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Autore: EmilyG66    05/11/2017    0 recensioni
Avvertenza: Fanfiction Jelsa
Ingrid, la regina delle nevi, viene liberata dall’urna nella quale era stata rinchiusa dalla minore delle sue due sorelle e una volta uscita tra lei ed Elsa si instaura un bel rapporto non solo per la parentela o la condivisione dello stesso potere ma anche per il loro infelice passato.
Nel frattempo Anna, di ritorno dalla foresta incantata, ha qualche dubbio sul nuovo membro della loro famiglia ma una visita dai troll le schiarisce le idee.
La zia rimane ad Arendelle per qualche settimana e poi parte per vedere il mondo, una cosa che ha sempre voluto fare ma che i suoi poteri incontrollati non le hanno permesso.
Ora è di ritorno e ha portato con se una sorpresina per la sua nipote preferita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Ingrid/Regina, delle, Nevi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il sole batteva tiepido sul regno di Arendelle preannunciando una giornata serena ma fredda visto che l’inverno era arrivato senza alcun coinvolgimento da parte della magica sovrana.
Mentre i paesani chiacchieravano tranquillamente, passeggiando ben coperti per le strade, principessa e regina discutevano nella sala da pranzo reale.
-Tartine, zuppa, arrosto, gelato…pensi che forse la zia preferirebbe qualcosa di più fresco? –domandò Elsa voltandosi verso Anna e indicando le varie pietanze che avrebbe fatto cucinare appositamente per il ritorno di Ingrid durante la cena.
La tavola imbandita era colma di cibarie ed era un vero peccato che sarebbero state solo in tre a poterle gustare.
-Secondo me non verrà. –sperò la sorella.
-Sciocchezze, certo che verrà. Ho ricevuto una sua lettera proprio questa mattina e c’era scritto che sarebbe tornata oggi stesso. –ammise eccitata la bionda con occhi scintillanti e mettendo a contatto entrambi i palmi delle mani.
-D’accordo riformulo: non verrà per vedere me. –si corresse la principessa incrociando le braccia al petto e guardando altrove.
-Non dire così, vedrai che sarà felice di rivedere anche te. –mentì con fare rassicurante la magica sovrana avvicinandosi e posandole una mano sulla spalla.
-Elsa lei non mi sopporta. –affermò in modo drammatico la ragazza dai capelli ramati sciogliendo le braccia dalla loro attuale posizione.
-Questo non è vero. –negò la sorella maggiore togliendo la mano dalla sua spalla.
-Davvero? Perché quando sono tornata da Misthaven lei mi ha rivolto appena la parola e poi si è rinchiusa nel tuo stupendo palazzo di ghiaccio per una settimana. Ho dovuto mandare Kristoff a prendere le provviste alla Querciola Vagabonda per paura che morisse di fame! –disse teatralmente Anna suscitando l’ilarità di Elsa.
-Tu le ricordi nostra madre. –le fece notare dolcemente la regina di Arendelle.
-Che l’ha rinchiusa nell’urna per più di ventun anni perché aveva accidentalmente ucciso l’altra nostra zia. –affermò Anna muovendo il capo e alzando un po’ le braccia.
-Anna…-la chiamò con tono di rimprovero la magica sovrana.
-Io non ho i poteri come voi due. –ammise la principessa con sincerità e dispiacere.
-Non è vero, tu hai l’amore di Kristoff e il mio. Non è un potere anche quello? –domandò la bionda con affetto.
-Penso che alla zia non interessi. –disse infine la sorella minore.
Improvvisamente si udirono dei colpi alla porta e ad un “entrate” di Elsa un servo grassottello aprì la porta.
-Altezze è giunta vostra zia. –affermò scostandosi e tenendo aperta la porta per permettere alla regina delle nevi di entrare chiudendo poi l’uscio dietro di lei.
-Elsa cara! –la salutò Ingrid avvicinandosi con passo svelto e tirando subito la nipote in un caldo abbraccio.
-Bentornata zia. –rispose la regina di Arendelle posandole la mani sulla schiena.
