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Autore: MonicaX1974    06/11/2017    2 recensioni
Harry e Chloe.
Lui deluso dalla vita, lei con un immenso dolore nel cuore.
Lui pensa solo a divertirsi, lei cerca di ritrovare la speranza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Había una vez una cigarra que, sentada tranquilamente sobre una hoja, disfrutando del sol del verano, cantaba todo el día.

Il mio lavoro procede spedito. La raccolta di fiabe per bambini si sta rivelando divertente da tradurre, forse anche per il mio stato d'animo piacevolmente migliorato.

Mi piace lavorare a casa. Nessuno che mi dice quando e come svolgere o organizzare il lavoro, anche se quando ripenso ai bambini ai quali insegnavo inglese nel corso estivo dell'estate scorsa, mi assale una punta di nostalgia. Quello è stato uno dei periodi più belli di tutta la mia vita.

Prendo in mano la tazza di tè che mi sono appena preparata, e torno al piano di sopra, in camera mia, dove ho organizzato un piccolo angolo dedicato al mio lavoro. Appena entro nella stanza, mi torna in mente qualche giorno fa quando, proprio nel punto in cui mi trovo in questo momento, c'era Harry.

Non lo vedo da quando mi ha accompagnata a ritirare la macchina di mia sorella dal meccanico e mi stupisco di me stessa quando mi ritrovo a pensare che mi andrebbe di rivederlo.

Torno a sedermi davanti al computer per finire la traduzione, quando l'arrivo di un messaggio attira la mia attenzione. È un numero che non ho memorizzato.

Mi ha dato il tuo numero tua sorella
Volevo ricordarti l'appuntamento 
per domani con il signor Hernandez.

Grazie per la tua disponibilità

-HS

Resto a fissare il display incredula. Harry Styles mi ha appena mandato un messaggio per ricordarmi una cosa che avrebbe potuto benissimo dirmi mia sorella?

Non riesco davvero a credere che quel ragazzo indisponente, figlio del presidente della HS Financial Services, con quel piccolo tatuaggio a croce sulla mano sinistra, e i capelli troppo lunghi per lavorare in quell'ambiente alle dipendenze di suo padre, quel ragazzo che sembra abbia voglia solo di divertirsi, mi ha davvero mandato un promemoria tramite messaggio come se fosse il mio segretario?

5:30 p.m.
Lo ricordo perfettamente
Sarò puntuale, anzi in anticipo

Memorizzo il suo numero e torno al mio lavoro sorseggiando il mio tè caldo. Ho ancora due giorni di tempo per finire di tradurre il libro, sono perfettamente nei tempi e, mentre sono intenta a leggere e tradurre, vengo interrotta dall'arrivo di un altro messaggio.

Devo vederti

Di nuovo Harry, e stavolta il suo messaggio è davvero strano. Resto a fissare lo schermo del cellulare per diverso tempo per provare a capire il significato delle sue parole, ma dopo un po' è lui stesso a chiarire.

Prima dell'incontro intendo

Dopo essermi ripresa dal momento di stupore, digito velocemente la mia risposta.

Ok... quando?

Probabilmente vuole discutere dell'incontro con il signor Hernandez, magari vuole mettermi al corrente di cosa dovranno parlare. Sono quasi sicura che sia questo il motivo, e la sua risposta non tarda ad arrivare.

Stasera... 
come tu ben sai, le persone lavorano 
e sono nel mio disordinato ufficio in questo momento

Quindi... pensavo a stasera

Colgo l'evidente allusione alla battuta che gli ho fatto l'altro giorno, con cui mi sta dicendo che lui è in ufficio in questo momento, cosa che spero avvenga spesso dato che ha delle responsabilità, poi mi chiedo se questa battuta è rivolta a me.

Stasera va bene

E comunque anch'io sto lavorando

Perché questo ragazzo riesce sempre a farmi innervosire?

Passo a prenderti alle 8

Leggo due volte il messaggio che ho appena ricevuto perché spero di essermi sbagliata, ma anche alla seconda lettura mi accorgo che Harry pensa di potermi dare degli ordini.

