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Autore: MrsGrangerMalfoy    14/11/2017    1 recensioni
Voldemort aveva vinto.
L'intero mondo magico è andato a rotoli, l'Oscuro ha selezionato un élite di fidati mangiamorte fra cui il giovane rampollo dei Malfoy. Mentre la stretta cerchia di purosangue favoriti vive nel lusso e svolge un ruolo di primo piano tra le fila di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, dall'altra parte i mezzosangue e i "traditori del loro sangue" si ritrovano catapultati in un mondo popolato dal dolore e dal terrore puro; nel loro futuro più "roseo" si prospettava solo la morte, i più sfortunati, quelli che sopravvivevano, dovevano sottostare a disumane condizioni di schiavitù e umiliazioni, privati di qualsiasi diritto e della loro stessa dignità.
L'unico barlume di speranza che fendeva le tenebre di quel mondo saturo di violenza, era il Braccio Destro: la resistenza. Anime di maghi e streghe, purosangue o meno, che si rifiutavano di essere soggiogati dal volere del Signore Oscuro e che ancora si battevano per ideali di una realtà ormai distrutta che però erano decisi a ricostruire. Forza, coraggio, determinazione... questi i valori che spingevano persone come Hermione Granger a continuare a lottare e gli davano la carica per non arrendersi!
Tutte le recensioni costruttive sono ben accette.
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Teddy Lupin, Voldemort | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Hermione camminava lentamente seguendo Malfoy nel corridoio tetro. Le stava elencando le numerose regole del Manor, ma lei non prestava molta attenzione... Per prima cosa era concentrata sul mettere un piede davanti all'altro, erano giorni che non camminava e, indebolita dalle torture, temeva quasi che le gambe avrebbero ceduto sotto il suo peso... Poi pensava alla sua situazione: odiava essere lì, con lui, ma si costrinse a guardare il lato positivo... Non avrebbe più dovuto sopportare le Cruciatus, almeno per un po', e forse sarebbe riuscita a mettere da parte un po' di cibo extra da portare a Dennis, senza contare che potendo girare per la villa avrebbe potuto tentare di elaborare un piano di fuga, sarebbe stato difficile, ma ci avrebbe provato... "Tentar non nuoce" si dice nel mondo babbano, ma non si può dire che sia azzeccato nel suo caso, sapeva che se fossero riusciti a scappare e li avessero ripresi non avrebbero più avuto importanza le loro informazioni, li avrebbero uccisi istantaneamente...
-... Per questo non provare a dire a Ted una sillaba sui suoi genitori, per lui suo padre sono io.-
-E sua madre?- chiese ricollegandosi all'unico brandello di discorso che aveva ascoltato.
-Una purosangue che è stata uccisa-
-Dalla Resistenza, immagino...-
-Già.-
Restarono in silenzio finché il ragazzo non aprì una porta infondo al corridoio che stavano percorrendo.
-Questa sarà la tua stanza finchè ti occuperai di Ted- spiegò, e lei rimase di stucco.
-Ma... io credevo che...-
-Avresti dormito giù?- la interruppe -No. Semplicemente perchè non voglio che se avesse bisogno di te, gli venisse la brillante idea di ritornare nelle segrete-
Lei annuì guardandosi intorno.
Era veramente una bella camera: una parete era quasi interamente occupata da un'ampia finestra che dava sul giardino, sulla destra c'era uno scrittoio di mogano intarsiato e a sinistra c'era un enorme letto a baldacchino con la testiera imbottita e riccamente decorata con fili dorati.
Sul copriletto azzurro pastello c'era ben pigato un vestito. Anchesso azzurro con annesso un grembiule bianco.
-Indossalo, non puoi girare per casa mia conciata come una stracciona. Hai quindici minuti per darti una sistemata e scendere in soggiorno, vedi di essere puntuale. Ah, quello è il bagno- disse indicando una porta sulla destra -E vedi di tenere in ordine qui dentro perchè Tippy ha già il suo bel da fare da solo, non perderà tempo a pulire la tua stanza.- disse freddamente
-Da solo?- chiese sorpresa -Ho sempre pensato che aveste decine di elfi...-
-È così, ma al momento... non sono disponibili... altrimenti perchè avrei voluto te? A mali estremi, estremi rimedi...-
Detto ciò uscì chiudendo la porta.
La ragazza sospirò e andò in bagno felice di potersi finalmente lavare, dopo di che indossò il vestito indicato dal giovane, si legò i capelli e scese, o almeno ci provò...
La villa sembrava un labirinto e solo dopo svariati tentativi riuscì a trovare la scalinata che portava all'ingresso, per poi seguire il corridoio verso il soggiorno dove il padrone di casa l'aspettava ticchettando con le dita sul bracciolo della poltrona, voltato verso il fuoco.
-Sei in ritardo. Mi pareva di essere stato chiaro.- disse senza voltarsi
-Mi sono persa...- si giustificò con un filo di imbarazzo che si impegnò a mascherare.
Lui si alzò di scatto e in un attimo lei si ritrovò intrappolata fra lui e la parete fredda della stanza.
