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Autore: Light2015    15/11/2017    0 recensioni
E' quando tutto sembra essersi sistemato che sorgono i veri problemi. Un arresto e un ricatto non saranno le sole questioni che Alex, Nicki, Mark, Cloe e Sam dovranno fronteggiare... un uomo che torna in città, una proposta al momento sbagliato e un segreto tra amici mineranno tutto ciò che di certo è stato negli ultimi due anni. E allora... come what may, qualsiasi cosa accada, verso il gran finale...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16
All about loving you


Quel mattino commisi la bastardata di uscire di casa quando lei ancora dormiva. Presi l'anello, il cellulare e mi infilai in bagno per una doccia veloce prima di indossare la tuta, con tanto di felpa, e uscire con Paco in spiaggia. C'era ancora vento, il cielo era grigio e il mare scuro con le onde incessanti che si infrangevano lungo tutta la costa, faceva quasi freddo. Presi un bastoncino e lo lanciai affinchè Paco corresse a prenderlo. Era semplice: le avevo chiesto di sposarmi e lei aveva detto no. Punto. Nonostante questo, secondo Nicki, ero io ad aver creato un problema. Paco riportò il bastoncino e lo lanciai più lontano con più forza. Non avevo voglia di tornare a casa, non avevo voglia di vederla e trovare un modo per giustificarmi. Lei aveva detto no. Non ero io quello che doveva dare delle spiegazioni. Trascorsi un paio d'ore in spiaggia a non fare niente, presi da mangiare al chiosco un chilometro più a sud, mi sedetti sulla sabbia umida e guardai Paco avvicinarsi all'acqua e scappare dalle onde abbaiando. Ormai doveva essersi svegliata, controllai il cellulare. Nessun messaggio. Mi tornò in mente la canzone di Bon Jovi che lei mi aveva citato la sera prima. Volevo farle vedere il video perchè non se lo ricordava. Ero certo che quel tizio avesse un paracadute. Andai su YouTube. 'All about loving you'. Infatti... lui sul grattacielo, lei sotto disperata, Bon Jovi che canta.
"Everytime I look at you, baby I see something new..."
Ecco che si butta, tanto apre quel dannato paracadute.
"I don't wanna sleep tonight, dreaming is just a waste of time"
Il paracadute si aprì eccome ma c'era un particolare che, io, non ricordavo.
- "Cazzo..."
Una volta aperto appariva la scritta "Mi vuoi sposare?". Mi accorsi di essere a bocca asciutta, salivazione azzerata. Nicki se lo ricordava benissimo quel video, aveva citato a posta la canzone per farmelo vedere. Per farmi capire. Per dirmelo senza usare le parole, visto che io non ne volevo parlare. Era come se mi stesse dicendo: voglio sposarti, chiedimelo ancora. Mi sdraiai sulla sabbia, le nuvole sopra di me erano sempre più minacciose. Mi portai una mano alla tasca dei pantaloni, avevo la scatolina con l'anello. Mi alzai di scatto e comminciai a correre verso casa, Paco mi seguì abbaiando.
Arrivai sotto la villa col fiatone, feci le scale arrancando e sbucai nel giardino sul retro, aprii la portafinestra che avevo lasciato semiaperta e cercai di riprendere fiato. Entrai e vidi Nicki sdraiata sul divano, quando la raggiunsi notai che aveva gli occhi arrossati.
- "Mi dispiace..." riuscii solo a dire.
- "Non fa niente" disse lei con tono piatto. Sembrava priva di emozione. "Lasciami stare adesso"
Non sembrava il momento di fare proposte di matrimonio, già la prima mi era venuta male. Guardai l'ora, era quasi l'una e mezza.
- "Stai bene?"
- "Si, non è niente..."
- "Ok... preparo qualcosa da mangiare intanto, poi dopo possiamo... parlare" feci un gesto stupido con le mani. Era strana, non diceva niente. Mi tolsi la felpa e mi misi ai fornelli, ogni tanto le tiravo qualche occhiata. Stava li sul divano, sembrava distrutta... in qualche modo. Paco andò da lei e le appoggiò il grosso muso in grembo, iniziò ad accarezzarlo. Stavo spegnendo i fuochi accesi sotto i fornelli quando improvvisamente la sentii singhiozzare. Mi voltai, non l'avevo mai vista piangere così.
- "Nicki..." andai da lei che si alzò e si buttò tra le mie braccia. "Che succede?" la sentii stringermi. Il suo respiro caldo contro il mio collo. "Tranquilla... che succede?". Dopo qualche secondo riuscì a riprendere fiato e provò a spiegarsi.
- "Papà... è andato via"
- "Come? Perchè? È stato qui?"
Annuì. Maledetto a me che l'avevo lasciata sola con quel bastardo. Si staccò dal mio petto, aveva il viso umido e riusciva solo trattenersi.
- "Ha detto che doveva andare via... ha voluto dei soldi... è andato via..."
- "Ok ok..."
- "Mi ha chiesto di andare con lui... ho detto di no, che volevo rimanere con te..." ricominciò a piangere. "Non lasciarmi anche tu" disse disperatamente ormai vittima di un profondo crollo emotivo.
- "No che non ti lascio! Sono qui! Guardami... sono qui. Non andrò mai via"
Aveva rinunciato a suo padre, tanto desiderato, per rimanere con me che, la sera prima, le avevo fatto erroneamente capire di non volerla sposare. Ci volle almeno un'ora perchè si calmasse, poi la situazione iniziò, piano piano, a farsi più chiara. Robert Vaughn voleva sua figlia e i suoi soldi. Non potè avere lei così riuscì a farsi dare cinquemila dollari in contanti. Nicki valeva cinquemila dollari per quell'uomo. Cinquemila per sparire per altri venti'anni, finchè non avesse avuto altri debiti da ripianare probabilmente. Sapendo quanto io fossi estremamente vendicativo, Nicki mi fece promettere di non cercarlo. Ma non capivo come facesse un padre ad abbandonare la figlia due volte.
- "Mi dispiace per i soldi..." Lei era a letto sotto le lenzuola, dopo pranzo l'avevo costretta a tornare di sopra a riposarsi. Avevo portato su anche Paco che le avrebbe fatto compagnia quando io sarei dovuto tornare di sotto a sistemare.
- "Non me ne frega niente di quei cinquemila dollari Nicki, poteva prenderne anche centomila... ma mi fa perdere la testa il modo in cui ti ha trattata. Cazzo... spero per lui che sia già lontano da qui"
Paco abbaiò "Si si, sei stato bravo" gli dissi per sdrammatizzare.
- "Si è preoccupato subito..." disse lei accarezzandolo. "Ha preso da te"
Ripensai alla sera prima, al video, alla spiaggia. "No io sono solo un idiota..."
- "Lo siamo stati un po' entrambi" Mi prese una mano "Ti amo"
- "Ti amo anch'io... e non farti venire strane idee, io non ti lascio. A parte ora che devo andare a lavare i piatti". Mi allungai verso di lei e la baciai sulla fronte, facendola sorridere per la prima volta dopo ore.
   
 
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