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Autore: Khailea    14/11/2017    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea 
Khal 
Lighneers
Zell
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha
Diana
 
 
Il tempo quasi pareva essersi fermato, non un solo sospiro veniva emesso dal gruppo che stava ad osservare il bacio tra i due, era come se percepissero tutti qualcosa nell'aria, qualcosa che impediva loro di mantenere un tono tranquillo.
Il secondo più lungo di tutti tuttavia fu quello di Zell...
Il suo viso impallidì improvvisamente e gli sembrò che il suo corpo non volesse rispondere per tempo ai comandi della propria mente, le sue mani si spostarono finalmente alle spalle della ragazza ed allontanandola, Zell sputò una piccola sfera azzurra.
Tutti quanti capirono di cosa si trattava, ma non il motivo, lo stesso ragazzo perplesso guardò Serena cercando una risposta, trovando però solo un ghigno divertito.
-Era troppo grossa quella fiamma di Satana per il nostro fragile Zell?-
-Serena...-
-Serena Serena Serena, ma sai dire qualcos'altro o i tuoi muscoli assorbono tutta la tua materia grigia?-
Dandogli una spinta lo fece cadere fuori dal tavolo e dalla tasca dei pantaloni estrasse un piccolo telecomando, prima che chiunque potesse muoversi schiacciò l'unico pulsante su di esso e da lì a poco le cose si complicarono.
Le librerie vuote si aprirono a metà ed una ventina di scagnozzi iniziarono ad uscire da ciascuna di esse, la prima cosa che l'interno gruppo fece fu sistemarsi in un singolo punto per evitare così che alcuni venissero feriti o presi in ostaggio.
Daimonas che teneva costantemente tra le mani la telecamera filmò ogni cosa mentre cercava allo stesso tempo di ideare una strategia per aiutare gli altri senza mostrarsi troppo, aveva insistito per filmare appunto per evitare venisse visto ma non aveva intenzione di rischiare, a grandi linee, come gli altri, aveva capito che la ragazza che avrebbero dovuto salvare in realtà era una nemica, ma a dir la verità a lui non importava nemmeno.
Se avrebbe dovuto lottare con tutti i presenti l'avrebbe fatto, l'importante era andarsene da lì.
Jack accanto a lui faceva attenzione nessuno lo attaccasse alle spalle, trovava vile il modo in cui la ragazza aveva ingannato  Zell, purtroppo i bugiardi riempivano il mondo.
Entrambi i ragazzi avevano tenuto Milton e Sammy vicino in modo da non perderle, queste tenendosi per mano continuavano a guardarsi intorno, Milton con il cuore che batteva rapidamente per il fatto di trovarsi nuovamente in una lotta mentre quello di Sammy era molto più pacato.
Al bacio tra i due aveva sorriso immaginandosi una di quelle scene da favola ed invece le sue aspettative erano state ampiamente deluse.
Vicino a loro Seraph e Grace si assicuravano nessuno dei nemici si avvicinasse troppo, rimanendo almeno solo per il momento in posizione d'attacco, entrambe al gesto della ragazza avevano provato solamente disgusto, le persone marce si trovavano in ciascun sesso, fu però più Grace a provare dispiacere per il ragazzo.
Allo stesso modo si sentì Johanna, se qualcuno avesse giocato con lei non glielo avrebbe mai potuto perdonare, ed a giudicare dalla preoccupazione di lui sicuramente era importante ritrovarla.
Sentì dentro di sé montare una particolare rabbia mai provata prima, persone come lei non meritavano di far ciò che volevano.
Dall'altro lato Astral evitava che la sorella scappasse chissà dove per lottare, a Lacie Serena non piacque per niente ed avrebbe voluto arrivare sul tavolo per tirarle uno schiaffo, Astral invece più calmo doveva contenere sia la sua di rabbia che quella della sorella.
Lighneers non molto distante era più concentrato sul telecomando, non che non fosse dispiaciuto per il compagno ma c'erano comunque delle priorità da seguire, e se lei sembrava così attaccata a quell'oggetto doveva esserci un motivo.
Anche Khal l'aveva notato, per la verità si era trattenuto dal ridere per la scena di pochi istanti prima ed aveva fatto del proprio meglio per mostrarsi infastidito, ma era molto difficile, giocare con la mente di alcuni sempliciotti era fin troppo facile certe volte.
Alexander invece, accanto ad Hope, era interessato ai monitor alle spalle dell'intero gruppo di nemici, aveva una certa connessione con quelle cose e la curiosità di osservare cosa nascondevano quei computer era abbastanza forte da spingerlo a desiderare di correre lì in mezzo, ma l'impulso di proteggere la ragazza era maggiore.
