<< Buongiorno tesoro, dormito bene? >> ghignò lo Stark nel modo più derisorio possibile. Kidd strinse gli occhi fino a farli diventare due fessure nel tentativo di apparire minaccioso, ma dalla reazione divertita del moro capì di aver fallito. Con un braccio afferrò la spalla ambrata dell'altro portandoselo sopra, avvicinando le loro bocche che non si sfiorarono per poco. Sorrise in modo inquietante, facendo rabbrividire Law.
<< Gentile da parte tua svegliarmi, meriti un premio per il tuo altruismo Stark >>. Con una mano gli strinse con forza un gluteo sodo facendolo gemere, mentre con l'altra prese ad accarezzare la sua apertura con gesti lenti e sensuali, fino a quando la penetrò con due dita facendo inarcare la schiena del moro, che dopo la sorpresa iniziale iniziò ad andargli incontro con il bacino approfondendo quel contatto. Intanto le loro bocche si scontravano frenetiche, le lingue combattevano cercando di sopraffarsi accarezzando ogni angolo di quelle cavità calde e umide e le loro salive si univano fino a non riconoscersi. Law non se ne stette con le mani in mano, cominciò ad accarezzare deciso il petto ampio del rosso con graffi e carezze passionali, passando anche sulle muscolose spalle e le braccia. Dopo aver terminato il bacio per mancanza d'aria iniziò a martoriare il collo niveo del Greyjoy con succhiotti e leccate, facendo godere l'altro che continuava a sfiorargli quel punto sensibile che lo mandava ai matti.
<< Kidd...>> si lamentò il moro per la crescente eccitazione, agognava sentire quell'asta marmorea dentro di sè.
<< Come siamo impazienti >> lo sfottè il rosso pur non trovandosi in condizioni migliori. Tolse le dita da quel foro bollente, guadagnandosi una leggera protesta del moro, sostituendole con il suo membro teso che in un attimo scomparve nella carne dell'altro, che non riuscì a reprimere un gemito di puro piacere, talmente sublime da essere balsamo per le orecchie del rosso, che prese a muoversi selvaggiamente tenendogli fermi i fianchi, mentre Law abbassava e rialzava il bacino mentre i suoi ansiti scacciarono via il silenzio che c'era stato fino a poco fa. Kidd prese a massaggiare l'intimità ancora insoddisfatta del moro che apprezzò quella premura da parte dell'altro, mentre affondava con colpi secchi sul suo membro sempre con più passione sentendolo irrigidirsi; infatti bastarono poche spinte e il rosso raggiunse il culmine svuotandosi all'interno del giovane lupo che lo seguì poco dopo, accasciandosi sul corpo sotto di lui ansimando. Mentre riprendeva fiato, Kidd mise una mano sulla schiena ambrata del ragazzo che ancora lo sovrastava, accarezzandola come se fosse stato un micio, gesto che Law apprezzò arrossendo leggermente.
<< Concordo, ma la prossima volta mi svegli tu >> ribadì lo Stark sorridendogli in modo sarcastico.
<< Già..sarà tutto nuovo per me >> rispose il moro, altrettanto imbarazzato.
<< Ti abituerai facilmente, casa mia è abitata da gente apposto, non hai nessun motivo per agitarti >> Kidd gli scompigliò i capelli giocosamente.
<< Immagino, se sono tutti come te dov-..>>
KIDD!!
La porta fu spalancata da una ragazza dai capelli rosa che entrò nella stanza come una furia incurante dei due uomini nel letto e completamente nudi. Le reazioni furono molto diverse: Kidd cadde dal letto con le gambe per aria mentre Law si coprì con il lenzuolo fino alla testa completamente rosso in viso. Bonney se ne stava al centro della camera con le braccia sui fianchi e con un'espressione offesa.
<< Quando pensavi di dirmi che ti saresti sposato a breve!? non pensavo mi considerassi così poco! >> Gonfiò le guance sembrando una bambina capricciosa.
