Capitolo
11
-
Ci credi che domani si torna a casa? –
William
aggrottò la fronte, indicando Erlend che stava chino
sui libri alla ricerca di chissà quale illuminazione per
superare la prova predisposta
per quella sera.
-
Forse ti sfugge un piccolo dettaglio: qui stiamo lavorando
per portare a casa una vittoria. –
Ridendo
sotto i baffi, Robert approfittò della distrazione
della fidanzata per sgraffignare una Cioccorana dal pacchetto che
stringeva tra
le mani.
-
Stiamo? A me sembra che solo Erl si stia impegnando e tu sia
lì a fissarlo mentre lavora. –
-
Non cominciare, Nott. Solo perché vi ho dato la mia
benedizione non significa che non possa riprendermela. –
-
Come se a noi importasse qualcosa della tua approvazione –
replicò Audrey, soffocando uno sbadiglio, - e poi non mi
sembra che voi due
abbiate chiesto a nessuno il permesso di saltarvi addosso. –
-
Devo ricordarti il malefico strumento di cui sono in
possesso, Auds? –
Erlend
bofonchiò qualcosa che suonava come un “Mon Dieu,
non
un’altra volta quella storia”.
-
Lo sai dove te lo ficco il malefico strumento? –
L’unico
dei presenti che non riusciva minimamente a capire di
cosa diavolo stessero parlando era Robert, che spostava le iridi
nocciola da
uno all’altro nella speranza di comprendere qualcosa.
-
Di che strumento parlate? –
Tuttavia
sembrava che Will e Audrey fossero troppo impegnati a
battibeccare per degnarlo di una risposta.
-
Non è un vero e proprio strumento -, gli spiegò
Erlend, - si
tratta solo di scrivere a suo padre e ai suoi fratelli facendogli
sapere che si
è fidanzata. –
-
Ah. –
A
sentire quello che Audrey raccontava sulla smania di
protezione dei membri maschili della sua famiglia, si spiegavano molte
cose.
*
-
Hai la faccia di uno a cui è successo qualcosa –
considerò Joseph
mentre Enea prendeva posto tra lui e Lenochka.
La
bulgara annuì, osservando il compagno di scuola
dall’alto
in basso.
Aveva
abbastanza capacità di giudizio da intuire sempre quando
c’era qualcosa di nuovo all’orizzonte, specialmente
se si trattava di qualcosa
capace di scombussolare una persona.
-
Diciamo di sì – confermò il biondo con
un sorriso.
-
E di che si tratta? –
Accennò
appena con il capo in direzione di Constance, seduta a
qualche posto di distanza e intenta a consumare la sua cena.
-
La malefica strega dell’Ovest? – gli fece eco
Lenochka,
sconcertata.
Aveva
intuito che ci fosse qualcosa di sentimentale nella
novità, ma mai avrebbe pensato che coinvolgesse proprio lei
tra tutte le
persone possibili.
-
Non è cattiva, smettila di chiamarla in quel modo
– la redarguì
Enea.
-
Beh, non si può dire che non si comporti come se lo fosse -,
replicò Joseph in sua difesa, - tu sei troppo accecato
dall’amore per notarlo –
concluse ironicamente.
-
Aspetta … tu l’avevi già capito?
–
Il
Serpeverde annuì, sorridendo compiaciuto.
-
Dovrò mettere a posto il mio radar intuitivo prima della
prova se voglio sperare di vincere. –
*
-
Helena, per favore, possiamo parlare? –
Fece
finta di non averlo sentito e continuò a camminare lungo
il corridoio.
-
Manca poco all’inizio dell’ultima prova, non vorrai
farmi
arrivare in ritardo perché ti rifiuti di ascoltarmi no?
–
Si
piantò all’istante, voltandosi a fronteggiarlo.
-
Non c’è nulla di cui parlare, Niko. È
evidente che non provi
quello che provo io per te, perciò mettiamoci una pietra
sopra e facciamo finta
che non sia mai successo. –
Il
ragazzo scosse il capo, trascinando nervosamente un piede a
terra.