No Harry, 
vengo con la mia macchina

Dimmi dove e ci vediamo lì

Non ho nessun tipo di handicap da aver bisogno che qualcuno mi venga a prendere, e anche se l'avessi, sono sicura che potrei cavarmela da sola. Non ho alcun bisogno di lui.

Sì, come vuoi

Alle 8 sono da te

Il fastidio che provo nei suoi confronti sembra aumentare ogni giorno di più e se non fosse perché ho promesso a mia sorella che avrei partecipato a quell'incontro, gli avrei già detto di dimenticarsi della mia esistenza.

No Harry, scordatelo!

Ci vediamo alle 8

Mi ignora!

Sta palesemente ignorando quello che gli ho appena detto e, nonostante gli abbia inviato altri quattro o cinque messaggi in cui gli dicevo che non volevo che venisse a prendermi, lui non mi ha più risposto.

Harry è così irritante che ogni parola che esce dalla sua bocca, ha la capacità di innervosirmi come nessuno riesce a fare, ma si può scordare che vada con lui.
Mi sono già pentita di aver avuto voglia di rivederlo.

Devo rimettermi al lavoro, cercando di concentrarmi sulle pagine di questo libro piuttosto che sulle sue fossette, e poi perché diamine mi sono venute in mente le sue fossette?

Forza Chloe è ora di lavorare seriamente, devi fare una buona impressione ad Harvey.

La concentrazione finalmente arriva, e dopo aver accantonato fastidi e fossette, riesco a portare a termine le pagine da tradurre che mi ero programmata di fare entro stasera.

"Sono arrivata!" La voce squillante di mia sorella arriva dal piano di sotto. Chiudo il computer, do uno sguardo alle foto dei miei due amici appoggiate sopra la mensola e sorrido con un po' di malinconia. Sapevo che mi sarebbero mancati, ma non avrei immaginato così tanto.

La mia foto con Hazel è davvero ridicola, ma abbiamo riso davvero tanto quel pomeriggio, e quando abbiamo deciso di imitare le signore alle spa mettendoci sdraiate nel letto con due fette di cetrioli sugli occhi, Kurt ci ha fotografate a nostra insaputa mentre le nostre risate riempivano la stanza. Adoro questa foto perché mi ricorda l'allegria di quel giorno, e quanto stiamo bene insieme.

Quella con Kurt, invece, è dolcissima. L'ha fatta Hazel mentre io e lui dormivamo abbracciati sul divano. Quella foto è importante per me perché è stato qualche giorno dopo il funerale di Dylan, dopo la mia prima cazzata. Quella sera ho promesso ai miei due amici che mi sarei presa cura di me, e anche se poi non l'ho fatto, passare la notte sul divano di Kurt stretta fra le sue braccia, mi ha letteralmente salvato la vita.

"Ehi... tutto ok?" Rebekah è sulla porta della mia stanza che mi osserva mentre ho ancora in mano la foto di me e Kurt.

"Sì, stavo per scendere..." Poso la foto e sorrido a mia sorella prima che si preoccupi inutilmente.

"Ti mancano eh?" Mi sorride dolcemente mentre si avvicina per osservare le foto.

"Troppo."

"Perché non li inviti qui? È tanto che non li vedo." L'idea di loro due qui con me mi passa per la testa continuamente, ma anche loro hanno i loro impegni.

"Tranquilla Reb, ho già dato loro il permesso di invaderti casa, vedrai che non mancherà occasione." Ridiamo insieme alle mie parole.

"Vado a lavarmi le mani poi ceniamo ok?" E subito mi viene in mente un'idea che la farà sicuramente ridere. Voglio che sia totalmente tranquilla, perché certe idee mi sono passate per la testa in passato, ma ora sto meglio.

"Ok, vengo con te." Lei mi guarda stranita, ma non dice niente e la seguo in bagno.

