3° Capitolo
Il
Rubino Stellato
Mio
adorato pubblico,
Il
vostro amato ladro fantasma ritornerà ad incantarvi! Ruberò il
Rubino Stellato al Tokyo Metropolitan Art Museum il sedici novembre
alle ore 21.00.
Ladro
Kid
Gli
schermi giganti sui
palazzi, i giornali, le riviste erano tempestati dalle immagini del
fantastico mago criminale. Le ragazze si riunivano a sfogliare le
riviste ridacchiando e folti gruppi erano fermi ad ascoltare i
telegiornali. Quella mattina la città di Tokyo si era svegliata con
la più grande novità dell'anno: dopo lo spettacolo conclusivo e la
restituzione dell'ultima gemma rubata, avevano pensato di non
rivedere mai più il ladro dalle vesti candide.
Nel quartier generale
della polizia, alcuni agenti avevano accerchiato la scrivania
dell'ispettore Nakamori.
<< Ha visto?! >>.
<< E adesso lei cosa
farà? >>.
<< Sarà contento
vero? >>.
L'uomo cercava di mostrare
il fastidio di sempre per il ladro ed evitava di rispondere alle
domande sul futuro incarico. Il capitano della polizia fece il suo
ingresso nell'ampia stanza e l'ispettore balzò in piedi, rispettoso.
<< Capitano Kouki!
>>.
Si levò il cappello. <<
Ispettore Nakamori, sono felice di vederla in salute. Ho avuto il
piacere di vedere uno degli spettacoli di sua figlia... Le assomiglia
>>.
<< La comunicazione
diceva che voleva parlarmi >>.
<< Esatto >>,
un'occhiataccia fece intendere agli agenti di sparire e restarono
soli. << Come avrà visto Ladro Kid è ritornato. Lei non
l'ha
mai catturato in vent'anni però ha sempre recuperato la refurtiva e
ci ha permesso di smantellare una pericolosa organizzazione
criminale. Dopo aver interloquito con le alte sfere abbiamo deciso di
assegnarle ancora una volta il caso di Kid >>.
Il capitano smise di
parlare e attese la reazione felice dell'ispettore. Con enorme
stupore, l'uomo fece un inchino e scosse la testa.
<< Mi dispiace,
rifiutò l'onore di questo incarico >>.
La frase lasciò a bocca
aperto i colleghi e i sottoposti. Il capitano Kouki non era facile da
stupire e per poco il cappello non cadde a terra.
<< Rifiuta
l'incarico? >>.
<< Sì >>.
<< Be', se le
dicessi che non mi ha sorpreso le direi una bugia. Posso chiederle le
motivazioni di questa decisione? >>.
L'ispettore avrebbe voluto
dire che non poteva ferire sua figlia ma non poteva. <<
Per me
il caso Kid si è concluso l'anno scorso. Credo sia ora di passarlo a
una mente più giovane >>.
Il capitano si rimise il
cappello e sospirò. Gli occhi del sottoposto esprimevano tutta la
loro convinzione.
<< Credo di non
poter far niente per convincerla del contrario, ispettore Nakamori.
Cercherò un'altra persona da assegnare a Ladro Kid >>
<< Capitano, forse
non sono nella posizione di fare una richiesta del genere, dopo un
rifiuto di tale portata ma... vorrei far parte della squadra d'azione
>>.
Ecco il piano di Nakamori:
avrebbe operato da talpa senza farlo sapere a Kaito, che non avrebbe
mai accettato di esporlo ad un rischio tanto grande. Non poteva
permettere a quel ragazzo di finire in prigione e vedere il cuore di
Aoko spezzato.
L'uomo ci pensò un
attimo.
<< Va bene. Sono
certa che il nuovo ispettore avrà bisogno di un aiuto esperto come
il suo >>.
<< La ringrazio
infinitamente >>, un altro inchino.
