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Autore: Anima_Misteriosa    03/11/2017    0 recensioni
quando nemmeno la polizia e i detective più esperti riescono a risolvere i casi apparentemente senza soluzione, interviene un agenzia investigativa speciale, formata da creature speciali e non solo... tra traffici di droga e omicidi si susseguono anche storie d'amore e avventura.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 3: PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO - ENTITÀ - TED PIMTON
 



 
Cosa si prova quando si muore? In realtà si provano tante di quelle emozioni tutte insieme che sembra di avere tanta di quella confusione che non ti accorgi che la tua vita è già finita. Tutti pensano che la morte sia la fine di tutto, che dopo non ce nulla, o ce il paradiso o l’inferno. In realtà non saprei dare una spiegazione. Perché io non avevo visto nessun cancello con San Pietro, i cancelli dell’inferno, o ancora angeli che erano venuti a prendermi. Dicono che quando accade è perché si è morti di una morte violenta che il tuo spirito rimane sulla terra finché non si trova la pace o la luce per passare oltre.
 
Mi chiamo Teddy Pimton, ma tutti mi chiamavano Ted. Ero uno psicologo, corti capelli neri, prima avevo gli occhi castano chiaro, ora sono azzurro ghiaccio. Sono morto il 13 maggio a 30 anni, per un incidente, ovvero stavo attraversando la strada e uno dei miei pazienti di cui seguivo mi ha investito uccidendo me sul colpo e lui dopo 3 giorni in ospedale per complicazioni. Resomi conto di essere morto vagai per il mondo in cerca di qualcuno che potesse aiutarmi a trapassare, non capivo perché io ero ancora qui e non ero da qualche altra parte. Non mi importa se fossi andato in paradiso magari o all'inferno, l'importante era che trovassi il mio posto.
 
Fortunatamente dopo poco tempo di vagabondare per il mondo. Scoprendo che il tempo scorreva in modo diverso, più velocemente rispetto a quello delle persone vive, trovai una donna, il suo nome è Aradia. Lei è una persona fantastica, mi ha aiutato tantissimo a controllare le mie emozioni trasformandole in forza energetica e quindi in poteri telecinetici. Cosi decisi di rimanere con lei, non era giusto che a soli 30 anni fui strappato a questo mondo ancora tutto da scoprire, no ero troppo giovane per andarmene chissà dove. No io volevo restare ed essere utile come entità. Solo ogni tanto andavo a vedere come stavano i miei parenti, per assicurarmi che stiano bene.
 
La mia vita prima della morte? Avevo una famiglia normale, forse con qualche soldo in più in tasca, infondo i miei genitori facevano un lavoro modesto, avevano un piccolo fast food dove i maggior clienti erano camionisti e poliziotti in pausa. Io ogni tanto gli andavo a dare una mano, quando ero all’università per studiare psicologia, cosi guadagnavo qualche soldo per i miei piccoli vizi e capricci. Non pensate male: io adoro le gomme da masticare e le caramelle. Tutti i tipi di caramelle, riviste di macchine e motori, e i libri.
 
Ho anche dei fratelli una maggiore e uno minore. Mia sorella maggiore Maggie, lunghi capelli neri e occhi castano verde. Poi c'e Lorence, chiamato anche Lory, il più piccolo, corti capelli neri e occhi verdi. Ci siamo sempre voluti bene ed eravamo dei fratelli molto uniti.
 
Il giorno del mio funerale c’ero e vidi la mia famiglia e i miei parenti. Non scorderò mai come piangevano per me. I miei fratelli erano quelli che piangevano più di tutti, persino di mamma e papa. Infondo avevamo un rapporto più forte con loro. Vedendo che oltre ai miei parenti non ci fosse nessun’altro mi fece credere che infondo la mia vita non era così perfetta come credevo una volta.
 
Insomma avevo 30 anni, ero un bel uomo a cui piacevo a molte donne e ragazze. Loro mi dicevano che ero il più bello, lo ero stato pure a scuola, invidiabile e desiderabile. A fine delle superiori mi ero pure trovata una ragazza. Si chiamava Eva Petens, bellissima, sembrava una bambola con quei suoi ricci neri come la notte e occhi come l'ebano, lei era la mia vita.
 
