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Autore: miss Gold_394    05/11/2017    2 recensioni
Una raccolta di coppie canon, het, slash con Severus Piton come protagonista indiscusso, dove verrà svelata ogni singola sfumatura del suo carattere.
Dal capitolo 29, paring Severus Piton/ Lucius Malfoy (Bella addormentata, prequel) " Tocchi impercettibili, sguardi maliziosi, sfrontati, lanciati in un silenzio urlato, che non avevano nulla di innocente. Loro non erano e mai sarebbero stati innocenti in qualcosa"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Severus, Hermione/Severus, Lily/Severus, Severus/Narcissa
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Paring: Dungeon and Domination 
Personaggi: Severus Piton e Lucius Malfoy 
Contesto: generale
Genere: erotico 
Titolo: Biancaneve 

 
Avvertimento  per i lettori: questa one shot (che  è il prequel di "Bella addormentata") si avvicina molto al rating rosso. Spero che la cosa non disturbi qualcuno, io intanto ve lo dico. 
Si ringrazia naturalmente per i consigli e il betaggio la splendida Manu75.
Se non aggiorna "Un Gelido destino" sappiate che è per colpa mia, potete insultarmi benissimo via recensione, grazie mille :D 
Buona Lettura! 




Poco da fare. L'aveva sempre irretito. 
Con quei suoi modi sprezzanti, ma al tempo stesso sofisticati e sinuosi come quelli di un serpente.
Con la sua presenza. 
Con quei suoi occhi magnetici.   
Argentei e sottili come lame di spade. 
Esattamente come la sua lingua: spada affilata anch'ella.
La sua voce strascicata. 
Così altezzosa, enfatizzata dal ghigno sfrontato delle labbra.
Labbra da cui aveva sempre dipeso, da cui pendeva sin  da bambino, da quando era entrato in quel Mondo che gli spettava di diritto, dalla nascita. 
Egli era l'amico, la persona  importante. Il "grande" che ti permetteva di evadere dalle regole imposte dagli adulti e che ti permetteva di fare tutto. 

Da cui si sarebbe fatto fare di tutto.
Sì, non l'avrebbe mai ammesso a voce alta, ma avrebbe desiderato ardentemente quelle stesse labbra su una parte specifica del suo corpo. 
Quella parte che ora si stava facendo sentire più che mai. 
Sì, Severus Piton era attratto inevitabilmente e inesorabilmente da Lucius Malfoy. 
In una maniera quasi tragica, come la falena dalla luce.
Paradossale se si considera il fatto che lo stregone dagli occhi di onice era una creatura oscura, sempre vissuta nel buio della sua solitudine. 
"Calma ora, Severus" si disse Piton, tra le recondite stanze  della sua mente. "Sarà qui a momenti, non puoi farti trovare in questo stato".
Difatti stava aspettando proprio  il mago. Avevano  deciso, di comune accordo,  di incontrarsi a Londra, anche se non ne  conosceva assolutamente il motivo.
"Sei un uomo. Sei appena diventato un Mangiamorte". 
Ed era vero. Proprio ieri c'era stata la sua cerimonia di investitura, e proprio Malfoy era stato il suo secondo.
Il Marchio, come sentendosi appellato,  bruciò, impresso a fuoco sulla pelle candida e accaldata, sensibile e bisognosa...
"Basta, Severus! Dacci un taglio con queste fesserie!". 
Ma non fece in tempo a formulare questo pensiero che sentì bussare alla porta della sua stanza al Paiolo Magico (che si era potuto permettere solo grazie appunto a Lucius. A lui sarebbe bastata una semplice camera alla Testa di Porco ma l'amico non aveva voluto sentire ragioni). 
Era ancora irritato con se stesso per la propria stupidità ed era anche preoccupato: si sentivano piuttosto spesso tramite gufo e si erano visti già, perché voleva vederlo di nuovo? Anche se gliela aveva domandato, non aveva ricevuto risposta riguardo all'enigma.
Nervoso, cercò comunque di calmarsi, di controllare il respiro corto, e si sedette sulle candide lenzuola del letto ostentando con un certo successo (o almeno gli parve), una calma che non possedeva per nulla. 
-Avanti- mormorò con voce roca, ma pacata, il diciannovenne . 
