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Autore: Mizu Ryu    06/11/2017    0 recensioni
La storia inizia 18 anni dopo dalla storia precedente (I Custodi della Vita II-Over the Heaven), ma se anche è un sequel si può leggere come storia a sè.
Sono passati quasi vent'anni da quando Michael e Lucifer sono precipitati all'Inferno.
Un giorno, Gianluca incontrò un ragazzo con la stessa collana dell'amico; era quasi certo che fosse lui.
Il ragazzo si chiamava Mario però non sapeva che grazie a quella collana il suo destino cambierà...
Ecco a voi l'inizio del terzo ed ultimo arco narrativo de "I Custodi della Vita"
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano tutti a casa di Gianluca.
Ulysses aveva appena trovato una vecchia chitarra nel ripostiglio dell’amico, Bartolomeo e José erano sul divano, Simone era sul tavolo a giocare a carte e Gianluca era a cucinare.
In quella stanza c’era solo il silenzio, l’unica cosa che rompeva quel silenzio erano quelle poche note che uscivano dalla chitarra che l'uomo stava accordando.
«Ragazzi guardate. Vi ho fatto questi cupcake!» esclamò il proprietario della casa con un sacco di cupcake in mano.
«Non sapevo che suonavi.» disse Ulysses facendogli vedere lo strumento.
«Da piccolo la suonavo. – rispose Gianluca – Forza ora mangiate!» disse distribuendo i dolci.
«Come fai?» domandò Bartolomeo guardando il dolce.
«A fare cosa?» rispose l’altro.
«Come fai a cucinare in un momento come questo?» domandò a testa bassa l’amico.
Ad un tratto in quella stanza si riempì di tristezza e silenzio, pian piano ognuno guardò la porta della stanza da letto.
«Ormai sono ore che Roberto è là dentro a medicare Marco.» disse José.
«Evidentemente… Marco… non si sveglia, vero?» domandò Simone posando le carte.
«Se Roberto non riesce a curarlo, chi lo sa chi ci riesce…» sospirò Bartolomeo.
«Sono sicuro che Roberto ci riuscirà. -  disse fiducioso Ulysses – Non dobbiamo dubitare delle sue capacità, dopotutto lui è l’Arcangelo della medicina.»
Nella mente di tutti passarono diversi ricordi del fratello.
 
❝Quando l'Altissimo Signore Padre ci ha detto di inginocchiarci davanti all'uomo ed alla donna non era perché noi dovevamo servire loro due, ma bensì contemplare, proteggere e servire quello che è il grande miracolo della vita!❞
 
«Il miracolo della vita…» disse malinconico Gianluca.
Nella mente di tutti balenò quello che era successo ore prima…
 
«Siamo arrivati!» disse Gabriel ed i sei si fermarono al centro della stanza.
«Guardate!» esclamò Raphael indicando in alto e tutti guardarono in quella direzione.
Michael guardò verso il basso.
«È Marco!» esclamò Gabriel.
«È scomparso l’altro Michael!» disse Jaudiel.
«Vi ho finalmente rivisti… fratelli miei…» sorrise forzatamente l’Arcangelo e cadde al suolo.
Quando la nube si dissipò i sei iniziano a correre verso l’amico.
«Michael!» esclamarono.
«Resisti Michael!» disse Raphael vedendo il fratello svenuto.
«MICHAEL!» urlò disperato Gabriel.

                           
«Ragazzi.» disse Roberto uscendo dalla stanza.
Al suono di quella voce tutti si alzarono ed andarono incontro al dottore.
«Come sta?!» domandarono in contemporanea José e Bartolomeo.
«È in stato comatoso, venite…» disse il medico entrando per primo.
Si misero tutti intorno al letto.
«Sembra quasi che dorma…» disse Simone vedendo il lenzuolo far su e giù per via del respiro del fratello.
«Ulysses – disse Gianluca guardando l’amico che si trovava accanto – puoi suonare qualcosa per Marco? Sono certo che sentirà, può anche succedere che si svegli… perciò suona qualcosa di allegro.» disse Gianluca come se fosse un bambino.
Il rosso lo guardò sbalordito, come poteva chiedere una cosa simile in un momento come questo? Questa domanda non frullò solo nella mente dell’uomo, ma anche di tutti gli altri.
Gianluca guardò il fratello ed annuì.
«Capito.» rispose l’altro con un sorriso forzato.
Ulysses si girò verso il letto, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, picchettò tre volte sulla cassa armonica per darsi il tempo ed iniziò a suonare.
Era una melodia dolce ed aggraziata.
Gli altri cinque chiusero gli occhi e si tennero per mano, si stavano rilassando nonostante la tensione del momento.
 