Kidd riuscì ad alzarsi massaggiandosi un fianco. << E tu come cazzo fai a saperlo? non ricordo proprio di avertene parlato! >> insomma, aveva deciso insieme a Law solo la sera prima, com'era possibile che...
<< Ah...>> disse distrattamente grattandosi una guancia con l'indice. Effettivamente verso l'alba, mentre Law dormiva ancora profondamente, si era alzato dal letto dirigendosi verso la porta consapevole di trovare il suo servitore appostato all'entrata. Aveva velocemente (per la fretta o per l'imbarazzo) spiegato la situazione al suo amico affidandogli il compito di recarsi appena possibile dall'orafo più abile di tutta la città e prendere una certa cosa. Non pensava che il biondo avrebbe potuto lasciarsi scappare quella notizia ma, evidentemente sua sorella aveva fiutato qualcosa e quasi sicuramente era stata sul punto di torturare Killer.
<< Non rompere Bonney te ne avrei parlato appena sveglio, non serviva proprio che tu facessi irruzione qui dentro! >> Continuò a sbraitare il rosso, del tutto a suo agio senza i vestiti addosso e con sua sorella davanti.
Law intanto sbucò da sotto la coperta, portandola appena a coprirsi il collo mentre osservava quella scena ammutolito e completamente pietrificato.
<< Mh vabbè, comunque sia..>> la rosa puntò lo sguardo verso il ragazzo che tentava di nascondersi sotto le lenzuola, e con uno slancio sorpassò il fratello,salendo sul letto avvicinandosi al moro.
<< E così diventerai mio cognato, ne sono felice! benvenuto in famiglia,sai anche io mi sposerò e magari potremo fare un doppio matrimonio >> disse sorridendo a trentadue denti ignara di essere a pochi centimetri dalla faccia del ragazzo.
<< Bonney sparisci! ho dato a Killer tutti i dettagli importanti quindi vai a parlarne con lui e poi vai ad avvertire pure Ace >> il rosso sbuffò straziato.
La mattinata passò in fretta, tra l'escogitare un modo per uscire, di nuovo, inosservati dalla fortezza rossa senza che il lecchino di Doffy andasse a fargli la spia, trovare un dannato septon e un luogo adatto, e queste ultime due cose si erano rivelate le più ardue; a quanto pare in quella città e nei dintorni la mentalità era ancora troppo chiusa per accettare che due uomini si sposassero con la benedizione degli Dei, che razza di bigotti. Ogni essere umano aveva il sacrosanto diritto di amare e sposare chiunque volesse, non c'era proprio nulla di abominevole in ciò, l'amore non è mai uno sbaglio. Questo pensava Law mentre se ne stava seduto sul letto della sua stanza intento ad osservare fuori dalla finestra aperta, una leggera brezza gli sfiorava il viso scompigliandogli dolcemente i capelli. Era appena passata l'ora di pranzo ma non aveva voglia di mangiare nulla, forse per l'agitazione. Kidd dopo la chiacchierata con la sorella gli aveva detto che doveva andare con Killer a cercare quel benedetto prete, e minacciarlo se necessario, aggiungendo che se ci fossero state novità avrebbe mandato qualcuno ad ad informarlo. E quel qualcuno si rivelò essere Penguin, che non vedeva dal giorno prima.
<< Hey amico ho delle novità..>> disse il ragazzo con il fiatone, evidentemente aveva corso parecchio per arrivare da lui.
<< Dopo varie avversità e tentati omicidi ( da parte di Kidd) siamo riusciti a trovare un septon disposto a celebrare la cerimonia, fortunatamente si trova poco fuori città, ha un piccolo tempio che sapevo abbandonato ma evidentemente mi sbagliavo >> disse sorridendo grattandosi la testa sotto lo sguardo divertito di Law.