Reb fa scorrere l'acqua nel lavandino, poi si insapona le mani ed io faccio lo stesso, ma senza aspettare il mio turno, iniziando così una piccola lotta di mani piene di schiuma e schizzi d'acqua che hanno come risultato la risata di mia sorella. Lo facevano sempre quando eravamo più piccole perché facevamo a gara a chi arrivava prima a tavola, poi negli anni è diventato un momento di gioco che facevamo quando una delle due era triste.

"Stai bene davvero Chloe?" mi chiede dopo che abbiamo finito la nostra piccola battaglia mentre mi passa un asciugamano.

"Sto meglio Reb... non sto ancora bene, ma sto meglio, devi credermi." Avvolge le mie mani nell'asciugamano e me le asciuga osservandomi attentamente.

"Quando l'hai fatto quello?" Si riferisce al piccolo tatuaggio che ho sul polso sinistro. Lei non l'aveva ancora visto.

"Più o meno un mese fa... l'ancora è per la salvezza, il timone per la guida... Hazel e Kurt mi hanno salvato e mi hanno guidato... l'ho fatto per ricordarmelo." Le mie parole hanno turbato mia sorella, ma sono sicura che non voglia approfondire adesso perché quest'argomento le fa ancora male.

"Ok... senti... il mio capo mi ha detto che ti avrebbe avvisata lui per l'incontro di domani, l'ha fatto?" Ripone la salvietta sull'apposito gancio poi esce dal bagno per recarsi al piano inferiore ed io la seguo.

"Sì, mi ha mandato un messaggio oggi pomeriggio."

"Non ti dispiace se gli ho dato il tuo numero vero? È che ha insistito così tanto... gli ho detto che te ne avrei parlato io stasera, ma..."

"Stasera esco con lui." Interrompo mia sorella e il suo monologo.

"Cosa?" Mi guarda con le sopracciglia aggrottate e un'espressione di totale curiosità.

"Sì, dice che mi deve parlare a proposito dell'incontro di domani." Da quello che le leggo in faccia non sembra molto convinta di quello che ho appena detto.

"E tu ci hai creduto?" Va verso la cucina per controllare cosa c'è nelle pentole che ha notato sui fornelli.

"Perché non avrei dovuto crederci?"

"Perché quello è uno che non è capace di tenersi chiusi i pantaloni. Circolano certe storie sul suo conto..." Guardo l'espressione stupita di mia sorella quando si accorge che ho già preparato la cena. "Hai cucinato?" Non lo faccio spesso, ma oggi mi sentivo in vena, e mi sembra il minimo ricambiare l'ospitalità di Rebekah.

"Sì, pollo con patate." Ma subito ripenso alle parole che ha appena pronunciato mia sorella su Harry e non so per quale motivo, provo un certo fastidio alla bocca dello stomaco. Probabilmente ho fame. "E comunque non m'importa di Harry e dei suoi pantaloni aperti, si tratta di lavoro. Voglio farti fare una bella figura con lui." Perché è questo il motivo che mi spinge ad uscire con lui stasera.

"Comunque è strano che Harry voglia parlare di lavoro al di fuori dell'ufficio... non lo fa mai nemmeno lì... sai quante volte suo padre lo riprende? Ma a lui sembra proprio non importare di niente e di nessuno." Prende i piatti per metterli a tavola e l'aiuto ad apparecchiare.

"Se vedo che è solo una scusa torno indietro. Posso prendere la macchina?"

"Certo, non devi nemmeno chiedere." 
Ceniamo in un'armonia che mi mancava da tempo. Mia sorella mi mancava. Odio averla esclusa per un periodo così lungo dalla mia vita, ma adesso ho la possibilità di rimediare ed ho tutta l'intenzione di approfittare di questa vicinanza con lei per recuperare il nostro rapporto.

***

"Chloe! Il telefono!" Sono in camera mia a cambiare la maglia che ho sporcato durante la cena. Ne infilo un'altra poi scendo.

"Eccomi..." Mia sorella è sul divano a guardare per la millesima volta Pirati dei Caraibi, e mi siedo vicino a lei per prendere il mio telefono che era appoggiato sul tavolino.