Almeno cosi credevo. Quando imparai da Aradia a gestire i miei poteri da entità tornai nella mia terra natia, alla casa dove io ed Eva stavamo convivendo da poco prima che io morissi. Per fargli vedere che in fondo non ero veramente morto. Che potevamo, in qualche modo stare ancora insieme.
 
Ero nei pressi della casa, mi aspettavo di sentire il suo pianto è invece sentii dei gemiti. Pensavo fossero gemiti di dolore, invece vidi una cosa che non mi sarei mai aspettato di vedere. Eva a letto con Pitt il mio migliore amico. Tramite i miei nuovi poteri scoprii che lei mi tradiva è che stavano già insieme a mia insaputa da tanto tempo. Eva mi aveva usato per conoscere Pitt, per poi lasciarmi è stare con lui.
 
Io ero davanti a loro pietrificato. Non sapevo cosa fare. Mi sembrava di fare il guardone anche se loro non potevano vedere me, poi percepii dei pensieri di entrambi, ovvero che era meglio che io ero morto così potevano stare insieme. Un altro pensiero diceva che anziché venire al mio funerale preferivano starsene a casa a fare l’amore. Fui talmente arrabbiato dai loro pensieri che ruppi tutte le lampadine di casa, far volare e rompere tutti gli oggetti che avrei potuto. Gli feci prendere un bello spavento, tanto che si vestirono in fretta e uscirono dalla casa.
 
Presi una decisione, ogni anno alla ricorrenza della mia morte sarei andato da loro per manifestare la mia presenza in modo che capiscano che sono io e che non li avrei mai perdonati. Forse l’avrei fatto con il tempo. Infatti negli gli anni avvenire ogni 13 maggio andavo nella mia casa e facevo qualche danno come rompere cornici di foto di loro due insieme o far volare dalle mensole oggetti. Era l’unico modo per vendicarmi della loro slealtà nei miei confronti.
 
Al quinto anno di ricorrenza della mia morte decisi di fare una cosa che non avevo mai provato, ovvero farmi vedere da loro. Aradia mi aveva spiegato che potevo farmi vedere solo a chi decidevo io. Così la sera verso il tramonto, non appena si stava facendo buio, e i due traditori si stavano per mettersi a dormire, iniziava la mia vendetta.  Iniziai a far tremolare la luce ed Eva iniziò ad avere paura e a stringersi contro Pitt.
 
- so che sei tu Ted, ormai l’abbiamo capito – disse Pitt con un briciolo di coraggio
- non chiamarmi Ted – la voce che mi uscì non era la mia solita voce, era quasi metallica
 
Pian piano mi mostrai a loro ed ebbero molta paura di vedermi, del resto non si aspettavano di avere una mia apparizione. Soprattutto visto che la mia espressione non era molto amichevole nei loro confronti, infatti le lampadine tremolarono ancora di più.
 
- so cosa avete fatto alle mie spalle – dissi facendo scoppiare una lampadina
- ti prego perdonami – disse Eva e io feci scoppiare un’altra lampadina vicino a lei
- smettila di tormentarci – disse Pitt supplichevole
- perché dovrei smettere? Infondo questa è la vostra condanna per quello che mi avete fatto – dissi facendo scoppiare l’ennesima lampadina
- ti prego faremo qualunque cosa, basta che ci lasci in pace – disse Eva
- qualunque cosa? – dissi guardandoli negli occhi
- si qualunque cosa – dissero tutti e due
- bene prendete solo le vostre cose e lasciate questa casa. Lasciate l’atto di proprietà sulla tavola, chiudete la porta principale è date le chiavi ai miei fratelli –
- ma noi dove andremo? – disse Eva
- non mi interessa, questa casa è mia – dissi facendo tremolare di nuovo la poca luce rimasta
- era tua, tu sei morto – disse Pitt
 
Questa volta non mi risparmiai, creai un Poltergeist, lanciando contro di loro oggetti addosso, tanto da fare quello che io chiesi. Presero solo i loro pochi averi, controllando che non prendessero cose che non gli appartenevano. Presero la macchina e sgommarono via. Io nel frattempo con la telecinesi rimisi a posto il casino che avevo combinato. Poi andai a prendere carta e penna e scrissi una lettera per i miei fratelli, avrei donato la casa a loro. E che se Eva e Pitt avessero provato a portargliela via o prendere degli oggetti avrebbero potuto evocarmi bastando anche solo pensando a me e mandandomi un messaggio telepatico e sarei apparso subito da loro.
 
