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Autore: Melmon    22/06/2009    3 recensioni
FANFICTION PARTECIPANTE AL 20 TURNO DEI NESA.
VINCITRICE DELLA CATEGORIA BEST SCENE E BEST ROMANCE.
Ho dovuto avvicinarmi a lui con prudenza, volevo scoprire perché odiasse tanto i mezzosangue e le sue risposte erano più come una poesia imparata a memoria che veri ideali ed io mi innamoravo sempre di più di quei occhi di ghiaccio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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La pioggia scorre sul vetro della finestra davanti a me e l’osservo mentre crea intricati disegni.
Il profumo di terra bagnata mi invade, profumo che mi ha accompagnato in molti momenti felici.
Mi sfioro il ventre, ancora non riesco a credere a quello che ho appena scoperto, il solo suono di quelle parole nella mia testa mi provocano immensa gioia e presto lo urlerò al mondo intero: sono incinta!
Da poche settimane porto in grembo il frutto di questo amore nato tra le macerie di una guerra e che per qualcuno non sarebbe mai dovuto nascere.
Ho dovuto lottare solo per avere un’occasione perché io sono una mezzosangue e lui un purosangue figlio del fedele Mangiamorte Malfoy.
Non ho frequentato Hogwarts mio zio, e tutore legale dalla morte dei miei genitori, mi ha protetta celando la mia esistenza tenendomi lontana dalla guerra che lui stava combattendo, non ci si aspetta un comportamento del genere da Severus Piton.
Draco ha cambiato fazione poco dopo aver ricevuto quel marchio nero: per ironia della sorte quello che doveva essere un legame lo ha allontanato.
Il nostro primo incontro è avvenuto nella sede nell’ordine, io ero rientrata da poco nella vita di mio zio avevano scoperto la mia esistenza ed io ero riuscita a raggiungerlo prima di probabili ritorsioni.
Ricordo il mio rumoroso ritorno nella sua vita: sono passata da urlargli minacce a dirgli di volergli bene, tutto perché volevo restare al suo fianco e combattere se necessario, sono sempre stata un uragano che non si ferma davanti a nulla,cosi mi sono resa conto degli altri solo quando zio Sev ha ceduo lasciandomi al suo fianco.
In quel momento ho incontrato per la prima volta i suoi occhi di ghiaccio in cui io riuscivo a scorgere altro oltre il freddo apparente perché ero abituata ad andare oltre il dolore, le apparenze e quel marchio sul braccio, in fin dei conti io amavo già un uomo che lo portava e lo consideravo un errore di gioventù.
Ho dovuto avvicinarmi a lui con prudenza, volevo scoprire perché odiasse tanto i mezzosangue e le sue risposte erano più come una poesia imparata a memoria che veri ideali ed io mi innamoravo sempre di più di quei occhi di ghiaccio.
Sono scapata non volevo morire guardando i suoi occhi che si posavano su tutti tranne su di me; ho cercato un rifugio non rendendomi conto che i suoi occhi cercavano i miei e che nascondevano un nuovo segreto.
Quando tempo perso a negare quello che ormai avevamo capito.
La fuga è finita qualche sera dopo la battaglia finale, fuori pioveva e con le dita disegnavo i percorsi delle goccie fino a quando non si scontrarono con le sue, poi solo brevi flash:
le sue dita bagnate che mi accarezzano la guancia, i suoi occhi che osservano rapiti le mie labbra che poi accarezza con le sue.
Ci scambiammo baci per un tempo indefinito ma poi la realtà torna e con essa inizio a credere che era stato solo sogno realizzato dalla mia amica pioggia.
Ma non era cosi, lui è tornato e mi ha rivelarmi tutto:
credeva di essersi innamorato e voleva provare ad essere felice.
E’cosi è iniziata l’avventura del nostro amore: cresciuto tra le intemperie, in un terreno difficoltoso ma abbiamo lottato ogni giorno per quello che provavamo e ogni giorno diventava più forte.
La pioggia ha continuato ad accompagnarci:
dopo il bacio c’è stato il suo “ti amo” detto per la prima volta sul serio e la sua dichiarazione nel giardino di quella che ora è la nostra casa.
