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Autore: Merilinicy96    23/11/2017    1 recensioni
Ellen è una ragazza nata babbana che un giorno scopre di essere una strega e che a settembre comincerà a frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Sirius è un ragazzo nato in una famiglia di sangue puro fissata con il retaggio, è arrabbiato con il mondo e odia gli ideali con cui è cresciuto.
Entrambi i ragazzi tengono un diario che per coincidenza ha la stessa copertina ma cosa accade se un giorno finiscono per scambiarsi i diari?
Dal prologo:
" I miei genitori hanno preso bene la notizia di avere una strega in famiglia e questo mi ha tranquillizata un po', sapere di avere il loro supporto anche in questa situazione mi rende felice ma infondo loro mi sono sempre stati vicini in ogni occasione, non potrei volere genitori migliori di loro li amo con tutta me stessa."
"io non voglio essere come tutti loro, come questa famiglia che non sento appartenermi, loro sono così altezzosi, superficiali con quella loro mania per il sangue puro,[...] voglio andarmene da qui non li sopporto più anzi li odio con tutto me stesso."
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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(Ellen)

 

Dal giorno che proposi ai ragazzi di diventare Animagus ci esercitammo ogni giorno al calar del sole nella Stamberga Strillante. Sapevamo di fare qualcosa di illegale in quanto non avevamo nessuna intenzione di registrarci ma questo non fece altro che aumentare il nostro entusiasmo per la cosa. Partimmo dall'Incanto Patronus per stabilire quale animale ci rispecchiasse di più e ci costò una settimana di tempo prima che ognuno di noi riuscisse a produrlo alla perfezione, il più lento fu Peter. Il mio Patronus era un meraviglioso lupo artico, quello di Sirius un Gramo, Quello di Peter un topo e quello di James un maestoso cervo. Successivamente ci esercitammo con le trasformazioni e poco prima di natale eravamo tutti e quattro degli abilissimi Animagus.

Remus era sempre scettico all'idea di farci assistere alle sue trasformazioni ma ormai si era arreso al fatto che nessuno di noi avrebbe cambiato idea.

 

Mancava una settimana al natale quando Sirius arrivò da noi con un aria preoccupata

-Cosa ti succede Felpato?- gli chiese James

Viste le nostre nuove abilità decidemmo che ognuno di noi cinque dovesse avere un soprannome che richiamasse la sua trasformazione Sirius era diventato Felpato, James Ramoso, Peter Codaliscia (il più indicato per un topo), Remus Lunastorta e io Tartuffo (soprannome che non mi piaceva molto ma l'alternativa sarebbe stata fiocco di neve come la capretta di Heidi)

-E' per le vacanze di natale, mio padre ha deciso di invitare dei grandi esponenti del mondo magico tutti versati alle arti oscure ed io non ho nessuna intenzione di essere presente-

ci raccontò

-Non è che qualcuno di voi mi ospiterebbe per natale?- chiese speranzoso

-Io purtroppo devo andare in Egitto a trovare dei cugini di mamma- Rispose Codaliscia

-Io vado in America con i miei- disse Ramoso

-E io purtroppo vado a sciare sulle Alpi con i miei- ed anche Lunastorta dovette rifiutare e Sirius cominciò a perdere ogni speranza

-Se vuoi ti ospito io non credo che alla mia famiglia dispiaccia- dissi timidamente. Ero l'unica nata babbana del gruppo e non sapevo quanto potesse interessargli un natale senza magia ma mi sorprese

-Sarebbe magnifico!- disse stringendomi al collo ed io ne fui entusiasta.

-Allora vado subito a scrivere alla mia famiglia- dissi lasciandoli li a parlare

 

Presi la pergamena e la penna e cominciai a scrivere

 

cara famiglia,

come state? Qui tutto bene sempre sormontata di compiti ma il tempo libero non mi manca lo stesso. Vi volevo chiedere un favore non è che può venire anche il mio migliore amico Sirius per le vacanze da noi? Ha dei problemi a casa e non può rientrare quindi ho pensato che piuttosto che fargli passare il natale da solo ad Hogwarts sarebbe stato carino ospitarlo. Papà non serve che tu sia geloso tra me e lui non c'è assolutamente nulla e potrebbe tranquillamente dormire in stanza con Erick ed Ernie. Aspetto vostre notizie un bacio ed un abbraccio

vostra Ellen

 

sigillai la lettera e corsi alla voliera per spedirla ed in quel momento mi imbattei in Severus che stava scendendo dalla torre, doveva aver appena spedito una lettera