Quando il capitano se ne
fu andato, i colleghi non poterono fare a meno di porgli domande sul
rifiuto, lui non rispose e fece finta di avere molte pratiche da
sbrigare. Guardò la foto di Aoko posta sulla scrivania.
Lo faccio per te,
figliola.
<<
Aoko! Aoko! >>.
Keiko la fermò nei
corridoi e prese fiato per la corsa. Le sventolò un giornale in
faccia.
<< Hai letto?! >>.
Aoko fece finta di
guardare le pagine. << Ah, di Ladro Kid? >>.
<< Non è
incredibile? Voglio andare al museo la sera del furto, dicono che ci
sarà il pienone! >>. La mancata reazione di rabbia
dell'amica
la fece diventare perplessa. << Sembra quasi che non ti
interessi >>.
La ragazza trasalii e la
gola divenne secca. Non ci aveva pensato che la gente si sarebbe
aspettata le solite reazioni. Ma come avrebbe fatto ora che stava con
Kaito?
<< Ehi Kaito! >>.
Come se fosse apparso dal
nulla, le cinse la vita con le braccia e notò la rivista che teneva
in mano.
<< Ci vieni al
museo? >>, gli domandò Keiko.
<< Tu ci vai? >>,
Kaito girò la domanda alla fidanzata.
<< Certo che ci
viene! Non vedrà l'ora di vedere catturato il ladro >>,
rise
la ragazza dai capelli biondi.
<< Be'... sì! >>,
esordì Aoko, fingendo fastidio. << Figurati se un
esibizionista di quel calibro poteva resistere dietro le quinte tanto
a lungo! >>.
Sentì la risatina di
Kaito nell'orecchio e Keiko parve finalmente soddisfatta. Aoko si
rese conto di dover recitare una parte, esattamente come il
fidanzato, ormai faceva parte anche lei di quella recita.
Una volta rimasti soli,
Kaito si lasciò andare a una lunga risata e Aoko gli tirò una
gomitata tra le costole. Lui tossicchiò e lei mise un finto broncio
<< Eri così buffa!
>>.
<< Non stavo
recitando, sei davvero un esibizionista! >>.
Nascosti da occhi
indiscreti, le diede un bacio in fronte. << Mi dispiace
>>.
<< Per cosa? >>.
<< Per costringerti
a mentire alla tua migliore amica >>.
Aoko gli restituì un
bacio sulle labbra. << Non importa. Questa storia finirà
tra
non molto >>.
<< Dovresti andarci
al museo, davvero >>, disse Kaito.
<< Dici sul serio?
>>.
<< Se non ci vai,
Keiko potrebbe sospettare e non mi sembra il caso. Forse è meglio
che porti con te anche Akako >>.
Aoko annuì. <<
Glielo chiederò. Dovremo comunque dirle quello che sta succedendo
>>.
Kaito ci aveva pensato a
lungo, non era sicuro di volerle rivelare quello che stava accadendo.
Sapeva troppo bene quante cose sciocche si possono fare per amore e
temeva che potesse usare la magia in modo improprio. Ma ora che aveva
rilasciato l'annuncio, la strega avrebbe preteso delle spiegazioni.
Quel momento arrivò
durante la pausa pranzo. Quando Akako passava per l'ateneo, era
circondata da numerosi ragazzi che le chiedevano il numero o il
contatto email e non riusciva mai a liberarsene.
Intercettò Aoko
all'uscita della lezione e la trascinò sul tetto, sbarrando la porta
con la magia per non essere disturbate
<< Kaito è tornato
ad essere Ladro Kid? >>.
Gli occhi di Aoko si
fecero tristi e strinse i volumi di diritto tra le braccia.
<<
Sì, è stato costretto >>.
<< C'entra forse con
la visita dell'ultima volta? È
coinvolto anche Saguru? >>.
La giovane Nakamori poteva
avvertire l'ansia nelle parole dell'amica. << No! Saguru
non ha
fatto niente. È
solo che... >>.
<< Solo che? >>.
Akako era spazientita.
<< Kaito lo pensa,
anche se con me non vuole ammetterlo >>.
