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Autore: ringostarrismybeatle    18/11/2017    2 recensioni
Una mancata stretta di mano può davvero impedire ad un sentimento di rivelarsi?
Forse no.
Ci sono momenti in cui ci si convince che per nessun motivo al mondo avremmo bisogno di una persona. Ma la verità riesce sempre a vincere. In un modo o nell'altro. In momenti diversi. Può accadere nel giro di un minuto, o forse di anni. E in situazioni che mai avremmo potuto immaginare. Un duello. O una lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Ma, alla fine, accade.
E ci si può rendere conto di amare qualcuno nei modi più impensati. Accarezzando le sue debolezze. O scegliendo di allontanarsi, di abbandonarlo. E di restare soli. A costo della propria felicità.
Combattuto tra una relazione nascosta per anni ed il rispetto per un padre disposto a tutto per devozione, Draco è questo. E' timore. Timore di essere felice. Ma, allo stesso tempo, è forza. Forza di prendere decisioni difficili per salvare le persone che ama, forza di scegliere. Di crescere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Lucius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Cap 7b Harry Potter e i Doni della Morte, pt. 2




Non seppe come riuscì a raggiungere i suoi genitori.

Non seppe come riuscì a restare integro, mentre Voldemort allargava le braccia verso di lui, per stringerlo al proprio corpo e renderlo parte di ciò che era accaduto.

Non seppe come, in quel momento, non si abbandonò alle dolci braccia della morte. La sola che avrebbe potuto accoglierlo. La sola che lo avrebbe riportato da lui.

I suoi occhi spenti e velati dalle lacrime si mantennero fissi a terra, tra la polvere e le macerie di quella scuola che lo aveva accolto come un figlio, ma che lui aveva contribuito a distruggere. Forse non aveva mai compreso fino in fondo a cosa le sue azioni lo avrebbero portato. Ma, in quel momento, si rese conto di ogni cosa.

Si diresse da sua madre. L’unica che, forse, sarebbe stata in grado di lenire il suo dolore. L’unica, almeno, che lo avrebbe compreso. La donna lo guardò, cercando di catturare il suo sguardo, ma senza riuscirci. E capì che l’unica cosa da fare sarebbe stata attendere. Attendere che Draco la raggiungesse, senza dire nulla.

Forse perché c’era qualcosa in più. Qualcosa oltre il dolore che suo figlio, come qualunque altro ragazzo della sua età, avrebbe potuto provare in un momento così difficile. Qualcosa che solo una madre avrebbe potuto comprendere. E lei l’aveva compreso nel bosco, quella stessa notte.

Draco si avvicinò a lei, con la testa bassa ed il solo desidero di essere lontano da lì. Lontano come avrebbe potuto essere solo con la morte. Eppure, si trovò a sopportare un dolore che non avrebbe mai visto la fine. Un dolore che non avrebbe potuto sfogare, come tutti stavano facendo. E questo lo avrebbe consumato dall’interno. Lo avrebbe dilaniato. Come stava già facendo.

Avvertì qualcosa muoversi, mentre si voltava nuovamente verso i compagni che aveva lasciato dalla parte opposta. Il braccio di suo padre si stava avvicinando a lui. Per sfiorarlo, per fargli comprendere che tutto sarebbe finito molto presto. O forse, per stringerlo al proprio corpo.

Sembrava tutto dannatamente assurdo.

Dinanzi alla distruzione, dinanzi alla morte, suo padre si stava forse rendendo conto di quanto avesse chiesto a suo figlio? Di quanto dolore gli avesse arrecato, di quanti anni spensierati gli avesse sottratto. Di quanta vita gli avesse tolto.

Quel gesto mostrò tutta l’umanità di Lucius Malfoy, tutto il suo desiderio di chiedere perdono a Draco. Perché lui, finalmente, aveva compreso quanto avesse chiesto a suo figlio. E probabilmente, non sarebbe mai riuscito a dimenticarlo.

Ma Draco non avrebbe saputo cosa fare, con quell’umanità.

