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Autore: credo_nei_sogni    04/11/2017    3 recensioni
Perché Harry aveva capito cosa fosse accaduto non appena era entrata nella stanza col volto rigato di lacrime. Aveva capito tutto non appena la ragazza gli aveva buttato le braccia al collo e aveva pianto appoggiandosi sul suo petto, come faceva da bambina.
E per un attimo, al Salvatore del mondo magico, parve possibile cancellare gli ultimi mesi. Ma una voce sempre più insistente gli ricordava che per nessun motivo avrebbe riportato indietro il tempo. Nonostante tutto, non avrebbe voluto mai altro. Se non lei.
[...]
Hermione respirava a fatica, mentre tutti i suoni scomparivano e venivano sostituiti dal martellare incessante del suo cuore. Draco era lì, diverso dal giovane ragazzo che aveva conosciuto. Anni prima aveva sognato quella scena, in cui lei lo avrebbe stretto forte. Ma in quel momento, non poteva fare altro che starsene in silenzio, ad osservarlo. I suoi occhi di ghiaccio sembravano lanciare fulmini, tanta la rabbia che provava dentro. E la donna fu quasi presa dai sensi di colpa, prima di scuotere la testa e ritrovare la compostezza. Lei non doveva più nulla a Draco Malfoy. L'uomo che le aveva spezzato il cuore. L'uomo che odiava più di tutti.
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Potter, Hermione Granger, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
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SCUSATEMI L'ASSENZA
Premetto che è quasi del tutto ingiustificata ma a mia discolpa posso dire di aver inizialmente avuto problemi col computer e, in secondo luogo, non avevo ispirazione e non mi sembrava la storia fosse granché seguita. 
Ma ora rieccomi qui, buona lettura!

 

Hearts


<< Perché il mio papà non viene mai a trovarmi? >> chiese la bambina con fare innocenteguardando i due adulti davanti a lei con i suoi grandi occhioni azzurri.
Hermione non riuscì ad evitare di abbassare lo sguardomentre un macigno enorme le attanagliava lo stomaco.
<< Perché lui è molto lontanotesoro mio. >> le rispose la donnarivolgendole un sorriso triste.
<< È lontano perché salva le persone buone dai brutti mostri cattiviCome il principe Philippe? >> insistette ancora Rosepensando alla storia che zia Ginny le aveva letto la sera precedente.
<< Una speciequindi sta tranquilla >> concluse la Grangerscostando una ciocca dei lunghi capelli biondi alla sua piccolina.
<< Allorafinché non tornapuoi essere tu il mio papà Harry? >> sorrise malandrina la principessina di casarivolgendosi all'uomo rimasto in silenzio per non intromettersi.
Il Salvatore del Mondo Magico fece una risataprima di sistemarle le coperte e darle un bacio sulla fronte.
<< Certo che ora dormi streghetta >>
E mentre i due adulti lasciavano la stanzaRose chiudeva gli occhiimmaginando il cavaliere biondo dalla lucente armatura che vegliava su di lei.