Sono sotto. Scendi

Alzo gli occhi al cielo per quel messaggio. Ma chi si crede di essere?

Arrivo

Sicuramente pensa che salirò in macchina con lui e mi farò scarrozzare a destra e a sinistra. Si sbaglia!

"Reb, io vado." Mi alzo e vado a prendermi il cappotto e le chiavi della macchina.

"Ok, e fagli tenere chiusi i pantaloni." Rido alle sue parole, poi ci salutiamo e scendo.

Harry è appoggiato al muro ed è strano vederlo senza il suo completo elegante, ma posso dire che anche quei jeans scuri e il giubbotto di pelle gli stanno davvero bene. "La prossima volta mi porterò una sedia per aspettarti."

"Pensi davvero che ci sarà una prossima volta?" Quanto è presuntuoso!

"E niente... miss acidità è uscita con te anche stasera." Irritante, fastidioso, indisponente, io davvero non so più come sfogare il fastidio che provo in sua presenza. "Dai andiamo." Sto per rispondere, ma le parole mi muoiono tutte in gola quando lo vedo avvicinarsi ad una moto nera e prendere i due caschi appoggiati al manubrio e porgermene uno.

***

Harry's PoV

Improvvisamente la vedo sbiancare e sono sicuro che quello che le leggo in faccia è puro terrore. 

"Stai bene?" Istintivamente mi avvicino a lei con ancora i caschi in mano.

"No Harry... non salirò su quella cosa..." La sua voce trema e sembra aver perso tutta la sicurezza che la caratterizza.

"Hai paura della moto?" In un'altra situazione mi sarei messo a ridere di tutto questo, ma nel guardare il suo viso, mi rendo conto che per lei non è uno scherzo.

"Ho detto che non salirò su quella cosa!" Stavolta il suo tono è leggermente più alto e nettamente più deciso.

"Ok." Sto per agganciare il casco che avevo portato per lei alla moto quando la sua voce di nuovo tremolante mi fa voltare verso di lei.

"Harry... perché non lasci la moto e vieni in macchina con me?" C'è qualcosa di strano nei suoi occhi.

"Chloe che ti succede?" Poso entrambi i caschi e torno vicino a lei.

"Non andare su quella cosa... possiamo andare con la macchina." È veramente spaventata, e sento il bisogno di rassicurarla.

"Ascolta, non è la prima volta che la guido, è solo una moto, non succederà niente." Non voglio lasciare qui la mia moto, e non mi piace che abbia così paura. "Se non vuoi salire va bene, io vado avanti con la moto e tu mi segui con la macchina." Non sembra molto convinta, ma alla fine accetta.

Salgo in sella alla moto, infilo il casco e la guardo salire sulla sua auto, e poco prima di chiudere lo sportello, la vedo scendere, si gira indietro verso di me e quello che mi dice mi lascia davvero stranito.

"Harry... fai attenzione..." Mi sorride in un modo che non le ho mai visto fare e non so se sia davvero preoccupata per me o se sia per la paura della moto che parla così.

"Tranquilla, io vado avanti... seguimi."

Accendo il motore e mi immetto in strada, lei fa lo stesso seguendomi nel traffico che a quest'ora scorre veloce. Non riesco davvero a capire cosa sia successo poco fa. Chloe sembrava così diversa dopo aver visto la motocicletta, vorrei sapere cosa l'abbia portata ad avere questa paura, ma per ora non so se toccare ancora quest'argomento con lei.

Siamo quasi arrivati e ho voglia di correre, so che non può starmi dietro con quella macchina, ma posso accelerare un po' ed aspettarla più avanti. Do gas, e la mia due ruote risponde all'istante. Mi infilo tra due auto, le sorpasso. La strada in questo tratto è stata asfaltata da poco e si guida che è un piacere. Mi piace il rombo del motore quando accelero e mi piace la libertà che respiro quando la guido. Poi rallento, e mi fermo sulla destra quando vedo il locale dove ho deciso di andare.

