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Autore: QueenManga907    23/11/2017    1 recensioni
Salve a tutti! eccomi con un'altra fanfiction ispirata al Trono di Spade ( si, sono in fissa con questa serie ç_ç ) le coppie saranno: Kidd x Law; accenni Killer x Penguin; Ace x Bonney. La storia ruota attorno alla vita di un giovane Stark, promesso sposo (contro la sua volontà) a una Greyjoy di cui non conosce ne il volto ne il nome. Il destino sembra essergli avverso, senza possibilità per lui di opporsi, ma la faccenda prenderà una piega inaspettata quando incontrerà il fratello della sua promessa sposa, un Greyjoy molto particolare.
Genere: Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Eustass Kidd, Killer, Penguin, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Quella mattina il sole splendeva in tutta la sua bellezza, riscaldava ogni cosa e la avvolgeva come una morbida e soffice coperta di lana dopo essere stato oscurato dalle grigie nubi del giorno prima. Soffiava un leggero venticello invernale che giocava tra le frondose chiome dei pochi alberi quasi spogli presenti dietro qualche abitazione malridotta , le strade erano costellate da numerose pozzanghere fangose che riflettevano i raggi di quella sfera abbagliante che si stagliava nel cielo sereno, e il cinguettio degli uccelli era una sorta di sveglia tranquilla, leggera e rilassante. Quel piacevole bagliore si infiltrò birichino tra le tende di seta color avorio arrivando ad illuminare solo parzialmente la stanza, ma fu abbastanza insidioso per infastidire un certo ragazzo moro che se ne stava sepolto tra le pesanti coperte, con la testa appoggiata sopra il massiccio torace di una seconda presenza che lo stringeva a sè con un braccio avvolgendogli la sottile vita. Law si stropicciò pigramente un occhio mentre sbadigliava stancamente. La sua consueta razionalità non fece in tempo a dargli il buongiorno che in una frazione di secondo le immagini della sera prima gli attraversarono il cervello come una moltitudine di flash, lasciandolo frastornato: la notte di passione trascorsa con Kidd, che lo aveva portato verso un baratro fatto di dolore e piacere, i loro corpi che si sfioravano accaldati e sudati in una frenetica danza erotica, i loro occhi che si incontravano accesi solo dalla lussuria più oscena, i loro baci alternati a morsi affamati e i loro gemiti che risuonavano nella stanza come la più afrodisiaca delle melodie. Oltre ai ricordi anche un fastidioso dolore alle retrovie gli ricordava del rapporto avuto con il rosso, che nonostante tutto ci era andato leggero considerando che era rimasto intatto fino ad allora, "un gesto cavalleresco" pensò sarcasticamente. Nonostante il suo incrollabile orgoglio gli intimasse di far passare quell'episodio come una cosa di poco conto, Law dovette ammettere a se stesso che si era sentito davvero molto appagato, che mai nessuno era mai stato capace di regalargli quel benessere che cercava da tutta la vita. Si mise a sedere non riuscendo a nascondere una leggera smorfia per il fastidio, l'intero corpo era indolenzito e non tralasciando il fatto che aveva segni e morsi che gli decoravano ogni lembo di pelle, come una tela bianca macchiata dagli schizzi di pittura. Con un gesto della mano si scompigliò i capelli corvini appiccicati alla fronte portandoli all'indietro e quasi spontaneamente si voltò verso l'uomo che dormiva beatamente accanto a lui a pancia in su, con il lenzuolo che gli copriva a malapena il basso ventre e la testa rivolta verso di lato, con una espressione di tranquillità stampata sulla faccia. Il moro si avvicinò al corpo dell'altro sfiorando dolcemente con i polpastrelli la sbiadita cicatrice, che gli era rimasta impressa sul braccio quella volta che lo aveva difeso da una pugnalata diretta a lui, e quasi senza accorgersene sorrise posandogli sopra un casto bacio, come a volergli chiedere perdono. Spostò lo sguardo verso il volto dell'altro avvicinandosi fino a quando non fu a pochi centimetri dalla lebbra, tenendosi con il corpo di lato al suo; inevitabilmente riaffiorò nella mente il momento in cui il rosso, con un livello di romanticismo tale a quello di una scatola di fagioli, gli aveva chiesto la mano. Sentì il cuore perdere un battito: da tempo aveva capito di provare qualcosa per il Greyjoy,  non solo a livello fisico, ma mai avrebbe immaginato che un giorno sarebbe potuto diventare suo marito, e scappare con lui da quella realtà che lo soffocava come un cappio al collo. Poteva ricominciare tutto da capo, una nuova vita in un posto nuovo e con il proprio compagno lontano dalla corruzione della corte e da suo padre. Sicuramente avrebbe sentito la mancanza della sua casa, Grande Inverno sarebbe rimasta per sempre nel suo cuore, compreso quell'albero diga con un'espressione inquietante che lo fissava mentre dal suo volto sgorgavano lacrime scarlatte. Tutto quel convoglio di emozioni lo stordirono troppo per i suoi gusti, quindi si decise a svegliare quel colosso rosso perchè quel giorno avevano da fare: dovevano trovare un septon che fosse disposto a unirli in matrimonio, visto che non tutti erano propensi a farlo nonostante le leggi non lo vietassero e trovare un luogo abbastanza lontano, ma non troppo in cui celebrare la breve cerimonia, possibilmente fuori dalla città, e già che c'erano fottere la sorveglianza che Doflamingo aveva rafforzato dopo l'episodio della loro loro fuga in città. Pensò a vari modi per riportare il suo amorevole compagno nel mondo dei vivi, dal più romantico al più cinico ma proprio non riusciva a decidersi mentre si grattava il pezzetto con fare indeciso, fino a quando non optò per qualcosa che avrebbe fatto piacere ad entrambi. Con il più bastardo dei sorrisi scostò la coperta dal corpo immobile di Kidd, lasciandolo completamente nudo ed esposto e con passo felino si avvicinò alla zona inguinale senza farsi sentire, portando il volto vicino all'intimità dell'ignara vittima. Trattenne a stento una risata per via dell'imminente risposta che avrebbe avuto il Greyjoy, se la sarebbe goduta appieno, in tutti i sensi. Con la lingua percorse tutta la lunghezza del membro con spietata lentezza, ricevendo una reazione immediata: Kidd mugolò nel sonno e si irrigidì, ma non aprì gli occhi. Law non demorse, inglobò l'intera asta nella cavità umida fino alla base, muovendosi avanti e indietro senza staccare gli occhi dall'altro che si stava surriscaldando, la fronte si imperlava di goccioline di sudore e il respiro accelerava. Dopo un tempo che parve infinito finalmente il rosso aprì gli occhi di scatto mentre il torace di abbassava frenetico alla ricerca di aria; dapprima fece un'espressione spaesata, tipica di chi si sveglia all'improvviso e poi, per la gioia  perversa  di Law posò gli occhi sul ragazzo in mezzo alle sue gambe, che si era staccato dal suo membro con un filo di saliva che gli scendeva sul mento. L'espressione di Kidd fu talmente esilarante che il moro dovette mordersi l'interno della guancia per non esplodere dalle risate.

