gracile manichino di metallo in un gigantesco energumeno di ghiaccio.

- ...Proprio per questo devo sfruttare al massimo i miei poteri...Cryon!-



Nel frattempo, all'entrata dell'edificio, lo scontro tra Lenou, ora a guardia della torre, ed Alyce andava avanti da svariati minuti. La giovane ragazza, ora con lunghi capelli neri e ricci e la pelle verde per via della trasformazione, era intenta a scappare dalla pioggia di proiettili che il meccanico, immobile di fronte all'entrata, sparava incessantemente e senza pietà. L'unico momento che aveva per riprendere fiato era quando Alyce riusciva a nascondersi dietro ad una duna, arrestando il meccanico.

- *Anf Anf*... Non riesco più ad avvicinarmi... *Anf* Sembra che abbia già capito come combatto. I miei pugnali non serviranno a niente contro di lui, quindi l'unica possibilità che ho di vincere questo scontro è di controllarlo per spedirlo lontano da qui. -

Sapeva che Lenou non aveva alcun interesse ad ucciderla, infatti non appena la perdeva di vista il meccanico smetteva di sparare senza andarla a cercare. Rimaneva immobile di fronte all'ingresso a braccia conserte. Questo permetteva ad Alyce di riposarsi tra un'assalto e un altro, ma più tentativi faceva, più il nemico comprendeva i suoi movimenti, rendendo sempre più difficile anche solo evitare di farsi colpire.

- Ok, questa è la volta buona. Devo solo raggiungerlo. - Uscì fuori dalla duna e subito Lenou ritrasformò il braccio in mitra iniziando a sparare. La ragazza correva in cerchio attorno a lui per schivare i proiettili, e una volta raggiunta una distanza sufficiente lanciò un pugnale legato ad un filo ai suoi piedi. La lama uncinata si incastrò tra due placche di metallo della sua gamba e tirando lo fece cascare a terra. Approfittò di quei pochi secondi che si era creata per fare un lungo balzo con tutta la forza che aveva verso di lui. Lenou senza rialzarsi fece uscire dalla bocca una grossa lama pronto ad infilzare la ragazza una volta atterrata. Lei però la fermò con le mani, ferendosi ma evitando che la colpisse al petto. Rapidamente la staccò dal suo corpo finendo dietro di lui e con la stessa spada gli tagliò la testa, uccidendolo. Poi con la forza del suo Golem inserì entrambe le mani nel suo petto estraendo la sua anima e con un calcio la spedì lontano, dietro alcune dune di sabbia.

- *Uff*, me la sono vista brutta. Come ha fatto a diventare così forte? Eppure l'ultima volta lo avevo schiacciato senza troppi sforzi. Forse mi sarei dovuta allenare di più. In ogni caso, ora sarà meglio raggiungere Ghost. -

La ragazza varcò il portone ma qualcosa la fermò. Il cadavere senza testa ne anima di Lenou le afferrò il piede infilzandola con le sue dita metalliche appuntite.

- No, è impossibile... Che cosa ti hanno fatto... -

Alyce cercò di liberarsi ma uno dei tentacoli di Lenou a sorpresa uscì da sotto la sabbia e le infilzò la spalla.

- Aaaah! -

Mentre la ragazza urlava di dolore il meccanico si rialzò in piedi a scatti come una marionetta e le tirò pugno stendendola. Allungò anche gli altri suoi due tentacoli che afferrarono le gambe di Alyce e la lanciarono lontana dalla torre. La ragazza atterrò sulla cima di una duna di sabbia e rotolò giù fino a valle. Stava iniziando a perdere troppo sangue dalle ferite e nonostante la sua rapida guarigione stava già facendo il suo effetto, le forze la stavano abbandonando.

Non ce la faccio più. Sono stremata. Ma non è possibile che continui a muoversi... Anche un meccanico senza anima non può fare niente... Non so più che fare...

Alyce alzò lentamente e a fatica la testa per guardare il suo avversario. Il meccanico raccolse la sua testa e la riattaccò al collo grazie ai suoi poteri. Gli occhi però iniziarono a lampeggiare subito dopo alternando una luce bianca a una rossa, e invece di rimanere a guardia del portone entrò nella torre dirigendosi ai piani di sopra.

Oh no... Vuole raggiungere Ghost e Meteo... No... Io... Io non posso permetterglielo... Ho ancora una possibilità, gli ordinerò di andarsene... É la mia ultima chance...

Alyce raccolse le ultime forze rimaste per alzarsi in piedi. Si ritrasformò e iniziò a correre per raggiungere Lenou, ma non appena lui se ne accorse ritornò ad attaccare. Girò solo il busto verso la ragazza e le sparò un missile. Alyce lo evitò con una scivolata, e prima che il meccanico potesse cambiare arma lei si rialzò lanciando un pugnale che lo colpì al braccio, impedendogli di trasformarsi. Arrivò correndo fino soglia dell'entrata ma Lenou allungò due dei suoi tentacoli per afferrarla per le braccia e sollevarla da terra. Poi dal terzo uscì una spada e anche questo si allungò verso la ragazza per trafiggerla. Lei riuscì a bloccarlo con i piedi prima che lama raggiungesse il suo ventre, ma la forza del meccanico era superiore alla sua.