Tiro sul il cavalletto, scendo e mi tolgo il casco. Dopo qualche minuto lei arriva, mette la freccia e si avvicina a me, poi scende dalla macchina senza nemmeno spegnere il motore e si avvicina con un'espressione rabbiosa in viso.

"Ma ti sei bevuto il cervello?" Si è mica arrabbiata perché l'ho lasciata indietro?

"Volevi che ti aspettassi?"

"Ma ti sembra quello il modo di guidare? Potevi romperti l'osso del collo con quel dannato sorpasso!" È furiosa.

"Chloe datti una calmata, so quello che faccio." Adesso mi sto innervosendo anch'io.

"No che non mi calmo, guidi come un incosciente!"

"Nemmeno mio padre mi ha mai urlato in questo modo per come guido, o mi dai una spiegazione per tutto questo o è meglio se la smetti immediatamente." Non sto urlando, ma non ho intenzione di farmi trattare in questo modo da una ragazza che ho appena conosciuto.

Le mie parole devono averla colpita, perché vedo un repentino cambio di espressione sul suo viso. "Hai ragione Harry, è solo che... mi sono spaventata. Non succederà più." La guardo tornare verso la sua auto, spegne il motore poi scende e mi raggiunge.

Non dico niente, nemmeno lei lo fa. Forse non è il momento adatto per approfondire quanto è appena successo, ma prima o poi mi dovrà una spiegazione.

Vengo spesso in questo locale, e anche se stasera non è molto affollato, ho comunque prenotato per precauzione. Entriamo e noto già Dylan seduto al tavolo che alza la mano per farsi notare. Lo saluto con un gesto e mi avvicino controllando che Chloe sia vicino a me, ma dopo qualche passo mi accorgo che è rimasta indietro con gli occhi puntati su Dylan. Torno sui miei passi e la prendo per mano per attirare la sua attenzione, ed è esattamente quello che ottengo.

I suoi occhi sono su di me, come se non mi avesse ancora visto stasera, e il suo sguardo è un misto tra timore e stupore. Le sorrido per tranquillizzarla. Deve aver avuto qualche brutta esperienza con la moto, altrimenti non mi spiego la sua reazione.

Si lascia guidare fino al tavolo mentre la sento stringere forte la mia mano che lascia a fatica quando ci sediamo, ma non mi sento di fare una battuta su questo, l'espressione che ha sul viso non me lo permette. Chloe saluta a malapena Dylan che noto esserci rimasto un po' male. L'avevo convinto che lei sarebbe stata contenta di vederlo, ma devo essermi perso qualcosa, altrimenti non mi spiego il comportamento di miss acidità.

Dopo qualche chiacchiera stupida, inizio a parlare dell'incontro di domani. È ovviamente una scusa, non m'interessa affatto del signor Hernandez o di qualsiasi altra cosa riguardi il lavoro in questo momento, ma mi serviva un motivo quantomeno plausibile per vederla. Se le avessi chiesto semplicemente di uscire avrebbe capito che lei mi piace, perché è ormai evidente che mi piace, l'ha capito anche Zayn quando l'altra sera ne abbiamo parlato. Anche Louis ha detto lo stesso, e non ho fatto che pensare a lei in questi giorni.

Chloe non si fa mettere i piedi in testa, e non perde la bava dalla bocca quando mi guarda. Probabilmente mi detesta o fa solo finta di farlo, ma non m'importa. Voglio scoprire se davvero ha qualche tipo di interesse per il mio amico seduto a questo tavolo con noi.

È per questo che ho invitato anche Dylan stasera. Primo, per rendere più credibile questo pseudo incontro di lavoro. Ridicolo pensare che lo sia, ma lei sembra crederci, oppure finge di farlo, comunque l'importante è che sia qui.

Secondo, voglio accertarmi che a Chloe non interessi Dylan, perché è più che evidente che a lui piaccia lei.

C'è un'atmosfera strana, però, a questo tavolo. Chloe non parla praticamente più, e non smette di fissare Dylan, quasi senza sbattere le palpebre. È come incantata o ipnotizzata, sono certo che lui deve avere qualche effetto su di lei, e resto in silenzio ad osservare la scena per un po', ma poi voglio forzare un po' di più la mano.