<< Buongiorno tesoro, dormito bene? >> ghignò lo Stark nel modo più derisorio possibile. Kidd strinse gli occhi fino a farli diventare due fessure nel tentativo di apparire minaccioso, ma dalla reazione divertita del moro capì di aver fallito. Con un braccio afferrò la spalla ambrata dell'altro portandoselo sopra, avvicinando le loro bocche che non si sfiorarono per poco. Sorrise in modo inquietante, facendo rabbrividire Law.

<< Gentile da parte tua svegliarmi, meriti un premio per il tuo altruismo Stark >>. Con una mano gli strinse con forza un gluteo sodo facendolo gemere, mentre con l'altra prese ad accarezzare la sua apertura con gesti lenti e sensuali, fino a quando la penetrò con due dita facendo inarcare la schiena del moro, che dopo la sorpresa iniziale iniziò ad andargli incontro con il bacino approfondendo quel contatto. Intanto le loro bocche si scontravano frenetiche, le lingue combattevano cercando di sopraffarsi accarezzando ogni angolo di quelle cavità calde e umide e le loro salive si univano fino a non riconoscersi. Law non se ne stette con le mani in mano, cominciò ad accarezzare deciso il petto ampio del rosso con graffi e carezze passionali, passando anche sulle muscolose spalle e le braccia. Dopo aver terminato il bacio per mancanza d'aria iniziò a martoriare il collo niveo del Greyjoy con succhiotti e leccate, facendo godere l'altro che continuava a sfiorargli quel punto sensibile che lo mandava ai matti. 