É troppo forte... Non ce la faccio... Se solo riuscissi ad avvicinarmi a lui.

Alyce era quasi agli sgoccioli. La presa dei tentacoli era troppo ferrea per riuscire a divincolarsi, e la lama della spada si avvicinava sempre di più a lei. Decise allora di tornare umana. In un attimo divenne più piccola e scivolò nella felpa liberandosi dei due tentacoli che la tenevano per le braccia, ma rimase appesa al terzo che, non avendo più Alyce a contrastarlo, si allungò fino a conficcarsi sul soffitto. La ragazza lo usò come rampino e scivolando su di esso si avvicinò velocemente a Lenou.

Mi basta abbracciarlo...

Il meccanico la aspettava con una spada spuntata dal petto, ma Alyce a metà della corsa tagliò il tentacolo con un suo pugnale, e utilizzandola come liana scivolò sotto le gambe di Lenou. Con uno scatto poi si rialzò in piedi e prima che il meccanico riuscisse a voltarsi Alyce lo abbracciò da dietro. Si bloccò immediatamente, e la ragazza si avvicinò al suo orecchio per iniziare a sussurrare.

- Vola fuori da P-Efiesou, e torna soltanto quan... - Alyce si fermò all'improvviso spalancando gli occhi. Uno dei tentacoli meccanici di Lenou trafisse ragazza al ventre con una lunga lama, facendole sputare sangue.

*Aaagh* Ma cosa... É anche diventato immune al mio potere?...

Lenou la portò lentamente di fronte a sé tenendola appesa al tentacolo. Trasformò la sua spalla in una pistola ma poco prima di fare fuoco i suoi occhi tornarono a lampeggiare e si sentì una voce semi robotica parlare.

- N°71 che aspetti? Ti ho detto che mi serve aiuto, vieni subito qui. -

Il meccanico lanciò immediatamente a terra la ragazza come fosse spazzatura e ritraendo i tentacoli entrò all'interno del muro. Alyce cercò di allungare il braccio per fermarlo ma era arrivata al limite.

No... Io... Non... Ghost...

Con l'ultima immagine del meccanico che se ne andava per raggiungere i suoi compagni, Alyce svenne perdendo coscienza, su un lago di sangue che piano piano si allargava.

Lenou (Oni) vs Alyce (Golem): il vincitore... É Lenou.

* * *


Torre di ultracontrollo n°31.





Nella torre trentuno, Lorenz e Taisuke correvano con tutte le forze che avevano per arrivare in cima il prima possibile. Non erano dei maghi della discrezione, ed infatti tutto l'edificio era già in stato di allarme, ma i due ragazzi erano riusciti a sconfiggere ogni guardia gli si presentava davanti grazie ai loro straordinari poteri. Era diventato così facile che avevano anche iniziato un gioco.

- Ahahahah questo è mio. -

Un'altra guardia meccanica apparve sbarrandogli la strada con il suo scudo. Taisuke però trasformandosi distrusse sia la sua protezione che lui con una serie di pugni potenziati che non lasciarono all'avversario il tempo di reagire.

- Evviva, stiamo dodici a uno. Sono imbattibile. -

- Solo perché sono tutti meccanici. Se ci fossero più umani li avrei battuti io. -

- Hey aspetta un attimo. Siamo in un vicolo cieco. -

Proseguendo sempre dritti, senza accorgersene, si erano ritrovati su un corridoio senza uscita.

- Che strano, eppure ero sicuro che fossero qui le scale. Il mio senso dell'orientamento non sbaglia mai. - Disse Taisuke, neanche prendendo in considerazione la possibilità che sia stato lui a sbagliare.

- Il tuo senso dell'orientamento fallisce sempre, però si hai ragione. Le scale dovrebbero essere qui. O almeno, sono state in questa posizione fino ad ora. Forse da questo piano in poi cambia la loro locazione. Dobbiamo cercarle altrove. -

- Hey Lorenz, ma hai visto come sono fighe queste pareti? -

Taisuke si avvicinò quelle strane mura per guardarlo più da vicino. Erano composte da miliardi di minuscole sfere metalliche, che sembravano ruotare velocemente alimentandosi tra loro.

- Che figo. Non me ne ero accorto prima. -

- Ok Taisuke ma meglio non perdere tempo. Dobbiamo trovare queste benedette scale o non arriveremo mai in cima. -

- Perdereste solo tempo, le scale da questo piano in poi non ci sono più. - Disse una voce, che sembrava provenire da dentro le pareti.

- Che cosa? -

Nello stesso istante, dal muro uscirono due braccia meccaniche che afferrarono Taisuke per la faccia e lo tirarono all'interno della parete facendogliela attraversare ma solo per metà.