-Ti ringrazio Elsa. È un abito nuovo? Ma guardati, sei stupenda! –ammise una volta sciolto l’abbraccio e osservando l’abito della nipote.
Era di velluto blu, con tanti piccoli cristalli sparsi per il corpetto e lungo le maniche strette fino al polso, all’attaccatura del velo c’era del morbido pelo bianco che le lasciava scoperte le spalle e lo strascico presentava il motivo di un enorme albero fatto da tanti fiocchi di neve. Sul lato destro della testa poi la ragazza portava un rametto di vischio realizzato a mo’ di gioiello.
Ingrid invece indossava uno dei suoi abiti bianchi: lungo fino ai piedi scalzi con ampie maniche trasparenti arricchite da ricami a ricciolo che si ripresentavano per tutto il vestito dalla profonda scollatura a cuore, sormontata da un colletto ampio, fino al velo.
La sua figura era inoltre impreziosita da: tre anelli di grande diametro con diamante sulla mano sinistra, una collana con una grande fiocco di neve rotondo e trasparente, orecchini e una tiara nei capelli raccolti in un cocò.
Lei ed Elsa potevano essere scambiate tranquillamente per madre e figlia solo per il semplice fatto che avessero entrambe la pelle chiara, i capelli biondi e gli occhi azzurri.
-Ehm. –si schiarì la voce Anna attirando l’attenzione della zia e facendole un sorrisetto.
-Anna cara. –fece la regina delle nevi abbracciando frettolosamente la nipote minore.
-Tu invece sei…- provò a farle un complimento frenandosi però subito.
La principessa aveva i capelli ramati raccolti in un cocò con treccia, una coroncina di vischio vi era posta sopra ed indossava: scarponi azzurri, un giacchetto celeste con bottoni e il colletto alto, una cintura viola in vita e un abito azzurro con gonna ampia fino al polpaccio dall’orlo rifinito con pallini bianchi e disegni di campane e…capre?
-Beh…certo dovresti prendere esempio da tua sorella. Non è per offenderti Anna ma ti vesti ancora come una popolana, quasi come me da giovane. –le fece notare Ingrid più pacatamente che poté dissimulando il suo disgusto.
La principessa si sentì oltremodo offesa ma lasciò correre limitandosi a rivolgere alla “cara” zia uno sguardo rancoroso.
Il servo grassottello bussò nuovamente alla porta e l’aprì appena.
-Regina Ingrid il vostro ospite è pronto. –le riferì rimanendo dietro la porta di legno.
-Magnifico, fallo entrare. –gli ordinò insolitamente contenta con un gesto del braccio destro.
-Ospite? –domandò la ragazza dai capelli ramati curiosa.
-Zia non mi avevi detto che avremmo avuto un visitatore. –affermò la regina di Arendelle presa alla sprovvista e al tempo stesso impensierita.
-E che sorpresa sarebbe stata? –rispose la donna con ovvietà.
-Di chi si tratta? –chiese Anna impaziente.
-Nipoti, vi vorrei presentare un amico che ho conosciuto durante il mio lungo viaggio. Il suo nome è Jackson Overland Frost. –dichiarò alzando il braccio destro mentre lo sconosciuto entrava nella stanza.
Aveva i capelli bianchi, la pelle pallida e gli occhi di ghiaccio.
Era scalzo ed indossava: un paio di pantaloni blu notte leggermente svasati sul fondo e congelati alle caviglie, una giacca bianca con risvolti delle maniche e allacciatura sul petto blu, guanti bianchi e un mantello blu scuro fermato sul collo da un piumino bianco.
Quando le sue iridi azzurre intercettarono quelle della giovane sovrana sembrarono scintillare e altrettanto fecero quelle di lei.
-Maestà, principessa. –disse con voce calda facendo un inchino troppo rigido ad entrambe.
-Lui ha i nostri stessi poteri! –affermò Ingrid prendendo per un attimo le mani della nipote e osservandola in viso euforica.
-Davvero? –domandò lei sorpresa lasciando andare le mani della zia e puntando lo sguardo all’ospite.
Quest’ultimo fece un sorrisetto, si tolse i guanti poggiandoli sul tavolino e con le proprie mani formò una rosa di ghiaccio dal lungo stelo che poi porse alla giovane bionda.