-Severus - L'uomo lo salutò con un  gesto rispettoso del capo e con voce cordiale.  -Sono lieto di rivederti-  
-Anch'io lo sono, Lucius- rispose il mago più giovane, osservando la figura dell'altro. Impeccabile come sempre, un completo raffinato  vestiva la sua figura snella ma robusta. Guanti di finissima pelle di Drago proteggevano le sue mani  dal vento gelido Londinese e un caldo mantello nero da viaggio completava il tutto, rendendolo più  elegante che mai. Il nero del mantello, poi, faceva risaltare ancora di più i suoi capelli biondi che incorniciavano l'algido ovale appuntito   dello stregone. 
Sembrava un angelo. 
Un angelo caduto. 
Ecco un'altra cosa che gli invidiava (perché lo invidiava moltissimo, anche se non avrebbe osato neanche formulare l'idea per non permettersi di essere inferiore a qualcuno). L'aura di potere che emanava. Cosa si provava ad essere Lucius Malfoy? Il rampollo di una delle più prestigiose Casate Magiche?  Se l'era chiesto spesso.
Ad avere soldi, conoscenza, fama... tutto ciò che aveva costantemente bramato per tutta la sua esistenza era lì, a portata di mano e in forma di uomo. 
E ne sembrava entusiasta. 
Quanto avrebbe voluto assomigliargli. 
-Severus, mi sembri pensieroso. C'è per caso qualcosa che ti tormenta?-domandò il purosangue, soppesandolo con il suo sguardo plumbeo. 
-Non avrai per caso dei ripensamenti?- 
-Cosa? No! Nient'affatto- esclamò di rimando Piton, guardandosi il braccio sinistro dove il Marchio  era celato dalle vesti  scure.
-Non sono mai stato così convinto in tutta la mia vita - 
-Molto meglio allora- disse Malfoy, profondamente rincuorato.  -Questo significa che  possiamo dedicarci a faccende ben più piacevoli- 
La frase era stata condita con una buona dose di sarcasmo, e quella che sembrava lascivia pura.  Per non parlare dell'espressione sorniona che lampeggiava sul viso austero dell'amico. Un'espressione che ebbe la capacità di intimorire l'altro, anche se cercò disperatamente di non darlo a vedere, grazie alle sue doti di Occlumante. 
-Quali sarebbero queste attività piacevoli? Ed era per queste che volevi vedermi?- 
Il suo amico non rispose alle sue domande, tuttavia, guardandolo ancora con quella espressione che rendeva così torbido il suo sguardo, si fece più vicino, tanto che le loro ginocchia  ora si toccavano. Lui in piedi, Piton seduto. Malfoy che lo sovrastava e che poggiava le sue mani, ora libere dai guanti, sulle spalle magre e nervose del mezzosangue. Mani fredde che gli causavano brividi d'eccitazione su tutta la colonna vertebrale. Scariche elettriche che lo misero in guardia e lo fecero alzare di scatto. Ora si trovavano faccia a faccia.  
Malfoy era di poco più alto di lui.
-Qualcosa non va, Severus?- il tono era canzonatorio. Era chiaro che lo stesse prendendo in giro. 
-Dimmelo tu, Lucius. A che gioco stai giocando? -
- Al gatto e al topo, direi. Indovina chi è il topo - 
-Non sono un giocattolo, né ho voglia di giocare! -
-Ne sei  veramente sicuro? Eppure ho visto come mi guardi. Pensavi che non l'avrei mai notato? Mi cerchi, vuoi sempre sapere la mia opinione, il mio pensiero...-
-Tu mi vuoi- sfrontato, secco.   -E guarda un po', anch'io ti voglio- 
Lo afferrò per allacciatura del mantello, tirandolo possessivamente a sé, per poi baciarlo. 
Le loro bocche cozzarono fra loro. La lingua di Lucius cercò di infilarsi prepotentemente tra le labbra di Severus, per poter lambire anche la sua, di lingua. 
Ogni suo movimento denotava una sicurezza e un'esperienza di cui l'altro era vistosamente privo. Quello era il suo primo bacio. 
Per Malfoy invece era solo uno dei tanti che aveva elargito. 
