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Autore: _Sakura e Ino_    12/11/2017    3 recensioni
“Fronte Spaziosa…mi spieghi cosa diavolo pensi di fare?” chiese con voce preoccupata Ino Yamanaka, la sua migliore amica, mettendosi davanti a lei, pronta a placcarla come un degno giocatore di rugby.
“Voglio semplicemente parlare con lui. Non mi sembra un reato”.
“Tu hai qualcosa in mente. Stai cercando di nascondere il tuo sguardo da psicopatica ma con me non ci riesci cara la mia Sakura” le disse, appoggiando le mani sui fianchi e guardandola in cagnesco.
La diretta interessata storse il naso. Sapeva benissimo che Ino voleva solo il suo bene, ma in quel momento le stava rovinando i piani. E nessuno doveva intralciarla.
“Ma non stavi andando a comprare la Tv nuova con Kiba tu?” le chiese, come per farla capire che si doveva levare immediatamente di torno.
[SasuSaku centric NaruHina NejiTen KibaIno ShikaTema]
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Kiba/Ino, Neji/TenTen, Sasuke/Karin, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Ciao a tutti.
E’ almeno un anno che non aggiorno più una mia fic a causa del lavoro e dei continui impegni. Purtroppo so che non è una giustificazione e so che chi legge le mie fic non mi perdonerà tanto facilmente, ma spero che possiate scusarmi.
Ho riletto tutte le mie storie e mi sono sentita veramente male quando ho notato che neanche una di esse era finita.
Quindi, ho deciso di tirarmi su le maniche e, nei momenti liberi che il lavoro mi concede, proverò ad aggiornarle tutte e continuarle, per tutte le persone che hanno letto i miei capitoli fino ad ora.
Chiedo ancora scusa e spero che questo nuovo capitolo possa essere uno stimolo per farvi seguire ancora le mie storie.
Con affetto.
_Sakura e Ino_






Ok.
Forse aveva capito male.
Forse Naruto non aveva realmente detto che sua moglie stava andando ad abitare assieme a suo fratello.
Sicuramente la sua mente gli aveva giocato un brutto scherzo.
Inarcò un sopracciglio, la vena sul collo che iniziava a pulsare.
“Come hai detto, dobe? Credo di non aver sentito bene”.
Il biondino si alzò, ridacchiando.
Aveva intuito, dal modo in cui lo guardava, con fare da psicopatico, che era abbastanza nervoso.
“Hai capito benissimo Sas’ke. Sakura è andata ad abitare da tuo fratello”.
Continuò a sghignazzare, prima che il piccolo degli Uchiha lo prese per la zazzera bionda e sbatté con poca delicatezza la testa sul tavolino del bar, a pochi centimetri dalla tazza del cappuccino.
“Aia teme, mi fai male! Ma perché te la prendi sempre con me quando sei nervoso? Mica è colpa mia! Aia!” gridò, piagnucolando come un bambino.
“Perché non c’è un cazzo da ridere! – la vena del collo stava per esplodere dal nervoso – Posso sapere per quale diavolo di motivo mia moglie è andata a vivere a casa di mio fratello?! E perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose?!” sbraitò, continuando a tenere il migliore amico con la testa appiccicata al tavolino.
“Ex moglie, Sas’…AHIA!” urlò più forte, mentre il moro spingeva sempre di più la mano.
“E’ ancora mia moglie, Naruto. E’ ancora mia moglie…” finì la frase in un soffio, mentre lasciava andare l’amico e si avviava a rapidi passi verso la moto, le chiavi già in mano e le dita che ticchettavano nervose tra di loro.
“E ora dove vai?” gli chiese il biondino, toccandosi la testa, ancora dolorante.
Lui lo guardò da sotto il casco, il motore che rombava impazzito sotto il suo corpo possente.
“Da quell’imbecille di mio fratello”.