Sembrava tutto assurdo. Era la verità. Per lui, lo era. Non avrebbe saputo cosa dire, dinanzi a quella supplica. Dinanzi a quella richiesta di perdono. Ma ebbe una certezza. Non sarebbe stato quello il momento adatto per affrontare la questione.

Non appena avvertì la mano di suo padre, si scansò, evitando quel contatto. Non si voltò verso di lui, non incontrò il suo sguardo. Lo avrebbe evitato. E non solo per quel giorno.

“Harry Potter è morto!”

Avvertì quelle parole, ma riecheggiarono nella sua mente come se Draco non le avesse davvero comprese. Qualcosa era ancora troppo vivo in lui. Quella visione lo aveva distrutto. E non avrebbe avuto più il coraggio di voltarsi verso di lui. Non avrebbe mai trovato la forza necessaria per farlo.

Harry Potter era morto. Dovette ripetere ancora una volta quelle parole dentro di sé, per essere certo di averle udite e capite. Ma in fondo, non ci sarebbe stato bisogno di parole. Perché lui aveva visto. Aveva visto qualcosa che mai avrebbe voluto vedere nel corso della sua vita. Qualcosa che per sempre lo avrebbe tormentato.

È stata colpa mia.

Il suo cuore si strinse in una morsa. E Draco non poté che pensare che quella fosse la verità.

È stata tutta colpa mia.

Quella era la pura verità. La stupida verità che non avrebbe mai voluto sentire, ma che continuava a spingere dentro di lui come una lama affilata. Trafiggeva il suo cuore con una forza che non aveva mai sentito, lo privava rapidamente di tutto il suo spirito. Uno spirito maledetto. Uno spirito di cui lui stesso si sarebbe voluto liberare il prima possibile.

Come aveva potuto pensare che restare lontano da lui lo avrebbe aiutato? Aveva cercato la solitudine per poter agire, ma allo stesso tempo per poterlo tenere lontano dal Male. Eppure, in quel modo lo aveva perso. Non era rimasto al suo fianco, nei momenti più importanti di quella battaglia. Non era rimasto al suo fianco, nel momento in cui lui aveva scelto di offrirsi, di sacrificarsi. Glielo avrebbe impedito, avrebbe fatto di tutto per non permettergli di prendere una simile decisione. Ma no. Non aveva avuto la possibilità di farlo. Perché, a causa di una sua scelta, di una sua maledetta scelta, era rimasto lontano da lui.

Come aveva potuto pensare di salvare lui e i suoi genitori? Non avrebbe potuto scegliere ogni cosa. Eppure, quel piano gli era apparso così perfetto da non far sorgere in lui il minimo dubbio. Restare lontano da lui, per non renderlo un bersaglio facile. Eseguire gli ordini ricevuti, per salvare la sua famiglia. Evidentemente, era tutto troppo perfetto.

Fa’ attenzione.

Quelle parole riecheggiarono in lui, senza che lo desiderasse davvero. E quel ricordo lo stremò. Quelle erano state le ultime parole che gli aveva rivolto. Ma quella volta, Harry non aveva fatto come gli era stato detto. Non aveva mantenuto la sua promessa.

Il peso sul suo stomaco sembrò sempre più forte. E divenne quasi impossibile da sopportare.

Quel giorno, nei sotterranei della propria casa, Draco avrebbe potuto dire molto di più di quelle due parole. Ma, in fondo, aveva sperato di poter avere un’occasione diversa per farlo. Un’occasione migliore.

Maledetto.

No. Quella era la risposta. Quella sarebbe sempre stata la risposta, a tutta la sua vita. Non avrebbe avuto un’altra occasione di parlare con lui, di dirgli tutto ciò che provava per lui. Tutto ciò che da più di un anno teneva dentro di sé, insieme a quei segreti che la sua famiglia gli aveva affidato.

Come aveva potuto pensare che non potesse esserci un’altra via d’uscita? Un modo per salvare Harry. E per salvare..

Già. Chi avrebbe voluto salvare davvero? Sua madre, certamente. Ma, in quel momento, si trovò a pensare a quella scelta. A quella decisione presa tempo prima.

