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Autore: EuphemiaMorrigan    25/11/2017    6 recensioni
[Raccolta di Flashfiction MadaSaku]
Il segreto di un buon caffellatte sta nel rapportare in modo corretto la dose degli ingredienti, unendo al gusto forte e corposo del caffè la delicatezza e la dolcezza del latte caldo e, per i più golosi, una spolverata di cacao in polvere.
Il segreto di un buon rapporto di coppia è alquanto simile.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Madara Uchiha, Sakura Haruno
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Il fratello del tuo amico non amico è tuo nemico, anche a Natale-
 

Angolo autrice: Alola carissimi lettori <3 
L'ispirazione fulminante e le fanart mi hanno dato questa piccola idea, spero vi piaccia. Un bacione <3 

Madara, con tutta la sua anima oscura -la poca rimasta-, detestava far compere durante il periodo natalizio; i vicoli della cittadina di Konoha erano stipati di troppe persone rumorose e la frenesia delle feste rendeva tutti facilmente irritabili, peggiorando il suo umore già di solito per nulla idilliaco.
Reclinò il viso a destra ed osservò la piccola mano di Sakura stretta alla propria, in quel momento gli venne spontaneo domandarsi da quando era diventato così mansueto da permettere ad un ragazzina qualsiasi quelle effusioni in pubblico.
Lui e Haruno s'erano incontrati per caso all'Università e da qualche mese avevano iniziato a frequentarsi assiduamente, sin troppo! Madara reputava atipica la complicità instauratasi in un così breve lasso di tempo, abituato alle sue precedenti ragazze che avevano sempre complicato tutto fin da subito, annoiandolo; perché allora era felice che Sakura gli tenesse testa e si era persino lasciato convincere a fare shopping sotto Natale?
...Forse si stava davvero impegnando a mandare avanti quella relazione.
“Madara?! – il richiamo improvviso lo distrasse e gli provocò un brivido di disgusto dietro la schiena. – Sei proprio il mio Madaruccio!” Esclamò una voce conosciuta e, prima ancora che l'interpellato potesse capire da dove proveniva, si sentì stritolare le ossa da due braccia muscolose, schiacciato contro un torace illegalmente enorme e spupazzato come un peluche.
“Hashirama, lasciami o ti prendo a calci sulle palle!”.
La sua minaccia non venne ascoltata “Oh, Madarino! Mi sei mancato così tanto! Dove sei sparito? Sono ventiquattro ore che non mi rispondi al telefono, ero così preoccupato!”.
La mezza risata di Sakura giunse all'orecchio dell'uomo dagli arruffati capelli neri che, vergognandosi come un ladro per il comportamento demente del suo -ex- migliore amico, lo scacciò con rabbia, sbraitandogli contro qualche bestemmia.
Tornato a dare attenzioni alla ragazza, però, ritrovò il suo sguardo confuso e deluso da tutta quella prepotenza e inciviltà.
“Mi si è appiccicato addoso!” Si giustificò come un bambino.
Perché stava andando in panico? Perché desiderava farle un impressione almeno decente?
Lei borbottò “Non è un buon motivo per essere maleducato”.
“Tzè” Sibilò fra i denti, scostando lo sguardo.
Hashirama intanto stava dondolando fanciullesco sui talloni, per nulla offeso dallo spintone precedente, forse...
“Madaruccio perché non mi hai detto che ti eri fidanzato? Che carina! Hai sempre avuto ottimi gusti con le ragazze, infatti ne cambiavi una a settimana, ricordi?”.
Il Senju era il Diavolo.
“Smettila, idiota” Ringhiò, livido di vergogna.
Dannazione! Non voleva fare quella pessima figura davanti a Sakura, non da quanto aveva cominciato ad innamo... Pensare a lei sotto una luce differente dal mero sesso.
Analizzò infatti l'espressione sconcertata della ragazza, poi la vide accennare un sospiro e sorridere lieve, rivolgendosi ad Hashirama “Io sono Sakura, è un piac...”.
“UCHIHA!”.
Furono ancora interrotti da una potente esclamazione, ma quando Madara mise a fuoco la poco lontana figura di Tobirama il sangue gli ribollì nelle vene e, esattamente come una bestia aveva voglia di sbranare la sua preda la salivazione aumentò. Fosse stato un cane avrebbe puntato ai suoi polpacci.
“Secondo inutile Senju” Rispose arcigno.
Le narici di Tobirama s'allargarono di disgusto e ruggì “Stai lontano dal mio anija”.
“Dì a lui di stare lontano dalla mia donna allora!”.
“Troglodita”.
“Finocchio”.
Sakura sobbalzò quando le loro fronti dure cozzarono l'una contro l'altra, indecisa se intervenire oppure no, ma si girò di scatto quando Hashirama le circondò amichevolmente le spalle, prendendosi una confidenza che lei non voleva di certo ancora dargli.
“Fanno sempre così quando si incontrano, è il loro modo per volersi bene”.
A lei sembravano in verità pronti ad uccidersi... Tentennò nell'istante in cui lo sconosciuto la guardò negli occhi, ed allora chiese “Qualcosa non va?”.
“No, pensavo che... – il labbro inferiore di Hashirama cominciò a tremare. – Sei così adorabile! Proprio perfetta per il mio Madarino!” Scoppiò in un falso pianto pieno di gioia, neanche fosse stato la madre di Madara, pronta a dar loro la benedizione.
Aveva ragione Ino: gli Uchiha erano matti, e si circondavano soltanto di altrettanti folli simili. 

   
 
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