Questa era chiaramente furiosa per ciò che era appena successo, stringendo i pugni non smetteva di guardare negli occhi la ragazza, quasi sperando di trovare un po' di dispiacere ma non c'era altro che divertimento e cattiveria in essi.
Ailea per metà provava lo stesso fastidio ma per l'altra lo reputava una cosa che non accadeva di rado in quella città, dove tutto il marciume si ammassava e nessuno ne poteva uscire.
Dopo quella scena senza nemmeno evitarlo si chiese se anche le persone attorno a lei erano come quella ragazza...
-Vogliamo stare fermi o iniziamo?-
Chiese Diana iniziando a far roteare la propria spada ancora nella fodera, desiderosa di dare una bella lezione.
L'unico ancora fermo, con la mente quasi allo stesso modo era Zell, la cui immobilità era dovuta ad un forte conflitto interiore per tutto ciò che era successo, guardando il sorriso di Serena non sentì quasi nemmeno un paio di braccia che tentarono di sollevarlo.
Sentì tuttavia una forte scarica di dolore che arrivava direttamente dal petto, involontariamente poi mosse con uno scatto entrambe le braccia scaraventando i due uomini che l'avevano toccato lontani da lui, guardando le proprie braccia vide che le proprie vene erano diventate azzurre e pulsavano con forza.
-Paparino è stato troppo gentile con un idiota come te, avrebbe dovuto costringerti fin da subito ad ingerire questa sostanza.-
-Tuo...tuo padre?-
Le parole gli uscirono a fatica, anche a causa della gola che bruciava, quella roba stava già iniziando a fare effetto, poteva solo sperare di non diventare come loro.
Nemmeno la ragazza però sembrava stare particolarmente bene, i suoi muscoli si erano ingrossati e soprattutto le vene sul collo avevano assunto un colorito bluastro.
-Spero ti divertirai a guardare i tuoi amici morire.-
Non appena schioccò le dita tutti i suoi sottoposti iniziarono ad attaccare in massa il gruppo, dovevano attuare al più presto una strategia o sarebbe stata la fine.
-Lacie porta Milton e Sammy in un posto in alto!-
-Detto fatto Astry nya!-
Con un balzo la ragazza prese tra le braccia entrambe iniziando a cercare un posto adatto in cui metterle al sicuro, purtroppo non era affatto semplice e se non fosse stato per il fratello che la proteggeva da ogni colpo nemico, non avrebbe potuto fare molto.
-No Lacie vogliamo aiutare!-
Sammy battendo i pugni sulla schiena della ragazza provò a scendere dimenandosi, ma era tutto inutile, lei però voleva veramente fare qualcosa, anche se capiva che era pericoloso.
-Nya non potrete aiutare nessuno se vi fanno del male.-
L'unico punto in cui potevano evitare d'essere prese era in alto, per questo spingendosi con la sola forza delle proprie gambe la ragazza riuscì a saltare abbastanza in alto da permettere loro d'aggrapparsi ad uno degli scaffali, usò poi le unghie per evitare di cadere e cercò di spingerle con una mano per aiutarle a non cadere.
-Se trovate qualcosa da lanciare tiratelo nya!-
Subito dopo uno degli scagnozzi si lanciò contro la ragazza ed afferrandola per la vita la fece cadere a terra sbattendo violentemente la testa, sistemandosi sopra di lei le afferrò poi i capelli ed era già pronto a colpirla con un pugno se non fosse intervenuto Astral, che lo uccise con un proiettile nel cranio.
-Non mia sorella bastardo.-
Non c'era tempo però per preoccuparti degli altri, infatti ben cinque persone gli saltarono addosso iniziando a colpirlo con mazze, tirapugni e pugnali, questi ultimi colpi però venivano schivati proprio per evitare seri danni. Appena Lacie se ne rese conto digrignò di denti furiosa e usando le unghie colpì ogni persona con una lama alle mani, i colpi furono abbastanza profondi da far sì non potessero più reggere niente, tuttavia anche lei venne colpita varie volte alla schiena ed alla testa.
-Giù!-
L'urlo di Seraph fu abbastanza forte da esser udito da entrambi, i due fratelli si abbassarono appena in tempo per evitare d'esser tranciati dall'affilata lama della bionda, non appena li aveva visti in difficoltà era subito corsa da loro per aiutarli.
Guardandola il ragazzo non poté nuovamente non pensare a quanto fosse elegante nonostante fosse circondata dal sangue, era qualcosa che solo lei aveva, la capacità di esser candida anche in situazioni simili.
-Tutto bene?-
Chiese questa inginocchiandosi accanto a lui sfiorandogli il collo, uno degli uomini era riuscito a colpirlo ma solo di striscio.
-Si, grazie...-
Il momento di calma fu più breve del previsto, un'altro nemico da lontano stava mirando alla schiena di Seraph con una pistola e quasi per fortuna Astral  lo notò.