Aveva rinunciato per sempre ad Harry, pur di salvare suo padre. Suo padre, che mai aveva mostrato un reale interesse verso di lui, verso la sua innocente infanzia, verso la sua formazione. Suo padre, che aveva sempre e solo pensato a quello che sarebbe stato il suo impiego nella scacchiera del Male. Suo padre, che non avrebbe atteso un solo istante per sacrificare suo figlio.

Ho sbagliato tutto.

Come avrebbe fatto ad andare avanti? Come avrebbe potuto pensare di andare avanti, senza di lui? Sapendo che la sua morte fosse stata causata anche dalle sue maledette scelte.

Come avrebbe fatto a vivere? Con quel peso, con quel fardello. Ma soprattutto, con quell’assenza. Non aveva mai immaginato la sua vita senza Harry. Aveva sempre creduto che le loro vite sarebbero state intrecciate. E mai avrebbe potuto pensare di trascorrere un solo giorno senza di lui.

Ed ora, come avrebbe potuto trascorrere tutta la sua vita senza di lui?

Una lacrima scivolò sulla sua guancia, silenziosa. Percorse il suo volto, senza alcuna fretta, raggiungendo l’angolo sinistro della sua bocca. Ma Draco non avrebbe potuto assaporare quel liquido così salato. Perché, probabilmente, non ci sarebbe stato più alcun sapore nella sua vita.

Avvertì i sensi sempre più deboli. La vista si stava offuscando, il corpo non rispondeva agli stimoli. La sua mente non riusciva a comprendere le parole che provenivano dalla bocca di Neville Paciock.

La vita stava scivolando via dal suo corpo.

Ma, in fondo, cosa avrebbe potuto chiedere di meglio? Abbandonarsi alla stanchezza, congedarsi da quella vita che era riuscita a donargli solo sofferenze. Sarebbe stato tutto più semplice. Perché, probabilmente, se non fosse accaduto in quell’istante, avrebbe provato a farlo accadere più in là. Quel dolore lo avrebbe spinto ad un gesto folle. Ma che, da quel momento, non gli sarebbe più apparso così folle.

Che senso avrebbe avuto vivere senza di lui?

Lui. L’unica persona che davvero aveva avuto la forza di capirlo, di restargli accanto, nonostante tutto ciò che di sbagliato ci fosse in lui. L’unica persona che aveva sempre scelto di essergli vicino. Per consolarlo, per permettergli di sfogarsi, di liberarsi da tutti i pesi della sua vita.

L’unica persona che aveva scelto di amarlo.

Avvertì la risata di Voldemort. Ma gli apparve distante. Troppo distante. Socchiuse gli occhi, abbandonandosi a quel folle desiderio che lo stava colmando. Ma in quel momento, accadde.

Un movimento improvviso. Uno scatto che rapì il suo sguardo.

E lo vide.

Harry balzò a terra, scivolando via con forza dalle braccia di Hagrid. E tutto, intorno a Draco, sembrò fermarsi.

Non era possibile. Nulla di tutto ciò che stava accadendo era possibile.

Harry era morto. Ne era certo. Lo aveva visto, tra le braccia di Hagrid. Senza vita.

Eppure, in quel momento, mentre il suo cuore rischiava di esplodere, riuscì a vederlo davvero.

Era lì. Era vivo.

Lo stesso stupore colse ogni presente. Ed inchiodò Voldemort al proprio posto.

Ma non lui.

Forse perché per troppo tempo era rimasto in bilico tra la vita e la morte. Forse perché, improvvisamente, i suoi sensi si erano risvegliati. O forse, semplicemente, perché finalmente aveva compreso quale sarebbe stata la scelta giusta.

E, in quel momento, anche lui avrebbe avuto la possibilità di scegliere. E, questa volta, non avrebbe commesso errori.

“Potter!”

Fu un grido che squarciò il silenzio. Un grido che riuscì ad esprimere tutta la sua disperazione, tutto il dolore che improvvisamente si era trasformato in una nuova vita. Una vita pronta ad esplodere in lui.