"Vado a prendere qualcosa da bere." Chloe non mi degna di uno sguardo. Mi alzo e vado verso il bancone del bar per lasciarli soli. Forse, senza la mia presenza, uno dei due si deciderà ad agire. "Una birra" chiedo al barista per poi tornare con lo sguardo su loro due.

La scena è sempre la stessa. Dylan parla e lei ascolta, le poche volte che risponde sono quasi dei monosillabi. È sempre rigida nella sua posizione, non si è praticamente mai mossa da quando si è seduta. Non ho ancora capito se lui la metta a disagio o se c'è qualcosa che io non riesco a cogliere, fatto sta che d'un tratto la vedo alzarsi e dire qualcosa al mio amico, lui annuisce abbassando poi lo sguardo sul cellulare mentre lei si allontana.

Seguo Chloe con lo sguardo e la vedo dirigersi all'esterno del locale. Aspetto un minuto, forse due, ma lei non rientra. Prendo la mia bottiglietta e mi avvicino a Dylan per capire cosa sia successo.

"Dov'è andata?" Lui alza la testa di scatto, credo di averlo colto di sorpresa.

"In bagno." Mi guarda come se gli avessi chiesto una cosa decisamente ovvia.

"Da quando hanno messo il bagno fuori?" E adesso mi guarda come se mi fosse spuntato un terzo occhio proprio in mezzo alla faccia.

"Fuori?"

"Sì, è uscita, l'ho vista io." Senza aggiungere altro, mi dirigo verso la porta che dà sull'esterno e il mio amico si alza seguendomi.

Una volta fuori ci guardiamo intorno, ma non riesco a vederla da nessuna parte, poi, vedo accendersi i fari di una macchina, la sua macchina, e lentamente parte, immettendosi in strada. Chloe se ne sta andando senza dire niente a nessuno e non riesco ad ignorare il prurito che mi è appena venuto alle mani.

Boom! Un colpo ben assestato sulla nuca del mio amico che è rimasto in piedi accanto a me.

"Coglione! Cosa diavolo le hai detto per farla scappare?" Lui si massaggia il retro del collo con un'espressione dolorante.

"Ma cosa vuoi che le abbia detto? Le ho chiesto un po' di lei, poi le ho domandato se fosse fidanzata e lei non ha risposto, ma si è alzata per andare in bagno."

"Non ti ho insegnato proprio niente in questi anni? Non chiedere mai di un fidanzato o di un ex al primo appuntamento."

"E c'era bisogno di schiaffeggiarmi?" Lo guardo e alla fine rido, perché la sua espressione è ridicola. Sembra un bambino. "Perché stai ridendo adesso?"

"Niente... lascia stare." Rientriamo e torniamo a sederci al tavolo.

Finiamo la nostra serata chiacchierando e finendo la nostra birra, ma c'è ancora la stessa domanda che continua a girarmi per la testa.

Perché è scappata senza dire niente?

Ero assolutamente convinto che tra loro sarebbe successo qualcosa stasera, ma non mi aspettavo di certo questa reazione da parte sua. Avevo programmato una serata totalmente diversa e si è rivelata un completo disastro su tutti i fronti.

Quella ragazza mi farà impazzire prima o poi, me lo sento, ma c'è qualcosa in lei, nel suo modo di agire, che attira la mia attenzione più di quanto mi sarei aspettato. La prima sera in cui l'ho incontrata in metro, pensavo solo a divertirmi e non avrei creduto che l'avrei rivista, ma sono felice che mio padre abbia insistito perché partecipassi alla serata di beneficienza altrimenti non avrei potuto vederla con quel vestito addosso.

Sembra sempre infastidita da tutto, ma non è quello che dice ad avermi colpito. È il modo in cui lo dice, come se cercasse continuamente di difendersi prima ancora di venire attaccata ed è un atteggiamento che riconosco al volo, perché mi comporto allo stesso modo.