<< Ascolta, tu e Kidd dovrete trovarvi lì esattamente al tramonto, ho una mappa con segnato il percorso per arrivare >> consegnò al moro un pezzo di carta su cui era disegnata con inchiostro nero la strada da percorrere.
<< E tu? che farai? >> chiese lo Stark appallottolando il pezzo di carta e mettendoselo in tasca.
<< Se posso darvi un consiglio tenete d'occhio sopratutto il primo cavaliere del re, quel figlio di puttana mi tiene d'occhio per conto di Doflamingo >> disse il moro assottigliando lo sguardo al pensiero di quel cretino con la faccia da culo.
<< Oh non temere, se necessario Killer lo metterà al tappeto eheh..comunque Law..>> il servitore si fece improvvisamente serio, lasciando perplesso il suo Lord.
<< Beh..tra poche ore sarai sposato e mi dispiace non poter assistere, ad ogni modo voglio che tu sappia che sono felice di vederti accanto a qualcuno che ti ama e che ti rispetta, a modo suo eh, te lo meriti dopo tutto quello che hai passato >>. Law rimase a bocca aperta, visibilmente sorpreso non aspettandosi quelle parole dal suo amico. Sorrise sinceramente; Penguin gli era sempre rimasto accanto, anche nelle situazioni più difficili, non lo aveva mai abbandonato e per lui significava davvero molto, conoscerlo era stata la sua più grande fortuna nella vita.
<< Eh si lo so, ad ogni modo ora è meglio che vada, devo discutere con Killer, Nami e Robin riguardo le posizioni delle guardie, ci vediamo più tardi >> detto ciò fece per uscire dalla stanza quando la voce dello Stark gli giunse alle orecchie.
<< Prima o poi dovrai spiegarmi la storia tra te e quel biondo >>.
Ricevette un sorriso poco rassicurante dal servitore che stava per chiudere la porta sparendo dietro ad essa.
A poco a poco le profonde costruzioni della sera si contrassero. La massa che durante il giorno aveva occupato il cielo orizzontale, sembrò laminarsi come un foglio metallico illuminato da un fuoco prima dorato, poi vermiglio, poi cremisi. E già questo fuoco fondeva, superava e sollevava in un turbinio di faville, nuvole contorte che progressivamente svanirono. Innumerevoli intrecci vaporosi si disegnarono in cielo; sembravano tesi in tutti i sensi: orizzontali, obliqui, perpendicolari e perfino a spirale. I raggi del sole in declino, come l’archetto che si piega o si raddrizza nello sfiorare corde diverse, ne facevano brillare successivamente uno, poi l’altro, in una gamma di colori, proprietà esclusiva e arbitraria di ciascuno. Nel momento della sua manifestazione, ogni intreccio offriva la nettezza, la precisione e la fragile rigidità del vetro filato, e pian piano si dissolveva come se, surriscaldato da un cielo pieno di fiamme, intensificando il colore e perdendo la sua individualità, si stendesse in strati sempre più sottili fino a sparire dalla scena, subito sostituito da un nuovo intreccio appena tessuto. Alla fine non ci furono che tinte confuse mescolantesi le uno con le altre; così, in una coppa, liquidi di colore e densità diversi prima sovrapposti, cominciarono lentamente a confondersi malgrado la loro apparente stabilità, e dopo che il disco solare ebbe intaccato l’orizzonte opposto, si videro materializzarsi ad un tratto, molto in alto e in tonalità viola-acido, nuvole fino allora invisibili. Adesso i raggi diretti del sole erano completamente spariti, il cielo non aveva ormai che colorazioni rosa e gialle. Il tempio, che sembrava più una chiesa sconsacrata era totalmente in rovina, circondata da erbacce e alberi che l'avevano inghiottita quasi del tutto, era priva del tetto e parte della facciata sembrava sul punto di collassare, e l'interno non era migliore: l'edificio aveva una sola navata con una piccola abside semicircolare, costituita da un fianco sinistro su cui era presente uno stemma in pietra, troppo consumato per essere riconosciuto. Non c'erano panche su cui sedersi o decorazioni sacre, ma solo un piccolo tavolo in legno su cui erano posti alcuni oggetti in prossimità dell'abside, forse a sostituire l'altare che non era presente. L'ambiente freddo e buio era illuminato da un paio di torce che qualcuno aveva appeso alle pareti sporche e rovinate, più due candelabri posto accanto all'altare improvvisato. Non era un luogo particolarmente adatto per unire in matrimonio due persone, con quel silenzio sinistro che contribuiva a rendere quel posto ancora più inquietante, ma a Law semplicemente non importava. Per poco non gli prese un colpo quando sentì una mano posarsi sulla spalla.