Scattò in avanti, senza controllo. Pronto a lasciarsi alle spalle tutto ciò che aveva rischiato di distruggerlo. Pronto a lasciarsi alle spalle persino la propria famiglia. Il braccio di suo padre si distese, per cercare di raggiungere il ragazzo e di fermarlo. Ma, ormai, era troppo tardi.

Corse con tutta la propria forza, con tutta la propria convinzione, mentre lo stupore di Voldemort aveva lasciato posto alla rabbia e allo sconvolgimento. Sentimenti che lo avevano portato a muoversi rapidamente.

Senza che Harry quasi potesse rendersene conto, dalla bacchetta del Signore Oscuro comparve un lampo verde. Un lampo che in precedenza lo aveva colpito, senza riuscire, però, ad ucciderlo. Ma quella volta non ci sarebbe stato uno scudo pronto a proteggerlo. Non ci sarebbe stato alcun horcrux sacrificato al suo posto. Nessuna parte di Voldemort stesso ancora viva in lui.

Quella volta, Harry fu solo.

Eppure, lui non sarebbe mai stato solo. E, in quel momento, ebbe la conferma.

Indietreggiò di un passo, cercando di evitare quel raggio sempre più vicino. Chiuse gli occhi, voltandosi dalla parte opposta. Ma non sarebbe servito.

“Protego!”

Una luce bianca lo avvolse, facendolo voltare di nuovo. E in quel momento lo vide.

Draco.

Il ragazzo rimase in piedi, immobile. Fiero. Si interpose tra Harry e Voldemort senza timore, proteggendo il suo compagno e preparandosi a farlo ancora una volta, se fosse stato necessario. Harry poté osservare solo le sue spalle. Erette, forse per la prima volta sotto un suo comando, e non proveniente da altri. Poté osservare il suo capo, che orgoglioso si impose su tutto ciò che, fino a quel momento, aveva deciso per lui e per la sua vita. E tutto ciò che si presentò dinanzi ai suoi occhi gli bastò per capire.

Ma chi quel giorno riuscì a vedere il suo volto, comprese che qualcosa era davvero cambiato. Lo videro le schiere di Mangiamorte. Lo videro alcuni compagni di Hogwarts. Lo videro i suoi genitori. E, infine, lo vide Voldemort.

Probabilmente, non tutti loro compresero a cosa quel gesto fosse dovuto. Non tutti compresero il reale motivo. In fondo, Draco non avrebbe voluto mostrare nulla. Quel gesto era stato il più spontaneo che avesse mai compiuto. E se qualcuno avesse compreso, non avrebbe avuto importanza. Nasconderlo non avrebbe avuto più importanza.

Harry rimase immobile al proprio posto, e quei pensieri si impossessarono di lui.

Draco.

Lo aveva salvato. Ancora una volta.

Ma non ebbe altro tempo per pensare. Un istante dopo, Draco si voltò rapidamente verso di lui, con un ordine ben preciso.

“Harry, il serpente!”

Harry sapeva che quello sarebbe stato l’ultimo horcrux. L’ultimo passo per distruggere Voldemort. Ma le parole di Draco riuscirono a risvegliarlo da quel momento. E, senza aggiungere una parola, agì.

Un lampo rosso comparve dalla sua bacchetta, in direzione di Nagini. Entrambi sperarono che potesse funzionare, ma in fondo seppero che non sarebbe stato abbastanza. E, come avevano previsto, l’incantesimo sembrò non sfiorarlo.

“Harry, va’ via!”

E Draco seppe perfettamente che Voldemort non avrebbe perdonato quel gesto a nessuno dei due. Corse verso il compagno, afferrandolo per un braccio e fuggendo da lì. Dietro di loro, una bacchetta quasi impazzita da cui migliaia di lampi verdi comparivano, rincorrendosi ed andandosi ad infrangere sulle macerie di Hogwarts.

Ciò che Draco aveva pensato era la verità. Voldemort non avrebbe perdonato.