- Oddio, aiutatemiii! - il ragazzo si ritrovò con mezzo busto all'esterno della torre, a penzolare a trenta piani d'altezza.

- Tai stai bene? -

- Non hai di che preoccuparti. Abbiamo l'ordine di portarvi da Zaykross ancora vivi. - dal muro si aprì una porta nascosta, da cui uscì un meccanico con un comunicatore in mano. Lo accese e iniziò a parlarci.

- Li ho trovati. Sono all'ascensore del ventinovesimo piano. -

Ascensore?

- E ora, da bravo ragazzo, anche tu verrai con me. -

- Col cavolo. -

Lorenz trasformò le sue braccia in legno pronto allo scontro, ma la guardia lentamente sprofondò nel pavimento, come se fosse acqua.

- Ma che diamine... -

- Questo è il nostro mondo. Non c'è niente che voi possiate fare per salvarvi. -

Le mani della guardia sbucarono sotto i piedi di Lorenz per afferrarlo, ma il ragazzo aspettandosi questa mossa saltò preventivamente e con delle liane si aggrappò al muro.

- Nel momento in cui avete messo piede nella torre vi siete condannati. -

Le braccia questa volta spuntarono dal soffitto e presero le sue liane, ma Lorenz le staccò dal suo corpo e tornò a terra.

- Questo é il nostro mare. Noi siamo i predatori acquatici, e voi delle povere esche che possono solo cercare di posticipare la loro inevitabile fine. -

Sono in difficoltà. Se non esce allo scoperto non posso colpirlo. Però... Se vuole prendermi deve per forza uscire.

- Vext grow! - mise la mano a terra e da lì iniziarono a cresecere delle rampicanti che avvolsero tutto il corridoio, coprendo ogni buco.

- Non sarà questo strano "muro di touk" ad impedirmi di prenderti. -

- Ne sei sicuro? -

Esattamente come aveva detto il meccanico, il suo braccio riuscì comunque ad uscire dal muro superando la fitta massa di rampicanti, ma non riuscì a raggiungere il ragazzo. Infatti, non appena il suo arto uscì allo scoperto le piante gli si attorcigliarono attorno, legandolo e impedendogli si muoversi.

- Ma cosa?... Il legno non ha alcun effetto su noi meccanici. -

- No, ma controllando ogni singola pianta che creo, non hai speranze di liberarti dalla loro morsa. É semplice forza. -

Le rampicanti strinsero ancora di più il braccio della guardia e lentamente iniziarono a tirare, facendolo uscire dal muro.

- E sai? Penso che da esca mi evolverò in pescatore. -

Lorenz fece crescere altre due liane dalle sue braccia, con cui afferrò il meccanico aiutando le altre piante a tirarlo fuori dal muro. La guardia cercò di opporre resistenza, ma Lorenz con i suoi poteri era molto più forte e riuscì finalmente nel suo intento tirandolo allo scoperto.

- Maledetto. -

Rassegnatosi, balzò sul suo avversario pronto a sfoderare il suo potere peculiare, ma Lorenz non gli diede neanche il tempo di attivarlo. Le rampicanti non solo lo legarono, ma entrarono anche dentro di lui passando tra le fessure del suo corpo metallico, inserendosi nei meccanismi, e cadde a terra come un salame legato.

- Tai tutto a posto? - Disse Lorenz, ora che poteva aiutare il suo amico.

- Si, ci sono quasi... - Tai trasformandosi aumentò la sua forza fisica, e spingendo con le gambe contro il muro riuscì finalmente a venirne fuori, lasciando però una voragine.

- Wow, siamo veramente in alto... - notò Lorenz guardando di sotto.

- Si, e non siamo neanche a metà. Hey ma che... -

Le minuscole sfere che componevano il muro si moltiplicarono, e in pochi secondi, ricoprirono il buco che si era creato, tornando come se non fosse successo niente.

- Che figo. É come se questo edificio fosse... Vivo. -

- Ahahahahahahah! - la guardia a terra scoppiò a ridere. Una lunga e strana risata, apparentemente scaturita da niente.

- Ah ma non lo hai sconfitto, lo hai solo legato. Questo significa che ti varrà solo mezzo punto. Siamo dodici a uno e mezzo. -

- Ma non è giusto, e quello che hai fatto cascare di sotto? Non lo hai "sconfitto" -

- Sono quasi sicuro che una volta atterrato sia svenuto. Quasi... -

- Ahahahahah! Ma quanto siete stupidi? Possibile che non comprendiate contro cosa vi state mettendo contro? Pensate di aver vinto solo perché mi avete fermato? AH! Oltre questo piano due umani come voi non riusciranno mai a proseguire, ed solo questione di tempo prima che i miei compagni arrivino qui a catturarvi. Non avete scampo. -

- Ah si? Non si può proseguire? Eppure ci sono altri piani in questa torre, e prima ti ho sentito dire qualcosa riguardo un certo "ascensore". -

Sul volto della guardia sparì all'improvviso quel sorriso beffardo, e voltò la testa per non guardare il ragazzo.