Avrebbe voluto dare il suo primo bacio a Lily, la ragazza che aveva e tutt'ora amava. Tuttavia doveva ammettere che era sempre stato attratto in maniera forte, quasi viscerale perfino, dal suo compagno di Casa. 
Sì, Lily con la sua dolcezza gli aveva rapito il cuore ma Lucius si era preso ben altro. Aveva stregato i suoi sensi, oscurato la sua mente e i suoi pensieri. 
Lucius era il fuoco dirompente dei suoi lombi, la lava nelle sue vene. Non aveva mai provato niente di simile per lei. 
Lei era riflessa nel suo Patronus ma per Lucius avrebbe dato anche l'altro braccio non marchiato. 
Lily era amore. Lucius lussuria e ben altro ancora. 
Non aveva mai considerato  la donna in una maniera più carnale. Sì, desiderio, ma non quel tipo di desiderio...
Ella pareva talmente pura ai suoi occhi che sfiorarla in quel modo sarebbe stato un oltraggio.
Ma comunque non poteva cedere così facilmente. Cedere sarebbe significato confessare qualcosa di intimo e inconfessabile. Cedere sarebbe stato affidarsi sotto il dominio di un'altra persona e per un tipo come lui, schivo, riservato e diffidente verso chiunque, sarebbe stato come gettarsi da un baratro senza paracadute. 
E di innamorarsi ... aveva già dato.
Ma una vocina all'interno della sua testa gli suggeriva di provare. Una nenia tentatrice che pareva spingerlo tra le braccia del biondo. 
Ma era tutto così incerto. Anche se l'aveva voluto con tutto sé stesso, era ancora molto teso e sconvolto da tutti gli avvenimenti appena accaduti. Diventare Mangiamorte era una vocazione che durava per tutta la vita. Inoltre Lucius non aveva mai dato segni di essere interessato alla sua persona. E poi stava per sposare Narcissa Black. Un matrimonio combinato dagli interessi  e non dall'amore (anche se i due futuri coniugi  si stimavano molto e ognuno aveva la sua vita a discapito dell'altro). Ma ciò non spiegava affatto il perché di questo.
L'uomo dagli occhi grigi, pur non essendo un Legilimens, parve udire i suoi dubbi e gli disse: 
-Suvvia, Severus. Lasciati andare- 
Sussurrava all' orecchio, parole sibilanti che facevano vibrare le corde del suo povero cuore. 
-E poi, non vuoi aiutare un tuo vecchio compagno? Il tuo amico. Un tuo fratello? Non lo sai che tra Mangiamorte ci si dà sempre una mano- 
-Anche se da te, confesso, vorrei ben altro che una mano-  Piegò la testa di lato e verso il basso.  - Un qualcosa di più sottile e, a vedere bene, di lungo- 
Le guance di Piton si tinsero immediatamente  di rosso per l'imbarazzo e la sfrontatezza di quella frase. Rimase in silenzio mordendosi le labbra, rendendole rosse quasi quanto le guance. 
-Ma guardati- esclamò vivace il Lord. -Con queste guance rosse, la carnagione più pallida del solito - ti spavento, forse?- e i capelli neri scompigliati, sembri Biancaneve.  Forse ti sta anche meglio del tuo soprannome "Principe Mezzosangue". Mia principessina, forse, se me lo permettessi, potrei impersonare la parte della Matrigna- 
-Non ti chiederò come fa un Purosangue del tuo calibro ad essere a conoscenza dell'esistenza di fiabe di stampo babbano- rispose Piton, con la bocca improvvisamente secca. 
-Oh, in realtà è una lunga storia, alquanto tediosa se vogliamo, che riguarda una persona altrettanto noiosa e banale. Di nessuna importanza, a dispetto di tutto*-
-E comunque la Matrigna voleva uccidere Biancaneve-
-Sinceramente-  ridacchiò  in tono sardonicamente basso il purosangue.   -Ho sempre pensato che la Matrigna, più che uccidere Biancaneve, volesse scoparsela. E che la bellezza fosse solo una scusa, dettata da  più che un capriccioso e incestuoso desiderio. Tutti amano le cose belle e sono attratti da esse, e cosa più importante, farebbero di tutto per ottenerle-
-Ho tante doti ma posso assicurarti Lucius che la bellezza non è una di quelle. Forse la tua vista, con il passare degli anni sta peggiorando? O è il tuo buongusto che deteriora? Torna da Narcissa, è lei la tua principessa, la tua bella, non certo io. Allontanati da me, da Mocciosus dal naso adunco e dalle gambe a stecco- 
A quelle parole Malfoy ebbe una reazione inaspettata. I suoi occhi si assottiliarono e un lampo di furia l'illuminò. 