-Attenta!-
Afferrandola per la mano la tirò a sé facendola cadere a terra, si spostò poi su di lei in modo da farle scudo con il suo stesso corpo ed attese il proiettile su di sé, Seraph capendo non aveva potuto fare altro che aggrapparsi alla sua camicia attirandolo a sé e guardarlo negli occhi.
Quel colpo però non sembrò mai arrivare.
-Nya volete darci un taglio?-
Confusi i due guardarono nella direzione del nemico e capirono ciò che era successo, Sammy e Milton trovando alcuni cocci avevano iniziato a tirarli alla testa dei nemici, ed in questo modo avevano colpito proprio questo tramortendolo.
Seraph diventando tutta rossa tirò una ginocchiata allo stomaco del ragazzo, il quale dolorante si spostò lasciandola rialzare.
-Potevi semplicemente chiedermi di spostarmi...-
-Spostati allora!-
-E' un po' inutile adesso visto che l'ho già fatto...-
Imbarazzata la ragazza lo guadò rialzarsi, non appena fu certa che stesse bene si allontanò riprendendo a roteare la spada in mezzo ai nemici, non riuscì così a sentire la risata divertita di lui che la osservava.
Altra persona che non aveva smesso un attimo di lottare era stata Diana, scivolando in mezzo ad ogni persona la colpiva alle ginocchia con la spada facendola piegare, dopo di che con una serie di calci li tramortiva dando il colpo finale alla testa per stordirli.
-Se è tutto qui non sarà così diffic...-
Prima di terminare la frase sentì vicino alla guancia un proiettile schivato per un soffio, la carne bruciava ma il dolore era perfettamente sopportabile, il problema era che non poteva individuare chi aveva sparato in mezzo alla folla, poteva solo colpire chiunque.
Ad occuparsi dei proiettili era soprattutto Daimonas, rimanendo nel raggio d'azione di Sammy e Milton intercettava ogni colpo evitando potessero venir ferite e si premurava di far sì che quegli uomini non potessero più muoversi, ovviamente senza mostrarsi alla telecamera. Riusciva per fortuna a mantenere abbastanza coordinazione da tenerla puntato sull'obbiettivo ed a lottare, ma avere più cose da controllare non sempre era d'aiuto.
Molte volte durante i suoi spostamenti era stato colpito al fianco ed aveva rischiato d'esser catturato, in quel momento soprattutto un gruppo di nemici aveva iniziato a circondarlo.
-Con permesso.-
La voce di Jack attirò l'attenzione di Daimonas che voltandosi lo vide correre nella sua direzione, dopo aver rotto il collo ad una serie di nemici, e prendendolo in braccio lo trascinò via da quel punto.
-Ti piace proprio stare al centro dell'attenzione eh?-
Disse il ragazzo appoggiando la sua fronte a quella dell'altro, questo però non reagì particolarmente bene e spingendogli le mani contro il petto lo costrinse a metterlo a terra.
-Non era necessario intervenissi.-
-Lo so, ma volevo.-
-Perché?Non mi avrebbero ucciso ed anche se fosse...-
-Non voglio ti accada qualcosa, e non volevo restassi solo.-
"E dire che ad alcuni da fastidio avere degli escrementi tra i piedi, lo zombie se li cerca pure."
Abbassando lo sguardo dopo le parole sia del ragazzo che di Mostro Daimonas fece per allontanarsi, non capendo fino in fondo l'atteggiamento di Jack, non poté comunque impedirgli di stargli vicino e seguirlo durante le varie lotte.
Lighneers durante la lotta era subito corso da quelli apparentemente più forti, rompendo loro le braccia rubava le loro armi utilizzandoli fino a quando queste non si scaricavano o non si rompevano.
Lottava con sguardo passibile e fare calcolatore mentre cercava di avvicinarsi sempre di più a Zell per aiutarlo contro quella ragazza.
Nella folla però non tutti stavano combattendo al massimo, Khal cercava con lo sguardo Ailea mentre con alcuni oggetti fracassava i crani delle persone attorno a lui, più di una volta aveva subito dei colpi alle spalle per questa sua distrazione ma non poteva trattenersi.
Dove era il suo giocattolino?
Nel frattempo c'era anche chi era nel mezzo di uno scontro a cui non voleva partecipare, e non si trattava solamente di Johanna, la quale era finita in mezzo ad una sanguinosa lotta tra Grace ed un gruppo di uomini.
La rossa menava pugni a destra ed a manca riuscendo spesso a ferire tutti quelli che le stavano vicino, ma aveva anche subito seri danni e stava iniziando a star veramente male.
Vedendo il suo viso Johanna non poté più star ferma e raccogliendo il primo oggetto ai suoi piedi corse vicino a lei, urlando a pieni polmoni e colpendo i nemici che rischiavano di ferire l'amica.