- Non so di cosa stai parlando... -

- Ah si? Eppure tu sei arrivato da una porta. Mi sembra fosse... Ecco, qui. Tai! -

- Subito. - il ragazzo si trasformò indurendo il suo braccio, e con un pugno creò una voragine la dove si trovava la porta nascosta. Il passaggio portava ad una piccola stanzetta cilindrica. Non c'era il soffitto all'interno, infatti si poteva guardare in su senza riuscire a vederne la fine, e sul muro opposto all'entrata c'erano due lunghi nastri metallici verticali: uno scorreva verso il basso mentre l'altro verso l'alto.

- Quindi mi vorrai dire che non hai usato questo per raggiungerci vero? -

- Averlo trovato non cambia le cose. Voi non siete in grado di usarlo... -

- Perché siamo umani giusto? Si lo hai già detto. E infatti guardandolo penso di aver capito perché. -

Lorenz prese in braccio il meccanico legato ed entrò nella stanzetta.

- Hey aspetta. Che intenzioni hai. -

- Tai reggiti a me. -

Il ragazzo mise il meccanico in piedi sul nastro, e i suoi piedi come magneticamente si attaccarono ad esso, trascinando Lorenz e Taisuke attaccati a lui che iniziarono a salire velocemente.

- Ahahahah, con questo arriveremo in cima in un attimo. Grazie stupida guardia. -

- DANNATO! ME LA PAGHERAI! -

Nello stesso momento, i problemi nella torre nel gestire i due ragazzi arrivarono anche al responsabile, che però si trovava ai primi piani

- Che cosa? - Esclamò Zaykross al comunicatore sorpreso.

- Si. Questi due ragazzi sono inarrestabili. Si trovano attualmente al 71° piano. Abbiamo già inviato Pulu ad occuparsene. -

- D'accordo ho capito. Arrivo, tenete duro. -

Spense il comunicatore e si voltò immediatamente per tornare ai piani superiori.

Non sono passati per l'interno, ciò significa che hanno volato entrando da una finestra, ma in questo caso si sarebbe attivato il sistema di sicurezza. Devono aver usato un qualche potere di cui non sono a conoscenza. Ma perché salire? O vogliono mano mettere il funzionamento della torre, ma sono umani e morirebbero in assenza di ossigeno, o vogliono arrivare in cima. Ma per cosa? Li precederò con l'ascensore meccanico e lo scoprirò prima che ci arrivino.

Perso nei suoi ragionamenti, non vide dove stava andando e andò a sbattere contro qualcosa.

- Ma che... - L'uomo rialzò la testa e vide che si era appena scontrato con un palo di legno. Si guardò intorno e comprese di essere su una spiaggia. Non aveva più i vestiti e i piedi sulla sabbia bollente vennero rinfrescati dalla fresca acqua del mare. Per quanto sembrasse reale ed improvviso Zaykross non si scompose neanche un secondo, ma iniziò invece a muovere gli occhi da sinistra a destra velocemente, come se stesse leggendo o "consultando" qualcosa.

- Un'illusione. Anzi di più, é tutto vero. Sono davvero su una spiaggia. Un potere davvero potente. Complimenti. ROMEO! - Zaykross piegò il suo mignolo destro, e l'illusione all'improvviso scomparve, come se non ci fosse mai stata. Si voltò e trovò Shawn in fondo al corridoio con il cappello in mano.

Non ha funzionato. Come previsto.

- Questo potere non appartiene ai tre ragazzi che avevo incontrato. Tu chi sei? -

- Colui che ti sconfiggerà. -

- Oh ma davvero? -

Shawn strinse i pugni e digrignò i denti. Ribolliva dalla rabbia e, nonostante prima avesse cambiato idea, il solo rivedere la faccia di quell'uomo gli annebbiò tutti i pensieri. Non riusciva a pensare ad altro che alla sua vendetta.

Finalmente ti ho trovato... Dopo tutto questo tempo... La tua Maledetta faccia scomparirà da questo pianeta.

- Beh è stato interessante, ma non mi interessi. Ho altro da fare. -

Zaykross proseguì nel corridoio per raggiungere i due ragazzi ma un muro di metallo apparve di fronte a lui bloccandogli la strada.

Pazzo. Desideri così tanto morire?

- Ragazzino, stai giocando col fuoco. Non ti conviene continuare o ne pagherai le conseguenze. -

- Sei tu che pagherai le conseguenze per quello che ci hai fatto! -

Cerca vendetta... Quanto non vi sopporto. Vi attaccate a cosucce del passato e ne fate il vostro scopo di vita. Ma soprattutto, mi fanno perdere una marea di tempo.

- Come desideri. Oggi non ho proprio voglia di giocare. - Alzò una mano e le sue lame fluttuanti iniziarono ad uscire dai muri. Prima però che potesse lanciarle Shawn si rimise il cappello e la luce del suo Golem color arcobaleno si accese sul suo petto.