<< Kidd...>> si lamentò il moro per la crescente eccitazione, agognava sentire quell'asta marmorea dentro di sè.

<< Come siamo impazienti >> lo sfottè il rosso pur non trovandosi in condizioni migliori. Tolse le dita da quel foro bollente, guadagnandosi una leggera protesta del moro, sostituendole con il suo membro teso che in un attimo scomparve nella carne dell'altro, che non riuscì a reprimere un gemito di puro piacere, talmente sublime da essere balsamo per le orecchie del rosso, che prese a muoversi selvaggiamente tenendogli fermi i fianchi, mentre Law abbassava e rialzava il bacino mentre i suoi ansiti scacciarono via il silenzio che c'era stato fino a poco fa. Kidd prese a massaggiare l'intimità ancora insoddisfatta del moro che apprezzò quella premura da parte dell'altro, mentre affondava con colpi secchi sul suo membro sempre con più passione sentendolo irrigidirsi; infatti bastarono poche spinte e il rosso raggiunse il culmine svuotandosi all'interno del giovane lupo che lo seguì poco dopo, accasciandosi sul corpo sotto di lui ansimando. 
Mentre riprendeva fiato, Kidd mise una mano sulla schiena ambrata del ragazzo che ancora lo sovrastava, accarezzandola come se fosse stato un micio, gesto che Law apprezzò arrossendo leggermente.
 
<< Non sarebbe male svegliarsi tutte le mattine in questo modo..>> disse il rosso visibilmente rilassato. Il moro si alzò spostandosi da sopra  il corpo dall'altro, portandosi al suo fianco e dandogli un tenero bacio sulla fronte.
 
<< Concordo, ma la prossima volta mi svegli tu >> ribadì lo Stark sorridendogli in modo sarcastico.
 
<< Severo ma giusto >>. Kidd si mise a sedere, e guardò negli occhi l'altro;
 
<< La prossima volta che ci risveglieremo saremo a Pyke, nella nostra stanza da letto >> Disse mettendosi una mano nei capelli scarlatti con fare imbarazzato immaginandosi ciò che aveva appena detto. Subito dopo aver celebrato la cerimonia in totale segretezza sarebbero partiti immediatamente con la nave con cui erano arrivati ad Approdo del Re, non avrebbero nemmeno perso tempo per salutare ( o mandare a fanculo ) il loro benevolo sovrano, magari gli avrebbero lasciato una striminzita lettera e tanti saluti. Kidd voleva allontanare Law il più possibile da quel ladro di mariti altrui e mettere più leghe possibile.

<< Già..sarà tutto nuovo per me >> rispose il moro, altrettanto imbarazzato.
 
<< Ti abituerai facilmente, casa mia è abitata da gente apposto, non hai nessun motivo per agitarti >> Kidd gli scompigliò i capelli giocosamente.
 
<< Immagino, se sono tutti come te dov-..>>
 
 
KIDD!!
 
La porta fu spalancata da una ragazza dai capelli rosa che entrò nella stanza come una furia incurante dei due uomini nel letto e completamente nudi. Le reazioni furono molto diverse: Kidd cadde dal letto con le gambe per aria mentre Law si coprì con il lenzuolo fino alla testa completamente rosso in viso. Bonney se ne stava al centro della camera con le braccia sui fianchi e con un'espressione offesa.
 
<< Quando pensavi di dirmi che ti saresti sposato a breve!? non pensavo mi considerassi così poco! >> Gonfiò le guance sembrando una bambina capricciosa.
 
Kidd riuscì ad alzarsi massaggiandosi un fianco. << E tu come cazzo fai a saperlo? non ricordo proprio di avertene parlato! >> insomma, aveva deciso insieme a Law solo la sera prima, com'era possibile che...
 
