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Autore: Ms Mary Santiago    03/11/2017    2 recensioni
[Riverdale]
Raccolta di OS dedicate alla coppia Sweet Pea/Flame (OC)
Linea temporale: Season 2
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La raccolta tratterà un numero indefinito di prompt, tutti dedicati alla Sweet Pea/Flame (OC), ma non so ancora da quanti capitoli sarà composta. L’ispirazione è nata leggendo “14 storie per 14 giorni” nel fandom di Harry Potter creata da Arya_95 che ha gentilmente reso disponibili i primi quattordici prompt line per tutti coloro che desideravano utilizzarli mentre quelli seguenti li ho inseriti io.

Quindi ancora grazie ad Arya e, come lei prima di me, invito chiunque lo desideri a servirsi dei prompt che compariranno. Se scrivete qualcosa con questi prompt fatemelo sapere (soprattutto se si tratta di raccolte sul fandom di Riverdale o di Harry Potter) e passerò volentieri a leggerle. Quando usate una citazione, indipendentemente da come preferite tradurla in italiano, utilizzate il grassetto per renderla evidente all’interno del testo. Preciso che ogni prompt potrà essere usato indifferentemente per drabble, flash fic o OS.

Detto ciò, preciso che il nome che userò per Sweet Pea è di mia fantasia in quanto non ci è dato sapere quale sia e che Flame è un personaggio di mia creazione e in quanto tale detengo tutti i diritti su di lei.

Vi lascio al primo capitolo della raccolta ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Have you lost your damn mind?!?

 

 

 

 

Sweet Pea non riusciva a credere a quello che gli aveva detto Tall Boy appena aveva varcato l’ingresso del White Wyrm.

- Come scusa? –

- Ho detto che Flame è di là a farsi ricucire -, ripetè l’uomo, - era alla Cava con Tony e Fangs quando ha deciso di provare a tuffarsi dalla cima. Ha preso la roccia con la parte esterna del bicipite. –

Alzò gli occhi al cielo, incredulo, mentre superava il luogotenente di FP e marciava risolutamente sul retro del locale.

La trovò seduta sul bordo del divano, il volto distorto nell’evidente tentativo di trattenere imprecazioni di dolore molto poco caste, mentre Bronson le metteva gli ultimi punti.

- Sei uscita fuori di testa?!?

Si voltò verso di lui, abbozzando un sorrisetto che le increspò le labbra tornite.

- Ciao anche a te, Sweet Pea. –

- Non dirmi “ciao Sweet Pea” con quel tono -, la rimbeccò avvicinandosi a studiare la ferita, - ho sempre saputo che avevi un desiderio di morte … ma di qui a lanciarti di sotto. –

- Non mi sono lanciata di sotto -, protestò, - mi sono tuffata e sono quasi riuscita a entrare in acqua senza farmi male. Ho calcolato male la posizione, la prossima volta non succederà. –

- La prossima volta? – le fece eco, ignorando il ridacchiare di Tony e Fangs.

Con loro due se la sarebbe vista più tardi, adesso era il momento di calmare quella pazza scatenata.

- Sto scherzando, non c’è bisogno che ti fai venire un ictus. Sto bene e non ci proverò più, okay? –

La vide fissarlo dritto negli occhi, le iridi castane che ricambiavano il suo sguardo senza alcun timore, una scintilla malandrina negli occhi.

Si rassegnò a mettere fine alla discussione bofonchiando sottovoce: - Sarà meglio per te –

 

 

 

 

[295 parole]

 

 

 

 

 

 

 

“Please, don’t leave.”

 

 

 

 

Era appena rientrato nel salottino del White Wyrm quando vide la sagoma rannicchiata sul divano in pelle, stretta su di sé in preda al freddo e coperta solo con un vecchio plaid. Lanciò un’occhiata all’orologio appeso all’angolo; erano le tre di notte, abbastanza tardi da essere convinto che non ci fosse più nessuno lì dentro e che potesse chiudere tutto quanto.

- Flame … che ci fai ancora qui? –

La ragazza accennò con il capo al temporale che infuriava fuori di lì.

- Sta venendo giù il diluvio. –

- Il pick up di FP è ancora nel parcheggio, puoi prendere quello se non vuoi bagnarti. –

Scosse il capo, giocherellando con un angolo logoro della coperta.

- Mia madre ha il turno di notte, non tornerà prima dell’alba. Se devo rimanere da sola un posto vale l’altro. –

Le si avvicinò, sedendosi sul bracciolo, e la fissò insistentemente finchè non fu lei a rompere il silenzio.

- Cosa c’è? –

- Non è perché piove e perché Margareth ha il turno di notte … c’è qualcos’altro. –

- Non essere paranoico. –

- Allora giuralo. Guardami negli occhi e giuralo. –

Le iridi nocciola distolsero subito il contatto, prendendo a fissare il pavimento come se fosse la cosa più interessante che avesse mai visto in tutta la sua vita.

- D’accordo -, cedette dopo secondi che parvero interminabili, - te lo dirò, ma se ti metti a ridere giuro che ti prendo a pugni. –

E non aveva alcun dubbio che l’avrebbe fatto davvero.

- Promesso. –

- I temporali … con tutti quei lampi e tuoni, beh mi terrorizzano. –

- È normale avere paura di qualcosa. Vuoi che rimanga a farti compagnia o preferisci che me ne vada? –

Flame tentennò prima di fargli spazio accanto a sé.

