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Autore: WhiteNight    07/11/2017    0 recensioni
"Lily a quell'esclamazione prende fuoco, il volto completamente bordeaux: Marlene sa che da un momento all'altro inizierà a ridere istericamente per poi fuggire a gambe levate, quindi sceglie di sacrificarsi per il bene dell'amica."
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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"Quando l'intuito non sbaglia"
 
 
 
 
Quando quella mattina si svegliano e trovano il letto di James vuoto, Remus prova un curioso senso di terrore pervaderlo.
In realtà non è una cosa così tanto strana, è capitato spesso che il castano si svegliasse presto per andare agli allenamenti o più raramente per finire qualche compito all'ultimo minuto, ma stavolta il licantropo sente che c'è qualcosa di diverso.
Gli altri sembrano non condividere il suo panico: Sirius è chiuso in bagno a prepararsi, Frank sta riempiendo tranquillamente la borsa coi libri e Peter si sta vestendo, fischiettando.
Il biondo decide di seguire il loro esempio e comportarsi normalmente, senza farsi prendere dal panico: sicuramente non c'è nulla di strano in tutto ciò e le sue sono solo paranoie infondate.
Quindi si rivolge con molta calma verso Sirius, convinto che lui potrà fugare ogni suo dubbio.
Insomma, non ha senso preoccuparsi per una cosa talmente stupida no?
-Ehi Pad, per caso sai dove è andato James?
Il corvino si affaccia dalla porta del bagno, i capelli ancora bagnati, e lancia uno sguardo confuso al letto vuoto: -Pensavo stesse ancora dormendo. Non ne ho idea, forse agli allenamenti?
Frank alza leggermente la testa, inarcando un sopracciglio: -Vorrei ricordarvi che anche io sono nella squadra, e stamattina non c'è alcun allenamento. Jam deve essere andato da qualche altra parte.
Cala il silenzio nella stanza, e tutti i presenti possono ora fiutare il senso di pericolo che aleggia nella stanza: conoscono James, e sanno che un comportamento del genere può significare soltanto una cosa.
Ha in mente di fare qualcosa.
-...Io scendo a fare colazione.
-Ti seguo.
-Idem.
-Ehi, aspettatemi!
Tutti e quattro si precipitano fuori, maledicendo mentalmente il castano.
Si, c'è decisamente di cui preoccuparsi.
 
 
 
Quando arrivano in Sala Grande si rendono conto che, ancora una volta, il loro istinto non mente mai.
James è piantato in mezzo al portone, con un mazzo di rose rosse in mano e un sorriso sfacciato stampato in faccia.
Per una volta ha addirittura indossato la cravatta nel modo giusto, allentandola leggermente, e ha lasciato il mantello nel Dormitorio, nonostante sia Dicembre e faccia un freddo infernale.
Loro rimangono in disparte, indecisi se avvicinarsi e trascinarlo in Infermeria o rimanere ancora un po' ad esaminarlo, quando Lily Evans appare all'orizzonte e il ragazzo si passa una mano fra i capelli.
Remus in quel momento si sente morire, perchè ha capito perfettamente cosa voglia fare con quei fiori.
Una parte di lui vorrebbe sorridere ed incoraggiarlo, l'altra parte sbattergli la testa contro il muro e ucciderlo, salvando la sua dignità e la sua anima.
Si volta verso Sirius, pronto a spiegargli la situazione, ma in quell'esatto momento James decide di fare la sua mossa.
Si avvicina con passo marziale alla rossa, piantandosi davanti a lei e schiarendosi la gola.
Remus pensa che forse la Evans potrebbe anche non finire ad Azkaban uccidendolo, probabilmente il Ministero capirà le sue ragioni e lei ne uscirà pulita.
La ragazza solleva un sopracciglio e sbuffa, già stufa: -Cosa vuoi ora Potter? Gradirei fare colazione, se non ti dispiace.
Il sorriso spavaldo di James si allarga, se possibile, e quando parla lo fa con una voce profonda e assolutamente innaturale: -Voglio soltanto concederti l'onore di venire ad Hogsmeade con me, Evans. Questi ovviamente sono per te, poi non dire che non sono galante.
Cala il gelo e il silenzio nel Castello, persino i professori ammutoliscono e si voltano verso di loro, pietrificati.