“Quanto pensi di rimanere da Itachi?” chiese Ino, appoggiando la tazzina di caffè sul ripiano della cucina e fissando la sua migliore amica preparare la valigia con fare quasi maniacale.
Sembrava troppo tranquilla e questo la turbava.
Sapeva che, in realtà, dentro stava soffrendo parecchio per la separazione con Sasuke.
In fondo, Sakura era innamorata di lui da sempre.
Era sempre stato il suo principe azzurro. L’unico ragazzo che avrebbe potuto sposare nella sua vita.
E ce l’aveva fatta.
Era riuscita a coronare il suo sogno.
Sogno che, nell’ultima settimana, si era infranto.
Mille minuscoli pezzi.
Difficili, quasi impossibili da rimettere apposto.
“Non saprei, maialino. Devo prima capire ciò che ha in mente di fare. Poi deciderò. In fondo, sono stata io a chiedergli aiuto” mormorò, piegando una felpa e posandola sul fondo della valigia. “Questa storia non finirà bene, Sakura” sussurrò, più a se stessa che all’amica.
La rosa fece un sorrisino malizioso, guardandola con furbizia :-“Se non vuoi che vada, basta dirlo. Non penso che Kiba sia contento di vedermi gironzolare qui ancora per molto”.
“Sakura…non sto scherzando. Non finirà bene questa storia, me lo sento”.
“Suvvia Ino smettila con questi istinti protettivi da mamma orsa. Itachi sa quello che fa ed è l’unica persona che può aiutarmi. So che Sasuke è un grandissimo bastardo ma lo amo ancora. Penserai che io sia una stupida, o una bambina, ma lui è l’uomo della mia vita. E farò di tutto per cercare di sistemare le cose”.
Il modo in cui Sakura disse quelle parole, fece commuovere Ino.
Aveva una forza d’animo, una testardaggine ed un coraggio che a lei, spavalda e arrogante, mancavano. Aveva quella voglia di andare fino in fondo, di superare qualsiasi ostacolo si fosse messo tra lei e suo marito.
Era questo, il vero amore che aveva letto nei libri o visto nei film.
Era questo ciò che desiderava anche lei.
D’istinto l’abbracciò, sentendo Sakura aggrapparsi alle sue spalle con urgenza, le piccole lacrime che bagnavano il cotone del suo maglioncino.
“Andrà tutto bene, maialino” le mormorò contro la spalla, la voce lievemente rotta dal pianto silenzioso.
La ragazza annuì, stringendola di più a sé, sentendosi veramente come mamma Orsa.
L’avrebbe protetta da ogni cattiveria. Da ogni pericolo.
Era la sua migliore amica, in fondo.
“Sì, Fronte Spaziosa. Andrà tutto bene”.





* * *



Itachi sapeva che il suo piano era qualcosa di insensato.
Quasi assurdo, se si fermava qualche minuto a pensare.
L’idea gli era venuta così, di slancio, e non se l’era fatta sfuggire. Non aveva pensato a nessuna conseguenza.
Il fatto di far vivere Sakura sotto il suo stesso tetto era l’unico modo per tenerla lontana dai guai, per cercare di farla riappacificare con Sasuke e per comprendere il motivo, ancora non del tutto chiaro, della loro separazione.
Non riusciva a capacitarsi del fatto che il suo caro fratellino avesse messo a repentaglio il matrimonio con Sakura solo per una semplice scopata.
Non poteva essere così stupido.
D’altro canto, il fatto che la moglie fosse andata via di casa senza neanche tornare indietro, la diceva lunga su quanto potesse essere difficile sopportare tutto ciò.
Insomma, lui voleva aiutare entrambi, ma dovevano essere sotto il suo controllo. E l’unico modo, a parer suo, era questo.
Si passò una mano tra i lunghi capelli scuri, prima di sentire la porta d’ingresso scattare con forza, sbattendo alla parete più vicina.
Poteva essere solo una persona.
“Dove cazzo sei, Itachi?”.
Ed era alquanto incazzata, per non averlo neanche chiamato nii-san.
Sì, decisamente incazzata.
Non fece in tempo a rispondere che si ritrovò Sasuke a pochi centimetri dal suo volto, gli occhi ridotti a due fessura e la faccia trasformata in una maschera di rabbia pura e disprezzo.
Non l’aveva mai visto così.
“Cosa diavolo hai in mente di fare, eh?! Fai venire Sakura a vivere qui?! Cosa cazzo ti sei fumato prima di prendere anche solo in considerazione questa grandissima idea?!” sibilò, acido, ad un soffio da lui.
Adirato.
“Non capisco quale sia il tuo problema, otuoto. Fino a prova contraria Sakura è mia cognata e non ha un posto dove stare”.
“Il mio problema è proprio il posto dove andrà a stare! Ino è la sua migliore amica e deve stare da lei. Non qui! Non sotto il tuo stesso tetto”.
Itachi sorrise lievemente, capendo dove il fratello volesse andare a parare.
Non tollerava il fatto che sua moglie rimanesse da sola con lui. Sasuke era l’unico ad aver avuto quel privilegio e tale voleva restare.
“Continuo a non comprendere. Ti da fastidio che venga a stare da me? Che magari possa capire che ha scelto il fratello sbagliato, tanti anni fa?”.
Sapeva che quella frase lo avrebbe colpito ancor più di un pugno in piena faccia.
E, data la sua espressione, totalmente schifata, aveva ragione.
Si allontanò, avviandosi all’ingresso, i pugni stretti e le nocche quasi bianche :-“ Non ti prendo a pugni solo perché sei mio fratello. Sai che c’è? Fottiti. Anzi, fottetevi. Tu e quella stronza di mia moglie, se così ancora si può definire. Non me ne frega un cazzo se verrà a vivere qua. Si vede che porterò la tipa che mi sono scopato in hotel quelle sere a vivere con me. Nella NOSTRA casa, contento? Ti concedo anche l’onore di dirlo a Sakura. Ma fai in fretta, prima che lo venga a sapere da qualcun altro” e, senza aspettare una risposta, si chiuse la porta alle spalle.
Itachi si lasciò cadere sul divano, ripensando agli occhi furbi di suo fratello, pochi secondi prima.
La guerra era iniziata.
Chissà se ne sarebbero usciti tutti integri.
   
 
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