Autore:
Rinalamisteriosa
Titolo della
fic: Waltz of the
flowers/Valzer dei fiori
Brano scelto: Waltz of the flowers (dal “Nutcracker Suite” di Tchaikovsky)
Rating: verde
Genere: generale,
sentimentale
Avvertimenti: AU,
one-shot
Noticina: Consigliato
l'ascolto del brano, ma potete anche leggerlo senza ^^ si capisce
comunque.
I personaggi
trattati non mi appartengono e hanno dai diciannove ai vent'anni.
Waltz of the flowers
Valzer dei fiori
(One-shot,
AU)
Procedeva a
piedi nudi, indosso una lunga veste candida come la neve con il corpetto che
aderiva perfettamente al corpo dalla pelle lattea, attraverso un ponte di pietra
sopra un fiume dall'acqua cristallina.
Ma lei non stava
realmente osservando l'ambiente circostante di quel pomeriggio inoltrato con gli
occhi chiari. Lei pensava, mentre i piedi la guidavano
autonomi.
I suoi pensieri
vorticavano attorno a due figure costanti, due importanti nuclei vitali senza i
quali non avrebbe avuto la forza di vivere in una realtà dove la timidezza era
adocchiata principalmente come un difetto.
Nel cuore un
bivio che s'intersecava in due strade, due scelte totalmente
opposte.
Neji o Naruto?
Il primo era un
genio musicale, un vero talento, un giovane e promettente direttore d'Orchestra
laureatosi al Conservatorio di Vienna, nonché suo fidanzato ufficiale per volere
del padre.
Il secondo era
un ragazzo normale, spontaneo e altruista, un contadinotto con grandi progetti,
con sogni ambiziosi.
E lei amava
entrambi, anche se il forte amore per Naruto era nato prima di quello fievole,
recente e complicato per Neji.
Una cotta
fanciullesca quella per il contadino, tramutatasi con il tempo in qualcosa di
più profondo: un legame intenso, indistruttibile e mai
rivelato.
Figlia del
marchese Hyuuga, la marchesina Hinata sentiva un bisogno indispensabile di
uscire dalla grande Villa del padre - che soleva definire prigione per
ovvi motivi - e di fare lunghe passeggiate senza meta, a
riflettere.
Neji la vide
allontanarsi dalla finestra del suo studio, per poi voltarsi serio e composto a
prendere la valigetta contenente gli strumenti da lavoro: un diapason, una
bacchetta, qualche spartito e una matita.
Quel
giorno si sarebbe recato a teatro - come d'abitudine - e avrebbe diretto per lei
il delicatissimo e suggestivo “Valzer dei fiori” di Piotr Ilic
Tchaikovsky.
***
La
aspettava.
Naruto era a
conoscenza del fatto che Hinata sarebbe passata di lì, perciò sostò in mezzo al
vasto campo di fiori multicolore che circondava il teatro, seduto sopra un
borsone che aveva preparato il giorno prima per il suo viaggio in
America.
Il cielo sopra
di lui era completamente azzurro, senza l'ombra di una nuvola. Il vento soffiava
delicato sui suoi capelli color oro e l'aria era
profumata.
Come un
fiorellino bianco, sperduto e in cerca del suo sole, Hinata proseguiva fin dove
avrebbe potuto ascoltare con tranquillità il valzer che
amava.
Perciò sgranò
sorpresa gli occhi quando vide il ragazzo girato di schiena: il cuore cominciò a
batterle forte e le venne istintivamente da arrossire.
“Na-Naruto...”
lo chiamò stupita, una nota di felicità nel balbettio, “che cosa ci fai
qui?”.
“Ciao, Hinata.
Aspettavo te. Dobbiamo parlare”, le disse cauto, ma al tempo stesso
risoluto.
Abbandonò il suo
posto sopra il borsone e si alzò in piedi, le mani in tasca e lo sguardo perso
altrove.
“Di
cosa? C’è forse qual-qualcosa che ti turba?”.
Hinata non
riusciva a fare a meno di balbettare in sua presenza. Era sempre
così.
“No, in verità
io volevo comunicarti che ho finalmente racimolato i soldi necessari a partire
per l'America: posseggo già il biglietto dell'aereo che partirà fra tre ore!”
comunicò, sorridendole radioso.