Akako scrutò bene il viso
della giovane. << E allora con chi l'ammette? Aoko?
>>.
<< Ricordi Miho? >>.
La strega mise un dito
sotto il mento e cercò di ricordare. << Miho... Miho...
Ah sì,
era una delle ragazze che abbiamo incontrato durante il liceo due
anni fa, al campo estivo >>.
<< Lei è Red Fox
>>, le confidò.
<< Ah ho capito >>,
Akako fece la sua risata stridula, un po' divertita. <<
Sei
gelosa! >>.
<< Non è vero! >>,
punta nel vivo, le guance di Aoko divennero rosse e distolse lo
sguardo. << Semplicemente si capiscono fra ladri
>>.
<< E cosa c'entra
Red Fox? >>.
Aoko riassunse brevemente
la situazione e, come previsto, Akako reagì male.
<< Non posso credere
che Kaito pensi sul serio che Saguru possa uccidere in modo tanto
brutale, più volte! >>.
<< Lo trovo assurdo
anch'io, sono dalla tua parte >>, concordò Aoko.
<< Chiarirò la cosa
con quel mago da strapazzo! >>.
<< Posso chiederti
di strapazzarlo dopo lo spettacolo e il furto? >>.
<< Lo faccio solo
perché sei tu! >>, disse stizzita Akako e liberò la porta
dalla fattura che aveva messo. Scese le scale inviperita e avrebbe
voluto dirne quattro a Kaito.
Non lo farebbe mai
Saguru, mai!
Poi scese lentamente le
scale per poi fermarsi del tutto, gli occhi lucidi.
<< Allora perché
non si confida più con me? >>.
Ricacciò indietro le
lacrime che avrebbero distrutto la sua magia e rimise la facciata di
strega fiera.
Conciliare
l'università
con le prove per gli spettacoli era difficile ma ora che doveva
progettare un furto il tempo era ridotto al minimo. Aoko aveva visto
quel tipo di concentrazione solo in occasione del furto dello Zaffiro
Speranza e ora che vivevano praticamente insieme lo viveva appieno.
Terminate le lezioni, si
chiudeva nella stanza segreta o passava un paio d'ore al bar di Jii.
Aoko si sentiva un po' esclusa però comprendeva che era necessario
per risolvere quel brutto problema, cercava di non opprimerlo con i
pensieri inutili.
Kaito sentiva la mancanza
della fidanzata. Una sera era seduto alla scrivania della vecchia
stanza per sistemare alcune carte da riporre nella cassaforte del
nascondiglio. Per sbaglio rovesciò una cornice e la raccolse da
terra, per fortuna il vetro non si era rotto. La ripose in un angolo
più sicuro e sorrise nel guardarla.
Era la foto che Chikage
gli aveva scattato di nascosto il giorno del diploma: entrambi
indossavano la toga nera, la pergamena in mano e si scambiavano un
bacio sotto un albero, per non essere visti dagli altri.
Kaito avvertì una
malinconia strana, come se fossero passati decenni da quella foto
invece che solo due anni. Si sentì improvvisamente più vecchio dei
suoi diciannove anni e sfiorò la foto.
Accumulò le carte in un
mucchio, le mise sotto braccio e girò il ritratto per scendere giù,
insieme ai pensieri pesanti.
L'ispettore
Nakamori entrò
nell'ufficio strisciando i piedi e tenendo un bicchiere di caffè in
bilico su un cartone di ciambelle. Aoko aveva dormito fuori casa e si
era dimenticata di lasciargli la colazione a causa delle troppe
preoccupazioni. Si era fermato alla prima caffetteria e aveva
comprato dosi massicce di caffeina e zuccheri.
Addentò la prima
ciambella e un sorso di caffè bollente. Alzò lo sguardo dalle carte
che stava leggendo e vide i colleghi imbambolati dietro le loro
scrivanie.
<< Uh? Che gli
prende? >>.