- Questo piano - si allaga! -

Dal fondo del corridoio si iniziò a sentire uno strano rumore e prima che Zaykross potesse capire cosa avesse fatto, un onda enorme investì prima il mago e poi lui. In pochi secondi tutto si allagò, e il livello dell'acqua arrivò fino al soffitto. L'uomo non aveva problemi, essendo un meccanico poteva rimanere senza respirare anche per svariate ore, ma perse il controllo delle sue lame che lentamente affondarono a terra.

Conosce il mio potere? Ne dubito, ma non può aver scelto di usare l'acqua casualmente. Se sta qui significa che ha sconfitto Hector, ed ha un Golem. Non sono di fronte a qualcuno che è appena arrivato.

Shawn nuotò velocemente verso il suo avversario, sfoderando il suo bastone dorato e lanciando un attacco dall'alto. Zaykross, impossibilitato nell'usare le sue lame e con le spalle al muro creato prima dal mago, fu costretto a trasformarsi e a parare il colpo con il suo braccio.

La situazione si fa interessante. Vediamo fino a che punto riesci a stupirmi.

* * *


Torre di ultracontrollo n°34.



Di fronte alla torre trentaquattro, Alison teneva a bada la guardia mentre i suoi compagni proseguivano all'interno. La donna lo aveva tenuto fermo per svariati minuti, ma proprio quando era pronta per finirlo, quest'ultimo si liberò dalla sua presa diventando minuscolo. Alison cercò di riacciuffarlo ma lui si nascose nella sabbia, sparendo dalla sua vista.

- Capisco, non solo puoi copiare le persone ma anche ricordarti le trasformazioni passate. Ostico come nemico per una persona normale. -

Il meccanico poi sbucò dietro di lei e copiando nuovamente l'aspetto di Alison tornò a grandezza naturale. Impugnò una spada identica a quella della sua avversaria e si presto rapidamente a colpirla. La donna però prevedendo questa mossa si voltò rapidamente attaccando la guardia con un con un fendente netto orizzontale, tagliandogli le braccia come se fossero fatte di burro.

- Ma contro i miei poteri c'è poco che uno come te possa fare. Niente può contrastare la mia lama. -

Senza più gli arti nella versione di Alison, il meccanico mutò nuovamente forma trasformandosi invece nel Doom di Tizio e facendosi crescere due nuove braccia. Balzò su di lei cercando di estenderla con un pugno, ma anche questa volta Alison lo fermò con una sola mano, nonostante l'evidente differenza di forza fisica. La guardia non riusciva a contrastarla, e quando la donna iniziò a torcergli il braccio fu costretto ad allontanarsi. Alison risguainò la sua spada e si avvicinò a lui con fare minaccioso, lo scontro sembrava poter avere un solo finale.

- Avanti, arrenditi. -

Il meccanico però non aveva ancora finito. Lentamente iniziò a diventare più grande, sempre più grande. Gli crebbero ali e altre tre paio di zampe e la faccia si allungò assumendo le sembianze di un muso mostruoso.

- Ma che... Puoi anche copiare un Vastatoris di questo livello?... -

La guardia ora era grande cinquanta volte la ragazza, tanto da poter essere confrontato con la torre. Non perse altro tempo e senza neanche dare la possibilità di schivarlo sferrò un velocissimo pugno sulla sua avversaria prendendola in pieno e alzando un polverone di sabbia.

- Inutile... -

Alison non era affatto rimasta schiacciata. Stava sorreggendo tutto il peso del colossale mostro con un solo dito, e senza neanche sforzarsi.

- Per quanto tu possa essere grande, senza la forza peso sei solo un grosso palloncino. -

Lo afferrò per un dito e lanciò in aria il mostro senza problemi. In seguito, come se potesse fluttuare, balzò prima sulla parete della torre, per poi darsi una seconda spinta e volare fino all'enorme meccanico che, senza possibilità di cambiare la sua traiettoria, poteva solo attendere inerme il suo destino.

- E una lama che immune alla forza di attrito è in grado di tagliare qualsiasi cosa. -

Volando verso di lui, la donna lo attraversò lanciando cinque fendenti, sperando la testa e gli arti dal corpo. Afferrò il busto e lo lanciò lontano all'orizzonte, sparendo dalla visuale, e poi lentamente tornò a terra, come una foglia.

- *Uff*, semplice ma faticoso. Sono stata anche fortunata. Ora però devo raggiungere quei due, sperando che siano riusciti a salire senza intoppi. -

E mentre Alison entrava finalmente nella torre, molti piani più su, Freud seguiva silenziosamente Tizio all'interno dei corridoi. Il ragazzo grazie al suo potere era in grado di sentire l'odore di Kerön, e conducendo Freud da lui avrebbero potuto far partire la prima parte del loro piano.

- Sei sicuro che sia qui? A me questa torre sembra deserta. -

- Ti sbagli. Sento l'odore di dodici persone. E non sono solo guardie. L'odore di cadavere e terra bruciata è qui dentro. É quello di Kerön. É forte. Strano. Siamo vicini. - rispose Tizio al titubante Freud con la sua parlantina veloce ed a scatti.