-Non ho molta pazienza, Mezzosangue, e non tollero le scuse. Vedi di imparare alla svelta perchè la prossima volta non sarò così clemente: che tu sia qui o in catene, in ogni caso ho pieni poteri su di te e ho i miei metodi per insegnarti la disciplina. Posso sempre tornare alle Maledizioni Senza Perdono se preferisci...-
-Ma...-
-Non. Rispondere!- intimò con un'occhiata minacciosa e la ragazza abbassò lo sguardo.
Malfoy sorrise soddisfatto, ce la stava facendo, era riuscito a sottometterla o perlomeno, era sulla buona strada...
Questo era ciò che pensava lui, anche se in realtà la giovane si stava mordendo la lingua per non ribattere e non potete immaginare la sua fatica nel distogliere lo sguardo, ma oltre che orgogliosa era estremamente intelligente e sapeva bene fin dove poteva spingersi a provocare il suo aguzzino, temeva che se avesse esagerato l'avrebbe rispedita nelle segrete e avrebbe dovuto dire addio alla fioca possibilità di scappare da quell'inferno...
-Dwaco? DWAAACOOO??- la voce squillante del bambino distolse entrambi dai rispettivi pensieri e il biondo si allontanò andando verso di lui, solo a quel punto il piccolo notò la sua amica
-Mioneee!- corse incespicando verso di lei, non calcolando minimamente Malfoy che lo stava per prendere in braccio. Svelto, invece, si fiondò nell'abbraccio della ragazza che sorridendo si era abbassata per arrivare alla sua altezza.
-Mione! Mi mancavi!- disse entusiasta il bimbo come se gli avessero regalato un sacchetto pieno di Cioccorane.
-Anche tu Teddy!- rispose dolcemente.
A Malfoy non piacque affatto essere così palesemente ignorato, al che decise di intervenire:
-"Signorino", é così che ti devi rivolgere a lui. Non sei nessuno per poterlo chiamare per nome: non sei sua amica, non sei la sua insegnante e tanto meno sua madre. Portagli il rispetto che merita.-
Sia il bambino che Hermione lo guardarono stupiti, poi si scambiarono uno sguardo e Ted scoppiò a ridere mentre la giovane cercò di trattenersi, malcelando un risolino.
Malfoy la trafisse con uno sguardo severo e lei si ricompose.
-Ted va nel mio ufficio, dobbiamo parlare.- disse autoritario, quando fu certo che il piccolo si fosse allontanato guardò la giovane, che si era rialzata, e proseguì:
-Non sfidarmi, Mezzosangue, sei qui solo perchè graziata dal sottoscritto quindi vedi di portarmi rispetto e anche un po' di gratitudine non guasterebbe...-
-Grazie per tenermi rinchiusa qui, sotto ricatto, e per avermi torturata per giorni, veramente... Le sono molto grata, Signor Malfoy...- sta volta non era riuscita a stare zitta, tanto meno a non marcare le ultime parole facendo ben intendere che quel "Signor" era tutt'altro che segno di rispetto, ma piuttosto di scherno.
Il diretto interessato colse immediatamente l'ironia poco velata di Hermione e rispose prontamente con un sonoro ceffone sulla guancia che le fece voltare il capo di lato.
La ragazza sussultò sorpresa, non si aspettava una reazione del genere, una maledizione Cruciatus sarebbe stata senzaltro più nel suo stile, ma lui voleva farle intendere chiaramente che non stava scherzando e per quanto non gli fosse mai piaciuto far del male fisicamente alle persone, si divertiva eccome se era per umiliare lei. Sapeva bene che una Cruciatus le avrebbe fatto più male, ma senzaltro quel suo gesto repentino l'aveva presa alla sprovvista ed era un punto a suo favore nella loro eterna battaglia silenziosa...
-Tippy!- chiamò l'uomo come se nulla fosse e l'elfo si materializzò lì all'istante
-Padron Malfoy, Tippy può fare qualcosa per Voi?- chiese a testa bassa
-Portala in cucina e fatti aiutare per la cena- ordinò indicando con un cenno la ragazza -e insegnale per bene le regole della casa!-
-Certo Padrone... Andiamo Signorina...-
-Hermione va più che bene...- disse all'elfo la giovane dopo che si fu ripresa
-No, Mezzosangue. Per quanto tu sia feccia gli elfi non ti daranno "del tu" in casa mia.-
La ragazza avrebbe voluto spiegargli che non era affar suo come Tippy l'avrebbe dovuta chiamare, ma si trattenne.
Seguì l'esserino che faceva strada nei corridoi bui.
-Non dar retta a Malfoy, puoi chiamarmi Hermione quando lui non ci sente...-
-Va bene ... Hermione...- la riccia sorrise e con lei anche l'esserino, ma subito se ne pentì e iniziò a sbattere con forza la testa contro il muro.
-Tippy ha disobbedito! Tippy ha disubbidito al suo Padrone! Tippy non è un bravo elfo!-
-No, basta... Per favore...- la ragazza lo pregava di smettere di farsi male in quel modo ma "l'infedele servitore" non parve ascoltarla.
-Ti ordino di smetterla!- disse con tono deciso e l'elfo si placò
-Scusa, non volevo... Chiamami pure Signorina, non c'è problema...- lo rassicurò con fare gentile così Tippy sembrò rasserenarsi e disse:
-Andiamo, il Padrone non ama aspettare...-
E così dicendo si riavviarono verso le immense cucine del Manor.
   
 
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