<< Cazzo, per poco non mi veniva un infarto..>> Disse lo Stark appoggiandosi una mano all'altezza del cuore per calmare il respiro, sotto lo sguardo divertito di Kidd.
<< In effetti era questo il mio intento, volevo farti cagare sotto dalla paura >>
Il Greyjoy si sedette su un grosso ammasso di pietra, che forse un tempo era stato parte di una colonna portante.
Law andò a sedersi sulle ginocchia dell'altro, mettendogli un braccio dietro al collo.
<< In questo momento ho altro tipo di pensieri..>> gli disse lascivo il rosso mentre con una mano gli sfiorava la clavicola scoperta.
<< Davvero romantica come prima notte di nozze >> sghignazzò divertito il moro.
Troppo impegnati a punzecchiarsi non si accorsero della persona che li stava fissando dalla zona absidale. Attirò la loro attenzione con un colpo di tosse.
<< Finalmente! era ora che arrivassi septon dei miei stivali >> Disse a voce troppo alta il rosso dirigendosi a lunghe falcate verso l'altare seguito da Law che portò gli occhi al cielo.
Il prete era vestito con una semplice tonaca di stoffa color giallo sbiadito e con qualche straccia di sporco, ai piedi portava due mocassini malandati e sulle spalle un mantello marrone scuro che gli copriva la gobba, che accentuava la protuberanza. Il volto era magro con gli occhi scavati nelle cavità oculari, la pelle era pallida e coperta di rughe, e infine i capelli erano solo qualche filamento bianco.
<< Allora figlioli, vogliamo iniziare questa unione sotto gli occhi degli Dei? >> disse con voce tremante il vecchio che sorrise mostrando la bocca priva di denti. Kidd fu tentato di rispondere alla sua maniera ma, vista l'espressione di morte che gli stava lanciando Law, intimandogli di mordersi la lingua, annuì insieme al moro.
<< Siamo qui al cospetto degli Dei e degli uomini per testimoniare l'unione di questi due ragazzi, un corpo, un cuore, un'anima, ora e per sempre >> disse solenne il vecchio tenendo le braccia in alto, mentre i due Lord lo fissavano standosene uno di fronte all'altro. Il septon si voltò per prendere qualcosa dal tavolino dietro di lui, una specie di nastro bianco.
<< Padre, Fabbro, Guerriero, Madre, Fanciulla, vecchia, Sconosciuto, io sono suo e lui è mio, da questo giorno fino alla fine dei miei giorni.. >>
<< Padre, Fabbro, Guerriero, Madre, Fanciulla, vecchia, Sconosciuto, io sono suo e lui è mio, da questo giorno fino alla fine dei miei giorni.. >>
Ora per ultimare la cerimonia il septon doveva trascrivere le loro firme nel suo registro, in modo che fosse regolarizzato dal credo religioso, ma stranamente, dopo aver sciolto la benda che li univa porse ad entrambi un calice contenente quello che sembrava vino. Law non ricordava di aver sentito dire di un gesto del genere durante un matrimonio segreto, nemmeno in quello ufficiale.
<< Finalmente si beve! >> disse trionfante il rosso afferrando malamente il calice, mentre il moro prese il suo guardando perplesso il prete.