- Dove sono le guardie invece? -

- Non lo so. Qua dentro non posso sentire i meccanici. Siamo vulnerabili. Tieni gli occhi aperti. -

- Quante belle notizie... -

Tizio si fermò all'improvviso, continuando però ad annusare. Poi indicò la porta poco distante da loro.

- Aaah, finalmente, siamo arrivati. - Freud si fiondò velocemente per aprirla ma Tizio lo bloccò afferrandogli il braccio.

- Cosa succede? -

- L'odore é troppo forte. Lo capisco solo ora. Non può essere lui. -

- Che significa "Non può essere lui". E fai frasi più lunghe ti prego. -

- É qualcun'altro. Che ha il suo stesso odore. -

- Ma non é possibile. Non hai detto che i tuoi poteri non sbagliano ma.. -

- Attento! - Tizio tirò a se Freud, salvandolo da quattro aculei metallici che uscirono dalla porta che voleva aprire. Subito dopo si strinsero stritolando la porta come se fosse un foglio di carta, e dalla voragine creatasi ne uscì un enorme essere meccanico dalle sembianze di un ragno.

- Ma che diamine! - Esclamò Freud spaventato.

- Racane, hai rovinato tutto. - Disse un'altro meccanico che uscì letteralmente dal muro dietro le loro spalle.

- Avevano scoperto il nostro trucco e stavano per allontanarsi. Ho cercato di prenderli prima che scappassero. - Gli rispose il ragno metallico.

- E tanto dove volevi che andassero? Sono entrambi umani, non possono fuggire da qui. - Proseguì un'altro meccanico che passò attraverso il pavimento.

E così a ruota, uno dopo l'altro, una ventina di meccanici dalle e forme e caratteristiche più disparate continuarono ad uscire dalle pareti, che attraversavano come fossero fantasmi.

- Ma come... -

- Sono tutti meccanici. Questo è il loro mondo. Possono fare quello che vogliono. - Disse Tizio portando Freud dietro di sé per proteggerlo.

- Corretto. E ora che ormai siete qua dentro questa qui non serve a niente. - Racane tirò fuori una provetta con un liquido verde che emanava lo stesso odore di Kerön e la frantumò stritolandola.

Freud appoggiò una mano sulla spalla di Tizio e grazie ai suoi poteri iniziarono a comunicare col pensiero.

Ci hanno tesi in una trappola.

Non solo. Conoscono il mio potere. Sicuramente sanno chi siamo.

Significa che qualcuno ha...

Ora non importa. Dobbiamo uscire vivi da qui. I tuoi poteri?

Non hanno effetto contro i meccanici.

Allora...

Il ragno meccanico nel frattempo accese il suo comunicatore e iniziò a parlare - Qui racane, abbiamo preso il telepate ed il fiutatore. Della ragazza invece se ne sta occupando Nereo. Vi ricontatterò per aggiorna... - Sicuro di averli in pugno Racane si distrae un attimo e non si accorse che Tizio, trasformandosi in una creatura a metà tra un umano e un grosso lupo, aveva preso in spalla Freud e saltando sulle teste dei meccanici ora stava correndo via verso l'ascensore a nastro.

- Complimenti Racane, ora stanno scappando. -

- E allora che cosa aspettate ad inseguirli. Forza! - tutti i meccanici passarono attraverso le pareti mentre il ragno mettendosi ad otto zampe salì sul soffitto ed iniziò a rincorrerli.

- Dove pensate di andare, non c'è posto dove possiate nascondervi. -

Una volta arrivato di fronte all'ascensore Tizio dové fermarsi per non cadere di sotto. Subito dopo venne di nuovo circondato dai meccanici.

- Ahahahah. Tanta fatica per niente. Siete di nuovo in un vicolo cieco. -

Tizio però senza esitazione prese Freud e lo lanciò nel ascensore a nastro, dove precipitò fino ad atterrare al ventesimo piano.

- Un sacrificio inutile, non sarà questo a salvarti. Prendetelo! -

I meccanici sottoposti di Racane partirono all'assalto. Alcuni dotati di armi da fuoco iniziarono a sparare, mentre altri saltarono addosso a Tizio. Lui grazie alla forza del suo Doom ne prese uno per il braccio e usandolo come mazza spazzò via gli altri. Poi con un rapido balzò salì sopra ad uno dei meccanici armati, gli staccò la testa con una facilità estrema e usando il suo mitra iniziò a sparare a tutti i suoi avversari. Dopo aver usato tutti i proiettili, afferrò il corpo decapitato come fosse uno scudo e cercò di assalire gli avversari rimasti, ma una sostanza bianca appiccicosa lo colpì al braccio e lo incollò alla parete.

- Lasciatelo perdere. Inseguite il telepate e controllate che non sia morto. Di lui mi occupo io. -

I meccanici restanti obbedirono. Entrarono tutti nelle pareti lasciando Racane e Tizio da soli. Quest'ultimo stava cercando di liberarsi dalla morsa di quella sostanza ma sembrava impossibile.