Remus sente Sirius imprecare al suo fianco, mentre spera di svenire e non assistere al resto di quella tragedia.
-Vi prego, vi prego, ditemi che sto sognando.
-L'ha fatto davvero, lo sapevo. Non è mai un buon segno quando si sveglia prima di noi.
-Vi rendete conto di cosa le ha detto, o l'ho sentito solo io?
La smorfia assolutamente scioccata della Evans suggerisce a Frank che no, non l'ha sentito solo lui, e tutti si preparano ad assistere alla morte in diretta dell'unico e solo James Potter.
Sirius pensa che quindici anni di vita possono bastargli, in effetti, quindi non andrà a salvarlo dalla furia omicida di Lily ma si limiterà a portargli i fiori al cimitero ogni settimana, e questo dovrà bastargli.
James inizia a sudare, perchè si aspettava di ricevere un immediato "Si" e non quel silenzio carico di tensione che lo sta facendo sentire un filino in imbarazzo.
Sta per parlare di nuovo, ma la risata cristallina della rossa lo blocca sul posto.
Si piega addirittura in due dal ridere, Lily, tenendosi la pancia con una mano e asciugandosi le lacrime con l'altra; il castano si sente morire dentro, a quella reazione, e ora il suo viso è letteralmente incandescente.
Marlene e Alice si avvicinano all'amica, la prima paonazza a causa delle risate eccessive che la scuotono, la seconda almeno cerca di trattenersi in nome della sua amicizia col ragazzo.
La devono letteralmente trascinare via, perchè lei non riesce a fermarsi e tutte quelle risate le impediscono di mettere un piede davanti all'altro.
James rimane là imbambolato, le rose rosse ancora in mano e la morte negli occhi: mai una ragazza l'aveva rifiutato, era sicuro che la Evans sarebbe stata a dir poco entusiasta di uscire con lui.
Certo, avevano passato gli ultimi cinque anni a battibeccare e farsi scherzi a vicenda, e più volte la ragazza aveva dichiarato il suo odio nei suoi confronti, ma lui era comunque sicuro che ce l'avrebbe fatta, pensava fosse tutta una di quelle tattiche che le ragazze usano per far si che siano i ragazzi a fare il primo passo.
Remus prova un grande moto d'affetto per l'amico, vedendolo così deluso e amareggiato, per cui cerca di trattenere in qualche modo la risata frenetica che cerca di uscire dalla sua bocca: almeno vorrebbe evitare di comportarsi come Sirius, che colpisce convulsamente il pavimento con un pugno ridendo istericamente mentre pronuncia frasi sconnesse e spezzate.
Frank cerca di dissimulare con dei colpi di tosse, Peter è sparito da qualche parte, o magari è morto, chi lo sa.
Gli si avvicinano discretamente, intimando alla folla ridancina raccolta intorno a loro di andarsene e lasciarli in pace: è già abbastanza brutto senza che tutta la scuola lo venga a sapere.
-Prongs, ci spieghi come cavolo ti è venuto in mente di chiedere alla Evans di uscire?
-Sirius!
James scuote il capo, sbuffando stancamente: -Pensavo avrebbe detto di si, ne ero convinto! 
-E questa convinzione è nata dal fatto che ti odia e disprezza, oppure ci siamo persi qualcosa?
Lui si passa una mano tra i capelli, camminando via. Ovviamente loro lo seguono.
-Ma pensavo fosse tutta una tattica, sai, una di quelle cose che fanno le ragazze di solito!
-Senti, onestamente lei non mi sembra come le altre. E poi è amica di Snivellus, come puoi pretendere che possa dire di si se ogni volta che lo vedi scoppia l'Apocalisse?!
Remus vorrebbe ricordare al Black che lui è il primo ad attaccare lo Slytherin senza una vera e propria ragione, cercando di non farsi scoprire dalla rossa o dalle sue amiche.
I Malandrini non lo ammetteranno mai, ma quelle quattro li terrorizzano davvero nel profondo.
-Mica devo uscire con lui! 
Il biondo e il corvino si scambiano uno sguardo confuso, indecisi se approfondire l'argomento "Lily Evans" oppure no.
Ci pensa James di sua spontanea volontà.
-Vedrete, riuscirò a strapparle un appuntamento entro i G.U.F.O., parola di Malandrino! Questo è solo un piccolo incidente di percorso, vedrete che ce la farò.