Lo sguardo corse fino alla
porta e vide il capitano in compagnia di una bellissima e giovane
donna. Quest'ultima camminò tra le scrivanie con un passo elegante e
perfettamente in bilico sui tacchi neri. I capelli erano di un caldo
color miele stretti in una coda, gli occhi due smeraldi verdi e aveva
una pelle perfetta. Indossava un completo blu e una camicetta bianca
che le donava moltissimo.
L'uomo restò di sasso
quando si fermò di fronte alla sua scrivania.
<< Lei è
l'ispettore Nakamori? >>.
Il resto degli uomini
nella stanza lo guardavano malissimo, invidiosi delle attenzioni
della donna.
<< Ehm sì >>,
balbettò lui.
Allungò la mano, unghie
dipinte di rosa pallido e french bianca. << Mi chiamo
Kawano
Natsumi, l'ispettrice incaricata di catturare Ladro Kid
>>.
Se la bellezza della donna
aveva abbagliato i colleghi, la notizia che fosse lei la prescelta
per mettere in gabbia il ladro li investì di stupore.
<< La signorina
Kawano è stata la prima della sua classe in accademia >>,
intervenne il capitano Kouki. << Ha solo trentadue anni
ma
possiede una grande esperienza ed è una mente giovane, proprio come
aveva detto >>.
<< Sono felice di
collaborare con lei >>, sorrise la donna.
<< Spero che
ricevere ordini da una donna, molto più giovane di lei tra l'altro,
non crei alcun problema >>.
<< Assolutamente no
>>, disse l'ispettore.
<< L'avverto che io
ho un approccio molto diverso dal suo. Ha fatto un grande lavoro
negli ultimi vent'anni e le faccio i miei complimenti per aver
smembrato quella banda criminale. Però ritengo che Kid abbia bisogno
di un approccio più di polso >>.
Nakamori capì che era
angelica solo di aspetto e che sotto era molto dura. Era una dei
tanti che prendeva sotto gamba Kid e non aveva idea con chi aveva a
che fare. L'avrebbe scoperto da sola.
<< Eseguirò ogni
ordine che lei mi darà >>.
<< Vedo che ci
capiamo >>, ribatté lei, un mezzo sorriso poco amichevole
che
tramutò in gentile non appena si voltò verso il capitano.
<< La lascio in
questo dipartimento, oggi inizierete a stilare il piano per
catturarlo. Buona fortuna, ispettrice Kawano >>.
Il capitano si congedò e
Natsumi si rivolse alla nuova squadra.
<< Si inizia, a
lavoro! >>.
<<
Una donna? >>.
Kaito mangiava la zuppa servita da Aoko, stancamente.
<< Non sembra molto
morbida >>.
Il ragazzo ridacchiò. <<
Un'altra montata inesperta? >>.
<< Forse, vedremo
come si comporterà >>, rispose, bevendo la birra.
Aoko si sedette a tavolo.
<< Non parliamo di lavoro mentre mangiamo. Almeno durante
pasti
potremo dialogare d'altro >>.
Il fidanzato avvertì un
tono stizzito e quando rimasero soli si offrì di aiutarla a lavare i
piatti.
<< Non devi
ripassare? >>.
<< Preferisco stare
un po' con te >>.
Lavarono i primi tre
piatti in silenzio e poi Kaito decise di parlarle.
<< Mi dispiace se ti
trascuro >>.
<< Non lo fai >>.
<< Invece sì >>,
posò lo straccio con cui stava asciugando le stoviglie.
<<
Dopo lo spettacolo ci prenderemo una serata per noi >>.
<< Davvero? >>,
gli occhi di lei si illuminarono.
<< Promesso >>.
Aoko posò il viso contro
il petto di Kaito e sentì battere il suo cuore.
<< Io mi fido di te
>>.
<< Non potrei
desiderare di meglio in questo frangente >>.