Non avevano intenzione d'arrendersi così facilmente...
Solo una lotta doveva ancora iniziare.
-Fammi vedere quello che sai fare sfigato...oh come non detto, mi dimentico sempre non sai fare niente.-
Prese da sotto la maglia che indossava un robusto tirapugni dal manico di plastica nera e dalle rotonde nocche di ferro con alcuni spuntoni affilati su di esse, all'estremità destra era provvisto di una lunga ed affilata lama già sporca di sangue, a giudicare quello era il suo visto che una chiazza si stava formando da sotto l'indumento.
-Tuo padre ti sta costringendo a farlo?-
Chiese il ragazzo alzandosi e mettendosi in posizione di difesa, aveva notato che oltre al primo uomo nessun'altro si era avvicinato, forse perché lui serviva vivo, non era semplice però mantenere il controllo del corpo che in più momenti reagiva con scatti involontari.
-Papino non mi obbliga a far nulla, sono semplicemente brava ad adescare dei coglioni.-
Stava cercando nelle sue parole qualcosa che potesse permettergli di capire lei non centrava veramente, che non voleva farlo e che la dolce e simpatica Serena era ancora lì da qualche parte, ma non sembrava esser così.
Sputando del sangue a terra la ragazza con uno scatto cercò di colpirgli il fianco ma lui fu più rapido e schivò, istintivamente fece per colpirle la schiena ma si trattenne, non voleva ferirla.
Purtroppo quel gesto permise a lei di graffiargli il petto con la lama, aprendogli uno squarcio nel tessuto che lentamente si tinse di rosso, tuttavia il dolore era decisamente minimo.
-Vedi a cosa rinunceresti non alleandoti?L'unico tuo lato positivo sono i muscoli ed il fatto il tuo cervello è abbastanza piccolo da esser rapidamente modificato, o almeno immagino.-
-Smettila di insultarmi!Tutto quello che mi hai detto...mi hai aiutato a scappare dagli scagnozzi quel giorno!-
Serena tentò di colpirlo prima con un calcio poi nuovamente con la lama del tirapugni, cercando di bloccarla con la mano il ragazzo venne colpito dagli spuntoni che gli bucarono in parte la mano.
-E' stata una mia idea attirarti in quel vicolo, quei tizi hanno seguito perfettamente le istruzioni e da lì è stato piuttosto facile farti credere che fossi dalla tua parte.-
Ogni parola era peggio di una pugnalata per il suo orgoglio, ma nonostante la rabbia che aumentava non l'avrebbe colpita.
-Oh ma guarda che faccino triste, hahaha quanto sei patetico ti farei una foto!-
Con una leggera smorfia di dolore dovuta alla sostanza ingerita si scagliò addosso al ragazzo menando colpi completamente senza senso, era come se il suo cervello per un lungo attimo si fosse bloccato, arrivandole alle spalle lui però riuscì ad afferrarla fermandola per qualche istante.
-Fermati, non è necessario andare avanti!Non vedi ciò che tuo padre ti ha fatto?Ti sta solo usando e non lo meriti!-
-E tu sei il nobile cavaliere che mi salverà. Ma fammi il piacere sfigato non sai nemmeno cogliere un'occasione, se volevi avermi dovevi approfittarne prima.-
-Ti stai sbagliando, non l'avrei mai fatto...-
-Doppiamente patetico.-
Con una testata al viso lei riuscì a liberarsi dalla sua presa, la forza di entrambi era notevolmente aumentata ma siccome Serena aveva già da prima ingerito quella roba era in leggero vantaggio.
-Non riesci nemmeno a lottare, credi veramente di poter fare qualcosa?-
-Lui forse non vorrà picchiarti, ma io si!-
La voce di Ailea sorprese entrambi, soprattutto nell'istante in cui lei arrivò tirando un forte pugno al viso dell'altra, che cadde a terra.
Zell la guardò con occhi spalancati, ma con tuttavia una punta d'orgoglio ferito.
-Ailea non serve tu combatta le mie battaglie, inoltre hai visto anche tu che ha parte ingerito la fiamma di Satana, non sappiamo come potrebbe...-
-Se per questo anche io e da molto prima.-
Senza quasi ascoltarlo si lanciò sulla ragazza a terra impugnando uno dei propri coltelli, cercando di pugnalarle il braccio sinistro ma l'altra riuscì a bloccarglielo e con la mano libera provò a sua volta di ferirla con la lama.
Il risultato fu che entrambe si immobilizzarono per circa una decina di secondi.
Il resto del gruppo era riuscito a decimare più della metà del gruppo, ed Alexander aveva raggiunto i monitor.