Con uno scatto repentino afferrò i capelli lisci di Severus, quasi volesse strapparlieli di netto. Con l'altra mano, invece, afferrò il suo mento. 
Severus era talmente vicino a egli, che poteva vedere i suoi denti bianchi e sentire il suo respiro caldo. Era arrabbiato quasi quanto lui sorpreso e intimorito. E non era facile intimorire uno come lui, non dopo un' infanzia e un'adolescenza da incubo, non dopo le ripetute violenze subite dal padre violento e ubriacone. 
-Non osare dirmi cosa devo o non devo fare. Non osare dirmi con chi dovrei stare, ma sopra ogni altro - tirò ancor di più i suoi capelli facendolo mugugnare di dolore. -Non osare mai più appellarti con quel nome o trattarti in questo modo. Mi sono spiegato?-
La sua voce poi si fece più calma e rilassata (anche se non aveva mai urlato), e delicatamente, mollò la presa sul mento e sui capelli del più giovane, senza lasciarlo andare però.
La rabbia, com'era apparsa, era scomparsa. 
-Fidati. Fin dalla nascita sono sempre stato circondato dal fascino. Sono un amante della bellezza e so riconoscere il pregio di ciò che mi sta davanti, sia esso un gioiello, sia esso  una donna o in questo caso un giovane ragazzo.  Mostrami cosa c'è  sotto il Mantello da pipistrello. Cedi, ti prometto che non te ne pentirai-
La voce era soave, accarezzava queste semplici parole come seta pregiata, avvolgendolo. 
-Come fai a dire che non me ne pentirò? Come fai ad esserne  sicuro? Perché adesso?-  gli rispose il mezzosangue in maniera bassa ed esitante. Il cuore ora batteva così forte che sembrava voler uscire fuori dalla gabbia toracica. 
Ridacchiò l'ex Serpeverde, sul collo del suo futuro amante, sentendolo. Sbuffi scherzosi di fiato caldo, dal sapore di menta e tabacco magico, sul suo incavo magro.
-Lucius...-
-Severus- lo redarguì semplicemente, come si fa con un bambino poco ubbidiente. -Posso assicurarti che nessuno si è mai lamentato delle mie "doti". Dicono, che io sia, ah sì, piuttosto bravo in ciò che faccio-
Poi continuò- Mi chiedi perché ora... Perché volevo vedere che tipo di uomo fossi. Se avessi la forza per combattere, per innalzarti dalla comune plebe. Se eri degno di stare accanto a me, un Malfoy. Non sono come le altre persone, non ho la malsana abitudine di mescolarmi con gli altri, con la feccia. Intesso rapporti sociali per puro scopo personale, per potere e denaro. Ho sedotto donne per puro piacere ed a essere sincero...- e qui il Lord rise apertamente   - È la prima volta che cerco di portarmi a letto un uomo- 
-È così sarei solo una mera conquista? Un semplice capriccio dettato dall'appetito  del momento- ringhiò Piton, cercando di divincolarsi dalle spire in cui era caduto, senza riuscirci però. L'altro lo sovrastava con la sua forza. 
- Non hai capito nulla, eppure ti ritenevo un uomo intelligente-   
Anche se erano parole dure, non pareva infastidito o deluso.  Pareva aspettarselo. Ma non voleva perdere altro tempo prezioso. 
Così le sue mani  scesero  dal bavero fino alla cinta dei suoi calzoni e stavano, con studiata delicatezza, insinuandosi sotto la stoffa leggera della camicia. 
I polpastrelli massaggiavano  quei fianchi, sottili, da sempre nascosti agli occhi altrui. Lucius sapeva che stava toccando un territorio inesplorato e vergine, era il primo a farlo e ne fu estremamente lieto, anche se Piton appariva ancora riluttante. Ma lui era vincitore nato e avrebbe vinto anche questa battaglia. Severus dentro di sè già lo sapeva.
