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Autore: Irizar Elwell    07/11/2017    0 recensioni
Dopo i fatti accaduti a Dallas, Chris è decisa una volta per tutte a riportare la normalità nella sua città adottiva, riportare indietro sua sorella Sam, i suoi amici Paul e Mandy e salvare Nigel. A che prezzo però? intraprenderà un viaggio in altre dimensioni per salvare i suoi amici, ma riuscirà a non perdere se stessa?
365 giorni per adempiere ad una promessa che mette in gioco tutto quello per cui ha sempre combattuto.
La seconda parte di White Hands, inizia ora..
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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AH!”


Indietreggio strusciando mani e piedi sulla moquette rossa che riveste il pavimento. Lui non fiata, si limita a fissarmi dall'alto. Non riesco a sostenere il suo sguardo, mi mordo il labbro per cercare di tenere a freno l'ansia che mi devasta. Gli do le spalle e scappo nella direzione opposta. Sento i suoi passi fare da eco ai miei, mi sta seguendo. Cerco di confonderlo inoltrandomi tra gli scaffali dei vecchi archivi, posti in un angolo poco illuminato della biblioteca.

La tracolla dello zaino si blocca di colpo, togliendomi il fiato e facendomi cadere per terra all'indietro.

Le sue dita mi sfiorano la spalla, mi sembra come se quel tocco stesse lasciando scie infuocate sulla mia pelle, anche se attraverso la giacca spessa.


chi sei?”


mi chiede confuso e aggressivo bloccandomi al pavimento marmoreo.


l-l-l-lasciami andare!”


ribatto cercando di oppormi alla forza della sua fisicità.


La presa si fa più salda e i suoi occhi si spalancano irritati.


chi diavolo sei? Perché porti il mio marchio? E perché...”


lascia la stretta sulla spalla, risalendo il braccio destro fino ala mano spalancandomela.


il contratto con Yaga..”


sussurra preoccupato.

Il suo sguardo si sposta sul mio.


chi diavolo sei tu?”


deglutisco continuando a dimenarmi in modo meno spasmodico stavolta.


“si può sapere cos'è tutto questo baccano?


La bibliotecaria fa capolino da uno degli scaffali in metallo con un'espressione prima stizzita e poi incattivita, quando vede Nigel sovrastarmi.


ehi giovanotto, cosa credi di fare?”

appena lei si china per tirarlo a sè ed allontanarlo da me, lui, agilmente scatta in piedi ed io prontamente mi alzo per scappare via, lontanissimo da lui, dalla scuola, da tutti.


Corro per i corridoi, eccoli tutti qui. Vedo Paul intento a bere ad una delle fontane poste negli anditi, Mandy che poggia dei libri nel suo armadietto, Pacey che ride con delle studentesse mostrando la sua polaroid, Jake e Ted che bisticciano tra loro strattonandosi una console, l'uno dalle mani dell'altro.

Sento i loro battiti, i loro respiri, le loro anime, vive.

Sono salvi. Sono salvi.

Mi ripeto continuando a correre. Inizio a piangere, me ne accorgo solo quando la vista mi si appanna. Richiamo mentalmente Elanua, ho bisogno di parlare con qualcuno. Così non posso farcela.

Sono poco fuori Dallas, alle radici della foresta.


sono qui”


dice una voce nella mia mente.


Mi arrampico su un ippocastano, prima di parlargli. Quando sono ben in alto e al sicuro mi lascio andare a singhiozzi che soffoco nella manica della giacca.


non ce la posso fare. Non posso Elanua”


lagno come una bambina, con la faccia gonfia e la testa che mi scoppia.


calmati e ragiona. Non si tratta di potere o meno, si tratta di dovere. Altrimenti tutto ciò non sarà valso a nulla. Potevi lasciarti morire con tutti gli altri invece di fare un patto mortale con la Yaga, no?”


le sue parole sono crude e pesanti, non c'è compassione per me, ed ha ragione.

Mi asciugo le lacrime senza fiatare.


devi solo trovare il modo di far quello che ti ha chiesto in cambio della vita dei tuoi amici. Prima o poi dovrai aver a che fare con Nigel, è l'unico modo che hai per far rimuovere il sigillo.”


sospiro. Ha ragione, non c'è alternativa.

Cerco di darmi un contegno e prendo il mio zaino: un problema per volta.