Aiutato da Lighneers, Hope e da Khal che tenevano a bada i nemici intenzionati a fermarli il ragazzo stava rapidamente hakerando l'intero sistema.
-Non può andare più veloce questa cosa?-
-Lighneers non mettergli fretta!-
Disse Hope al ragazzo guardando il biondo preoccupata, avevano subito entrambi molte ferite superficiali ma la stanchezza stava iniziando a sentirsi.
-Fidati è molto bravo in queste cose, nel giro di dieci minuti avrà già finito.-
-Immagino quante volte tu abbia abusato di questo suo talento.-
Alle parole del verde Khal non diede peso, il fratello alle spalle aveva ben inteso il significato della sua frase, non era un incitamento ma gli stava concedendo gli ultimi dieci minuti per riuscire nell'impresa.
Da lontano inoltre Khal continuava a tener d'occhio Ailea, era soddisfatto del suo modo d'agire nelle lotte e la sua brutalità tuttavia lo infastidiva l'aiuto che stava dando a Zell, se quel verme non sapeva combattere con una donna allora meritava di venir schiacciato.
La pausa da le due combattenti durò meno del previsto a causa di un colpo basso da parte di Serena, questa infatti con un cenno della testa aveva prima fatto arrivare un paio di suoi sottoposti, fermati in tronco da Zell che li aveva stesi a terra, poi approfittando di uno spasmo della ragazza, che iniziava a sentir meno l'effetto della sostanza, le colpì il collo e la spinse lontana da sé.
La bruna si raggomitolò qualche secondo a terra cercando di riprendere fiato.
-Bastarda...-
Prima che l'altra potesse nuovamente colpirla in quel momento di difficoltà Zell le saltò addosso facendola nuovamente cadere a terra.
-Siete monotoni...-
-E tu pazza. Il tuo corpo si sta lentamente distruggendo.-
-I tuoi amici non vivranno comunque abbastanza per potermi vedere in quello stato.-
-Serena è finita...guardati intorno.-
Alzando lentamente lo sguardo entrambi osservarono ciò che li circondava.
I nemici erano diminuiti drasticamente rispetto all'inizio, la maggior parte delle persone del gruppo era coperto da grosse quantità di sangue ma stavano trionfando, la prova era anche il fatto che i pochi rimasti stavano cercando d'ammassarsi in un unico punto per andare ai ripari.
La ragazza però si limitò ad assottigliare lo sguardo mentre il viso dell'altro si faceva sempre più cupo.
-Non volevo andasse così...non deve per forza finire in un modo simile. Puoi ancora ricominciare.-
Quello era forse solamente un disperato tentativo di redimerla, di poter ancora sperare di non dover soffrire per l'inganno, ma nuovamente lei si beffò delle sue parole sorridendogli.
-Sei più stupido di quanto sembri...-
Liberandosi una mano la ragazza la infilò nella tasca dei pantaloni riprendendo il telecomando usato, premendolo prima che lui potesse impedirglielo.
In quel momento il terreno sotto i piedi di tutti iniziò a distruggersi, in più parti si formarono gigantesche voragini apparentemente senza fondo, almeno in un primo momento visto che aguzzando lo sguardo si potevano notare numerosi spuntoni ad attendere i malcapitati che precipitavano.
Non le importava di uccidere anche i suoi sottoposti, voleva soltanto eliminare tutti.
-Dobbiamo andarcene!-
Urlò Lighneers cercando una via di fuga, l'unica porta però era stata sbarrata e le aperture dal quale gli uomini erano arrivati si erano richiuse.
-Datemi un momento e troverò qualcosa!-
Urlò Alexander esasperato, Hope accanto a lui poteva solamente accarezzargli la schiena per calmarlo.
-Ce la puoi fare.-
Spostando una mano dalla tastiera il ragazzo strinse quella di lei portandosela alle labbra e baciandogliela come un cavaliere.
-Devo farcela...non voglio ti accada qualcosa.-
Sorridendole la ragazza appoggiò la testa sulla sua spalla, guardandosi intorno per assicurarsi non arrivasse nessuno a disturbarlo, entrambi erano rassicurati dalla presenza dell'altro e tenevano alla loro incolumità.
Lighneers di tanto in tanto osservava gli schermi mentre aspettava che qualcosa potesse aiutarli.
-Lo vedi?Noi Moore non siamo degli stalker pazzoidi come credi.-
-Non ho mai pensato Alexander fosse un pazzoide.-
-Però lo pensi di me.-
Disse Khal colpendo un uomo alla gola aprendogliela a metà, non era certo il momento migliore per parlare ma non poteva certo avvicinarsi quando voleva al ragazzo.