<< No, con me no, ma con Killer si! >>

<< Ah...>> disse distrattamente grattandosi una guancia con l'indice. Effettivamente verso l'alba, mentre Law dormiva ancora profondamente, si era alzato dal letto dirigendosi verso la porta consapevole di trovare il suo servitore appostato all'entrata. Aveva velocemente (per la fretta o per l'imbarazzo) spiegato la situazione al suo amico affidandogli il compito di recarsi appena possibile dall'orafo più abile di tutta la città e prendere una certa cosa. Non pensava che il biondo avrebbe potuto lasciarsi scappare quella notizia ma, evidentemente sua sorella aveva fiutato qualcosa e quasi sicuramente era stata sul punto di torturare Killer. 


<< Non rompere Bonney te ne avrei parlato appena sveglio, non serviva proprio che tu facessi irruzione qui dentro! >> Continuò a sbraitare il rosso, del tutto a suo agio senza i vestiti addosso e con sua sorella davanti.

Law intanto sbucò da sotto la coperta, portandola appena a coprirsi il collo mentre osservava quella scena ammutolito e completamente pietrificato.
 
<< Mh vabbè, comunque sia..>> la rosa puntò lo sguardo verso il ragazzo che tentava di nascondersi sotto le lenzuola, e con uno slancio sorpassò il fratello,salendo sul letto avvicinandosi al moro.
 
<< E così diventerai mio cognato, ne sono felice! benvenuto in famiglia,sai anche io mi sposerò e magari potremo fare un doppio matrimonio >> disse sorridendo a trentadue denti ignara di essere a pochi centimetri dalla faccia del ragazzo.
 
<< Oi! >> Kidd afferrò una gamba della sorella trascinandola via dal suo compagno che, se possibile era diventato più pallido di lui.

<< Bonney sparisci! ho dato a Killer tutti i dettagli importanti quindi vai a parlarne con lui e poi vai ad avvertire pure Ace >> il rosso sbuffò straziato.
 
Sua sorella gli mandò un'occhiataccia e fece una smorfia indispettita ma non aggiunse nulla e velocemente uscì dalla porta. Kidd si affacciò prima che la ragazza sparisse nei corridoi e aggiunse urlando "E per favore non stuprarlo nel sonno!" facendo sgranare gli occhi di Law.

La mattinata passò in fretta, tra l'escogitare un modo per uscire, di nuovo, inosservati dalla fortezza rossa senza che il lecchino di Doffy andasse a fargli la spia, trovare un dannato septon e un luogo adatto, e queste ultime due cose si erano rivelate le più ardue; a quanto pare in quella città e nei dintorni la mentalità era ancora troppo chiusa per accettare che due uomini si sposassero con la benedizione degli Dei
, che razza di bigotti. Ogni essere umano aveva il sacrosanto diritto di amare e sposare chiunque volesse, non c'era proprio nulla di abominevole in ciò, l'amore non è mai uno sbaglio. Questo pensava Law mentre se ne stava seduto sul letto della sua stanza intento ad osservare fuori dalla finestra aperta, una leggera brezza gli sfiorava il viso scompigliandogli dolcemente i capelli. Era appena passata l'ora di pranzo ma non aveva voglia di mangiare nulla, forse per l'agitazione. Kidd dopo la chiacchierata con la sorella gli aveva detto che doveva andare con Killer a cercare quel benedetto prete, e minacciarlo se necessario, aggiungendo che se ci fossero state novità avrebbe mandato qualcuno ad ad informarlo. E quel qualcuno si rivelò essere Penguin, che non vedeva dal giorno prima.

<< Hey amico ho delle novità..>> disse il ragazzo con il fiatone, evidentemente aveva corso parecchio per arrivare da lui.
 
<< Dopo varie avversità e tentati omicidi ( da parte di Kidd) siamo riusciti a trovare un septon disposto a celebrare la cerimonia, fortunatamente si trova poco fuori città, ha un piccolo tempio che sapevo abbandonato ma evidentemente mi sbagliavo >> disse sorridendo grattandosi la testa sotto lo sguardo divertito di Law.
 
 
<< Ascolta, tu e Kidd dovrete trovarvi lì esattamente al tramonto, ho una mappa con segnato il percorso per arrivare >> consegnò al moro un pezzo di carta su cui era disegnata con inchiostro nero la strada da percorrere.
 
<< E tu? che farai? >> chiese lo Stark appallottolando il pezzo di carta e mettendoselo in tasca.
 