La sicurezza nella voce del castano fa venire voglia a Sirius di picchiarlo selvaggiamente con la sua Nimbus, ma decide di trattenersi e provare a farlo ragionare.
E' come provare a intavolare un discorso con la Piovra Gigante, ma tentar non nuoce.
-Senti James, Hogwarts è pieno di belle ragazze, non fissarti così tanto sull'unica che non ti vuole.
L'immagine di Marlene McKinnon si presenta prepotentemente nella sua immaginazione, e lui non può fare a meno di pensare che sono due in effetti le ragazze che non può avere.
La prima per ovvi motivi, la seconda per scelta di Sirius.
James però è sordo ai suoi consigli, e sorride maliziosamente, un luccichio pericoloso negli occhi: -Vedrete, ce la farò. E poi ormai è una questione di principio, devo farcela.
Remus sospira, sentendo di nuovo quel senso di catastrofe che l'aveva invaso già dalla mattina: essere amico di James Potter, purtroppo, porta soprattutto guai.
 
 
Nei giorni seguenti quella che sembrava una semplice goliardata diventa una vera e propria ossessione: James arriva addirittura al punto di pedinare la ragazza, nascondendosi nei luoghi più improbabili e chiedendole appuntamenti a qualsiasi ora del giorno.
La ragazza ora rischia un esaurimento nervoso, per cui nessuno si stupisce quando al ventesimo "Evans, esci con me?" reagisce con una complicata fattura che ha l'effetto di rendere la pelle del ragazzo arancione, con delle delicate strisce viola.
Persino Madama Pomfrey non fa domande quando il castano si presenta in Infermeria per farsi curare, e nessun punto viene tolto ai Gryffindor.
I Malandrini hanno tentato in tutti i modi di farlo ragionare e dissuaderlo dal suo intento, ma il ragazzo sembra sordo a qualunque loro richiesta o preghiera, limitandosi a sminuire l'odio sempre crescente della rossa nei suoi confronti.
Remus in particolare ha notato che Snape sembra più incarognito del solito, e non gli sono certo sfuggite le occhiate di puro disgusto che lancia loro nei corridoi quando si incrociano.
-Ragazzi, Snivellus non vi sembra più tetro del solito?
Sirius apre pigramente un occhio, degnando lo Slytherin di una blanda occhiataccia disinteressata: -A me sembra disgustoso come al solito, non ci trovo niente di strano.
James si alza in piedi, pieno di energia nonostante il cinquantaseiesimo rifiuto secco ricevuto: -Io direi che è il caso di andare a rallegrare la sua triste e vuota giornata. Pad?
Remus non fa nemmeno in tempo a cercare di fermarli, i due si lanciano di scatto verso lo Slytherin, le bacchette pronte.
Snape non vede neanche arrivare il Levicorpus, si ritrova a mezz'aria prima ancora di capire cosa sta succedendo.
-Schifosi imbecilli, ma non vi stancate mai voi due?!
Loro ridacchiano, facendolo precipitare a terra con un movimento delicato della bacchetta: è uno di quei momenti che Remus definisce "da talento sprecato".
-Direi proprio di no SnivySnivy, rovinarti la vita è sempre un piacere. E poi dovresti ringraziarci, non capita tutti i giorni che due come noi si avvicinino a uno come te.
Non sentono la replica dell'altro, perchè in quel momento Lily Evans in persona arriva alle loro spalle, provocando il panico.
-POTTER! BLACK! COSA DIAVOLO PENSATE DI FARE?
Il tono della sua voce ricorda vagamente a Sirius le urla delicate della sua dolce mamma, mentre James, meno avvezzo a certe cose, fa un salto di due metri sul posto, il battito cardiaco decisamente troppo accelerato.
-E...Evans, ehi!
Lei lo fulmina con lo sguardo, l'espressione a dir poco schifata.
-Chi credete di essere esattamente per comportarvi in questo modo, eh? Lasciatelo in pace, o vi tolgo una marea di punti.
Sirius si passa una mano tra i capelli, sorridendo con fare ammicante: -Dai Evans, sii clemente. Se li togli a noi li togli anche a te stessa, non è una grande idea.
Lei sfodera la bacchetta, puntandogliela a due centimentri del viso con fare minaccioso: -Un'altra parola Black, e giuro che ti Schianto. Andate via subito, o i miei occhi non saranno l'unica cosa verde che vedrete.
