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Autore: Padfootblack    18/11/2017    0 recensioni
E se Alex avesse intrapreso una relazione con una collega musicista? E se non fosse tutto così idilliaco?
Raccolta di song fic!
Dal testo:
Probabilmente si accorse del mio sguardo, perché si girò e sorrise imbarazzata, muovendo la mano come a salutarmi. Non riuscii a muovere un muscolo, aveva uno sguardo splendido. Era come se potesse leggermi dentro e mi persi in quel paradiso verde azzurro, fin quando non si voltò di nuovo verso gli altri. E la magia scomparve, ritornai nel backstage del club, attorniato da luci stroboscopiche e ombre penetranti, proprio mentre loro salivano sul palco.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Love is a Laserquest – Amy

Do you still feel younger than you thought you would by now
Or, darling, have you started feeling old yet
Don't worry, I'm sure that you're still breaking hearts
With the efficiency that only youth can harness

Al aveva lasciato un CD sul mio pianerottolo, prima di partire per Londra. C’era solo una canzone, Love is a laserquest, e nessun messaggio la accompagnava. La misi subito nel computer e la ascoltai attentamente, decifrando ogni suo cambiamento di tono e percependo l’emozione nella sua voce. Chissà se era solo un demo o se faceva parte del CD. Avevo avuto poco a che fare con la stesura del loro nuovo album, essendo sempre in tournée per promuovere il mio. Al mi aveva fatto sentire qualche accordo, ma non avevo passato le ore in studio con lui come era successo per i due precedenti, e purtroppo la nostra storia era sul filo del rasoio. Non potevamo continuare a vederci due volte in dieci mesi e pretendere che il nostro amore resistesse a tutte le intemperie. Ne avevamo parlato tanto in un pomeriggio d’estate, decidendo che non c’era futuro per noi. Nelle ultime settimane prima della rottura avevamo fatto davvero fatica a sopportarci, e ci eravamo quasi dimenticati di cosa volesse dire essere innamorati. Avevamo chiuso prima di arrivare ad odiarci totalmente.

Dopo settimane in cui non ci eravamo parlati, mi lasciava questo davanti casa, così che diventasse più difficile per me non pensare costantemente a lui. Alex aveva la capacità di sgretolarmi l’anima con poche parole, di farmi sentire in colpa per una decisione che avevamo preso insieme. Eravamo entrambi stufi: stufi delle chiamate intercontinentali che bloccavano il sonno dell’altro, stufi degli aerei presi di corsa solo per poterci vedere poche ore, stufi di pensare che passavamo più tempo con gente di cui non ci importava nulla, piuttosto che insieme.

And do you look into the mirror to remind yourself you're there
Or have somebody's goodnight kisses got that covered?

Mi tirai indietro i capelli, dondolando avanti e indietro con la schiena. Amavo quella canzone, come amavo ogni cosa che lui avesse mai scritto. Poteva cantare di odiare i miei giochetti mentali, ma avrei comunque sentito un vuoto allo stomaco ogni volta che la sua voce intonava una nota. Per un attimo avevo davvero pensato di poter superare la fine della nostra storia, ma ora mi sembrava impossibile. Per un attimo avevo sorriso ad un altro ragazzo e ci avevo parlato, ma non mi ero sentita viva.

Now I can't think of air without thinking of you
I doubt that comes as a surprise
And I can't think of anything to dream about
I can't find anywhere to hide

Afferrai il telefono per chiamarlo, dovevo sentire la sua voce, dovevo assicurarmi che avesse davvero lasciato quel CD sul mio pianerottolo, senza neanche suonare, senza avvisare. Era partito per Londra senza salutarmi e ora cantava queste parole con una voce così cupa da renderle reali. Eravamo entrambi a Sheffield da giorni, ma non ci eravamo visti neanche una volta. Di solito quando ci capitava la fortuna di stare nella stessa città, anche per poche ore, ci rinchiudevamo in una stanza fino a quando non ci obbligavano ad uscire. E ora non eravamo neanche in grado di salutarci.

And when I'm hanging on by the rings around my eyes
And I convince myself I need another

For a minute it gets easier to pretend that you were just some lover

Mi asciugai le lacrime e composi il suo numero. Fissai quelle cifre, così indelebili nella mia mente, mentre la canzone mi squarciava il cuore lentamente. Quanto sarebbe stato semplice se non lo avessi mai incontrato, se non avessi mai amato un’anima distorta e romantica come la sua. Sarebbe stato semplice non scoprire cosa voleva dire amare una persona e non poterla vivere. La maggior parte dei miei colleghi riusciva a realizzarsi nella vita personale e professionale. Io non riuscivo, forse ero incapace, forse non mi meritavo un Alex Turner che mi dedicasse poesie.

When I'm pipe and slippers and rocking chair
Singing dreadful songs about something
Well I've found a better method of pretending you were just some lover

Uno squillo. Due. Tre. Quattro. Mi stava forse ignorando? Ero così agitata che lo avrei chiamato per un’intera giornata, fino a quando non mi avrebbe degnato di una risposta. Silenzio. Aveva premuto sul tasto verde, ma non diceva nulla.

“Mi fai sembrare una bambina capricciosa”dissi sarcastica. Ancora il nulla, eppure ero sicura che volesse parlarmi o prendersela con me per qualsiasi futile motivo. La voce vibrava, segno inequivocabile che le lacrime sarebbero arrivate: “Non puoi pensare di lasciarmi un CD e andartene senza dire niente”. Il silenzio era più violento di qualsiasi insulto: mi stava ascoltando o aveva semplicemente risposto alla chiamata per fregarsene?

“So che dovevamo stare lontani e non parlarci, ma volevo che la sentissi”disse finalmente. Tirai un sospiro di sollievo, non ce l’aveva con me allora. “È davvero bella”

“Sono contento ti sia piaciuta”

“Dove sei?”

“Diretto a Londra, promozione per Suck it and see”. Allora Laserquest non sarebbe entrata nel nuovo album.

“Uscirà il prossimo mese, dobbiamo ancora definirlo. Quando sarà pronto, sarai la prima ad ascoltarlo”spiegò.

“Non scrivere troppo su di me, okay? O mi conosceranno più per i miei difetti che per i miei pregi”. Sentii la sua risata triste: “Ormai ho già tutti i pezzi pronti, sei fottuta”

“Guarda che sto lavorando a qualche nuova canzone”lo avvisai ironica: “Potrei vendicarmi”

“Non vedo l’ora”. Giocai con i lacci della felpa, non sapendo come mandare avanti la conversazione, ma non volendo neanche interromperla. Ci eravamo detti che avremmo chiuso e dovevamo chiudere. Dovevo solo trovare la forza di dirgli addio.

“Fai buon viaggio, allora”borbottai sconfortata.

“Buona permanenza a te”. Chiuso, fine, la telefonata più breve che avessimo mai avuto. Avevo bisogno di trovare le forze per resistere in questa vita senza di lui. Perché sapevo che avrebbe trovato subito qualcun’altra pronta a sacrificare l’anima per lui e a dargli tutto ciò di cui non ero capace. E avrei sofferto, rendendomi conto che non ero più la persona di cui lui aveva bisogno al suo fianco. Mi infilai sotto le coperte, in perfetto silenzio, fin quando non piansi tutte le lacrime rimaste.

   
 
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