Lei l’afferrò colpita e le sue mani sfiorarono inavvertitamente quelle fredde del ragazzo. Non appena prese il fiore e si mise a studiarlo l’albino parlò.
-Scusa principessa se non ti omaggio ma tua zia mi ha detto che sei fidanzata e non vorrei ci fossero equivoci. –affermò con tono canzonatorio non usando il “voi” e facendole l’occhiolino.
-Oh non fa niente. –ammise Anna facendo un gesto lascivo della mano.
Quel Jackson le era simpatico, non sembrava un impettito damerino come aveva creduto.
-Potete scusare me e mia zia per un momento? –chiese Elsa esibendosi in un falso sorriso, posando la rosa di ghiaccio accanto ai guanti dello sconosciuto sul tavolino e prendendo sottobraccio la regina delle nevi.
Le due si allontanarono un po’ da Anna e dal visitatore che iniziarono a dialogare e si fermarono in un angolo della stanza.
-Ok, zia che cos’hai in mente? –le domandò in tono sommesso la nipote sollevando un sopracciglio e prendendo un profondo respiro mentre le lasciava il braccio.
-Perché pensi che io abbia un secondo fine? –fece Ingrid fintamente offesa portandosi la mano destra al petto non molto coperto.
-Perché non porteresti mai uno sconosciuto ad Arendelle dopo quello che è successo con Hans, e il fatto che abbia i nostri stessi poteri mi fa dubitare delle tue intenzioni. –intuì la regina di Arendelle incrociando le braccia e lanciando di rado uno sguardo al bel ragazzo.
-Jackson non è uno sconosciuto. Abbiamo avuto molti mesi per conoscerci e io sono certa che sia il ragazzo perfetto per te. –ammise sicura la regina delle nevi indicandola con l’indice.
-Il ragazzo perfet…cosa!? –ripeté la magica sovrana sbigottita.
Sua zia sospirò ormai scoperta.
-Elsa hai visto tua sorella no? Anche se non è certamente più bella di te ha già un marito ed io voglio lo stesso per te. Il regno ne ha bisogno. –affermò Ingrid con apprensione.
-Ma io non ho alcuna intensione di sposarmi e sono perfettamente in grado di regnare da sola. –le assicurò la bionda.
-Lo so cara ma non voglio che tu finisca…beh…come me. –le rivelò la zia con tristezza guadagnandosi uno sguardo comprensivo dalla nipote.
Elsa vedeva in Ingrid una guida, una persona forte, intelligente e molto affezionata alla sua famiglia ma anche il riflesso di come sarebbe stata in futuro. Mentre la regina delle nevi vedeva in lei la gioventù che non aveva potuto vivere come avrebbe voluto.
-Zia tu sei ancora giovane, potresti trovare l’amore. –ammise convinta.
-Sei gentile Elsa, ma per ora dobbiamo occuparci di te. –le disse la zia passandole un braccio dietro le spalle con rinnovato spirito e posandole la mano sul braccio sinistro che sfregò con affetto.
-Zia… -l’avvertì.
-Oh andiamo. Ho parlato tanto a Jackson di te, avete molte cose in comune e sono certa…che tu abbia fatto proprio colpo…- le svelò Ingrid in un orecchio abbassando il tono di voce e indicandole con il capo il ragazzo.
Questo alzò per un momento lo sguardo e quando Elsa si ritrovò a ricambiarlo le sue gote si colorirono leggermente.
-Zia Ingrid! –la rimproverò in imbarazzo.
Sua zia rise di cuore e la trascinò nuovamente dalla sorella e dall’albino.
-Conosci Babbo Natale?! –domandò Anna incredula stringendo le proprie mani su di giri.
-Sì, e la fata del dentino, il coniglietto di Pasqua, l’uomo nero e anche l’omino del sonno. –affermò Jack tranquillo.
-Wau. –fece la principessa.
-Jackson che ne diresti di visitare il nostro castello? Elsa potrebbe mostrarti anche il palazzo di ghiaccio che ha costruito qualche tempo fa. –lo invitò Ingrid una volta di fronte a loro e dopo aver tolto le mani dalla nipote.