<< Io e Killer aspetteremo che siate usciti entrambi dal castello per distrarre le sentinelle come l'ultima volta, dopo andremo insieme a Bonney e gli altri verso la nave e attenderemo lì il vostro ritorno, una volta a bordo prenderemo il largo >>. 

<< Se posso darvi un consiglio tenete d'occhio sopratutto il primo cavaliere del re, quel figlio di puttana mi tiene d'occhio per conto di Doflamingo >> disse il moro assottigliando lo sguardo al pensiero di quel cretino con la faccia da culo.

<< Oh non temere, se necessario Killer lo metterà al tappeto eheh..comunque Law..
>> il servitore si fece improvvisamente serio, lasciando perplesso il suo Lord.
 
<< Beh..tra poche ore sarai sposato e mi dispiace non poter assistere, ad ogni modo voglio che tu sappia che sono felice di vederti accanto a qualcuno che ti ama e che ti rispetta, a modo suo eh, te lo meriti dopo tutto quello che hai passato >>. Law rimase a bocca aperta, visibilmente sorpreso non aspettandosi quelle parole dal suo amico. Sorrise sinceramente; Penguin gli era sempre rimasto accanto, anche nelle situazioni più difficili, non lo aveva mai abbandonato e per lui significava davvero molto, conoscerlo era stata la sua più grande fortuna nella vita.
 
<< Ti ringrazio Pen, sei un grande amico >> abbracciò con affetto l'altro ragazzo battendogli una mano sulla schiena con fare giocoso.

<< Eh si lo so, ad ogni modo ora è meglio che vada, devo discutere con Killer, Nami e Robin riguardo le posizioni delle guardie, ci vediamo più tardi 
>> detto ciò fece per uscire dalla stanza quando la voce dello Stark gli giunse alle orecchie.
 
<< Prima o poi dovrai spiegarmi la storia tra te e quel biondo >>.
 
Ricevette un sorriso poco rassicurante dal servitore che stava per chiudere la porta sparendo dietro ad essa.
 
<< E' un racconto non adatto ai minori, potresti scandalizzarti per le oscenità di cui trabocca >> Penguin fece appena in tempo a vedere la faccia corrucciata di Law prima di andare.



poco a poco le profonde costruzioni della sera si contrassero. La massa che durante il giorno aveva occupato il cielo orizzontale, sembrò laminarsi come un foglio metallico illuminato da un fuoco prima dorato, poi vermiglio, poi cremisi. E già questo fuoco fondeva, superava e sollevava in un turbinio di faville, nuvole contorte che progressivamente svanirono. Innumerevoli intrecci vaporosi si disegnarono in cielo; sembravano tesi in tutti i sensi: orizzontali, obliqui, perpendicolari e perfino a spirale. I raggi del sole in declino, come l’archetto che si piega o si raddrizza nello sfiorare corde diverse, ne facevano brillare successivamente uno, poi l’altro, in una gamma di colori, proprietà esclusiva e arbitraria di ciascuno. Nel momento della sua manifestazione, ogni intreccio offriva la nettezza, la precisione e la fragile rigidità del vetro filato, e pian piano si dissolveva come se, surriscaldato da un cielo pieno di fiamme, intensificando il colore e perdendo la sua individualità, si stendesse in strati sempre più sottili fino a sparire dalla scena, subito sostituito da un nuovo intreccio appena tessuto. Alla fine non ci furono che tinte confuse mescolantesi le uno con le altre; così, in una coppa, liquidi di colore e densità diversi prima sovrapposti, cominciarono lentamente a confondersi malgrado la loro apparente stabilità, e dopo che il disco solare ebbe intaccato l’orizzonte opposto, si videro materializzarsi ad un tratto, molto in alto e in tonalità viola-acido, nuvole fino allora invisibili. Adesso i raggi diretti del sole erano completamente spariti, il cielo non aveva ormai che colorazioni rosa e gialle. Il tempio, che sembrava più una chiesa sconsacrata era totalmente in rovina, circondata da erbacce e alberi che l'avevano inghiottita quasi del tutto, era priva del tetto e parte della facciata sembrava sul punto di collassare, e l'interno non era migliore: l'edificio aveva una sola navata con una piccola abside semicircolare, costituita da un fianco sinistro su cui era presente uno stemma in pietra, troppo consumato per essere riconosciuto. Non c'erano panche su cui sedersi o decorazioni sacre, ma solo un piccolo tavolo in legno su cui erano posti alcuni oggetti in prossimità dell'abside, forse a sostituire l'altare che non era presente. L'ambiente freddo e buio era illuminato da un paio di torce che qualcuno aveva appeso alle pareti sporche e rovinate, più due candelabri posto accanto all'altare improvvisato. Non era un luogo particolarmente adatto per unire in matrimonio due persone, con quel silenzio sinistro che contribuiva a rendere quel posto ancora più inquietante, ma a Law semplicemente non importava. Per poco non gli prese un colpo quando sentì una mano posarsi sulla spalla.
 
