Capitolo 3

-Morgan,sbrigati!- gridò spazientita Mary all’indirizzo dell’amica che occupava il bagno ormai da venti minuti.
- Su,dai che siamo già in ritardo!- La risposta fu un laconico “arrivo!” attutito dalla porta spessa del bagno del dormitorio femminile di Serpeverde. Al suo interno,Morgan aveva quasi finito di prepararsi. Lo specchio rifletteva l’immagine di una bella ragazza di 16 anni,con lunghi capelli mossi e scuri,e due singolari occhi color dell’oro. Soddisfatta da quello che vedeva,Morgan si decise a uscire dal bagno e ignorando le lamentele dell’amica si diressero insieme nella Sala Grande per la colazione. Al loro passaggio Morgan vide girarsi molte teste e,modestia a parte, non credeva che gli sguardi fossero tutti per Mary. Era consapevole di avere una bellezza non indifferente, e da buona Serpeverde che si rispetti aveva imparato ad usarla. Sì, Morgan poteva dirsi soddisfatta della sua vita: aveva ottimi voti a scuola, una famiglia amorevole,nonostante non avessero approvato il suo smistamento in Serpeverde, era bella e aveva uno stuolo di ragazzi pronti a fare qualsiasi cosa per un briciolo della sua attenzione. Era ricca, era stata in grado di farsi amicizie importanti e apparentemente aveva un futuro spianato verso il successo. Solo una cosa le mancava,e questa rispondeva al nome di James Potter. Morgan non sapeva esattamente quando si era resa conto di essere innamorata di lui. Forse era stato ad una partita di Quidditch, quando lui era caduto dalla scopa da un’altezza considerevole. In quel momento Morgan si era sentita come se stesse cadendo lei,anzi peggio addirittura. Aveva lanciato un grido,portandosi le mani alla bocca,incurante degli sguardi stupiti dei suoi compagni di Casa che vedevano in quella caduta una buona occasione per vincere la partita. È il sollievo che aveva provato quando James si era rialzato,seppur dolorante,da terra! Sì,probabilmente era stato in quell’ occasione. All’inizio era rimasta scioccata da quella scoperta,e anche un po’ schifata. Lui era pur sempre un Grifondoro, per Merlino! Eppure adesso non riusciva a non guardarlo in Sala Grande, o nelle poche lezioni che seguivano insieme. Aveva cercato di farsi vedere,andandoci a sbattere contro per sbaglio, o sedendosi accanto a lui con la scusa che fosse l’unico posto libero. Ma niente,lui non la notava. Ma quel giorno era stufa di non essere guardata, quel giorno finalmente si sarebbe accorto di lei.