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Autore: Tony Stark    21/11/2017    1 recensioni
Il mio nome è Stefano Valentini e l'arte è negli occhi di chi la osserva
[The Evil Within 2; Personaggi: Stefano Valentini, altri]
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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:The Evil Within 2
Personaggi: Stefano Valentini, Altri(maybe)
Generi: Introspettivo, Horror
Avvertimenti: Raccolta
Coppie: Nessuna
Ambientazione:  Non specificata/Diversa per ogni capitolo
Introduzione: La cosa più bella dell'arte è la personalità dell'artista che la crea
Nessun grande artista vede mai le cose come realmente sono. Se lo facesse, cesserebbe di essere un artista.
Oscar Wilde
 

Appreciate  the  Art

Second Photo

Soggetto: Elisa Xavier

Sebbene fossi infastidito dal fatto che avevano scambiato la mia arte per il rituale di un killer, questo non mi fermò dal continuare a crearla.
Avevo un'immagine chiara nella mente e fremevo dal desiderio di vederla resa reale, ma dovevo mantenere il controllo, finora nessuna delle modelle che avevo incontrato si erano mostrate degne di essere il soggetto della mia nuova composizione.
Non so quanti blandi volti mi passarono di fronte, quante donne dai toni striduli e l'aspetto che nel loro voler impressionare era facilmente dimenticabile. Attesi e attesi che il giusto soggetto si presentasse, mentre dentro di me questa... voglia, questo desiderio di creare cresceva e cresceva.
Finché lei arrivò, Elisa Xavier, una giovane ragazza spagnola che, nel suo aspetto, mi ricordava Emily. I capelli bruni e la pelle chiara, ma dove gli occhi della mia Emily erano di smeraldo i suoi erano schegge di ghiaccio incastonate nelle sue iridi. 
E' lei.
E' lei, pensai. Ricordo che le sorrisi e le chiesi di presentarsi nel mio studio il giovedì seguente.
 
Passai i giorni che precedevano il suo ritorno a perfezionare la mia composizione, a riflettere, abbinare e combinare i contrasti che avrei creato. Pensai a come armonizzare la composizione e a come catturarla nel suo perfetto istante.
Dubitavo che Elisa sarebbe stata bella quanto Emily, ma, nella morte, avrei fatto in modo di renderla stupenda.
 
Il giorno venne in fretta, non tanto quanto avrei voluto ma era comunque abbastanza. Le chiesi di sedersi, lì nello stesso luogo dove avevo trasformato Emily in un opera d'arte.
Elisa... Elisa era più combattiva della mia Emily, io cercai di danneggiarla il meno possibile mentre la trasformavo da soggetto a materiale. Non volevo che le sue lotte potessero portarmi a lasciare qualche orribile segno su di lei, avrebbe rovinato la composizione e io non lo avrei permesso.
Poco a poco le sue lotte si fermarono, assieme ai suoi movimenti. Era pronta, finalmente, per diventare qualcosa di più.
Stavo rimuovendo la sua testa, come avevo fatto con quella di Emily, quando notai che il taglio non era netto come avrei voluto, il suo agitarsi doveva aver causato quelle spiacievoli indentature. 
Sentii l'irritazione, già presente, aumentare. E arrivai quasi a pensare di liberarmi di lei e ricominciare, che la polizia pensasse al suo serial killer, non avevo intenzione di creare qualcosa con del materiale rovinato.
Ma dopo aver maturato quel pensiero, cambiai idea. Avevo creato quella composizione esclusivamente per lei e sarebbe stato un peccato non catturare la sua bellezza. Avrei trovato il modo di nascondere quei piccoli difetti.
Cambiai il suo abito, da quello rosso che indossava e che distraeva l'attenzione dal quello che invece sarebbe dovuto esserne il focus ad uno blu di una tonalità più scura rispetto a quella che aveva indossato Emily. il blu scuro avrebbe ancora sottolineato il contrasto col rosso vivo del sangue ma non avrebbe attirato troppo l'attenzione distraendola dagli elementi chiave che avrebbero distinto Elisa da Emily.
La posa che le feci assumere era diversa da quella statica e nobile di Emily, presentava un aspetto più stanco e quasi desolato. In una mano le sistemai un paio di forbici con le lame macchiate di sangue, e nell'altra una maschera vuota color marmo.
Infine posizionai le rose, come avevo già fatto con Emily, dedicandole la stessa attenzione e cura. Facendo scivolare ogni stelo al suo posto.
Misi alcuni petali di rosa, cinque per essere esatti, sulla gonna del suo abito. A simulare allo stesso tempo sia il suo sangue che in modo più figurato, la bellezza che sfioriva.
 
Elisa poteva non essere bella quanto Emily, ma ciò in cui l'avevo resa la rendeva sua pari. 
Una volta corretta l'angolazione della mia fotocamera, immortalai quell'istante perfetto. Non rendendomi conto sul momento di aver catturato la caduta di un petalo che era rimasto sospeso a mezz'aria.
Cristallizzato come una mosca nell'ambra.
 
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La cosa più bella dell'arte è la personalità dell'artista che la crea
   
 
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