<< Cazzo, per poco non mi veniva un infarto..>> Disse lo Stark appoggiandosi una mano all'altezza del cuore per calmare il respiro, sotto lo sguardo divertito di Kidd.
 
<< In effetti era questo il mio intento, volevo farti cagare sotto dalla paura >>
 
<< Fottiti imbecille, sono sorpreso che tu sia in orario e non ti sia perso in mezzo a questo bosco dimenticato dagli Dei >>

Il Greyjoy si sedette su un grosso ammasso di pietra, che forse un tempo era stato parte di una colonna portante.
 
<< Nah, non sono mica Zoro, ho un'ottimo senso dell'orientamento; piuttosto spero che quel prete di merda non abbia cambiato idea all'ultimo minuto, altrimenti giuro che vado a cercarlo e lo pesto fino a quando le budella non gli penzolano dal culo >>.

Law andò a sedersi sulle ginocchia dell'altro, mettendogli un braccio dietro al collo.
 
<< Sempre con pensieri di morte eh? >> gli sussurrò nell'orecchio mentre accarezzava con i polpastrelli il petto bianco, che sotto i raggi lunari che filtravano a causa dell'assenza del tetto rendevano la pelle più cerea.

<< In questo momento ho altro tipo di pensieri..
>> gli disse lascivo il rosso mentre con una mano gli sfiorava la clavicola scoperta.
 
<< Cerca di reprimerli allora, perchè non è ne il luogo ne il momento adatto >> disse perentorio il moro, l'ultima cosa che ci voleva era accoppiarsi lì con quella testa calda con il septon che sarebbe arrivato da un momento all'altro, e che se li avesse visti in quel contesto sarebbe scappato a gambe levate. Kidd sbuffò roteando gli occhi. << Si si, come dici tu ma sia chiaro, appena saliamo sulla nave andiamo dritti spediti nella mia cabina e ti sbatto come se non ci fosse un domani >>

<< Davvero romantica come prima notte di nozze >> sghignazzò divertito il moro.

Troppo impegnati a punzecchiarsi non si accorsero della persona che li stava fissando dalla zona absidale. Attirò la loro attenzione con un colpo di tosse.
 
<< Finalmente! era ora che arrivassi septon dei miei stivali >> Disse a voce troppo alta il rosso dirigendosi a lunghe falcate verso l'altare seguito da Law che portò gli occhi al cielo.
 
<< Modera le parole Greyjoy, almeno fino a quando non sarà tutto finito >>.

Il prete era vestito con una semplice tonaca di stoffa color giallo sbiadito e con qualche straccia di sporco, ai piedi portava due mocassini malandati e sulle spalle un mantello marrone scuro che gli copriva la gobba, che accentuava la protuberanza. Il volto era magro con gli occhi scavati nelle cavità oculari, la pelle era pallida e coperta di rughe, e infine i capelli erano solo qualche filamento bianco.

<< Allora figlioli, vogliamo iniziare questa unione sotto gli occhi degli Dei? >> disse con voce tremante il vecchio che sorrise mostrando la bocca priva di denti. Kidd fu tentato di rispondere alla sua maniera ma, vista l'espressione di morte che gli stava lanciando Law, intimandogli di mordersi la lingua, annuì insieme al moro.

<< Siamo qui al cospetto degli Dei e degli uomini per testimoniare l'unione di questi due ragazzi, un corpo, un cuore, un'anima, ora e per sempre >> disse solenne il vecchio tenendo le braccia in alto, mentre i due Lord lo fissavano standosene uno di fronte all'altro. Il septon si voltò per prendere qualcosa dal tavolino dietro di lui, una specie di nastro bianco.
 