Si è portato l’anello in tasca per due settimane per aspettare la pioggia è stata un’emozione indescrivibile dirgli si, corrergli tra le braccia e mentre realizzavo la realtà ci stavamo già baciando sotto la pioggia che di nuovo era lo sfondo del nostro amore.
Mi sto ancora accarezzo il ventre quando intravedo un ciuffo biondo e due occhi di ghiaccio che si trasformano in liquido fuso non appena mi vedono, le sue forti braccia mi cingono e mi bacia teneramente il collo.
– Piove.
– Si amore, la nostra amica pioggia è venuta a farci visita.
– Anche se oggi avrei preferito un cielo stellato...
– Come mai? La mia signora non vuole stare al sicuro tra le mie braccia in questa notte buia e tempestosa? Sono bravo a difenderti dai tuoni e lampi…
– Vuole rifiutarmi le coccole signore?
Mi giro e gli sfodero il più disarmante dei sorrisi per poi mettergli un tenero broncio. Mi sorride teneramente dandomi un bacio e sussurrarmi:
– Lo sai che amo coccolarti.
– Bene, visto che le stelle non collaborano dovrò avvalermi del mio amato e personale archivio: inizia ad elencare nomi di costellazioni!
– Ripeto come mai?
Mi bacia conducendomi piano sul divano, l’enorme finestra ci permette di ammirare lo spettacolo della pioggia anche da qui.
– Oltre al fatto che amo sentirti parlare su argomenti che ami voglio avvantaggiarmi per i nomi dei nostri figli... sempre se vogliamo continuare questa tradizione...
– Abbiamo tempo.
Cerca di chiudere qui il discorso per dedicarsi a questo momento di intimità famigliare ma devo dirglielo assolutamente!
– Non poi cosi tanto…
Ed ecco il fatidico momento: le sue labbra si allontanano dal mio collo dove erano rimaste a torturarmi e i suoi occhi cercano i miei per avere conferme.
– Amore oggi io e la nostra amica pioggia abbiamo una bella notizia per te: sono incinta!
– Avremo un figlio…
– Teoricamente siamo genitori da un mese.
– Bisogno chiarire dei dettagli...
Dolcemente mi fa stendere sotto di lui e dopo un fugace bacio mi solleva la maglietta scoprendomi il ventre per poi scendere a baciarlo e a parlare:
– Allora piccolino devi sapere che la nostra famiglia ha origini antiche, il cognome Malfoy è importante e questo porta diritti e doveri ma tu piccino mio non dovrai preoccuparti perché farò di tutto perché tu abbia un’infanzia felice e diversa dalla mia. Non mi importa se sei maschio o femmina, se vorrai diventare un Guaritori o un giocatore di Quidditch, se diventerai grifone, corvo, tasso o serpe qualunque cosa andrà bene basta che tu sia felice, io ti amo e non smetterò mai di farlo, per me la cosa più importante e che tu e la mamma siate al sicuro e siate felice, il resto non conto.
Mi bacia ancora teneramente la pancia ed io mi trovo a ridere per questo suo dolcissimo e spontaneo discorso, come si fa a non amarlo?
Si ferma con la testa sul mio ventre ed io gioco con qualche ciuffo biondo.
– Amore non devi preoccuparti di essere un genitore diverso dai tuoi perché lo sei già. Hai intenzione di restare cosi per molto?
– All’incirca nove mesi...
– Non possiamo restare cosi per novi mesi ma poi tornare quando vuoi a noi piacciono le coccole del papà...
– che coccola sia!
Con il sorriso dolce e furbo che ho imparato ad amare si dedica a tenere fede alla sua parola.
Ed è uno dei nostri mille baci a chiudere questo momento, magico perché pieno di quel sentimento che abbiamo iniziato a provare insieme che non ho voluto sapere di smettere di esistere, che non ha accettato confini e ha travolto quelli esistenti, che è cresciuto in noi da sfociare in un altro essere umano a chiudere questo capitolo di vita ed a iniziarlo un altro dove i protagonisti sono tre.
  
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