- Inutile che ti sforzi. - Disse Racane avvicinandosi con le sue otto enormi zampe - Ci avete fatto perdere anche troppo tempo. Ma non c'è via di scampo per voi. Verrete tutti catturati e per i Farek Rae sarà la fine. -

- Col cazzo. -



Nel frattempo, davanti alla porta che Racane aveva distrutto, Freud tornato visibile ma senza il suo cappotto stava correndo freneticamente.

- Wow, ha davvero funzionato. Quella bestia non é così stupida come sembra, ha avuto una bella idea. Ora devo arrivare in cima, sperando di non incontrare nessuno. -

* * *


Torre di ultracontrollo n°37.



Nel frattempo, nella torre trentasette, Mehum e Lucienne correvano senza sosta per raggiungere il più presto possibile il tetto. Eliminavano le guardie carcerarie che incontravano senza troppa difficoltà, ma soprattutto in modo rapido e silenzioso, senza attirare l'attenzione, in modo da evitare di allarmare tutta la torre del loro arrivo.

- ...Siamo quasi arrivati al cinquantesimo piano... -

- Si, fra poco dovremo iniziare a scalare... -

- ...Cosa c'è? Ti preoccupa qualcosa amore mio?...
- Amo cosa? Comunque si. Le guardie sono troppo scarse. Di solito questo significa che a compensare ci sarà un pezzo grosso. -

- ...E allora? Tu sei fortissimo, potrai batterlo con un colpo solo... -

- Ricordati il nostro obbiettivo, non voglio perdere tempo. Inoltre... Scenzio non mi convince, e ora ci troviamo nel loro territorio. Non possiamo permetterci passi falsi. -

- ...Dillo che sei preoccupato per me tesorino. Una volta finito tutto andremo a vivere insieme, figlieremo tantissimo e avremo la casa piena di bamb... - Mehum la interruppe lanciandosi su di lei e atterrandola. Un istante dopo una scheggia di pietra appuntita volò sopra di loro andandosi a schiantare contro la parete.

- ...oddio, ma... Non sono pronta ora. Però se insisti... - Lucienne chiuse gli occhi e si allungò per baciarlo ma Mehum la ignorò alzandosi in piedi.

- Questa non ci voleva... -

A passo lento e ondeggiante, una figura nel buio si stava avvicinando ai due. La sua mandibola tenuta attaccata alla testa con delle bende penzolava a destra e sinistra come il suo corpo, ed un suono provocato dagli artigli di pietra contro le pareti in metallo accompagnava il mostro assetato di sangue. Era Kerön e sembrava ancora più fuori controllo del solito. Non li avrebbe fatti passare facilmente.

- ...Bastardo, ora che era tutto perfetto vieni a rovinare il nostro momento magico? Oh Oh non uscirai vivo da... - Lucienne afferrò i suoi aghi pronta a combattere ma Mehum la prese per una spalla fermandola.

- ...Omg, la sua presa è così virile. Svengo... -

- Non fare stupidaggini. Se dovesse morderti moriresti all'istante. -

- ...Ma... -

- La cosa che più mi preoccupa è che, se Kerön è qui, allora Freud e gli altri sono caduti in una trappola. I poteri di Tizio non sbagliano mai, significa che conoscevano del suo potere e li hanno tratti in inganno. -

- ...Pensi sia stato... -

- Non lo so. Ma ora non ha importanza. -

Kerön lanciò altre due schegge di pietra che Mehum abilmente intercettò e deviò con i suoi coltelli, proteggendo la ragazza.

- Su di me i suoi poteri non hanno effetto. Lo sconfiggerò e lo porterò da Freud così da poter proseguire con il nostro piano. Per fare ciò però ho bisogno che tu porta il cappello del maghetto sul tetto. -

- ...Ma io non ti voglio lasciare solo. Volevo stare con te... -

- Lucy... - Mehum la prese con le mani sul volto e la guardò dritta negli occhi. - Fallo per me. La cosa più importante è riuscire a portare a compimento la missione. -

La ragazza divenne tutta rossa, e sembrò anche le uscisse del fumo dalle orecchie.

- ...Mi ha anche chiamata lucy. D'accordo, lo farò per te amore mio... -

- Ma... Ti sta uscendo del sangue dal naso o sbaglio? Stai bene? -

- ...Scappo, a dopo amore mio... -

- Bene. E ora a noi due. -

Sul petto di Mehum apparì una sfera luminosa di due colori differenti: Celestino e arancione scuro.

La sua pelle divenne squamosa e arancione, con delle linee celesti simili a tatuaggi, e i suoi avambracci si divisero in due. Afferrò quattro coltelli grazie alle mani appena creatisi e si mise in guardia.