-Se vuoi chiacchierare magari sistemiamo un servizio da the in mezzo alla stanza così stiamo più comodi.-
-Credi che tutto questo mi faccia piacere?Sei un uomo d'onore Lighneers, smettila di comportarti come un immaturo pieno di pregiudizi, sto cercando di fare del mio meglio io.-
Sospirando Lighneers cercò di parlargli con più calma.
-Tu pensi solamente di fregarmi con le tue parole, guardati per diamine sei un ragazzo che trova una ragazza che gli vada a genio dopo mille e duecento oche, e lo posso capire, ma se ragionassi con più calma capiresti che hai tutte le capacita per conquistare la tua amata senza problemi. Ed anche con la concorrenza non avresti molti problemi, anche se dal mio punto di vista è inesistente. Cioè dai Il cowboy ha la spadaccina, io me ne frego altamente di queste cose, il solitario ha la mini Ailea e Jack avrà una zombie fidanzata magari, ed il biondino si troverà qualche altra ragazza.-
Lighneers parlava sinceramente, anche se erano nel bel mezzo di una lotta non aveva peli sulla lingua, capiva però d'esser stato magari troppo attaccabrighe nei suoi confronti ed avrebbe per questo diminuito le frecciatine, ma gli sguardi minacciosi no.
Khal intanto che parlava avrebbe quasi voluto spaccargli i denti, per qualche motivo ogni sua parola era irritante ma lo guardava calmo senza mostrare nessuna emozione.
-Oh, un ultima cosa. Concludendo ti piace Ailea, abbi le palle di dirglielo in faccia. Sfida il suo cuore gelido ed affonda le radici, non farti paranoie assurde o cose inutili che non servono. Quindi gambe in spalla petto in fuori e digli quello che il tuo cuore riserva per lei senza giri di parole.-
Quelle forse potevano essere le uniche parole sensate che aveva detto fino ad ora, o almeno per il biondino. Sorridendo debolmente Khal guardò Ailea che lentamente si era alzata da terra e che si teneva il collo, vedendola in quelle condizioni non poté resistere e s'affrettò a correrle incontro.
Non tutti avevano molto tempo per parlare, Milton e Sammy a causa degli scossoni del terreno avevano rischiato più volte di cadere, ma ora che la situazione si era alleggerita potevano smettere di nascondersi lassù.
-Proviamo a scendere da sole, posso portarti in braccio se sei stanca Sammy.-
-No, ce la posso fare.-
-Brava così ti voglio.-
Sorridendo Milton iniziò a scendere per prima, almeno in caso di caduta avrebbe potuto afferrare l'amica al volo, era però più facile a dirsi che a farsi visto che gli appigli in buona parte mancavano.
Daimonas da lontano, dopo aver colpito l'ultimo nemico che l'aveva attaccato, vide cosa stavano cercando di fare e corse subito da loro per aiutarle.
Jack a sua volta gli fu dietro, mantenendo ovviamente una certa distanza, anche se spesso l'aveva toccato capiva che aveva bisogno di spazio, e che il fatto d'esser seguito non lo faceva imbazzire.
Tuttavia i piani di entrambi servirono a poco quando il pavimento su cui erano si aprì all'improvviso, come a rallentatore.
-Daimonas!-
Non era un problema per lui morire, non sarebbe mancato nulla nella vita degli altri con la sua scomparsa, ma avrebbe voluto assicurarsi che la sua amica fosse in salvo.
La voce che aveva urlato il suo nome non era però quella di lei ma di Jack, questo vedendolo cadere si era lanciato verso di lui, incurante della testa che ad ogni passo ciondolava rischiando di staccarsi.
Raggiungendolo appena in tempo il ragazzo lo abbracciò e staccandosi un braccio lo utilizzò per rimanere aggrappato ad una sporgenza lontana, con il rimanente afferrò la mano dell'altro sollevandolo poi di peso vicino a sé.
-Aggrappati prima che mi si stacchi qualcos'altro.-
-Jack...-
Sorpreso per quel salvataggio Daimonas fece come gli aveva detto, cercando di evitare d'essere un peso eccessivamente eccessivo.
-Non era necessario, ora anche tu...-
-Si che lo era, quante volte te lo devo dire io non ti lascio solo. E se proprio dovevi cadere con qualcuno preferivo essere io quel tizio.-
Disse lo zombie abbassando lo sguardo verso gli spuntoni, effettivamente nella vicinanza con il ragazzo si trovava decisamente a suo agio, si divertiva a scherzare ma era un modo diverso dal solito, molto più sincero e liberatorio.
Anche con gli altri si trovava bene ma in lui c'era qualcosa di più, qualcosa che lo spingeva anche a non voler smettere di tenerlo vicino.
Daimonas però non poteva ancora comprendere queste cose, ed anche se le sue parole non avevano molto significato lo colpirono comunque, era come se in ogni modo Jack gli volesse dimostrare d'esser diverso, ed in lui si stava insinuando la paura che un giorno l'avrebbe convinto a fidarsi, ma dopo ciò avrebbe certamente sofferto...