Rose Granger, ormai cresciuta, sapeva bene che quella dell'eroe era una fantasia molto più che superata. Eppure, seduta in biblioteca con la foto di Draco tra le mani, non riusciva a smettere di pensarci. Quante volte da piccola aveva aspettato, la notte di Natale, che quel misterioso uomo così simile a lei suonasse alla porta?
Ancora, non riusciva a staccare lo sguardo da quella piccola foto. Immobile, scattata con una macchina babbana.
Scorpius era la fotocopia del padre, del loro padre.
<< Sogni ad occhi aperti, Granger? >> le chiese Andrew, facendola sobbalzare.
Non si era accorta che, da quando era seduta lì, Andrew era rimasto incantato a guardarla, poggiato alla parete adiacente.
Non riusciva a togliersi dalla testa quella ragazza, e la cosa lo terrorizzava.
Non sapeva neppure da dove partisse una vera frequentazione, e se l'avesse ferita con i suoi stupidi modi di fare? Non se lo sarebbe mai perdonato.
Non lei, la sua migliore amica. 
Rose sorrise e ripose la foto nel libro di Incantesimi, prima di voltarsi verso di lui.
C'era qualcosa di diverso, e guardandolo meglio notò gli occhi leggermente arrossati.
Immediatamente, aveva capito che qualcosa non andava.
Rose sapeva leggerlo in un modo in cui nessun altro riusciva, allo stesso modo in cui lui avrebbe voluto capire lei. Ma era troppo enigmatica e schiva, per riuscirci.
<< Mia madre, mi ha scritto dicendo che verrà a Natale >> fece lui, fingendo nochalance.
Pansy Parkinson aveva abbandonato la sua famiglia prima ancora che Andrew iniziasse a parlare.
Era troppo giovane per rinchiudersi in casa con un uomo che non sopportava e un bambino che non aveva mai voluto avere, queste le sue parole.
Così usava il fondo di Blaise per viaggiare, sperperando il denaro in hotel di lusso, ristoranti all'ultimo grido e shopping sfrenato. 
Raramente ricordava di avere ancora una famiglia, e l'ultima volta in cui il giovane Zabini l'aveva vista era stata tre anni prima, al funerale di nonno Parkinson.
Odiava vederla, vedere il modo ipocrita con cui lo abbracciava e cercava di passare per madre amorevole.
<< Mi dispiace Andrew... >> fece la ragazza, alzandosi di scatto e sedendosi in braccio a lui.
Il giovane Zabini le carezzò piano il viso, prima di baciarla.
E in quel momento, fu come se il mondo si fosse raddrizzato e i problemi fossero spariti. 
Esistevano solo loro, giovani e sempre più innamorati, sebbene cercassero di negarlo persino a sé stessi.



 