Ora sono soddisfatto, non ho più avuto notizie di Pitt ed Eva dopo aver saputo che hanno cambiato città e i miei fratelli abitano nella mia casa. Adesso ogni 13 maggio vado nella mia casa non per tormentare i suoi abitanti, ma per fare visita ai miei fratelli.
 
 
 
Questa è stata la mia vita e non vita agli inizi…
 
 
 
Come ogni giorno e mattina aspetto gli altri membri del gruppo nell'ufficio, la prima persona che apre la porta è Aradia seguita da Jill con due giovani poliziotti. Jill è un pezzo grosso della polizia ed è l'unico che sa della nostra vera Identità. Riesce pure a vedermi, ma questo perché ho deciso io di farmi vedere da lui. Infatti non appena mi ha visto la prima volta si spavento molto, ci volle un po’ perché si abituasse a me. Ora non ha più paura. La sua più grande passione sono i lupi mannari e i vampiri, infatti ha un'interesse particolare per Ally che è una lupa mannara.
 
E parlando del diavolo spuntano le corna, Ally entra dalla porta come ogni mattina sempre in anticipo sull'orario di lavoro. Saluta tutti cordialmente come fa sempre, lei e una delle migliori della nostra agenzia e vanta molti anni di esperienza di vita, beh e normale visto che e una creatura immortale, ma continua a tenere quell'aspetto da perenne adolescente, ma tutto sommato non potrei vederla diversamente, ha avvolte un comportamento da teenager.
 
Le sorrido e si avvicina a me chiedendomi cosa sta succedendo. Infatti Jill non veniva mai qui accompagnato da altri poliziotti. Poi gli dissi che erano dei tirocinanti, ovvero futuri poliziotti in carriera. Quindi doveva portarseli dietro. Devo dire che mi davano molto fastidio, perché si comportavano in modo strano. Continuavano a guardarsi in giro come a trovare qualcosa di strano, e qui di roba strana c'e ne, a partire da suoi membri. Poi uno di loro si stava avvicinando ad Ally cosi dissi ad Aradia di mandare Ally a preparare due caffè
 
- Ally per favore vai a fare due caffè - disse Aradia
- certamente - disse Ally sorridendo, ma sapevo che dentro stava scoppiando
 
Ally spari nel corridoio per la sala relax e uno dei due poliziotti la segui, cosi feci pure io. Li seguii, infatti feci bene. Stavano importunando Ally, ma comunque non feci nulla se non che guardare, infondo Ally e capacissima di difendersi da sola. Fortunatamente non ci fu bisogno dell'intervento di nessuno o di violenza, cosi me ne ritorno vicino alla scrivania, dove Ally mi raggiunse
 
- non vedo l'ora di conoscere il nuovo elemento, spero sia simpatica - disse Ally contenta
- beh essendo un vampiro gli abbiamo dato appuntamento al tramonto, vista anche la giornata di sole che c'e oggi - gli dissi
- vero, hai ragione -
 
Ben presto sarebbero arrivati anche gli altri membri dell'agenzia e avremmo iniziato a lavorare su nuovi casi che Jill ci aveva portato quella mattina, avvolte mi chiedo se la polizia non se ne approfitti un po troppo di noi, ci danno casì semplicissimi che in pochi giorni risolviamo, mentre loro ci metterebbero mesi, si mettiamo in conto che noi siamo "speciali" e "diversi" dagli esseri umani e abbiamo più facoltà di loro, ma questa non e una giustificazione per sfruttarci cosi. Ci sono esseri umani nel mondo che sono molto intelligenti, prima di rivolgersi a noi dovrebbero contattare queste persone. Comunque non sono io che decido come va il mondo. Non mi resta che attendere il mio destino e il nuovo membro che stamattina presto ho conosciuto con Aradia.
 
 
 
Continua...
 
 
 
FINE CAPITOLO 3




Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, scusate se troverete qualche errore grammaticale.
Alla prossima settimana.
Anima_Misteriosa






spero che questo Ted vi piaccia, non è stato facile trovare un personaggio, visto che su google immagini mi è stato difficile. quindi ho preso l'immagine che gli assomigliava di più.









credo che ho scelto un Ted parecchio affascinante, anche se nella mia storia è leggermente più sorridente, ma per il suo carattere ironico credo sia perfetto.

   
 
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