La maggior preoccupazione dell'altro però era il rischio di non aver abbastanza spago per ricucirsi, se anche solo un altro pezzo fosse andato non ne avrebbe avuto abbastanza per tutto il corpo.
Nemmeno una manciata di secondi dopo tuttavia lo spago che teneva salda la testa dell'altro si sfilò lasciando cadere questa nel vuoto. Stavolta il turno di salvare qualcuno fu di Daimonas, che l'afferrò con entrambe le mani aggrappandosi alla vita del ragazzo con le gambe.
-Mi vuoi infilare nella tua particolare tasca dei pantaloni?Chissà dove finirò...-
-Sei troppo grosso per entrare...però posso darti qualcosa.-
Incastrando la testa tra i due toraci in modo non cadesse Daimonas frugò nella tasca creando lo stesso filo usato da Jack per ricomporsi, il ragazzo lo guardò sorridendo felice.
-Un regalo perfetto. Ora dobbiamo solo uscire da qui.-
-Vi aiutiamo noi!-
La voce che aveva parlato era quella di Sammy, una volta che le due erano riuscite ad uscire avevano chiamato Johanna e Grace per farsi aiutare a tirar su i ragazzi.
Fu un sollievo per entrambi vedere che stavano tutte bene.
-Non preoccupatevi, ce la faremo.-
Disse Johanna sorridendo per farsi forza, era piena d'agitazione per quella situazione e la vista di Jack senza testa non era certo il massimo, ma mandò giù il groppo in gola aiutando Grace a sollevarli.
-Grazie, non era il momento migliore per un agopuntura.-
-Ma tu non la smetti mai?-
Chiese la rossa spazientita per le continue freddure.
-Mai Grace.-
Gli ultimi che si stavano godendo il momento di gloria erano Seraph, Diana, Astral e Lacie, i quattro stavano lottando con l'ultimo gruppo rimasto e nonostante ciò che stava accadendo non perdevano la calma, Lacie come sempre inoltre ne approfittava per divertirsi.
-Nya perché non giochiamo a campana Astry?-
-Ti sembra il momento con il pavimento che crolla?Dobbiamo andarcene.-
-Dai Astral si un po' più permissivo con lei.-
-Diana si potrebbe far male...-
La bruna capiva bene la situazione ma era anche convinta che immusonirsi come facevano i due ragazzi mascherati non avrebbe aiutato, come prima cosa dovevano assicurarsi non ci fosse più nessuno che poteva ferirli e dopo avrebbero potuto pensarci con più calma.
Seraph sospirando era già pronta a menare l'ultimo fendente quando una parte del pavimento crollò facendola rischiare di cadere alla sua destra.
-Presa!-
Astral rapido l'afferrò per il fianco portandosela accanto, forse con troppa irruenza visto che i loro bacini si scontrarono, ed a causa di ciò divennero entrambi rossi, ma meglio un momento d'imbarazzo che la morte.
-Uh audace il ragazzo.-
Disse Diana ghignando mentre Lacie sembrava esser sul punto di esplodere dalla rabbia, Seraph più rossa del normale scivolò via dalle mani di lui e con un salto arrivò dall'altro lato della voragine.
-Smettetela di giocare, abbiamo quasi finito.-
Effettivamente le cose stavano andando così, ma per Ailea quello non era affatto un sollievo.
La ferita al collo faticava a smettere di rimarginarsi ed il concludersi della lotta poteva significare anche il fatto non potesse vendicarsi per quel colpo.
Mentre si rimetteva in piedi sentì due braccia alle spalle aiutarla a non cadere a causa degli scossoni.
-Hai bisogno di una mano?-
Khal sorridendole l'aveva rapidamente raggiunta e non appena lo vide la ragazza scordò per un breve momento la rabbia che provava, ma doveva ricomporsi.
-Preferirei poter strozzare quella stronza...-
-Per il momento occupiamoci del tuo collo.-
Rispose lui sfiorandoglielo serio, la ferita non era profonda ma molto lunga, afferrando il braccio della propria camicia lo strappò ed aprendolo lo ingrandì ulteriormente, Ailea lo guardò intuendo il suo tentativo di creare una benda momentanea, e non poté evitare di sorridere dolcemente per quella premura.
-Posso?-
Annuendo lei alzò i capelli in modo da non intralciarlo, quella situazione era alquanto eccitante per lui, poteva stringere qualcosa al collo di lei, piena di sangue, con il suo totale permesso, se avesse voluto avrebbe potuto sentire i suoi gemiti leggermente soffocati chiamare il suo nome...