Forse è il sottile riferimento alle Maledizioni Senza Perdono, forse è il fatto che lei ha un espressione a dir poco incazzata stampata in volto, sta di fatto che I Malandrini non ci pensano due volte: si scambiano uno sguardo terrorizzato, e poi corrono via alla velocità della luce.
Ironicamente quello è uno di quei momenti che porteranno l'infatuazione leggera di James a diventare vero e proprio amore.
 
 
 
 
James sembrava quasi essere rinsavito dal suo proposito di rovinare l'esistenza di Lily Evans: vuoi l'ennesimo rifiuto, vuoi il fatto che deve studiare per gli esami, ma sembra essersi dato una calmata.
Poi succede l'Incidente, la catastrofe dove Snape sbotta e la Evans mette definitivamente (almeno sembra) una croce sul castano, e là le speranze sembrano essere seriamente morte.
Non è che lo odia, si comporta proprio come se lui non esistesse, il che è molto peggio.
I Malandrini inizialmente pensavano che l'amico si sarebbe ripreso in fretta, ma così non sembra: dopo una settimana James sembra un morto che cammina.
A malapena parla o mangia, non fa più scherzi, non si impegna nel Quidditch: in pratica sta tutto il giorno a letto fissando il soffitto, bofochiando ogni tanto qualche parola indecifrabile.
-La Evans ha rotto Prongs, è ufficiale.
-Ha il cuore spezzato Sirius, un po' di comprensione non guasterebbe.
Il corvino si volta verso Remus con fare oltraggiato, facendolo sospirare pesantemente: -Io sono molto comprensivo! Ma non capisco perchè se la prende così tanto, in fondo per lui era soltanto una sfida.
-Sir, hai mai pensato che forse Jamie si stava innamorando di Lily oppure è un pensiero troppo profondo per la tua sfera emotiva?
Il biondo vorrebbe abbracciare Frank dopo queste parole, ma la mole imponente del ragazzo probabilmente lo porterebbe a cingergli a malapena un braccio, quindi desiste dai suoi propositi affettivi e rimane al suo posto.
Sirius sembra non comprendere però appieno le parole dell'amico, per cui lo fissa con una certa curiosità: -Credete davvero che fosse innamorato? Di quella là? Ma dai, non è possibile!
Scuote la testa divertito, come se quelle parole fossero assolutamente inconcepibili.
Gli altri lo fissano con pietà: non hanno cuore di fargli notare che lui è il primo ad essere fissato con Marlene da tipo sempre. Non è il momento giusto.
-Sapete che vi sento da qua, vero? Le mie orecchie funzionano benissimo.
-Ciò non ci tange minimamente, anzi se vuoi parlo a voce più alta, così mi senti meglio. Dai Prongs, tirati su e andiamo ad infastidire qualche Slytherin!
Remus si schiaffa una mano sul viso, mentre Frank alza gli occhi al cielo: come sempre il corvino era capace di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato.
James, prevedibilmente, corruccia lo sguardo, girandosi su un fianco e dando loro le spalle: -Non voglio infastidire più nessuno Slytherin per il resto della mia vita. Se fossi stato buono buono al mio posto a quest'ora la Evans non mi odierebbe in questo modo.
-La Evans ti odia dal primo giorno di scuola, questo non è certo una novità.
Il piede di Sirius viene prontamente pestato da Frank, e contando il fatto che il ragazzo calza il 45 la cosa è potenzialmente letale; il corvino infatti si piega in due dal dolore, boccheggiando.
Al licantropo non sfugge il luccichio soddisfatto negli occhi del Gigante.
Si avvicina al letto di James, sedendosi affianco all'amico: -Senti, stare così non cambierà certo le cose. Ormai il danno è fatto, forse dovresti provare a non infastidire Lily per un po', magari fino al diploma. O magari fino alla morte di uno di voi due.
L'intenzione è quella di provocarlo, e prevedibilmente ce la fa: il castano scatta in piedi, rosso di rabbia, puntandogli il dito contro con fare minaccioso.
-IO HO GIURATO CHE RIUSCIRO' AD USCIRE CON LEI, E CHE GODRIC MI SIA TESTIMONE CE LA FARO', VEDRETE!