Finirono di lavare i
piatti e ritornarono a villa Kuroba. Aoko si addormentò subito e
Kaito rimase per un po' a fissare il soffitto e volse lo sguardo alla
figura esile sotto le coperte e gli venne spontaneo un sorriso. Le
diede una leggera carezza tra i capelli e finalmente si addormentò.
La
sera del furto il museo
era gremito di persone in attesa di entrare, alcuni erano lì già da
ore sfidando il freddo.
Aoko era arrivata insieme
a Keiko e Akako da qualche minuto e tremava. Nonostante si fosse
messa pesanti calze nere e un vestito a maniche lunghe grigio con
stivali alti fino al ginocchio stava congelando, l'autunno stava
diventando più rigido.
<< Uffa quando
aprono? >>, brontolò Keiko.
<< Tra dieci minuti
>>, rispose Akako, guardando l'orologio che aveva al
polso.
<< C'è una grande
folla, speriamo di riuscire ad entrare! >>.
Aoko era preoccupata: non
dubitava delle capacità di Kaito ma la nuova ispettrice la
impensieriva. Akako percepì il suo animo grazie ai poteri di strega
e le mise una mano sul braccio, cercando di confortarla.
Il Rubino Stellato era una
gemma preziosa, chiamata così perché ricordava la forma di una
stella. Era di proprietà del museo, venduta da un geologo molti anni
prima con la promessa di esporla regolarmente al pubblico.
L'ispettrice Kawano era
nella stanza dei monitor dove le telecamere riprendevano tutto il
museo. Aveva preteso di controllare le facce, personalmente, di ogni
agente, ispettore Nakamori compreso. C'era un agente sotto ogni
telecamera per evitare che potesse manometterle e tutte le uscite e
le finestre erano coperte.
La teca del Rubino
Stellato era collegata a un generatore autonomo e non all'impianto
del museo, se avesse provato a toccarlo avrebbe preso la scossa.
Nakamori stava pensando a come aiutare Kaito, in caso di bisogno,
anche se non dubitava della furbizia del ragazzo.
Alle venti e trenta
l'entusiasmo era alle stelle. Keiko era l'unico del gruppetto a non
essere a conoscenza della vera identità di Kaito e vedeva un certo
nervosismo negli occhi di Aoko. Anche se cercava di dissimulare,
l'amica si era accorta dei toni un po' forzati delle sue uscite
rabbiose nei confronti del ladro. Aveva un velo di tristezza negli
occhi azzurri e ogni tanto scrutava la folla come se cercasse
qualcuno.
Kaito,
anche se aveva riso
della nuova ispettrice, aveva fatto delle ricerche per conoscere
meglio il nemico. Quella bella donna non era da prendere
assolutamente sotto gamba.
Voleva conoscere i suoi
modi d'agire e decise di non esporsi troppo. Si era mascherato da fan
di Ladro Kid e Jii da tranquillo nonno. Entrare come Kid era troppo
pericoloso e l'ultima cosa che voleva era essere arrestato proprio
davanti agli occhi di Aoko e dell'ispettore Nakamori. Essere preso,
stavolta, non significa solo distruggere la sua vita ma anche quella
di altre due persone, le conseguenze sarebbero state incalcolabili.
L'ispettrice Kawano teneva
la ricetrasmittente alla bocca per dare ordini e guardava gli
schermi.
Lui è qui, pensò.
<< Voglio che gli
agenti sotto copertura si infiltrino tra la gente >>,
ordinò e
alcune persone in borghese lasciarono la stanza.
Nakamori drizzò le
orecchie e decise che Kaito doveva saperlo. Con la scusa di portare
un messaggio a un agente tra il pubblico, si avvicinò a lui con il
fare più sospetto che potesse avere. Kaito notò l'ispettore
camminare tra la folla e lo vide passare di fianco a una persona.
Come mago riusciva a notare anche i gesti più veloci ed era sicuro
che gli avesse passato un bigliettino.
Ci sono agenti sotto
copertura.
<< Jii, tieni gli
occhi aperti >>.
<< Ricevuto
signorino >>.