-Ciao come stai?- gli chiesi

-Ciao Ellen io bene e tu? Spedisci notizie a casa?- mi chiese indicando la lettera che tenevo in mano

-Bene bene, si è da tanto che non gli scrivo- dissi un po' in imbarazzo evitando di dirgli tutta la verità

-Puoi dire a Lily che l'aspetto in biblioteca alle tre?- mi chiese e poi aggiunse -Puoi unirti a noi se ti va-

-Glielo dirò senz'altro ma io devo rifiutare ho promesso ai ragazzi che avrei studiato con loro- vidi un moto di odio nel suo volto

-Dovresti frequentare gente migliore di loro sai?-

-Loro dicono lo stesso di te e gli rispondo proprio come ora ho riposto a te! Voglio bene ad ognuno di voi e non ho intenzione di scegliere tra te e Lily e loro quattro- dissi seccata

-Come ti pare- e se ne andò offeso

prima o poi avrebbero smesso tutti di dirmi quello che dovevo o non dovevo fare e chi frequentare?

Spedii la lettera e poi tornai nella sala comune ora non restava che aspettare la risposta.

 

(Sirius)

 

19 dicembre 1974

caro amico mio,

sono al settimo cielo oggi è arrivata la risposta alla lettera di Ellen e sono ufficialmente ospite loro per le vacanze di natale. Passerò due settimane da solo con lei nel mondo babbano sarà fantastico me lo sento! Mi ha raccontato che sono una famiglia molto numerosa e che tra poco si amplieranno ancora di più perché suo fratello maggiore Emmet e la sua ragazza aspettano un bambino. Non vedo l'ora di conoscerli!

I miei non hanno preso bene la notizia che non rientrerò per le vacanze ma a me va bene così fino a giugno non avrei rivisto mia madre e mio padre cosa chiedere di meglio?

Ora scappo a preparare la valigia a presto

tuo Sirius

 

Arrivò il giorno della partenza ed io non stavo più nella pelle. Avrei conosciuto per la prima volta una famiglia babbana ed avrei passato due intere settimane da solo con Ellen.

Prendemmo l' Hogwarts' s Express e ci sedemmo tutti assieme nella solita cabina nella quale ci eravamo conosciuti.

Iniziammo a parlare di come avremmo passato le vacanze ed Ellen era stranamente silenziosa fino a quando disse ha Lunastorta se poteva parlare in privato con lui.

Uscirono dalla cabina e restarono lontani per quella che mi parve un eternità. Sentivo lo stomaco contorcersi e il sangue ribollire nelle vene, chissà di cosa stavano parlando.

Quando rientrarono erano ancora più taciturni del solito ma decidemmo di non fare domande.

La porta si aprì ed una folta chioma di capelli rossi comparve sulla soglia

-Ellen puoi uscire un momento?- le chiese Lily e notammo che con lei c'era anche Mocciosus (Piton)

-Si arrivo- disse con un sorriso la bionda che uscì per raggiungerli.

 

-Remus cosa doveva dirti Ellen?- dissi non resistendo alla tentazione, volevo sapere.. dovevo sapere. Lui mi guardò spaesato come se fosse indeciso se rispondere oppure no

-Le ho promesso di non dire niente- disse abbassando lo sguardo -Mi dispiace- aggiunse e capii che quelle parole non erano riferite alla domanda ma ad un discorso che avevamo fatto molto tempo prima durante una notte insonne ed il mio cuore sembrò fermarsi.

Avevo ragione lei lo amava e lui amava lei. Il mondo mi crollò addosso e sentii la gelosia invadere ogni centimetro del mio corpo.

Quando rientrò portava con se due pacchi regalo

-Cosa volevano?- chiese Ramoso speranzoso

-Solo scambiarci i regali di natale- rispose lei

-Ti ha detto qualcosa di me?- continuò l'occhialuto riferendosi alla rossa

-No Ramoso mi dispiace-

-A ok- disse oscurandosi in volto

passammo il resto del tragitto in silenzio ognuno perso nei suoi pensieri.