Un cuscino gli arriva in piena faccia, a testimonianza del fatto che la mira di Sirius non sbaglia mai, neanche con un piede potenzialmente fratturato e un principio di risata isterica: -E allora piantala di fare la lagna e andiamo a pranzo, muoio di fame.
-Sei proprio un cagnaccio insensibile, io mi struggo per amore e tu pensi solo al cibo?!
-Per colpa tua ora Marlene, Mary e Alice non parlano più con noi, quindi non sei l'unico a struggerti!
Cala il silenzio nella stanza, perchè quella è la prima volta in cui qualcuno di loro afferma ufficialmente di essere interessato a una delle ragazze.
-...siamo d'accordo che questa conversazione non dovrà mai uscire dalle mura del Dormitorio, vero?
-Quale conversazione? Non so proprio di cosa tu stia parlando, visto che non abbiamo parlato di niente.
Annuiscono tutti, complici.
Remus si schiarisce nervosamente la gola, riportando la propria attenzione su James.
-Comunque... Non pensi che sarebbe meglio provare prima a conoscere Lily, cercando di diventare amici magari, e soltanto dopo chiederle di uscire?
-Ha ragione, così è proprio una battaglia persa Prongs, ti odia troppo.
-Approvo la mozione. Ora possiamo andare a mangiare? Ho fameeeeeeeee.
Sirius può vedere distintamente i neuroni di James ingranare la marcia e arrovellarsi, e suda freddo, temendo il migliore amico come mai prima d'ora; il castano si alza dal letto, cercando di sistemarsi la camicia irrimediabilmente stropicciata e dirigendosi verso la porta, invitandoli a seguirlo con un cenno del capo.
Tutti internamente esultano: il vecchio James sta tornando.
Sono un po' meno felici però quando notano che si sta avvicinando alla Evans con lo stesso sguardo della prima volta in cui le ha "chiesto" di uscire.
Sirius sente il panico montare dentro di sè, e con Remus si lancia in avanti in un vano tentativo di salvataggio: sono sicuri che la Rossa questa volta non si limiterà a ritinteggiargli il colorito, ma probabilmente punterà all'amputazione di qualche arto.
Il castano li schiva con una precisione incredibile, trovandosi a fronteggiare il Quartetto Malefico, così come le chiama il Black.
Ovviamente non davanti a loro e soprattutto a distanza di sicurezza, non è certo un incosciente suicida.
Marlene solleva un sopracciglio, minacciosa, mentre Mary e Alice si limitano a un sorrisino educato rivolto al giovane coraggioso.
Lily lo fissa schifata, ma quella non è una novità.
-Jamie, ti voglio bene ma ti consiglio vivamente di allontanarti, davvero.
-Quoto Marly, ha detto una cosa potenzialmente intelligente, il che è tutto dire. 
-Sparisci Potter, non sono dell'umore.
Lui lo sa, lo sa tutto il Castello che non è periodo per Lily Evans: dall'incidente dei G.U.F.O. la gente cerca di evitare qualsiasi contatto con lei, terrorizzata da una reazione al limite del legale.
Soltanto le sue amiche sono autorizzate ad avvicinarsi, figuriamoci se James Potter ha lo stesso privilegio; ma lui non demorde, e testardo le sorpassa, piazzandosi con coraggio davanti alla ragazza.
Lei per buona misura tira fuori la bacchetta, fissandolo glacialmente: lui deglutisce, mentre Sirius e Remus cercano qualche via di fuga.
La finestra non è una buona idea, sono troppo in alto.
-Evans, senti... ammetto di essere stato pesante, e volevo scusarmi.
Occhiate incredule si propagano per la Sala, qualcuno addirittura si stappa un orecchio, sicuro di aver capito male.
Marlene si volta verso Sirius, fissandolo con sospetto, mentre Mary studia attentamente Remus e Alice cerca di interpretare lo sguardo di Frank.
Persino Lily sta per abbassare la bacchetta, sorpresa, quando James esibisce il suo immancabile sorriso malandrino: -Ciò ovviamente non vuol dire che non ti chiederò più di uscire. Sappiamo tutti che è solo questione di tempo prima che tu ammetta il tuo amore incontrastato per me.
Ci vorranno due giorni prima che Madama Pomfrey capisca come far sparire la scritta "Imbecille" dalla faccia del Gryffindor.
 
  
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