Rimuovere il marchio è di sicuro la cosa prioritaria, ma se muoio prima di non aver capito come fare sarà stato tutto inutile. Devo capire chi è quell'essere che continuo a vedere.

Frugo tra libri e penne per cercare il tomo trovato in biblioteca, accorgendomi solo poi con orrore che non c'è.

Mi sarà caduto durante la colluttazione con Nigel. Dannazione!


Aspetto la fine delle lezioni per tornare a scuola. Ormai ci sono stata così tante volte dopo la chiusura dei cancelli che non sarà affatto un problema intrufolarmi in biblioteca, e fortuna vuole che ho ancora una copia delle chiavi.

non appena il custode chiude il cancello principale e si allontana, esco dal mio nascondiglio circumnavigando il giardino, mi arrampico su un albero che porta al cortile posteriore della scuola. La porta del magazzino al piano interrato è sempre aperta ed è facile arrivarci dalle scale antincendio.

Risalgo il più silenziosamente possibile le scale interne che mi portano al primo piano dell'ala ovest. Esco da una delle porte di emergenza che da sui corridoi principali. Quello della biblioteca nel mio caso.

Tiro fuori le chiavi dalla tasca e facendo attenzione a spiacevoli tintinnii faccio scattare la serratura. È fatta!

Accendo la torcia del cellulare e mi reco subito alla sezione vecchi archivi.

Ispeziono per bene ogni fessura e ogni scaffale, ma del libro non c'è nessuna traccia.

Decido allora di ritornare nella sezione di demonologia, magari trovandolo lì la bibliotecaria l'ha riportato al proprio posto. Il reparto occulto è più in alto di quello archivistico, per cui molto più illuminato. Metto il cellulare in tasca, ricordandomi bene di usarlo in caso di incontri poco piacevoli.

Come prima, inizio a ispezionare lo scaffale dal quale ricordo era caduto il volume.


Loa Legba...”


sussurro leggendo i vari tutoli, ma senza trovarne traccia del mio.


STAVI PER CASO CERCANDO QUESTO?”


Urla adirato Nigel alle mie spalle. Non faccio in tempo a voltarmi che mi colpisce violentemente con la mole del libro. Sbatto contro uno scaffale e mi porto le mani al volto per il dolore guardandolo preoccupata. Non mi da tregua e si avventa su di me.


si può sapere chi sei?”


il suo tono è aggressivo e i suoi modi violenti. È realmente così Nigel? Cosa ne è stato del ragazzo che conoscevo io?


non puoi ricordarti di me, pur sforzandoti”


dico con tono piatto, guardandolo negli occhi questa volta.

Non posso cedere alle emozioni.


che intendi dire?”


abbaia strattonandomi.


che ti ho cancellato la memoria”


serra i denti dal quale un ringhio soffocato cerca disperatamente di liberarsi.

Mi spinge per terra, mettendo un anfibio sul mio torace.


adesso noi due facciamo una chiacchierata”


minaccia alzandomi dal bavero della giacca e mi conduce fuori. Ho la testa che mi scoppia a causa della sorda botta presa.

Non parlo, cerco di non fare nulla che possa innervosirlo ancora di più, ma non riesco a frenare le lacrime.


Mi lancia nei sedili posteriori della sua auto, come si fa con un bagaglio pesante e stancante.

Resto così immobile, attaccata salda ai sedili dell'auto chiudendo gli occhi e respirando affannosamente.

Quando l'auto si arresta apre violentemente dal braccio per farmi uscire. Scopro solo ora di essere a casa sua.


dai cammina”


mi incita strattonandomi fino alla porta d'ingresso.

Mi sento enormemente a disagio rivedere questa casa e il suo interno. Mi sento nauseata, la testa mi gira, ma non posso permettermi di venir meno.

Mi conduce nei sotterranei, in un'ampia stanza, la stessa dove si allenava con Davis sotto forma di Evander. Mi spinge ancora, lasciando la presa e facendomi cadere sul pavimento fangoso e bagnato.


abbiamo un'ospite alquanto sgradito, sgradito, ma interessante”


dice con tono piatto, quasi presentandomi a quelli che poi appaiono come Lu sì, Davis e Devora.