-
Non era quello che volevo dirti. Io pensavo che se ti va … -
-
Se mi va? –
-
Una volta finito il torneo e tornati a Durmstrang potremmo
provare a uscire e vedere come evolvono le cose – concluse,
sentendo il volto
solitamente serio e pacato arrossire per l’imbarazzo.
Interdetta,
la rossa sgranò gli occhi incredula.
-
Mi stai prendendo in giro? –
-
Ti sembra che potrei mai farlo? –
No,
Nikolaj non l’avrebbe mai presa in giro né le
avrebbe mai
mentito.
Di
questo era assolutamente certa.
-
D’accordo, una volta tornati a scuola ci proveremo e se non
dovesse funzionare tutto tornerà come prima …
vero? –
Le
accarezzò gentilmente il volto. – Puoi
scommetterci. –
*
Shana
si avvicinò al tavolo dei Corvonero osservando il piatto
ancora desolatamente vuoto di Killian.
-
Dovresti proprio mangiare qualcosa. –
-
Sì, mamma –
replicò sarcastico, ottenendo per tutta risposta un
sorrisetto divertito.
La
Serpeverde attese pazientemente che si servisse una bella
porzione di patate al forno, poi individuò quella
più abbrustolita e con un
movimento rapido gliela sottrasse.
-
Ehy, non avevi detto che dovevo mangiare? –
-
Certo, ma ho una dipendenza da patatine croccanti che doveva
essere soddisfatta e al mio tavolo le hanno già fatte tutte
fuori. –
-
Che madre snaturata – la prese in giro.
-
Assolutamente. I marmocchi non sono mai stati il mio forte
-, convenne scivolando sulla panca accanto a lui, - fammi spazio.
–
-
Perché tu possa fare fuori tutte le mie patate? –
-
Ovvio. –
*
-
Io vorrei sapere a chi è venuto in mente di organizzare
l’ultima
prova a ridosso della mezzanotte – sbuffò Joelle
tra sé e sé mentre usciva
dalla scuola.
-
Sono abbastanza sicuro che sia stato Krum … quelli di
Durmstrang hanno un debole per le cose oscure e inquietanti –
replicò una voce
maschile dal leggero accento americano.
Si
voltò verso di lui, accennando un sorriso.
-
Già … sei qui per augurare buona fortuna alla tua
amica? –
Bentley
annuì. – Mi piacerebbe, ma la prova è
altamente top
secret … perciò immagino mi toccherà
aspettare che sia finita e limitarmi al
tifo dalle tribune. –
-
Sembra una tipa determinata, credo che non avrà problemi.
–
L’americano
annuì con il capo come a voler confermare le sue parole.
-
Spero che neanche tu ne abbia. –
Mentre
si allontanava la sentì sussurrare: - Sì, lo
spero
anche io. –
*
Charlotte
aveva prestato massima attenzione a ogni parola
pronunciata da Viktor Krum e aveva capito all’istante in cosa
sarebbe
consistita la prova: dovevano affrontare le loro peggiori paure.
E
lei, per sua somma gioia, era stata sorteggiata per entrare
per prima.
Prese
un respiro profondo, sussultando appena quando sentì una
mano toccarle la spalla.
Jason
le rivolse un sorriso rassicurante.
-
Stai tranquilla e respira, siamo a un passo dalla fine e non
puoi certo permetterti di mollare adesso. Puoi farcela. –
Annuì.
Dopo
l’ennesimo respiro profondo mosse i primi passi verso
l’immensa
stanza buia alle loro spalle.
Era
arrivato il momento di mettere fine a quel torneo, pensò
mentre la luce veniva accesa.
All’inizio
le ci volle qualche secondo per capire cosa c’era
sul pavimento, ma quando mise a fuoco le figure striscianti e
percepì i loro sibili
la consapevolezza la sommerse.
Serpenti.
Era
in una stanza circondata di serpenti.
S’impose
di rimanere ferma, osservando gli animali che
strisciavano sui suoi stivali e si arrampicavano attorno alle caviglie.
Doveva
fare qualcosa, agire prima che uno di loro la mordesse.
Colta
da un lampo d’ispirazione, puntò la bacchetta
verso uno
degli oggetti più vicini.