I Mangiamorte ruppero le righe, scossi da quell’avvenimento. Cercarono di agire, ma nessuno di loro osò superare il Signore Oscuro.

Draco svoltò con rapidità a destra, trascinando dietro di sé il compagno e raggiungendo il porticato. Sapeva che Voldemort li avrebbe seguiti. Ma, per un istante, ebbe bisogno solo di lui. Girò intorno alla colonna di un portico, attirando Harry dietro di essa e nascondendolo. Non avrebbero avuto molto tempo a disposizione. Ma, senza che lui lo attendesse, fu il compagno il primo a parlare.

“Draco, sei impazzito?”

I suoi occhi si sgranarono, dinanzi a quelle parole.

“Perché l’hai fatto?”
“Che cosa?”

Ma, ben presto, comprese.

“Draco, avrebbe potuto ucciderti!”

Non seppe perché, ma in quel momento solo un sorriso riuscì a venire fuori dalle sue labbra. Era tutto dannatamente assurdo. Voldemort li avrebbe trovati, molto presto. Avevano appena rischiato la vita. Ma quel sorriso fu la cosa più spontanea accaduta nella sua vita.

“Lo farei ancora mille volte, se servisse.”
“Draco, se ti fosse accaduto qualcosa-”
“E se fosse accaduto a te, ancora una volta, non me lo sarei mai perdonato.”

Il riferimento era chiaro. Draco non avrebbe mai permesso che gli accadesse ancora qualcosa. Non quella volta. Non dinanzi a lui.

Una lacrima scivolò sul suo viso. Non lo avrebbe desiderato, ma fu come liberarsi di un peso immenso. Ed Harry lo notò. E lo lasciò sfogare come avrebbe desiderato.

“Ho avuto paura.”

Le sue guance si rigarono velocemente, e non poté evitarlo.

“Ho avuto paura di averti perso.”

Harry cercò la sua mano, per restituirgli forza. Sorrise, avvertendo i propri occhi inumidirsi per quelle parole. E capì.

La sua vita non sarebbe mai stata la stessa, senza Draco.

Ma, prima che potesse rispondere, Harry vide qualcuno comparire alle spalle del compagno. A qualche metro di distanza, con il respiro corto ed il viso sconvolto da ciò che era accaduto. Lucius e Narcissa Malfoy.

“Draco..”

Il ragazzo udì la voce di suo padre, voltandosi di scatto, colto di sorpresa. Incrociò i suoi occhi, colmi di lacrime, e sentì il proprio cuore stringersi dinanzi a quella visione.

“Draco. Vieni via.”

Ma il suo tono non fu furibondo come lo aveva immaginato. Draco lo osservò a lungo, spostando poi lo sguardo su sua madre. Il suo volto affranto non lo stava pregando di tornare dalla parte del Male. Non lo stava pregando di tornare dalla parte di Voldemort. No. Lo stava semplicemente pregando di tornare a casa. Con loro.

“No. Non posso.”

Seppe che non si trattò di un ordine. Di un’imposizione, come quelle che da sempre aveva ricevuto nella vita. Si trattava semplicemente di una supplica, che proveniva dal cuore dei suoi genitori. Ma non ebbe bisogno di tempo per pensare. Non accettò quella supplica. Non avrebbe mai potuto farlo.

“Draco..”

Suo padre lo richiamò ancora una volta. Non avrebbe mai permesso che suo figlio restasse lì un minuto di più. Eppure, guardando nei suoi occhi, comprese che non avrebbe potuto fare nulla per convincerlo.

Ma fu in quel momento che Harry intervenne. E Draco non riuscì a credere alle sue parole.

“Draco. Devi andare.”

Il ragazzo si voltò di scatto verso di lui, con le labbra dischiuse e uno stupore ben evidente nei suoi occhi.

“Che cosa?”
“Devi andare con loro.”

Non capì. Non avrebbe mai potuto capire. Né accettare ciò che Harry stava dicendo.

“Non puoi dire sul serio.”

