Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: dreamalittledreamofme    06/11/2017    0 recensioni
Ero lì davanti alla fermata della metro...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero lì davanti alla fermata della metro. Come ogni stupida mattina ero lì: davanti a quelle scalinate grigie che emanano un odore misto di sudore e cipolla,quella che di solito si trova nei carretti che vendono panini. Ero lì in mezzo a quel turbinio frenetico di persone che per un motivo o un altro hanno fretta, moltissima fretta e corrono, corrono a più non posso senza guardare dove vanno, senza apprezzare il viaggio che li sta portando ala meta, sempre se ce l'hanno una meta. Sì perchè, molte volte, mentre distribuisco quegli inutili volantini per una fantastica ceretta gratuita al centro benessere “save the queen”, mi sembra di essere travolta da una massa di persone inermi davanti alla loro vita, che corrono, si affaticano e imprecano senza sapere dove andare o senza sapere perchè ci stanno andando. Hanno gli occhi vuoti, tailleur firmati, o una valigetta 24 ore di pelle di coccodrillo e sembrano quasi fare una danza: si muovono in preda al delirio, come menadi in preda allo spirito dionisiaco. La differenza? Loro non sono inebriati da una fonte piacere,fisica o spirituale che sia, sono drogati, ossessionati dalla loro routine frenetica, e più hanno fretta più significa che la loro ossessione non ha un oggetto ben preciso ma è solo dettata dalla voglia di un'altra 24 ore di pelle di coccodrillo. Ma ritornando a noi: ero lì travolta dal caos dei corridori senza meta, quando ad un certo punto un ragazzo si avvicina e si siede accanto al cestino dell'immondizia, Sarà stato sulla trentina, bella presenza, occhi chiari e lunghi capelli biondi raccolti in una cipolla raffazzonata, per nulla curata, Aveva con se un cane, un meticcio; era legato ad un guinzaglio rosso ma si vedeva che quel guinzaglio esisteva per pura convenzione sociale perchè gli occhi della bestiolina erano come due scaglie di granito attratte da un magnete, fissi puntate verso il ragazzo, si vedeva che lo avrebbe seguito ovunque e che ogni suo passo aveva una meta ben precisa: gli occhi del suo padrone. Il ragazzo sorrideva, sorrideva a chiunque nonostante possedesse solo il cane e uno zaino di forse quinta o sesta mano. Era un senza tetto e stava cercando un posto comodo per riposarsi e dunque la sua casa delle 10.30 di lunedi 10 agosto era il cestino davanti alla fermata della metro di ottaviano a roma. Era simpatico, nonostante non ci rivolgemmo la parola sono sicura di poter affermare che fosse simpatico: sorrideva, mi mandava occhiate che erano chiari commenti sui corridori senza meta, commenti che condividevo appieno, nonostante non uscissero dalla sue labbra ma solo dai suoi occhi. Ogni tanto scoppiava in una fragorosa ma altrettanto timida risata cercando il mio appoggio e accarezzando allo stesso tempo il suo fidato compagno di viaggio, per renderlo partecipe della “conversazione”. Dopo qualche ora decisi, però, di fare una pausa e di prendermi un caffè la davanti e per ringraziarlo della compagnia gli portai un cornetto noci e miele. Mi sorrise per ringraziarmi, non fosse mai che pronunciasse mezza parola eh; e senza pensarci due volte lo divise perfettamente a metà: una parte per lui ed una per il suo amico a quattro zampe. Forse sarebbe stato il suo unico pasto quel giorno, ma a lui non importò e lo divise equamente con il cagnolino che gli saltò in braccio ringraziandolo con qualche slinguazzata qua e la. Appena finì di mangiare tirò fuori un flauto: era piccolo, di plastica con qualche ammaccatura qua e la e di un marroncino chiaro un po' scadente,direi. Incredibile come da quel pezzo di plastica uscì la struggente melodia di “redemption song” di Bob Marley. Nota dopo nota riuscivo a sentire il grido di libertà e rivalsa dell'artista nei confronti del mondo, veicolato da un ragazzo, un uomo, che della vita aveva capito molto più di ognuno di quei fantomatici corridori. Per un momento, però, proprio un gruppo di quelle persone si fermarono ad ascoltare. Non so per quanto ma forse, almeno in quel momento, avevano trovato una meta
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: dreamalittledreamofme