<< Il vostro giuramento figlioli >> disse senza perdere quel sorrisetto che a Kidd stava provocando il vomito, mentre Law era sul punto di avere un aneurisma. Entrambi protesero una mano verso l'altro in modo che si sfiorassero, e il septon cominciò ad avvolgerle con il nastro, come a volerle unire per l'eternità. Parlarono contemporaneamente:
 
<< Padre, Fabbro, Guerriero, Madre, Fanciulla, vecchia, Sconosciuto, io sono suo e lui è mio, da questo giorno fino alla fine dei miei giorni.. >>
 
<< Padre, Fabbro, Guerriero, Madre, Fanciulla, vecchia, Sconosciuto, io sono suo e lui è mio, da questo giorno fino alla fine dei miei giorni.. >>
 
Mentre pronunciavano quelle parole si guardavano negli occhi, illuminati da una strana luce senza nessuna malizia ma da puro amore, e il sorriso che dipingeva i loro volti era sincero; si avvicinarono fino a quando le labbra non si sfiorarono in un casto e soffice tocco , che fece sentire entrambi come se avessero toccato il cielo con un dito. Si allontanarono appena per fissarsi ancora, non ne avevano abbastanza di specchiarsi l'uno nello sguardo dell'altro, come se quel momento dovesse durare fino alla notte dei tempi.

Ora per ultimare la cerimonia il septon doveva trascrivere le loro firme nel suo registro, in modo che fosse regolarizzato dal credo religioso, ma stranamente, dopo aver sciolto la benda che li univa porse ad entrambi un calice contenente quello che sembrava vino. Law non ricordava di aver sentito dire di un gesto del genere durante un matrimonio segreto, nemmeno in quello ufficiale.


<< Finalmente si beve! >> disse trionfante il rosso afferrando malamente il calice, mentre il moro prese il suo guardando perplesso il prete.
 
<< Spero che sia decente come quello delle Isole di Ferro, anche se preferisco il rosso di Dorne >> aggiunse Kidd rivolgendosi ai presenti.
 
<< Brindate all'amore figlioli >> li incalzò il vecchio alzando le braccia verso di loro e guadagnandosi un'occhiata sospetta dallo Stark. Il Greyjoy fece cin cin con quello che ormai era suo marito, dopo aver firmato, e mandò tutto giù in un colpo seguito da un esitante Law. In effetti il vino non era male, aveva una tonalità rosso scuso e aveva un sapore abbastanza forte ma era gradevole al palato, lasciava un leggero pizzicore sulla lingua. Riposero i loro calici sull'altare e si rivolsero al prete.

Fu il moro a prendere parola:
 
<< Sbrighiamoci a firmare, così possiamo raggiungere gli altri e andarcene..>> fece per dire al vecchio di prendere il registro ma un violento capogiro lo distolse dal suo intento; un leggero senso di nausea cominciò a invadergli le membra mentre si sentiva pervadere da brividi che gli facero venire la pelle d'oca.
 
<< Law che ti succede? sei pallido da far schifo >> disse sinceramente preoccupato Kidd; che quel vino gli avesse fatto male? eppure lui si sentiva bene.
 
<< Non so..mi sento strano..>> il moro si portò una mano sulla fronte sudata mentre tutto intorno cominciava a divenire sfocato e confuso. Vedendolo sull'orlo di un cedimento, il rosso si mosse verso di lui nel tentativo di reggerlo ma improvvisamente sentì i muscoli irrigidirsi come se fossero stati congelati, e muoversi diventò difficile. 
 
<< Ma che cazzo...non riesco a muovermi! >> disse incazzato il rosso, non capiva cosa diavolo stava succedendo al suo corpo che sembrava diventato una statua di pietra. Tutto ciò che riuscì a fare fu vedere il corpo del moro che si accasciò sul pavimento freddo, con gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta.
 
<< Law! >> pronunciò quelle parole con fatica immane, mentre anche il suo corpo finiva rovinosamente a terra ma, al contrario dello Stark lui non perse conoscenza. 

<< Mi dispiace...
>> disse il vecchio rivolgendosi a Kidd che lo guardava con occhi iniettati di sangue.
 