<< Spero che sia decente come quello delle Isole di Ferro, anche se preferisco il rosso di Dorne >> aggiunse Kidd rivolgendosi ai presenti.
Fu il moro a prendere parola:
<< Sbrighiamoci a firmare, così possiamo raggiungere gli altri e andarcene..>> fece per dire al vecchio di prendere il registro ma un violento capogiro lo distolse dal suo intento; un leggero senso di nausea cominciò a invadergli le membra mentre si sentiva pervadere da brividi che gli facero venire la pelle d'oca.
<< Law che ti succede? sei pallido da far schifo >> disse sinceramente preoccupato Kidd; che quel vino gli avesse fatto male? eppure lui si sentiva bene.
<< Ma che cazzo...non riesco a muovermi! >> disse incazzato il rosso, non capiva cosa diavolo stava succedendo al suo corpo che sembrava diventato una statua di pietra. Tutto ciò che riuscì a fare fu vedere il corpo del moro che si accasciò sul pavimento freddo, con gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta.
<< Mi dispiace...>> disse il vecchio rivolgendosi a Kidd che lo guardava con occhi iniettati di sangue.
<< Cosa cazzo c'era dentro quel vino di merda?! parla! >>
<< Io non lo so..mi è stato ordinato di farvelo bere..non avevo scelta..io.. >> il septon sembrava costernato e si torturava le mani con fare nervoso.
<< Gli è stato ordinato da me, se proprio ci tieni a saperlo ragazzo >>.
Una terza voce sconosciuta si intromise tra i due, e a giudicare dai pesanti passi si stava avvicinando velocemente. Kidd potè guardarlo in volto solo quando lo sconosciuto entrò nel suo campo visivo.
<< Hai svolto bene il tuo lavoro vecchio, hai pensato saggiamente di obbedire agli ordini del re piuttosto che seguire i principi del credo >> Il primo cavaliere del re continuò ad ignorare gli epiteti poco carini che il rosso gli stava rivolgendo tra un ringhio e l'altro.
Fu talmente rapido che il vecchio non fece nemmeno in tempo a sgranare la sua sdentata bocca che gli spezzò l'osso del collo con entrambe le mani producendo un sonore e inquietante crack. Osservò impassibile il cadavere piegarsi all'indietro e finire sul tavolino dietro di lui in una posa innaturale, poi finalmente si rivolse al rosso che aveva smesso di agitarsi dopo aver sentito quel rumore di ossa rotte.
<< Non preoccuparti Greyjoy, quello che hai bevuto era un semplice siero paralizzante quindi la tua misera vita non è in pericolo, tornerai a muoverti nel giro di un paio d'ore,nel frattempo..>> si voltò appena e afferrò malamente il corpo incosciente di Law posandoselo sulla schiena come un sacco di farina sotto lo sguardo sbigottito di Kidd.
<< Lord Stark tornerà con me alla fortezza rossa, il re mi ha ordinato esplicitamente di riportarglielo, non temere per lui, non è in pericolo di vita sta solo dormendo per via del sonnifero >>
Ma Kidd non riuscì a starsene tranquillo e buono, non con quel bastardo che aveva tra le mani Law privo di sensi.
<< Che significa tutto questo maledetto infame! che centra il re con tutto ciò?! >>
<< Aspetta un attimo stronzo..! che ne sarà di Law? che intenzioni ha quel re folle?! >>. il calcio che gli arrivò sul mento lo fece ribaltare di lato facendogli sbattere la testa sul pavimento e provocandogli un gemito di dolore.
<< Non sono affari che ti riguardano Greyjoy, il re ha semplicemente ordinato di portargli il giovane Stark, e questo mi basta. Ti consiglio di non farti più vedere da queste parti >>. Kidd non potè fare altro che osservare Vergo andarsene con il corpo addormentato del moro e, sforzandosi come mai nella sua vita alzò una mano nella sua direzione, come se tentasse di afferrare il suo compagno che veniva portato via.
<< Law..>> sussurrò.