Il direttore del museo,
Hiroya Higa, era un quarantenne padre di famiglia e quel lavoro gli
permetteva di avere una bella casa e tre figli. La lettera di Ladro
Kid l'aveva messo nel panico, non avrebbe mai pensato di finire
vittima dei suoi furti.
Kawano si avvicinò
all'uomo per rassicurarlo che tutto sarebbe andato bene. Higa guardò
l'orologio, asciugando il sudore con un fazzoletto ricamato, molto
preoccupato.
<< Lo spero,
signorina. Questa pietra preziosa è il fiore all'occhiello del mio
amato museo >>.
<< Me ne rendo
conto, signor Higa. Non si preoccupi: la carriera di quel ladruncolo
ricomincia e finisce stasera >>, disse molto convinta di
sé.
Kaito, che era a meno di
due metri di distanza dall'ispettrice, gli venne spontaneo sorridere
di tanta sicurezza. La teca non poteva essere toccata e avrebbe
sfruttato la preoccupazione del direttore per ottenerla.
<< Mancano cinque
minuti ragazze! >>, esclamò Keiko, entusiasta.
Si erano guadagnate i
posti in seconda fila e Aoko stringeva i pugni, sempre più in ansia.
Keiko non poté non notarlo e guardò l'amica con uno sguardo
pensieroso e preoccupato.
<< Due minuti >>,
comunicò l'ispettrice agli agenti.
Kaito era in quarta fila,
la mano in tasca per far cadere due bombolette fumogene e Jii era
nell'ultima, pronto a fare lo stesso.
<< Un minuto >>,
disse Nakamori, non distogliendo gli occhi dallo schermo.
La folla iniziò il
countdown e non appena ebbero pronunciato lo zero la sala si riempì
di fumo bianco e in pochi secondi nessuno vide più niente. La gente
cominciò a tossire e l'ispettrice Kawano asciugò gli occhi
lacrimanti.
Quando il fumo si fu
diradato, pian piano riacquistarono la vista. Aoko cercava Kaito tra
la folla come se fosse istintivo, cosa che non sfuggì a Keiko.
Poi un grido di giubilo e
lui era lì, il ladro fantasma acclamato era in piedi sulla teca del
Rubino Stellato, il rubino rosso nella mano sinistra.
<< Kid, Kid, Kid!
>>.
Aoko non staccava gli
occhi dal ladro vestito di bianco. L'aveva visto rubare molte altre
volte però era la prima volta da quando era a conoscenza della sua
vera identità. Guardò le ragazze con gli occhi illuminati davanti a
quel sorriso sfrontato che riservava solo ed esclusivamente a lei.
Mio.
L'ispettrice
Kawano
strinse i denti e gli occhi divennero una fessura per la rabbia.
<< Agenti in
borghese, arrestatelo! Deve aver disattivato la teca in qualche modo!
>>.
Sei agenti si lanciarono
dalla folla e Kid fece un salto molto agile. Gli uomini sfiorarono la
teca e presero la scossa, cadendo a terra completamente fuori gioco.
Kid ricadde sul vetro e
non gli successe niente, merito delle scarpe con la suola di gomma.
<< Mio adoratissimo
pubblico! >>, allargò le braccia. << Sono
molto felice
di vedervi qui, mi siete mancati moltissimo! >>, fece
l'occhiolino e diverse ragazze strillarono, ammaliate.
<< Sbruffone >>,
sussurrò sottovoce Aoko, scuotendo la testa e con una punta di
gelosia.
<< Oggi ho rubato il
Rubino Stellato ma non si preoccupi, signor Higa >>,
voltò il
capo verso l'uomo che aveva l'aria di uno a cui stava per
sopraggiungere un infarto. << Le ho lasciato una copia
perfetta
>>, un altro sorriso. Poi guardò ancora la folla in
estasi. <<
Alla prossima, miei cari spettatori! >>.
Le lampade aumentarono la
luminosità e quei pochi secondi senza vedere furono sufficienti a
far sparire il ladro. Il direttore corse alla teca, sbloccò il
sistema elettrico con un codice e visionò controluce il rubino.