Partire?
America?
Lontano da
lei?
La giovane donna
si portò una mano al cuore, mentre gli occhi le pizzicavano per la voglia di
piangere.
Sapeva che
sarebbe successo, era inevitabile data l'ambizione celata spesso nelle sue
parole, ma non credeva che il momento della loro separazione sarebbe avvenuto
così presto.
Naruto si
accorse della sua inquietudine crescente e riprese a parlare, il sorriso
perennemente incollato alle labbra.
Non le aveva
ancora detto tutto.
“Ho un altro
biglietto. È tuo! Vuoi venire con me?”.
Era una domanda
inaspettata quanto bella.
“Co-cosa?
Co-come faccio? Mio padre non mi permetterà mai di partire… Non con te, lo sai
che ti odia!” affermò Hinata, rassegnata, in tono triste e
arrendevole.
Se fosse stata
un’altra, gli avrebbe detto subito di sì senza farsi tanti problemi, e correndo
tra le sue braccia sarebbe scoppiata a piangere di
felicità.
Ma aveva
l'ostacolo insormontabile della famiglia a bloccarla.
“Mi
spiac-”.
“Hinata, la vita
è tua e devi essere tu a gestirla come meglio credi. So bene quanto la famiglia
sia importante, ma questo non vuol dire che devi anteporre la tua felicità ai
loro interessi. Ascolta: posso capire se questa è una tua decisione, però non
accetto che siano loro a condizionarti! Dimmi di sì e ti porterò via con me,
verso una nuova vita. Non andremo di certo verso brutte strade...
Allora?”.
“N-no! Certo che
no, su questo mi fido”.
A sentire quelle
parole vere, decise e piene della solita testardaggine del biondo, la mora
boccheggiò e sussultò.
Possibile che
avesse ragione?
Chinò il capo e
osservò i fiori danzare sospinti dal vento, in particolare due, uno giallo e uno
blu, che parevano intrecciarsi tra loro, unirsi in una danza
armoniosa.
Sorrise.
[Potevano essere
loro, quei due fiorellini, se si fosse lasciata andare, se non fosse sempre così
timida, impacciata e insicura.]
Naruto la fissò
interrogativo, mentre muoveva qualche passo verso di lei.
“E allora,
Hinata?” ripeté, aggiungendo: “Scusa se sono stato privo di tatto come al
solito”, e grattandosi imbarazzato la testa.
“No. N-non devi
scusarti, sei perfetto”, sussurrò Hinata, con l'espressione più dolce che
potesse fare, nonostante le lacrime premevano insistenti per
scendere.
Adesso erano
l'uno di fronte all'altra e proprio in quel momento, con tempismo perfetto,
partì chiara e inconfondibile la musica dalla grande aula del
teatro.
Una musica
sublime, un crescendo di emozioni.
Un movimento
fluido che stendeva e rasserenava l'animo, armonioso come il movimento dei fiori
scossi dal vento.
Un valzer
bellissimo e suggestivo.
Fu Naruto a
rompere il silenzio che si era creato per la sorpresa
dell'ascolto.
“Ehm... a questo
punto, forse, dovremo tentare un valzer. Sarebbe appropriato, tu che dici? Per
la risposta posso aspettare ancora un po'...” tentò.
“Sai ballare il
valzer?”.
Naruto rise
nervosamente. “Più o meno. Un giorno aveva cercato di insegnarmelo il mio
padrino, Jiraiya. Te lo ricordi?”.
Anche Hinata
rise, mettendosi una mano davanti alla bocca. “Sì. Era un uomo tanto
simpatico... come dimenticarlo?”.
Presa dalla
confidenza, non aveva balbettato.
Però divenne
rossa quando, subito dopo, il ragazzo la attirò ingenuamente - o forse no? - a
sé.
“Va bene così?”
le chiese.
Il colorito del
volto di Hinata cambiò, raramente le era capitato di trovarsi così vicina a
lui.
“Qua-quasi”,
riprese a balbettare. “Solo una mano del cav-cavaliere deve stringere
delicatamente la vita della da-dama, mentre l'altra mano deve sorreggere la
mia…” terminò, aiutandolo a mettersi nel modo giusto.