 

Quando arrivammo alla stazione ci salutammo dandoci appuntamento li per la fine delle vacanze ed io mi affrettai a seguire Ellen

-Allora non stupirti della nostra stranezza ok?- mi mise in guardia

-Non hai mai visto la mia famiglia- le dissi sorridendo, non sapeva che erano giorni che non aspettavo altro che passare del tempo con lei.

-Eccoli- disse salutando con la mano una bellissima coppia di mezza età che dovevano essere i suoi genitori. La madre era identica a lei, la bellezza e la grazia fatta a persona, mentre il padre era un uomo molto alto con radi capelli brizzolati ed un po' di barbetta, non era bellissimo ma dovetti ammettere che aveva il suo fascino

-Mamma, papà!- disse correndogli incontro e si strinsero in un tenerissimo abbraccio. Erano l'esatto opposto della mia famiglia ed un po' di invidia mi riempì il cuore

-Ciao piccola lui deve essere l'amico di cui ci hai scritto tanto spesso nelle tue lettere- disse il padre venendomi incontro e cingendomi le braccia ed io fui sicuro di arrossire, era la prima volta che un adulto mi rivolgeva un gesto d'affetto

-Buona sera signori- dissi impacciato

-Mamma, papà lui è Sirius, Sirius lei è mia madre Erica e mio padre Enrico- ci presentò ed anche sua madre mi strinse in un caloroso abbraccio

-E' un vero piacere poterti conoscere finalmente- disse la donna sorridendomi

-Anche per me- ed era vero ero felicissimo di conoscerli, nessuno mi aveva mai accolto con tanto amore in tutta la mia vita, solo Ellen.

Dopo un breve viaggio in macchina dove la ragazza spiegò ai suoi genitori come era andato l'inizio dell'anno scolastico raggiungemmo la piccola villetta dove vivevano. Era la casa più bella che avessi mai visto, in mattoni rossi, con molte finestre, una grande terrazza ed un piccolo giardino ben curato. Aveva l'odore di casa.

Quando entrammo fummo invasi dai saluti e dagli abbracci. Improvvisamente senza capire nulla mi trovai seduto su di un divano senza più la valigia e con un tè caldo difronte a me.

-Sirius tutto bene?- mi chiese Ellen ridendo

-Si- risposi guardandomi attorno. Ero circondato da una marea di persone.

-Allora- fece Ellen schiarendosi la voce -Famiglia lui è Sirius il mio migliore amico, Sirius questa è la mia famiglia! Lui è Erick- disse avvicinandosi al fratello che assomigliava di più al padre -E' il più vecchio di tutti noi e questa è la sua fidanzata Miriam- disse indicando una meravigliosa ragazza dai lunghi capelli castani ed un meraviglioso pancione, doveva aspettare un bambino

-Questi due invece sono Emmet ed Ernie i gemelli- i due ragazzi mi salutarono con un cenno del capo

-E lei invece è la mia amata sorella Emma- disse abbracciando una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri

-E' un piacere conoscervi e non so come ringraziarvi per la vostra ospitalità- dissi ricambiando il sorriso che ognuno di loro mi stava riservando. Erano la famiglia che avevo sempre sognato ed Ellen era veramente fortunata ad avere persone così meravigliose al suo fianco

-Sorellina non solo è un bellissimo ragazzo ma è anche estremamente educato- disse la sorella mettendosi a ridere ed io ebbi l'impressione di arrossire violentemente

-Modestamente me li scelgo bene gli amici- disse lei mettendosi a sua volta a ridere ed abbracciandomi ed il padre si schiarì la voce

-Ragazzo non serve che ci ringrazi per l'ospitalità, tutti noi siamo felicissimi di averti con noi ma..- disse con sguardo omicida ed io mi preparai al peggio -Vedi queste bellissime fanciulle in questa stanza?- disse indicando le figlie ed Ellen arrossì

-Papà il discorsetto no!- lo supplicò

-Loro sono il mio tesoro più prezioso e non voglio amoreggiamenti sotto il mio tetto ok?- continuò lui