<< Cosa cazzo c'era dentro quel vino di merda?! parla! >>
 
 
<< Io non lo so..mi è stato ordinato di farvelo bere..non avevo scelta..io.. >> il septon sembrava costernato e si torturava le mani con fare nervoso.
 
<< Ordinato da chi !? di che stai parlando.. >>


<< Gli è stato ordinato da me, se proprio ci tieni a saperlo ragazzo 
>>.
 
Una terza voce sconosciuta si intromise tra i due, e a giudicare dai pesanti passi si stava avvicinando velocemente. Kidd potè guardarlo in volto solo quando lo sconosciuto entrò nel suo campo visivo.
 
<< Tu!..tu sei..>> il rosso pronunciò a fatica quelle poche parole ma, la rabbia era talmente tanta che il suo corpo sembrava scosso da scariche elettriche. Voleva alzarsi e sbudellare quel viscido coglione a mani nude, e poi spaccare il cranio a quel vecchio decrepito. Vergo ignorò il Greyjoy riverso a terra, focalizzando la sua attenzione verso il septon.
 
<< Hai svolto bene il tuo lavoro vecchio, hai pensato saggiamente di obbedire agli ordini del re piuttosto che seguire i principi del credo >> Il primo cavaliere del re continuò ad ignorare gli epiteti poco carini che il rosso gli stava rivolgendo tra un ringhio e l'altro.
 
<< E per questo, come stabilito da sua maestà, sarai premiato con una morte rapida e indolore.. >>

Fu talmente rapido che il vecchio non fece nemmeno in tempo a sgranare la sua sdentata bocca che gli spezzò l'osso del collo con entrambe le mani producendo un sonore e inquietante crack. Osservò impassibile il cadavere piegarsi all'indietro e finire sul tavolino dietro di lui in una posa innaturale, poi finalmente si rivolse al rosso che aveva smesso di agitarsi dopo aver sentito quel rumore di ossa rotte.

<< Non preoccuparti Greyjoy, quello che hai bevuto era un semplice siero paralizzante quindi la tua misera vita non è in pericolo, tornerai a muoverti nel giro di un paio d'ore,nel frattempo..>> si voltò appena e afferrò malamente il corpo incosciente di Law posandoselo sulla schiena come un sacco di farina sotto lo sguardo sbigottito di Kidd.

<< Lord Stark tornerà con me alla fortezza rossa, il re mi ha ordinato esplicitamente di riportarglielo, non temere per lui, non è in pericolo di vita sta solo dormendo per via del sonnifero >>


Ma Kidd non riuscì a starsene tranquillo e buono, non con quel bastardo che aveva tra le mani Law privo di sensi.
 
<< Che significa tutto questo maledetto infame! che centra il re con tutto ciò?! >>
 
 
<< Semplicemente che la vostra romantica pagliacciata termina qui, così come il vostro penoso tentativo di fuga, siete stati degli ingenui a credere di potervela svignare da sotto il naso del sovrano, non siete altro che mocciosi impertinenti e comunque...ho un messaggio per te da parte di sua maestà >> Fece una breve pausa, solo per godersi l'espressione furiosa si Kidd.
 
<< Da questo momento in avanti tu e tutti i tuoi servitori, compreso Ace Baratheon, Lady Greyjoy e il servo di Lord Stark siete banditi da Approdo del Re, avete esattamente 24 ore per lasciare la capitale e tornarvene a casa, se farete ritorno verrete giustiziati >>

<< Aspetta un attimo stronzo..! che ne sarà di Law? che intenzioni ha quel re folle?! 
>>. il calcio che gli arrivò sul mento lo fece ribaltare di lato facendogli sbattere la testa sul pavimento e provocandogli un gemito di dolore.
 
<< Non sono affari che ti riguardano Greyjoy, il re ha semplicemente ordinato di portargli il giovane Stark, e questo mi basta. Ti consiglio di non farti più vedere da queste parti >>. Kidd non potè fare altro che osservare Vergo andarsene con il corpo addormentato del moro e, sforzandosi come mai nella sua vita alzò una mano nella sua direzione, come se tentasse di afferrare il suo compagno che veniva portato via.
 
<< Law..>> sussurrò.

 
 
 





 
 



















 
 



 
 
 
  
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