Quando finalmente un'altra giornata di lavoro finì, Hermione sospirò soddisfatta ed esausta.
Era così impaziente di raggiungere Ron e Calì, che per una volta non si curò di chiudere la porta del suo studio, sicura che nessuno si sarebbe permesso di entrare senza il suo consenso.
Si era costruita una posizione influente e di tutto rispetto tale da infonderle quella certezza, ma probabilmente, vista l'occasione, avrebbe fatto lo stesso anche in caso contrario.
Calì aveva appena chiamata, nervosa ed emozionata, annunciando una seconda gravidanza.
Hermione poteva capire il suo stato d'animo.
Lei e Ron avevano cercato di avere un figlio inutilmente, viste le analisi positive riguardo la sterilità della donna. Poi era arrivato Hugo, la loro più grande gioia.
E, quattordici anni dopo, non riuscivano a credere che il miracolo si stesse ripetendo, cosa in cui non avevano mai osato sperare.
Era ormai quasi arrivata al Paiolo Magico, quando l'orologio che aveva incantato le segnalò la presenza di un intruso in ufficio.
Ebbe solo un attimo di smarrimento, prima che, non poco innervosita, facesse dietro front per controllare chi, quel giorno, stesse ostacolando i suoi piani.
Quando finalmente, quindici minuti dopo - odiava smateriallizarsi se non in caso di emergenza, preferiva di gran lunga camminare come una persona "normale"-, arrivò d'innanzi la sua porta, così diversa e luminosa, rispetto all'ambiente tetro e scuro che l'avvolgeva.
Quando entrò, indiavolata, mai si sarebbe aspettata ciò che il suo cervello rifiutava di accettare.
Hermione respirava a fatica, mentre tutti i suoni scomparivano e venivano sostituiti dal martellare incessante del suo cuore. Draco era lì, diverso dal giovane ragazzo che aveva conosciuto. Anni prima aveva sognato quella scena, in cui lei lo avrebbe stretto forte. Ma in quel momento, non poteva fare altro che starsene in silenzio, ad osservarlo. I suoi occhi di ghiaccio sembravano lanciare fulmini, tanta la rabbia che provava dentro. E la donna fu quasi presa dai sensi di colpa, prima di scuotere la testa e ritrovare la compostezza. Lei non doveva più nulla a Draco Malfoy. L'uomo che le aveva spezzato il cuore. L'uomo che odiava più di tutti. L'uomo che non aveva mai smesso di amare.
<< Ciao Hermione >> fece l'uomo, avvicinandosi cautamente.
Non sapeva nemmeno perché fosse arrivato lì.
Tutto ciò di cui era sicuro era la necessità di un lavoro, di denaro per la sua Astoria, e per ottenerlo aveva bisogno di Hermione Granger, colei che, secondo le parole di Blaise, l'aveva scartato senza sentire ragione.
E la rabbia si era impossessata di lui, non rivolta verso di lei. Ma verso se stesso, verso suo padre, verso chiunque avesse scelto per lui un destino così avverso.
<< Cosa ci fai qui? >>
Quella che parlava, non sembrava nemmeno più Hermione.
Era come se la voce debole avesse pronunciato quelle parole di sua spontanea volontà, perché la donna non riusciva a gestire neanche un singolo muscolo del suo corpo.
<< Lo avrei evitato volentieri, ma ne ho bisogno Hermione...ho un disperato bisogno del tuo aiuto e sono disposto a implorare per ottenerlo >>
La sua Hermione era ancora la stessa, lo sentiva fin dentro le ossa, e sapeva che non lo avrebbe abbandonato.
Non di nuovo.
Non ora che c'era in gioco l'unica parte della sua vita che era riuscito a non rovinare.
<< Come... Come osi! Venire qui, dopo tutti questi anni a implorarmi di aiutarti? VAI SUBITO FUORI DA QUI >> urlò lei, riprendendosi dallo shock.
Aveva un desiderio sfrenato di prenderlo a pugni, ma si trattenne lasciando che calde lacrime di pura rabbia le bagnassero il viso.
Lui le si avventò contro, stringendole i polsi nelle grandi mani.
I suoi occhi, parevano essere ormai del colore del carbone.
Erano spiritati, disperati.
Erano gli occhi di un'anima dannata.
<< CAZZO HERMIONE, ASCOLTAMI SOLO PER UN FOTTUTO MINUTO. DEVO PENSARE A MIO FIGLIO, DEVO SALVARE MIA MOGLIE... PENSI CHE PER UNA COSA MENO IMPORTANTE SAREI QUI ORA? >>
A quelle parole, urlate da Draco con tutto il fiato che aveva in gola, lo sguardo della donna saettò all'anulare sinistro di lui, dove la classica fede dorata sembrava risplendere.
E sì sentì così stupida, per un'ennesima volta.
Lei non era mai stata niente per lui, e quella era l'ennesima conferma.
Aveva costruito una famiglia, mentre lei era rimasta ad aspettarlo per tutti quegli anni.
Lui aveva amato un'altra, tanto da sposarla e averci un futuro, mentre lei non era mai riuscita a superare il ribrezzo di altre labbra che non fossero quelle di Draco.
Si divincolò, mettendo quanta più distanza possibile tra i loro corpi.
<< Mi dispiace...ma non posso fare nulla, non per te. >> sussurrò ad un fil di voce, dandogli le spalle.
Il vecchio Serpeverde rinchiuse la punta del naso tra il pollice e l'indice, cercando di fare respiri profondi per calmarsi.
Fu allora che notò un piccolo disegno, probabilmente di una bambina di non più di sette anni.
Erano semplicemente due donne, che Draco ipotizzò fossero proprio la bambina ed Hermione, mano nella mano mentre alla loro sinistra la protagonista del disegno era la grande scritta "TI VOGLIO BENE MAMMA".
<> si fece sfuggire lui, facendo irrigidire la donna.
<< Cosa non faresti per lei? Puoi capirmi Hermione, ti chiedo solo di ascoltarmi. Da genitore a genitore, per l'amore che proviamo per i nostri figli. >>



 