❝Nella vita bisogna alzarsi ed andare avanti a testa alta, girarci intorno non serve a niente… nonostante le intemperie che la vita ci possa riservare noi dobbiamo rialzarci ed affrontarle!❞
 
“Mark spero proprio che tu possa sentire questa melodia… – pensò Gianluca – all’Inferno hai dato fondo a tutte le tue energie per sconfiggere Lucifer, no? Ora risvegliati, fai presto, perché qui ci sono i tuoi fratelli che ti attendono!” pensò Gianluca.
I sei si sentirono strani e quando riaprirono gli occhi si trovarono su un prato fiorito con la musica di Ulysses faceva da sottofondo.
«Dove sono?» domandò Simone.
«Guardate!» disse José indicando Marco sdraiato a guardare il cielo.
«Marco!» disse Gianluca avvicinandosi.
«Marco?» domandò Bartolmeo avvicinandosi insieme agli altri.
«C-Che cos’è questo posto?» domandò Ulysses.
«Sembra che siamo nella mente di Marco, in particolar modo nel suo sogno.» spiegò Roberto.
«Nel suo… sogno?» disse Simone e tutti si guardarono intorno.
«Chissà mai il motivo.» si domandò Ulysses.
«Stavo pensando a Marco ed all’improvviso…» sussurrò Simone.
«Sarà stata la melodia di Ulysses a farci pensare a lui.» disse Bartolomeo.
«Anche voi?!» domandò Gianluca.
«Che intendi?» domandò José.
«La melodia di Ulysses insieme ai nostri sentimenti per Marco ci ha fatto teletrasportare mentalmente qua.» spiegò Bartolomeo.
«Allora… qui cosa potremmo fare?» domandò ancora una volta José.
Nessuno sapeva dare una risposta e ritornarono a guardare Marco che riposava tranquillamente poiché non vedeva e né sentiva gli altri.
«Che aria fresca che c’è qua… - disse Marco respirando a pieni polmoni – già! – riprese alzandosi all'in piedi – Farò venire qui anche gli altri! – disse alzandosi – Luca! Roberto! Ragazzi, dove siete?» domandò il ragazzo girandosi intorno.
«Mark!» esclamò Gianluca mettendosi di fronte all’amico, anche gli altri cinque fecero lo stesso.
«Bartolomeo, Simone e Jose! Dove siete? Ulysses?!» chiamò Marco non vedendo nessuno.
Tutti rimasero impotenti di fronte a quella scena, il loro fratello non riusciva né a vederli né a sentirli.
«Oh no! Devo andare a lottare contro Lucifer, non sanno che Mario è la sua reincarnazione!» disse il ragazzo allarmandosi.
«Hai già sconfitto Lucifer.» disse José.
«Mark va tutto bene! Siamo pure usciti dall’Inferno!» esclamò preoccupato Gianluca.
«È vero, stiamo solo aspettando che ti risvegli.» intervenne anche Simone.
«Dove siete finiti tutti?» domandò Marco rattristendosi.
«Marco…» sussurrò flebilmente Roberto.
«Siamo tutti qua, Marco!» esclamò Bartolomeo.
Simone iniziò a cantare.
Tutti guardarono al ragazzo.
«Cosa stai facendo?» domandò Gianluca.
«Cosa?» domandò Marco guardando dalla parte di Simone.
La melodia suonata da Ulysses, insieme ai sentimenti di tutti ed al canto di Simone riuscì a raggiungere il cuore del fratello.
«Simone, sei qua?» domandò Marco cercando di capire da dove provenisse la voce.
«Il canto… lo raggiunge!» sussurrò Gianluca guardando la reazione del ragazzo.
Simone fece cenno agli amici di fare lo stesso, in un primo momento i cinque si guardarono, presero un respiro profondo ed iniziarono a cantare.
Tutti e sei stavano cantando col cuore per raggiungere quello dell’amico in coma.
«Cosa? Questi sono Luca, Roberto, Ulysses, Bartolomeo e José!» disse Marco riconoscendo tutte le voci.
Le voci diventarono tutt’ uno con la chitarra.
Quella era una melodia che avrebbe fatto risvegliare un Arcangelo.
I sei si sparsero formando un cerchio intorno all’amico e si presero per mano.
“Non ti preoccupare…” pensò José.
“Noi tutti siamo qui con te...” pensò Bartolomeo.
“Siamo insieme grazie a te, Marco…” pensò Simone.
“Anche se sei un ragazzo allegro, ma timido…” pensò Ulysses.
“Non ti smentisci mai nel tuo fare...” pensò Roberto.
“Senza di te non si può continuare ad essere il gruppo che eravamo prima.” pensò Gianluca.
“Ecco perché ti devi risvegliare!” pensarono tutti insieme.
Quel canto non arrivò solo al cuore di Marco, ma al cuore di tutti facendoli diventare tutt'uno.
Marco si guardò intorno, fece un respiro profondo ed iniziò anche lui ad intonare quella melodia.
 
I sei riaprirono gli occhi all’ultimo accordo di Ulysses.
Ci volle un po’ prima che riuscissero a mettere a fuoco il tutto e, appena lo fecero, videro Marco sorridente e seduto sul letto.
«Ragazzi, grazie…» sussurrò Marco.
Dagli occhi di tutti uscirono delle lacrime di gioia.
«Dopo aver fatto concedere a Lucifer una seconda possibilità pensavo che sarei morto, ma grazie a voi ed alla vostra canzone mi avete fatto sentire felice come mai prima d’ora. Il vostro canto ha fatto un miracolo.» disse sorridente il ragazzo.
«MARCO!» urlarono tutti buttandosi sul ragazzo.
Erano tutti felici, avevano di nuovo il loro adorato fratello.
Adesso potevano continuare a vivere insieme ed in armonia.
 
 
 
 
 ANGOLO AUTORE
 Buonasera ragazzi!!
Eccomi con l'ultimo capitolo di questa saga, come vi è sembrato? Vi è piaciuto? Vi è sembrato scontato? Vi è sembrato troppo melodrammatico?
Spero che non siano (almeno tutte) risposte negative xD
Ci vediamo domenica con l'EPILOGO!!!!!!

XOXOXO MIZU RYU

 
   
 
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