“Sono un vero
idiota”, mormorò Naruto, facendo sorridere ancora una volta Hinata,
completamente rossa per l'imbarazzo e per l'emozione.
Le mancava poco
per svenire, ma cercò in tutti i modi di non farlo.
Non era più una
bambina debole.
“No, non lo sei.
Adesso sai cosa fare, vero?” gli domandò, apprensiva.
“Sì, ora dovrei
cavarmela”, rispose lui, annuendo col capo.
Iniziarono a
volteggiare sul prato fiorito, facendo attenzione a non pestare tutti i fiori,
prima lentamente, poi con un andamento più veloce a seconda della
musica.
Hinata era
felice, leggera, anche se qualche volta si sentiva pestare i piedi per la poca
esperienza del suo Naruto.
Si chiese se
anche lui provasse qualcosa per lei, ma sperò che fosse proprio così: come
spiegare, altrimenti, la voglia di portarla in America assieme a
lui?
Comunque sia,
qualsiasi motivazione ci fosse stata dietro le sue azioni, lei alla fine avrebbe
detto di sì.
E se fossero
sorti altri momenti di incertezza o indecisione, averlo al suo fianco l'avrebbe
aiutata a trovare sempre una risposta, a percorrere la giusta via di un
bivio.
[Perché nessuno
al mondo la faceva sentire così bene, nemmeno Neji.]
***
Il controllato
direttore d'Orchestra terminò il valzer con un movimento secco, quasi duro e
scocciato, della mano che teneva la bacchetta.
Come aveva
previsto, la cugina e sua promessa sposa Hinata non era entrata ad assistere
alle prove, ma si era limitata a restare fuori.
Perché si
comportava sempre così?
Si portò una
mano ai lunghi capelli castani e chiuse gli occhi inespressivi.
Non riusciva a
capirla eppure, prima che uscisse dalla Villa, avevano parlato e sembrava che
l'avrebbe fatto.
Probabilmente
quella ragazza aveva la testa altrove e aveva solo fatto finta di
assentire.
Mentre i
musicisti lasciavano l'ampia sala del teatro, uno alla volta, lui rimaneva solo
coi suoi pensieri.
“Un fiore è
sempre leggero e delicato. Mai avrei pensato… che fosse anche
complicato”, concluse, nel
pieno del suo genio.
Ecco perché
Hinata adorava il Valzer dei Fiori...
FINE
Nota
finale: Questa shot
complicata avrebbe dovuto partecipare al “Classic Music Contest” indetto da
Talpina Pensierosa e Breakthru, che purtroppo è stato
annullato.
Io mi sono
comunque impegnata per portarla a termine ed eccola qui.
Non sarà una
delle migliori che abbia scritto (sento
di poter fare meglio di così >.<) però mi piace! XD E magari vi
aspettavate anche un bacio NaruHina, ma che volete farci?
Sento che questa
non è l'idea giusta per mettercelo, però un giorno ci sarà xD parola di fan!
*_*
L'accenno
marginale NejiHina e la comparsa di Neji le dedico con tanto affetto a
shurei.
Credo non ci sia
altro da dire: se non avete capito qualcosa provvederò a spiegare la prossima
volta XD
E ricordate: NaruHina rulez! *O* Da me trionferà
sempre, anche se c'è Neji in mezzo.
Ringraziamenti
per “Delusione”
kry333: hai ragione, grazie! *_*
LalyBlackangel: Grazie ^^ il mio esame è andato benissimo, spero anche i
tuoi. Ho corretto quel verso XD scusa ma non sono un asso a tradurre, ci ho
provato. Ciao ^_^
valerya90: Nee-chan, tu sei grande, supererai tutto *_* fidati di me e
grazie! ^O^
linkinvica: Grazie anche a te ^O^ hai ragione, mai arrendersi di fronte
alle difficoltà: io mi preoccupavo, ma poi l'esame è andato benissimo! Ciao
^_^
valehina: Uh *_* ovviamente pure io voglio Naruto che mi consola,
quando sono giù. Grazie anche a te, i tuoi commenti sono immancabili e
stimolanti ^^ Ciao!
Ringrazio
anche chi aggiunge la storia ai preferiti e alle seguite e i lettori
silenziosi.
Un
bacione,
Rinalamisteriosa