Kerön mettendosi a quattro zampe iniziò a correre contro di lui e a ringhiare ed urlare come una bestia - BWRAAAH! -

- A noi due. -

* * *




Intanto, nella torre n°40, Vanvan da sola stava scalando i vari piani senza alcuna difficoltà. Le guardie carcerarie non riuscivano ne a contrastarla ne a vederla, mentre alla ragazza bastava toccarli con un dito per metterli fuori combattimento. Dopo aver ripulito un piano, faceva esplodere il soffitto con un tocco, volava di sopra e ri iniziava il ciclo. In questo modo riuscì a salire fino all'ultimo piano in soli venti minuti.

- *Uff.* - la ragazza appoggiò il suo bastone al muro e si fermò un attimo per ascoltare. - Buono, sembra che ne abbia saltati solo tre. Si vede che non erano nei corridoi. Me ne occuperò al ritorno. -

Saltò per arrivare con la mano sul soffitto. Appena lo sfiorò col dito questo si spaccò, nonostante fosse in metallo, e crollò a pezzi. Con il via libera Vanvan volò sul tetto, l'ultimo piano della torre. Arrivò al centro e poggiò il cappello di Shawn a terra come le era stato ordinato.

- Forse ho un tantino esagerato. Ho quasi usato tutta l'energia che avevo accumulato. Ma sono sicura che avrò modo di ricaricar... - si girò all'improvviso e con una schiccherà deviò un proiettile di pistola che l'avrebbe colpita alla testa - Appunto. Come stavo dicendo. -

Il proiettile proveniva dal fucile di una donna che, lentamente e in modo sensuale, stava salendo le scale.

- Che bella sorpresa. Abbiamo qui un pezzo grosso dei Farek Rae. -

- Ah... Ma c'erano le scale... -

- Da quanto non ci si vede eh, Vanvan. -

- Eh già, iniziava a mancarmi la tua brutta faccia e la puzza di cloro che ti porti dietro, Scarlett. -

La donna arrivò sul tetto sbattendo i tacchi e iniziando si a sfilare il vestito trasparente che indossava.

- E così non sarai presente allo scambio. O hai intenzione di sbrigarti per raggiungerlo. -

- Ahahahah signorina, il tuo tentativo di raccogliere informazioni è patetico. - Scarlett finì di caricare il suo fucile e si trasformò in meccanico. La pelle divenne metallica, quattro piccole corna con una piccola fiammella sulla punta le crebbero sulla testa e una sfera luminosa grigia con strisce arcobaleno si accese sul suo petto - Sapevo che stavi puntando al tetto, ma mai mi sarei immaginata che il tuo obbiettivo fosse lasciare un cappello dal gusto discutibile come bandierina. Cos'è? Volevi dichiarare la torre come conquistata? -

- Vecchietta, il tuo tentativo di raccogliere informazioni é patetico. -

- Quanto simpatica oggi la nostra baldracca, più vecchia di me sottolineerei. -

- Conta come te li porti, non quanti vepa hai veramente. - Disse la ragazza sistemandosi la sciarpa per sfoggiare la sua bellezza. Solo in quel momento Scarlett notò quel accessorio e iniziò a fissarla.

- Quella sciarpa... -

- Oh no... Ricomincia. -

- Quella sciarpa... É bellissima. Perché tu ce l'hai e io no? Come ti permetti, ridammela subito! - Scarlett puntò il suo fucile contro la ragazza. Vanvan però con uno scatto velocissimo arrivò sotto di lei prima che potesse fare fuoco e la colpì col palmo aperto sul ventre, spingendola fino al bordo del tetto. Scarlett non se lo aspettava ma riuscì a non cadere per pochissimo.

Uno scontro con lei non mi interessa. Il mio primo obiettivo l'ho portato a termine, ma prima di iniziare a liberare i prigionieri devo assicurarmi che il cappello rimanga qui finché il mago non fa il suo compito. Questo significa che devo restare qui a controllare che Scarlett non lo tocchi, ma non deve capire che rimango qui per questo. Ora penserà che non voglio combattere con lei come avessi fretta di andarmene e cercherà di trattenermi qui. Sono sicura di poter vincere uno scontro di resistenza, devo solo avere pazienza, sfruttare ogni occasione che mi si presenti e non far capire le mie vere intenzioni.

Voleva buttarmi fuori perché non vuole combattere? O lo ha fatto apposta solo per farmi pensare che sia questo il suo vero obbiettivo? Sta cercando di distogliere la mia attenzione da qualcosa. Povera illusa. Quella sciarpa sarà mia!

Dalle corna di Scarlett iniziò ad uscire del fumo, poi si prese un capezzolo e, tirandolo, dal suo seno uscì un cassetto pieno di provette con strani liquidi colorati. Ne prese una e la inserì nel suo fucile speciale che caricò pronta a far fuoco.

- Qualsiasi cosa tu stia architettando non riuscirà a fermarmi dal prendere la mia sciarpa. -

La sua mania è davvero assurda, probabilmente si è anche dimenticata il perché fosse venuta qui. Vedrò di sfruttarlo a mio favore.

Anche Vanvan afferrò la sua arma mettendosi in guardia, pronta ad affrontare la sua avversaria.

- Avanti, fatti sotto. -
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Anonymous_666_