Scosse leggermente il capo, senza forze. Cercò di comprendere, ma fu impossibile.

“Draco, ti prego.”
“No. Non me ne andrò da qui. Resterò con te.”

Harry non avrebbe mai potuto permetterlo. E si sentì morire dentro, nel momento in cui riportò lo sguardo su Narcissa Malfoy. Non ci fu bisogno di parole. Nei loro occhi, c’era tutto ciò che avrebbero desiderato dire. Occhi di due persone che, in fondo, amavano lo stesso ragazzo, allo stesso modo. Senza alcuna distinzione.

Un lampo verde rischiarò il corridoio che si trovava prima del porticato. I due ragazzi si voltarono di colpo verso quel raggio, ed il loro cuore si preparò a dover sopportare di nuovo quell’angosciante momento. Ma Harry seppe che, in quel momento, non sarebbe andata così.

Approfittò della distrazione di Draco, il cui sguardo era ancora perso nel punto dal quale quella Maledizione era giunta. E seppe cosa fare.

Afferrò le spalle del compagno, che spostò i propri occhi su di lui. Ma non ebbe tempo per rendersi conto di ciò che stava accadendo. Harry lo spinse con forza lontano da sé, verso i suoi genitori. Narcissa trovò rapidamente la sua mano, stringendola forte e tenendo con l’altra suo marito. Draco rimase con lo sguardo fisso su di lui, e in quel momento iniziò a comprendere.

“Harry!”

Sentirlo gridare il proprio nome fu straziante. Ma non avrebbe potuto agire diversamente. Draco aveva salvato la sua vita molte volte. Adesso, sarebbe stato il suo turno.

“Andrà tutto bene.”

Parlò, con il sorriso sulle labbra. Un istante dopo, Lucius Malfoy si smaterializzò, trasportando con sé la sua famiglia.

Harry ebbe un ultimo istante a disposizione. Un istante in cui incontrò i loro sguardi.

Quello di Lucius Malfoy, stanco come mai prima, che semplicemente lo osservò, quasi chiedendosi il perché di quel gesto così magnanimo verso di loro. Forse, egli aveva compreso ogni cosa. Ma, in quel momento, non avrebbe avuto interesse in ciò che era accaduto tra di loro. Il suo unico pensiero era portare via da lì la sua famiglia.

Quello di Narcissa Malfoy, che non poté far altro che ringraziare Harry per ciò che aveva fatto. Dal primo momento in cui Draco era fuggito verso di lui, per salvarlo, aveva temuto che la vita di suo figlio non fosse risparmiata. Ma la scelta di Harry aveva cambiato nuovamente ogni cosa. E lei gli sarebbe stata eternamente grata.

Quello di Draco Malfoy.

Fu l’ultimo sguardo su cui si posarono i suoi occhi. La sua bocca spalancata, il suo volto bianco, quasi trasparente. Le sue forze quasi del tutto annullate. Ed il suo corpo trascinato in quel vortice.

Un ultimo sguardo. Un ultimo istante.

Un ultimo modo in cui entrambi confessarono il loro amore.

Un amore che Harry avrebbe portato con sé, in quell’ultima battaglia.




Ciao a tutti :D Occhei, si è capito che aggiornare di giovedì è diventato impossibile -.- La mia connessione ancora non decide di riprendersi, quindi! Ma, in generale, questa era la penultima os :'( E già piango! Ma non pensiamoci :D

Bene, volevo solo aggiungere che, per chi non lo sappia, questa os viene dalla scena cancellata del film in cui Harry cade dalle braccia di Hagrid e Draco, vedendolo, scappa dai suoi genitori verso di lui. Il nome del video è "Draco Malfoy saving Harry's ass and throwing him his wand 360p". E' una cosa spettacolare. E ancora sono inferocita, perché la scena non è stata inserita nel film. Quindi, dovevo assolutamente scriverci qualcosa :D

Come sempre, ringrazio tutti coloro che continuano a seguire la raccolta :D Vi aspetto per il prossimo aggiornamento!

A presto!

ringostarrismybeatle
  
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