Allontanò però quel pensiero con un sorriso e, con molta delicatezza, le fasciò rapidamente il collo legando il tessuto in modo non cadesse.
-Una volta fuori di qui ti medicherò come hai fatto con me.-
-Allora sarai tu il mio infermiere stavolta.-
Solo dopo aver parlato Ailea si rese conto della scemenza che aveva appena detto e divenne completamente rossa.
-Tutte le volte che vuoi...-
Era difficile credere che quegli scenari di dolcezza fossero anche vicini ad una lotta, Serena ancora sotto Zell non aveva smesso un attimo di dimenarsi e finalmente si era liberata dalla sua presa, scaraventandolo con forza a qualche metro di distanza, aveva però iniziato a sputare una grossa quantità di sangue.
-Fai veramente pena...non posso credere che tutto questo sia stato fatto per uno come te.-
-Io non lo volevo!-
-A chi importa di ciò che vuoi?Non importa nemmeno a te sicuramente, sei solo uno stupido che crede di poter risolvere ogni cosa con la forza, non sai ragionare nemmeno per le cose più semplici. Hai una vita talmente vuota che si concentra solo sullo sport. Anche se ti uccidessi non cambierebbe nulla...sei già morto.-
Zell la guardò stringendo i denti, cercava di non lasciarsi scalfire da quelle dure parole, sapeva di valere molto di più, nonostante non amasse la scuola era in grado di fare molti ragionamenti ed impegnandosi superava molti. Però vista l'intera situazione non poteva dirsi un completo uomo di ghiaccio.
Serena iniziò a ridere avvicinandosi a lui ma la sua risata s'interruppe quando i suoi piedi finirono in una grossa crepa nel terreno che prese ad allargarsi sempre più rapidamente.
Prima che fosse troppo tardi il ragazzo si alzò con uno scatto ed allungò una mano verso di lei, nonostante tutto ciò che aveva detto non l'avrebbe lasciata morire, se anche doveva pagare l'avrebbe fatto da viva.
Tuttavia non fu abbastanza veloce da raggiungere la mano ed afferrò la lama del tirapugni di lei, che in quel momento si trovava dentro quella grossa voragine pronta ad inghiottirla.
-Ma veramente non hai cervello?!Cosa ti salta in mente!-
-Non...morirai...-
Disse lui a denti stretti cercando di sopportare il dolore, mentre il sangue lentamente scendeva lungo il braccio di lei, cercava di sollevarla ma la fatica stava compromettendo ogni sua azione, e quelle sostanze non lo facevano agire in modo abbastanza coordinato con il corpo.
Serena spalancò gli occhi furiosa urlandogli contro.
-Mi fai schifo!Credi di poter agire così da grande eroe?Non sei nessuno Zell e non lo sarai mai!-
Più urlava più muoveva i piedi in maniera frenetica e la lama sfuggiva pericolosamente alla presa di lui, per quanto tentasse di aiutarla lei non glielo permetteva e se avesse usato anche l'altro braccio sarebbero caduti entrambi.
-Ti giuro che perderai tutto bastardo, non uscirai vivo da qui!-
Con quell'ultimo urlo Serena ebbe un violento spasmo alla mano che le fece aprire le dita, queste scivolarono via dal tirapugni e prima che potesse rendersene conto cadde nel vuoto, continuando a guardare Zell negli occhi.
-No!-
Senza smettere di stringere l'arma lui tentò ancora di salvarla ma non avrebbe mai potuto raggiungerla, poté solamente guardarla precipitare ed ascoltare il suono del suo corpo che veniva trafitto dagli aghi.
Era stato tutto inutile...non solo non l'aveva salvata ma aveva messo in pericolo gli altri, l'intera spedizione era stata un fallimento e la colpa era solo sua.
Mettendosi in ginocchio sul pavimento osservò l'arma ricoperta del proprio sangue, la sua testa era percorsa da mille pensieri e le parole di lei rimbombavano furiose.
Non avrebbe mai potuto dimenticare quel che era successo...e quell'arma sarebbe stato il modo per ricordarlo per sempre.
-Ho trovato qualcosa!-
Dall'altro capo della stanza Alexander aveva urlato a pieni polmoni la propria vittoria, ora che avevano vinto tutti poterono guardarlo con calma senza il timore d'esser attaccati ancora.
-Non possiamo uscire dalla porta ma sono riuscito ad aprire uno dei corridoi che questi tizi hanno usato, da lì potremo uscire da questo posto.-
-Ed il capo di questo posto?-
Chiese Diana avvicinatasi, per un lunghissimo momento il biondo era rimasto in silenzio, aveva lavorato duramente ma non per questo era riuscito a non farsi scoprire, durante lo svolgimento del suo compito era infatti arrivato un messaggio.
-Ci sta aspettando...-
   
 
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