Alice Paciock era, irrimediabilmente, cotta di Hugo.
Lo era dall'anno prima, quando lui l'aveva consolata durante un attacco di panico dopo una lezione di Cura delle Creature Magiche.
Non aveva mai conosciuto un ragazzo più goffo e timido di lui, ma queste sue caratteristiche non facevano altro che renderlo ancora più carino ai suoi occhi.
Ma era convinta che lui non pensasse a lei in quel modo, così si era rassegnata ad una timida e segreta cotta adolescenziale.
Mentre se ne stava seduta accanto all'accogliente fuoco della caotica Sala Comune, la piccola Lily Potter arrivò di corsa, sul punto di scoppiare a piangere.
<< Che succede Lils? >> le chiese, quando quest'ultima le si buttò letteralmente tra le braccia.
<< James! Non lo sopporto! >> fece col suo fare capriccioso la bambina dai capelli rossi.
Alice alzò gli occhi al cielo, sospirando sconsolata: quando mai quel deficiente di Potter ne faceva una giusta?
Era però stupita che stavolta fosse Lily ad andare contro il fratello maggiore, visto che quei due erano praticamente inseparabili.
<< Che ha fatto stavolta James? >>
<< Non vuole farmi allenare per le selezioni di Quidditch! Dice che sino troppo piccola e bla bla bla, tutte quelle cose lì >>
Lilian Potter sapeva bene di essere sempre stata la più viziata e coccolata nella sua famiglia e, proprio per questo, non poteva accettare che fosse proprio James a impedirle di fare ciò che voleva.
Sognava il Quidditch sin da quando era cresciuta abbastanza da apprezzare i fantastici racconti dei suoi genitori, e non sarebbe certo stato suo fratello a tarparle le ali. O, per meglio dire, la scopa.
<< Dai calmati Lily, sai com'è fatto tuo fratello, probabilmente ha solo paura tu possa farti male. Sai bene che per lui sei peggio di una bambola di porcellana e che vorrebbe tenerti sotto una campana di vetro per tutta la vita. Se vuoi, posso provare a parlargli io... >> tentò di consolarla la giovane Paciock, venendo nuovamente stritolata dalla bambina dagli occhi chiari.
<< Grazie grazie grazie Alis, sei la migliore >>.
In quel momento, proprio James Potter entrò sporco e sudato nella Sala Comune e Lily, notando si stesse avvicinando a loro, se ne andò con fare snob verso il dormitorio femminile.
Il fratello sbuffò, accasciandosi con malagrazia sulla poltrona rossa dove Alice era stata fino ad un minuto prima.
<< È ancora arrabbiata con me? >> chiese con fare scocciato alla ragazza di fronte a lui.
<< Sì lo è, le ho detto che ti avrei parlato io ma... Sinceramente vatti a fare una doccia, puzzi di fango e sudore >> fece lei, storcendo il naso.
James fece un mezzo sorriso malandrino, afferrandole il polso e buttandosela addosso per poi stringerla in un abbraccio.
<< Ammetti che sono figo anche così >> si vantò, iniziando a solleticarle i fianchi.
<< JAMES POTTER SEI DISGUSTOSO >> urlò lei contorcendosi per le risate e tentando di divincolarsi colpendolo alla cieca.
Quando lui le permise di rialzarsi, entrambi avevano il fiatone per le troppe risate.
<< Vado a fare una doccia, ma ora credo ne abbia bisogno di una anche tu. La facciamo insieme? >> la stuzzicò lui mentre si dirigeva verso la sua stanza, beccandosi un dito medio da parte della ragazza.
Rimasta nuovamente sola Alice non poté fare a meno di sorridere fra sé e sé pensando a quel "deficiente di Potter" a cui, però, voleva un bene dell'anima.


ALLORA ALLORA ALLORA
In questo capitolo possiamo vedere il "cuore" di alcuni dei nostri amati personaggi.
Il cuore deluso di Rose e Andrew per i genitori che non hanno mai avuto a pieno, mentre in entrambi nasce sempre di più un amore forte di cui hanno molta paura.
Poi... il tanto atteso (spero ahah) primo incontro di Draco ed Hermione. Entrambi con il cuore spezzato, ma per motivi diversi.
La prima perché, nonostante tutto, non ha mai smesso di amarlo e di sperare in loro, il secondo perché sente di star perdendo la sua famiglia, sua moglie e suo figlio, coloro che ama più di tutto.
Infine passiamo ad Alice, cotta di Hugo, e molto legata ai fratelli Potter e a James in particolare, a cui "vuole un bene dell'anima".
Cosa vi aspettate accadrà? Su chi o cosa vorreste fosse incentrato il prossimo capitolo?
Fatemelo sapere con una recensione.
Un bacio
AlessiaHSFoglia.

   
 
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