E ne ebbe la certezza quando Malfoy lo butto di malagrazia sul letto. E lo rigirò come se fosse una bambola di pezza. 
Schiacciato tra le coltri candide della biancheria del letto, sotto il peso dell'altro. 
I capelli  corvini li coprivano completamente il viso, impedendogli di vedere alcunché.
L'unica cosa che poteva fare era sentire: sentire il suono leggero degli abiti che cadevano, il suono ovattato dei baci sulla pelle, lo stridere delle molle del materasso.
Il rumore più onnipresente nella stanza però erano i gemiti e i gorgoglii​ soffocati sulla sua  schiena da parte  del Purosangue. 
Osceno, scandaloso, perverso. Tutti questi termini ed altri non sarebbero bastati per descrivere ciò che stava accadendo su quel letto. Per descrivere quello che Lucius, stava compiendo con il suo corpo.
Severus sperò con tutto se stesso che nessuno li udisse, che le pareti di quell'ostello fossero insonorizzate, perché, anche se ci stava provando con tutte le forze, non riusciva a trattenersi.
Non era più padrone di sè, dalla bocca uscivano gemiti che cercava disperatamente di serrare tra le labbra. I denti ormai avevano creato delle minuscole ferite tra di  esse, poteva sentire il sapore ferroso del suo sangue. 
Ora non era più disteso. Si ritrovava a carponi, quattro zampe, come se fosse un cane. Lucius l'aveva strattonato con forza per fargli assumere quella posizione e prepararlo.
Strette  tra le sue dita sottili e chiare, le lenzuola, quasi volto a lacerarle. 
Si spingeva con  il bacino, assecondando e  pompando quasi, le spinte  dell'amico, che si ritrovava dietro, in ginocchio,  e che con vigore lo possedeva.
Ogni tanto, con il dorso della mano, gli assestava qualche vigoroso schiaffo sulle natiche, lasciando sulla pelle bianca dei segni. Rose  rosse in un mare di latte.
Incredibilmente la cosa eccitava  il corvino, che stringeva le gambe, strusciando le cosce sul membro duro. Dall'alto  dei suoi diciannove anni nessuno gli aveva mai fatto provare ciò, era come perdersi in girandola di continue emozioni. 
In bilico tra il dolore della prima volta e l'estasi carnale.
Raggiunse  la resa, stremato, macchiando le coltri  con il proprio seme caldo.
E probabilmente sarebbe sarebbe venuto prima se avesse potuto guardarsi indietro: 
Il rampollo di casa Malfoy era un vero spettacolo, con i lunghi capelli biondi tirati dietro le robuste spalle, leggermente sudati e incollati al viso. 
I lineamenti distorti dalla stanchezza e dalla passione, il fiato corto, le unghie conficcate sui lombi del mezzosangue. 
O forse, sarebbe bastata solo la voce del Lord che gli mormorava eccitato che era solo suo, e sempre lo sarebbe stato.
Che era la sua fottuta principessa, che invece del principe azzurro e del bene, aveva preferito le vie dell'oscurità e del male. 
Se avesse potuto non avrebbe mai abbandonato quella stanza. Avrebbe lasciato la vita scorrere altrove dalle loro colpe e dal loro egoismo.

Gli sguardi sarebbero stati d'ora in poi maliziosi, sfrontati e di una sincerità disarmante.  Ogni volta che si sarebbero  incontrati si sarebbero provocati  in quel  silenzio urlato, ovattato dal mondo, un lasciarsi andare agli istinti, nascosti dalle comuni apparenze di maghi, di uomini, di signori e di povere vittime.
Amanti nella guerra, anche dopo tutto. Dopo il matrimonio, dopo la dipartita tragica di Lily, di cui Lucius non parlò mai. 
Si erano finalmente scoperti per ciò che erano: anime affini

Tocchi impercettibili, che ad occhi estranei sarebbero parsi casuali, innocenti (ed innocente non avevano proprio nulla). 
Loro non erano e mai sarebbero stati innocenti in qualcosa.



* di questo, ne parlerò in un'altra storia.







 
  
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