<< Ma... >>,
balbettò, sudando ancora di più.
L'ispettrice sfiorava la
pistola, completamente furiosa.
<< Non è un falso!
>>, urlò il direttore. << Ladro Kid ci ha
preso in giro!
>>.
La donna corrugò la
fronte e capì un secondo dopo. << La rimetta dov'era!
>>,
prese la ricetrasmittente e urlò altri ordini. << Piano
B! >>.
Il signor Higa non fu
altrettanto veloce ad afferrare il piano di Kid perché una carta
passò veloce sulla mano e si conficcò nel muro dietro di lui. Il
rubino volò oltre la folla e fu agguantato da Kid, era sempre stato
dietro la folla.
Aveva sfruttato la
concentrazione delle persone sulla copia del gioiello ed ingannato
tutti: il vero rubino era nelle sue mani.
<< La ringrazio
direttore Higa! >>.
Stavolta l'uomo non resse
e si appoggiò alla teca per non cadere, sorretto da alcuni
assistenti.
<< Adesso! >>.
Con grande sorpresa di
Kid, le finestre iniziarono a chiudersi e l'ispettrice puntò la
pistola contro il ladro, togliendo la sicura e pronta a sparargli se
si fosse mosso.
Kaito si trovò in
difficoltà per una frazione di attimi e Jii impallidì: entro pochi
secondi sarebbe stato impossibile uscire. Ladro Kid ragionò in
pochissimo tempo e se fosse entrato nel condotto di aerazione sarebbe
sbucato sul tetto.
Doveva trovare un
diversivo per entrare nella grata a cinque metri da lui. Jii annuì e
dalla borsa a tracolla estrasse delle palline che sparse ai piedi
della folla.
Diversi Kid si gonfiarono
ai piedi della gente e l'ispettrice fu confusa, erano così simili
all'originale che temeva di colpire qualcuno tra il pubblico.
Poi i manichini
scoppiarono e del ladro fantasma nessuna traccia. La pistola tremò
nelle mani della donna, poi si ricompose e rise.
Ci siamo conosciuti,
caro Kid.
Kaito
sbucò sul tetto,
attivò l'aliante e solcò il cielo stellato. Comunicò a Jii di
essere in salvo e di lasciare il museo il prima possibile.
Chiacchiericci e brusii
nel museo non permettevano di sentirsi l'uno con l'altro.
<< Grandioso! >>,
esordì Keiko. << Kid non delude mai! >>.
<< Scusate ragazze
ma io devo andare! >>. Aoko voleva solo tornare a casa ed
abbracciare il fidanzato, ne aveva bisogno. Senza aggiungere altro
sparì tra la folla che fluiva verso l'uscita.
Keiko fece per rincorrerla
però Akako la fermò per il polso.
<< Vorrà stare con
il padre. Dopotutto nemmeno oggi hanno arrestato Kid >>.
La ragazza annuì
debolmente e aveva la sensazione che qualcosa non andasse nel
comportamento di Aoko.
L'ispettrice
ordinò una
riunione immediata e sgridò alcuni agenti che non avevano fatto bene
il loro lavoro.
<< Adesso andate a
stilare i rapporti e sperate che i superiori non decidano di
degradarvi! >>.
Nakamori era felice di
sapere che Kaito era al sicuro e tutto era andato per il meglio.
Stava sistemando le carte e la strumentazione quando l'ispettrice gli
si avvicinò.
<< Ha fatto un buon
lavoro Nakamori >>.
<< Anche lei. Quando
ho visto la pistola, ho capito cosa intendeva con più polso
>>.
<< Ladro Kid pensa
di aver vinto stasera ma la verità che volevo conoscere questo
straordinario mago >>, disse Kawano.
<< Che intende dire?
>>.
<< Che volevo che
fuggisse. Avevo bisogno di un faccia a faccia ed ora so come trattare
con tale feccia >>, fece una risatina spaventosa e lasciò
la
stanza.
