Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: lalwl    25/11/2017    1 recensioni
La vita degli adolescenti è sempre difficile. Ma quella di Jungkook non è vita. È attesa della morte. Fin quando non si intravede una luce blu in fondo al tunnel. Min Yoongi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so che ore siano. Le quattro e mezza, forse le cinque del mattino. Mi bruciano gli occhi ma continuo a tenerli fissi sulla porta. Come tutti qua tra l'altro. Yoongi non ha smesso di accarezzamri il palmo della mano nemmeno per mezzo secondo. «Signori..?» contemporaneamente io Jimin e Yoongi alziamo lo sguardo verso l'infermiera dal viso dolce di fronte a noi. «Credo che fareste meglio a tornare a casa, il signor Kim non si sveglierà prima di qualche giorno. Dovete riposare, lui è in buone mani» continua con un sorriso dolce. Yoongi annuisce e la ringrazia, lei sorride e va via. «Kookie, credo abbia ragione... sei distrutto, e anche tu Jimin, dovete riposare» «No.» «Kook....» «Non lo lascio ancora» il cuore ricomincia a battermi forte nel petto e sento il calore affluire alle mie guance. Spero di non scoppiare ancora in lacrime. «Jungkook. Alzati.» Yoongi si è alzato e dopo aver parlato con tono duro mi porge la mano «Andiamo a casa e riposi per qualche ora. Ne hai davvero bisogno, e stavolta decido io. Non mi interessa cosa dirai. Tu vieni con me» mentre parla mi ha tirato su e io non riesco ad obbiettare impietrito dalla sua reazione. «Tu cosa fai Jimin?» chiede Yoongi «O-oh io rimango qui. Non ce la faccio a lasciarlo» biascica il ragazzo portandosi le ginocchia al petto. «Va bene allora» sospira Yoongi. «Tu vieni con me» mi sistema la giacca sulle spalle e non ho il tempo di dire nulla che mi trascina per il polso fino alla macchina. Il viaggio è silenzioso, interrotto solo dai forti singhiozzi che mi scuotono quando vengo colto dall'improvvisa consapevolezza di ciò che è successo. Yoongi sembra incazzato, non so per cosa, non mi parla e questo mi fa stare ancora peggio. Continua a starsene zitto anche quando arriviamo a casa. Appena entrati mi comincio a dirigere silenziosamente in camera. Ad un certo punto sento Yoongi afferarmi per le spalle e girarmi verso di lui cogliendomi alla sprovvista. «Jungkook» dice posando le sue mani sulle mie guance. Lo sento a malapena sopra al battito del mio cuore. «Non ce la faccio più a vederti così. Io... io non sopportavo vederti star male già da quando mi sembravi uno stupido ragazzino in cerca di attenzioni al bar, ma ora è peggio, ora io provo qualcosa per te, qualcosa che non so spiegare o in realtà ho solo paura di spiegare... Vorrei solo... cazzo vorrei solo strappare un pezzo di quel cielo stellato che vedemmo quella notte al mare. Vorrei strapparlo e metterlo direttamente nelle tue mani, cosicché ogni volta che tu ti senta triste, confuso, tu possa entrarci e perderti e chieder consiglio alle stelle e fatti coccolare dal buio.... e magari, forse, vorrei che tu mi prendessi per mano e mi trascinassi lì con te. Vorrei proteggerti da tutto questo schifo che sembra essersi attaccato a te da quando sei nato. Io voglio solo che tu sia felice...». Mi rendo conto di aver trattenuto il fiato per tutto questo tempo. Non ho parole. Posso solo fissarlo negli occhi. Rimaniamo così per qualche istante prima che io mi lanci sulle sue labbra portando le braccia attorno al suo collo. È un bacio che fa girare la testa, che fa venir voglia di urlare, un bacio che ha tanto dentro. Ci stacchiamo respirando affannosamente ma teniamo le fronti attaccate. «Non ho bisogno di un pezzo di cielo finché ci sei tu, sei tu che mi rendi felice, sei tu l'unica cosa che voglio» dico sottovoce «Però ora non piangere» Dico sorridendo quando noto i suoi occhi lucidi. Lui ridacchia. «Vieni stupido» mi prende per mano e mi trascina in camera da letto. «Ora metti il pigiama e dormi» mi ordina nella semioscurità della stanza mettendomi seduto sul letto. Va verso l'armadio mentre silenziosamente lo seguo e si toglie la maglia per mettersi quella del pigiama, ma non fa in tempo perché lo abbraccio da dietro poggiando la testa nell'incavo del suo collo. Lui sobbalza preso alla sprovvista «Jungkook cosa-» «Grazie» dico prima che possa continuare. Si rilassa e posso immaginare che stia sorridendo. Porta le mani sulle mie e poi si gira senza però sciogliere l'abbraccio. Trovarmelo di fronte, senza maglia, mi fa sentire male. Arrossisco. Lui sorride ancora alla mia reazione e mi alza il viso con le mani prima di baciarmi. Ricambio subito. Senza accorgermene ho cominciato ad accarezzare la sua schiena con le mani e la sua lingua con la mia. Arrossisco ma continuo ad approfondire il bacio completamente ricambiato da Yoongi che nel mentre mi prende per i fianchi da sotto la maglietta. Mi lascio scappare un sospiro quando posa le labbra sul mio collo e lui ghigna. Comincia a torturarlo anche se è la tortura più piacevole del mondo. Ci lascia baci umidi e succhia nei punti più sensibili dove non posso evitare di farmi sfuggire dei gemiti. Mi piego anch'io sul suo collo e mi ci attacco sempre più bisognoso. Ho paura di ciò che potrebbe accadere ma non voglio più pensare a nulla, e la bocca di Yoongi mi aiuta molto. Mentre gli bacio il collo, prendo coraggio e portando le mani in avanti comincio a slacciargli la cintura. Mentre il cuore va sempre più veloce lui in un primo momento si blocca stupito sospirando, poi però posa le mani sulle mie e me le blocca. Mi assale un panico improvviso. Ho paura di aver fatto una grande cazzata. «Jungkook... no» mi stacco fulmineo con le guance in fiamme e la testa bassa. «Ehi, no» si riavvicina a me e mi costringe, alzandomi il mento a guardarlo negli occhi. «Non sai quanto mi piacerebbe, e quanto sia dura per me trattenermi... insomma guardati. Ma tu ora devi solo riposare. Ed ho come l'impressione che tu lo stia facendo solo per distrarti. Ora devi davvero metterti a letto. Okay?» annuisco sapendo che ha totalmente ragione e dopo che mi lascia un semplice, morbido bacio a stampo, vado verso il letto e mi infilo sotto le coperte. «Uhm... io devo un attimo andare in bagno» farfuglia guardando verso i suoi pantaloni. Ridacchio e lui mi lancia contro una maglia. Poi prende il pigiama e si dirige in bagno. Dopo un po' di tempo me lo ritrovo nel letto e mi addormento abbracciato a lui con la testa sul suo petto.
   
 
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