-Si signore- risposi intimorito

-Molto bene allora possiamo ritenerci amici- aggiunse lui sorridendomi

-Sirius non badare a mio marito, abbaia ma non morde- disse la signora Jhonson ridendo

-Ellen perché non gli mostri la casa e la sua stanza?-

-Si mamma-

-Dormirai con i gemelli, spero non sia un problema per te-

-Nessun problema signora anzi vi ringrazio-

-Vieni- mi disse la ragazza prendendomi per un braccio e mi mostrò la casa che era meravigliosa, ampia ed accogliente tutta in legno e le piastrelle erano bianche ma tendenti all'azzurro. Emanava calore in ogni angolo

-E questa è la tua stanza- disse aprendo l'ultima porta del corridoio.

-La casa è meravigliosa e anche la tua famiglia- le dissi ammirando la camera. C'era un letto a castello, un meraviglioso armadio ed in un angolo una brandina che sarebbe stato il mio letto per le prossime settimane. Dalla finestra c'era una meravigliosa vista sul Big Bang.

-Sono felicissima che ti trovi bene qui con noi- disse con un sorriso.

-Anch'io sono felice di piacere a loro, perché ho fatto una buona impressione vero?- le chiesi

-Assolutamente si- l'abbracciai entusiasta

-Ora lascio che ti sistemi, la cena è alle sette- mi disse uscendo dalla stanza

 

(Remus)

 

-Remus posso parlarti un momento in privato?- mi chiese Ellen con voce timida

-Certo- le risposi un po' spaesato ma felice di poter restare un po' solo con lei prima di salutarla per le vacanze che avrebbe passato con Sirius. A quel pensiero lo stomaco mi si chiuse in una morsa . Uscimmo sotto lo sguardo indagatore degli altri e cercammo un posto tranquillo dove poter parlare senza essere interrotti.

Trovammo una cabina vuota ed entrammo. Eravamo in piedi uno di fronte all'alto senza dire una parola da quella che mi parve un'eternità, lei dava le spalle alla porta e guardava un punto non ben definito fuori dal finestrino.

-Dimmi pure- le dissi per incoraggiarla a parlare e l'ansia mi assalì. Mi guardò dritto negli occhi e capii che qualunque cosa volesse dirmi non le usciva dalla gola.

Fece un passo verso me ed io feci lo stesso, senza mai staccare gli occhi dai suoi che avevano quella meravigliosa tonalità di grigio che mi spezzava il respiro. Eravamo a meno di un centimetro l'uno dall'altra ed il mio cuore cominciò a dare di matto, lei si alzò in punta di piedi ed io mi inchinai in avanti annullando la distanza che divideva le nostre labbra.

Fu il bacio più bello e dolce della storia, la strinsi a me senza mai staccarmi dalle sue labbra circondandole la vita con le braccia e lei mise entrambe le mani tra i miei capelli provocandomi dei meravigliosi brividi. Sentii le gambe che minacciavano di cedermi, il suo profumo che mi invadeva ogni senso e le sue labbra, per merlino, erano la cosa più morbida e sensuale della terra. Ci staccammo dopo quella che parve un'epoca intera e ci fissammo negli occhi

-Buon natale- mi sussurrò a fior di labbra e poi scappò via.

La raggiunsi quando stava per entrare nella nostra cabina

-Remus?-

-Si- dissi con il cuore che mi martellava nel petto

-Non dirlo agli altri per favore- mi disse

-Certo tutto quello che vuoi- ed entrammo.

 

Dopo poco arrivò la Evans che le chiese di uscire e lei se ne andò.

-Remus cosa doveva dirti Ellen?- mi chiese Felpato e notai una punta di gelosia nella sua voce. Ripensai a quel meraviglioso bacio, avevo fatto un patto con lui ma non potevo dirgli niente

-Le ho promesso di non dire niente- dissi senza guardarlo negli occhi e poi aggiunsi -Mi dispiace- sapevo che avrebbe capito e dentro di scoppiò una guerra. Da un lato ero al settimo cielo per quello che era accaduto un attimo prima ma dall'altro ero dispiaciuto per Sirius, lui l'amava da più tempo di me ma io non potevo farci niente se il suo bacio non era destinato a lui.

   
 
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