-Mi piacerebbe molto. –rispose il ragazzo assottigliando gli occhi con fare malizioso verso la regina di Arendelle come se stessero parlando d’altro.
-Posso accompagnarlo io! Conosco ogni nascondiglio e ogni passaggio segreto di questo posto. –si offrì Anna suscitando l’interesse dell’ospite.
-Preferirei che sia Elsa a mostrare la nostra casa a Jackson Anna. –insistette la regina delle nevi con uno tono dolce ma che allo stesso tempo non ammetteva repliche.
-Con tutte le riunioni reali che ha come fa a trovare il tempo? –chiese la principessa genuinamente ignara delle intenzioni di Ingrid.
-Ma naturalmente mi occuperò io di tutte le questioni politiche, a cosa serve la famiglia se no? Tu non dovresti tornare da tuo marito mia cara? –domandò a sua volta la zia per allontanarla.
-Oh hai ragione, Kristoff mi sta aspettando! Avevamo programmato una corsa in slitta. –si ricordò improvvisamente la ragazza dai capelli ramati iniziando a correre verso l’uscita felice.
-Ci vediamo dopo Jackson! –lo salutò con la mano prima di sbattere la porta dietro di lei.
-Bene, lascio tutto nelle tue mani Elsa. Io vado a controllare che ogni cosa sia a posto, ci vediamo all’ora di cena. –disse la regina delle nevi avviandosi verso la porta e chiudendosela alle spalle sorridendo soddisfatta.
Lasciò così i due “adolescenti” da soli e in silenzio.
-Allora, da dove volete in- incominciò a dire la magica sovrana voltandosi verso l’albino che però non era più accanto a lei.
Infatti si era spostato velocemente avvicinandosi ad un divanetto posto ai lati della stanza e in tutta fretta stava provando a slacciarsi il mantello. Una volta che ci fu riuscito lo gettò senza grazia alcuna sul sofà e prese a togliere la doppia fila di bottoni dalle asole dell’aderente giacca.
-Che…che cosa state facendo? –domandò sorpresa la bionda senza perdere del tutto il suo contegno.
-Mi tolgo quest’affare di dosso. Se continua stringermi il collo credo proprio che ucciderò tua zia per avermi obbligato a metterlo. –rispose il ragazzo rinunciando a metà impresa piegando un po’ la schiena e sfilandosi la stretta giacca dalla testa.
Nel liberarsi dalle maniche, e con ormai la testa sparita sotto la stoffa, il tessuto bianco che aveva sotto si alzò un po’ rivelando il fianchi stretti e il ventre piatto dell’albino.
Elsa arrossì distogliendo lo sguardo, era tremendamente magro.
Quando la giacca fu completamente tolta Jack la buttò sopra il mantello rimanendo con una semplice camicia bianca dalle maniche large ma trattenute in un polsino.
Il suo respiro affannato si regolò e l’albino si sfregò i capelli nel tentativo di rimettere in ordine quelle ciocche fini, chiare e ribelli. Non appena si accorse che la regina di Arendelle lo stava ancora fissando le sorrise divertito.
-Allora, questo giro? –le chiese avvicinandosi.
-Sei sicuro di non voler un’altra giacca? –domandò a sua volta lei un po’ titubante.
Lui aveva usato il “tu” anche con lei quindi la magica sovrana pensò che non ci fosse nulla di sbagliato a ricambiare.
-No, sono più un tipo da felpa e…un altro paio di pantaloni. –ammise l’albino rimpiangendo il suo stile.
-Cos’è una felpa? –domandò con ingenuità la bionda.
-Ah è vero, il vostro mondo è un po’ diverso dagli altri. –rammentò il ragazzo portandosi una mano al collo.
-Da dove vuoi iniziare? –cambiò discorso Elsa riferendosi al tour.
-Se non ti dispiace dovrei recuperare una cosa prima. –affermò Jack in modo misterioso indicando con il pollice la porta.
-Va…bene…–rispose la regina di Arendelle titubante.
  
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