Sono tutti così sinistri. Percepisco in loro l'aurea demoniaca e questo non mi piace per nulla. Perché sono così diversi da come li ho imparati a conoscere io?


allora, vuoi dirmi chi sei e perché ritieni di poter affermare con arroganza di avermi cancellato la memoria?”


mi metto in piedi appoggiandomi al muro, per cercare di stare in equilibrio.


non posso dirtelo, ma se tu puoi, vorrei che mi liberassi dal tuo marchio.”


sghignazza quasi divertito, dalla mia immagino ingenuità.


solo perché non puoi dirmelo, non vuol dire che io non possa venirlo a sapere. Davis, Devora, consentite alla nostra giovane ospite di mettersi comoda!”


i due spettri mi circondano, mi avvolgono fino a immobilizzarmi.


mano destra, prego”


ordina lui e contro la mia volontà Davis protende il mio arto verso il suo padrone.


Lui la osserva e con un dito da cui appare un artiglio argenteo e acuminato ripassa la ferita aprendola.


vediamo un po' cosa hai chiesto a quella cialtrona di una strega!”


intinge le dita della mano nella ferita, sporcandole di sangue che poi lecca avidamente, tenendomi inchiodata nei suoi occhi.


Lo sputa dopo una manciata di attimi con sdegno.


lasciateci”


sibili rabbioso e tutti gli spettri in men che non si dica spariscono.


così, hai barattato la anima per la mia vita eh? Che gesto altruista.”


lo guardo senza dire nulla, tenendomi stretta la mano ferita che ancora continua a sanguinare.


non aspettarti aiuti o favori da me, non so per quale motivo tu lo abbia fatto, ma non pensare di potermi tenere sotto controllo. Del resto però se ti ho marchiata e non uccisa deve pur valere qualcosa e lo voglio scoprire”


il suo tono è scontroso e riluttante, mi guarda come se fossi una nullità.


lasciami libera, ti chiedo solo questo. Non voglio altro da te, ma se non lo fai morirai anche tu e non sarà servito a nulla!”

ribatto secca.


ho ancora un po' di tempo prima dello scadere del contratto no? Perché non dovrei sfruttare questa occasione?”


sorride.

Senza aggiungere altro mi conduce fuori casa sua. In malo modo mi mette alla porta e solo quando sono a qualche metro di distanza dalla porta d'ingresso, nel cortile bianco mi lancia dietro qualcosa.


“tieni il tuo libro”


come si lancia un pezzo d'osso al cane.

Lo raccolgo in fretta, ed altrettanto in fretta percorro il viale alberato che porta alla strada principale.

Torno a casa a sera inoltrata. Sam e Michelle sono fuori, ma immagino che mi aspetta una bella strigliata ad accogliermi non appena rincasano. Salgo in camera lanciando lo zaino sul letto assieme alla giacca e vado a specchiarmi. Il mio profilo sinistro è un'enorme macchia rossa che presto diventerà viola. Cerco di coprirla come posso coi capelli tamponando con un panno disinfettato il piccolo taglio che la botta ha creato.

Come ha detto Elanua non posso permettermi di crollare.

Evito di pensare a Nigel e a come è cambiato. Tiro fuori dallo zaino il libro tanto agoniato e per la prima volta, forse, accendo il lap top rosa confetto che mi hanno regalato il giorno del mio arrivo.

Digito sul motore di ricerca la copertina del libro senza trovare molte voci sull'argomento.

Sembra ne esistano poche copie e scritte in diverse lingue. Decido allora di cercare in modo più specifico solo la parola Loa e Legba.


Egli è il custode del crocevia che separa il mondo dei vivi e il mondo dei Loa e non possono quindi avvenire comunicazioni tra gli dei e gli adoratori senza il permesso e la presenza di Legba. Egli è quindi il dio della comunicazione spirituale, controlla le porte e gli ingressi verso l'altro mondo. Un vecchio, vestito di cenci e stracci, che si trascina lungo la strada con un rozzo bastone contorto e una stampella, mentre tiene in bocca una pipa accesa.
Il dio si avvicina zoppicando al crocevia, e nel buio specchio delle regioni sotterranee appaiono già i primi contorni oscuri della sua immagine riflessa e invertita...”


penso di essermi messa in un bel guaio. Soprattutto quando le luci della casa iniziano a tremolare e la sagoma che ormai per me ha preso un nome, si auto invita in camera mia, fissandomi incessantemente.

   
 
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