L'ispettore riprese il suo
lavoro, ansioso. Se era solo un decimo di quello che aveva in mente,
cosa avrebbe fatto la volta successiva?
Aoko
girò la chiave ed
entrò in casa, togliendosi frettolosamente le scarpe e salendo le
scale velocissima, quasi inciampando.
<< Kaito! >>.
Aprì la porta,
sbattendola contro la parete, il respiro pesante. La camera era vuota
e non era stato girato il ritratto di Toichi. La ragazza cominciò ad
andare nel panico finché non vide la figura del ladro atterrare sul
balcone. Aoko fece scorrere la portafinestra e si gettò tra le
braccia del ladro.
<< Amore! >>,
esclamò, strofinando il viso contro la giaccia bianca.
<< Aoko >>,
sussurrò, spostandole i capelli per guardarle il viso. <<
Sto
bene >>.
<< Ho avuto tanta
paura! >>, singhiozzò e Kaito le asciugò le lacrime con i
guanti candidi.
<< Sono qui, vivo e
vegeto. L'ispettrice non faceva sul serio >>.
<< Eh? >>.
Aoko smise di piangere.
<< Era tutta una
farsa, voleva testare le mie capacità. Sapeva che sarei fuggito
>>.
La fidanzata fece un paio
di passi indietro, sentendosi sciocca per non averlo capito. Kaito
rientrò nella vecchia camera da letto e si levò il cappello e
monocolo. Estrasse il Rubino Stellato dalla tasca, l'avrebbe messo in
cassaforte e rispedito la mattina seguente.
<< È
bellissimo >>, disse Aoko, ammirandolo.
<< Mai quanto te >>,
ribatté lui.
La ragazza non poté fare
a meno di ridere e Kaito rise con lei.
<< Frase
scontatissima però è la verità >>.
Aoko strinse la mano del
ragazzo e lo baciò, in breve si trasformò in un bacio molto
passionale e Aoko si ritrovò stesa sul letto a una piazza e mezza.
Anche se aveva capito
benissimo le vere intenzioni di quella donna, doveva ammettere che
gli faceva molta più paura di quanto avesse mai fatto Nakamori in
precedenza. Il terrore di non rivedere più quegli occhi azzurri e
quel sorriso dolce l'aveva invaso quando le finestre si erano
sbarrate.
La giacca e la camicia
finirono sul pavimento insieme al vestito grigio di Aoko. Voleva
stringerla a sé e sentire che era ancora lì, insieme a lui e lo
sarebbe stata per sempre.
<< Ti amo Aoko >>,
le sussurrò in un orecchio, prima di riprendere a baciarle il collo.
<< Anch'io, per
sempre >>.
La
stanza era illuminata
solo dal monitor di uno schermo e una figura in ombra digitava sui
tasti e cliccava varie cartelle sul desktop. Ognuna portava un nome
differente e conteneva vari file, foto e video.
Le ultime due riportavano
un nome maschile e uno femminile. Cliccò sulla prima e la foto di
Ladro Kid apparve sullo schermo, in uno dei suoi migliori scatti di
qualche giornalista. L'altra cartella conteneva la foto di una ladra
vestita con una tuta rossa. La figura bevve un sorso da una tazza
fumante e sorrise, malvagio, ma poi chiuse le cartelle e ne aprì una
terza: una ragazzina giovane, capelli scalati biondi e occhiali
spessi.
<< Ecco il mio nuovo
passatempo... >>.
Angolo autrice!
Salve
lettori!
In questo capitolo abbiano
introdotto la nuova nemesi di Kid, l'ispettrice Kawano! Pubblicherò
il nuovo capitolo nel corso della prossima settimana :)
Ringrazio chi l'ha messo
tra le preferite e le seguite!
Relie Diadamat:
Ti
ringrazio ancora una volta per la tua bellissima recensione! Spero di
leggerne ancora, sono davvero belle! ;D
Alla prossima!