- Per favore, non te ne andare. –

Si accomodò sul divano, calciando via gli anfibi e lasciando il giubbotto di pelle appeso al bracciolo, e si sdraiò alzando il braccio per permetterle di accoccolarsi contro di lui.

Flame posò il capo sul suo petto, chiudendo gli occhi e rilassandosi contro di lui.

Due minuti più tardi dormiva come una bambina.

 

 

 

 

 

 

 

[350 parole]

 

 

 

 

 

 

 

 

                     “Do you … Well … I mean … I could give you a massage?”     

 

 

 

- Non indosserò mai più questi cosi infernali – annunciò Flame, lanciando via i tacchi alti e fissandoli come se fossero colpevoli di chissà quale grave crimine.

Quella sera li aveva letteralmente trascinati al Gato Negro per una serata all’insegna di alcool, musica e corse clandestine e per l’occasione lei e Tony avevano pensato bene di mettersi in tiro.

Peccato solo che dei tacchi da quindici non andassero affatto d’accordo con ore passate a danzare e asfalto sconnesso.

- Non capisco perché vi siate volute mettere in tiro. –

- Perché siamo ragazze, anche se il più delle volte ve lo dimenticate, e ogni tanto ci piace lasciare da parte giubbotto di pelle e anfibi – lo rimbeccò facendogli la linguaccia, per poi tornare a osservare contrariata i piedi pallidi e smaltati di nero segnati dalla lunga costrizione nelle scarpe.

Effettivamente doveva riconoscere che erano piuttosto gonfi, considerò Sweet Pea, anche se Tony sembrava aver bevuto fin troppo per preoccuparsene perché lei e Fangs erano seduti a terra a gambe incrociate e ridevano di chissà cosa.

- Vuoi … Insomma … Intendo … Vuoi che ti faccia un massaggio?

Non sapeva neanche lui come gli era uscita quella proposta, ma la voglia di fare qualcosa per aiutarla aveva prevalso e l’istinto l’aveva guidato.

- Magari -, allungò le gambe sulle sue, - sei un angelo, Sweet. –

- Figurati. –

Indipendentemente da quello che credeva Flame, lui si era accorto eccome che era una ragazza … e una tremendamente carina per giunta.

 

 

 

 

 

 

[247 parole]

 

 

 

 

 

 

“Wait a minute. Are you jealous?”

 

 

 

 

 

- Flame? –

- Era fuori a fumare -, replicò Tony, - dovrebbe rientrare tra poco. –

Annuì, lasciandosi ricadere sulla sedia.

Di lì a poco avrebbe avuto inizio la lezione di storia, una delle poche materie a cui prestava davvero attenzione, ma l’idea di uno dei suoi fuori per i corridoi quando c’erano i Ghoulies nei paraggi non gli piaceva affatto.

Era tentato di uscire e andarla a cercare e probabilmente l’avrebbe fatto se non l’avesse entrare in aula proprio in quel momento.

Aveva l’espressione vagamente infastidita mentre marciava dentro e poi lungo lo stretto corridoio formato dalle file dei banchi.

Dietro di lei veniva Eric Hamilton, quello che era diventato a tutti gli effetti il leader dei Ghoulis del South side High.

Attese pazientemente che Flame occupasse il banco accanto al suo per allungarsi verso di lei.

- Che succede, Hamilton ti ha rotto le palle? –

Annuì appena, rovistando all’interno della borsa. – Solo un po’. –

- Che voleva? –

- Chiedermi di uscire. –

Rinserrò la presa sulla penna che aveva fatto tamburellare sul banco fino a qualche secondo prima.

- Cosa? E tu che gli hai detto? –

Con il sopracciglio inarcato e un’espressione vagamente perplessa, gli rispose: - Di no ovviamente. Cristo santo, Sweet Pea, smettila di guardarmi come se fossi sul punto di dire chissà quale assurdità. –

- È solo che … non mi piace che i Ghoulies ci girino troppo intorno, specialmente a voi ragazze – bofonchiò.

- Naturale, la maggior parte di loro è tremendamente inquietante. –

- Sì … bene, mi fa piacere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. –

Flame sorrise furba come se avesse appena realizzato qualcosa che fino a quel momento le era sfuggito.

- Sweet … aspetta un minuto, sei geloso?

- Come? –

- Ti ho chiesto se sei geloso. –

- Non essere ridicola, mi preoccupo solo come faccio con tutti gli altri. –

Non sembrava affatto convinta, ma fortunatamente il professor Cardenas scelse proprio quel momento per entrare in aula e dare inizio alla lezione.

Salvato in calcio d’angolo, poco ma sicuro.

 

 

 

 

 

[336 parole]

 

 

 

 

 

 

 

“Wanna bet?”

 

 

 

 

 

- Andiamo, non voglio aspettarti come al solito. –

Recuperò le chiavi della moto, inarcando un sopracciglio. – Ma se sei sempre tu quella in perenne ritardo. –

- Non è affatto vero. –

- Sì che lo é. –

- No. –

- Vuoi scommettere che arrivo prima io? –

Flame annuì, stringendo la mano che le porgeva.

Tra un rombo di motore e l’altro, sfrecciarono lungo la strada che portava al locale, le ruote che slittavano sul cemento bagnato.

Arrivati davanti all’insegna, Sweet Pea le sorrise alzando la visiera del casco.

- Che ti dicevo? Avevo ragione io. –

 

 

 

 

 

 

 

[93 parole]

   
 
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