La
lampada si trasfigurò all’istante in una donnola
dal dolce
muso fremente che mise rapidamente in fuga i rettili.
*
Killian
riconobbe l’uomo nell’ombra all’istante.
Suo
padre lo guardava con le iridi scure assottigliate per il
disprezzo, le labbra serrate e la mascella contratta.
-
Una vergogna per l’intera famiglia … un buono a
nulla … un
emerito spreco di pelle e ossa. –
Incassò
le parole serrando i pugni.
Sapeva
bene cosa si provava nel sentirsi ripetere cose come
quelle, erano anni che suo padre si premurava costantemente di
ricordagli
quanto fosse indegno di essere suo figlio … di essere un
Lawson.
Si
mosse rapido in avanti, facendo scattare il pugno e
colpendo il volto del padre in pieno.
L’immagine
si disintegrò all’istante lasciandolo solo nella
penombra.
*
Erlend
osservò l’immagine che lo specchio gli rimandava.
Una
sbiadita fotocopia di suo padre.
Tutto
quello che gli era sempre stato chiesto di essere …
tutto quello che non aveva mai voluto diventare.
Eppure
eccolo lì, che lo fissava con altezzosità.
Non
sarebbe mai riuscito a scappare da quello che la sua
famiglia aveva in serbo per lui … ce lo aveva inciso nel
sangue … era una cosa
di famiglia, era così per nascita.
Il
pensiero di William giunse inaspettato.
Lui
era l’esatto esempio di qualcosa di buono che aveva fatto
e che suo padre non avrebbe mai approvato … ma che non
sarebbe mai riuscito a
portargli via.
Ripensò
a quella serata all’interno della Sala Comune di
Corvonero.
Alla
prima notte da coppia che avevano trascorso.
A
come si era sentito a casa stando stretto contro di lui.
Mise
mano alla bacchetta.
-
Expecto Patronum! –
La
familiare sagoma dell’orso tibetano argenteo si
scagliò
contro lo specchio, facendolo sparire.
*
-
Credo che questa sia stata la prova peggiore di tutte –
stabilì Lenochka, tremante, mentre attendevano che i giudici
emanassero il loro
verdetto.
-
In fin dei conti non ce la siamo cavata troppo male –
considerò Nikolaj.
-
No, ma dopo questo punteggio per me s’infrangono i sogni di
gloria – replicò la ragazza, osservando torva il
misero 29 sparato a mezz’aria.
Il
bulgaro rimase in silenzio, attendendo che deliberassero i
suoi voti.
Tre
dieci e un nove.
Erlend
si era aggiudicato la prova e lui era secondo, ma matematicamente
era il campione del Torneo.
Incrociò
lo sguardo di Helena, seduta sugli spalti, che gli
sorrideva raggiante.
Evidentemente
anche lei aveva fatto la medesima
considerazione.
Spazio
autrice:
Salve!
Eccoci
con il penultimo capitolo. Qui sotto come sempre trovate la classifica.
Scusate
ma vado super di fretta, ci sentiamo domani con l’Epilogo.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary
Classifica
III prova singoli:
1)
Erlend
con 40 punti;
2)
Nikolaj
con 39 punti;
3)
Charlotte
con 38 punti;
4)
Jason
con 35 punti;
5)
Killian
con 30 punti;
6)
Lenochka
con 29 punti;
7)
Shana
con 26 punti;
8)
Joelle
con 23 punti.
Classifica
III prova scuola:
1)
Ilvermorny
con 73 punti;
2)
Durmstrang
con 68 punti;
3)
Beauxbatons
con 63 punti;
4)
Hogwarts
con 56 punti.
Classifica
generale singoli:
1)
Nikolaj
con 118 punti;
2)
Jason
con 109 punti;
3)
Erlend
con 108 punti;
4)
Charlotte
con 98 punti;
5)
Lenochka
con 91 punti;
6)
Killian
con 86 punti;
7)
Joelle
con 74 punti;
8)
Shana
con 72 punti.
Classifica
generale scuola:
1)
Durmstrang
con 209 punti;
2)
Ilvermorny
con 207 punti;
3)
Beauxbatons
con 182 punti;
4)
Hogwarts
con 158 punti.