Alla fine, io e Dylan ci salutiamo. Risalgo in moto e ripenso ad un paio d'ore fa e alla paura che le ho letto negli occhi, poi mi infilo il casco con l'intenzione di tornare a casa, ma per qualche strano motivo, mi ritrovo sotto l'appartamento di Chloe. Mi fermo, spengo il motore e prendo il cellulare.

Ehi... tutto ok?

Le ho lasciato del tempo di proposito, volevo che si tranquillizzasse, ma ora ho bisogno di sapere se sta bene.

Aspetto un paio di minuti, e della sua risposta non c'è traccia. Spero davvero che stia bene e che non le sia successo niente.

Chloe rispondi

Fisso il cellulare come un'idiota, e quel cursore che continua a lampeggiare sul display mi sta facendo innervosire. Perché non risponde?

E se provassi con gentilezza?

Per favore

Non è da me usare queste maniere, ma ho veramente bisogno di sapere che sta bene. Lascerò passare un minuto, poi me ne vado e al diavolo anche lei.

Due minuti, magari non si è accorta del messaggio.

Tre minuti, forse...

Sto bene Harry

Scusa se sono andata via così, 
non mi sono sentita bene

Un sorriso spontaneo nasce sulle mie labbra non appena arriva il suo messaggio, e dopo aver letto le sue parole, sento la necessità di far tornare miss acidità.

Wow! Mi hai chiesto scusa
Devo pensare che sai anche
essere gentile?

Certo che so essere gentile
Non so se potrei dire lo stesso di te

Ora la riconosco, e sentendomi più tranquillo decido che posso tornare a casa.

Bentornata miss acidità
Ci vediamo domani
Buonanotte Chloe

Harry?

Resto sorpreso dal suo messaggio, perché quando ho visto che stava scrivendo ho pensato che mi stesse dando a sua volta la buonanotte.

Dimmi

Posso chiederti un favore?

In un attimo ha catturato tutta la mia attenzione.

Solo se non comprende 
prestarti dei soldi

Voglio provocarla di nuovo, alla fine mi piacciono questi battibecchi con lei.

Puoi avvisarmi quando 
sei arrivato a casa?

Aggrotto le sopracciglia alla sua strana richiesta. Perché mai dovrebbe importarle se io sono a casa o no? Questa paura della moto deve essere davvero grave per farla preoccupare per me.

D'accordo

Grazie Harry

Metto di nuovo in tasca il cellulare, poi metto in moto e, dopo aver infilato il casco, riparto velocemente. Il traffico è praticamente inesistente e sono a casa in poco più di dieci minuti.

Casa di mio padre, ovviamente. Da me non c'è il garage, non saprei dove parcheggiare la moto e, cosa ancora più importante, il frigo è vuoto. Devo decidermi ad andare a fare un po' di spesa.

Sistemo la moto sul cavalletto, sistemo i caschi, poi mi dirigo in casa che a quest'ora è silenziosa. Accendo la luce della cucina e prendo una bottiglietta d'acqua dal frigo, poi, mentre vado in camera mia, prendo il telefono dalla tasca e apro la conversazione con Chloe, e noto che è già online.

Sono a casa
Vai a dormire adesso

La sua risposta è pressoché immediata.

Grazie Harry

Buonanotte

Blocco il cellulare e lo metto a caricare.

Poi mi metto a letto e mi stupisco del fatto che riesco a pensare unicamente a lei.

________________________________________________________________________________________________________________________________

SPAZIO ME

Dunque dunque...
La serata è stata decisamente movimentata. Harry è spiazzato dal comportamento di Chloe e,
forse, anche un po' preoccupato.
Ha organizzato questa serata, ma non ha ottenuto le risposte che sperava.

Nel prossimo capitolo, scopriremo qualcos'altro sul passato di Chloe 
e vedremo come andrà la"incontro con il cliente spagnolo.

Chloe, Harry, Dylan tutti insieme nella stessa stanza e...

Eeeee niente, buona lettura.

 
   
 
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