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Autore: Dama degli Intrighi    25/11/2017    0 recensioni
-Come vi chiamate?- chiese Niall, sedendosi su un sgabello appena lasciato libero
-Non dovreste essere voi a presentarvi visto che siete nuovi?- lo squadrò Cat, appoggiandosi al bancone. Si stava divertendo troppo a giocare così con loro.
-Io sono Zayn, il biondo è Niall, il riccio è Harry e quello che avete appena deriso è Liam- risponde il moro
-Io sono Mad, lei è Amy e la rossa è Cat- risponde Mad, sfidandoli con lo sguardo.
-Fate come di cognome?- chiese Harry immediatamente, trovandole un poco famigliari.
-Noi non abbiamo cognome. Siamo spiriti liberi- risponde Cat passando uno straccio sul bancone davanti ai ragazzi.
-Quanto liberi?- chiede Zayn, squadrando dalla testa ai piedi Mad. Di sicuro non poteva essere la Walker, lei mica aveva un corpo così da urlo.
-Quanto basta per divertirsi- risponde Cat con un sorriso furbo, facendo un occhiolino al ragazzo biondo.
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E voi sapete divertirvi? Leggete questa ff e ditemelo!
Alcool, intrighi, musica, pazzia, amore e molto altro ancora al VanityFox di New York.
Genere: Avventura, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Amelie?-
-Amelie, svegliati…-
-Amelia, dai, in piedi!-
-Amelia, forza che è tardi…-
-Amelia! Alza il tuo culo e portalo immediatamente fuori da questa casa!-
Mad. Solita finezza.
Amelie si stiracchiò prima di alzarsi e andare ad abbracciare Catherine e poi Madison, ignorando il fatto che l’avessero chiama Amelia per più di una volta. Le due sorelle si guardarono sorprese, mentre la piccola entrava in bagno saltellando.
-Ma che le prende questa mattina?- chiese Madison sconcertata, rivolta alla mezzana.
-Boh. Sono vent’anni che provo a capirla…- le rispose Catherine, alzando le spalle.
-Amelie! Esci da quel bagno tra tre, due, uno....- urlò Madison guardando l’orologio, ma prima che potesse arrivare a zero Amelie spalancò la porta del bagno.
-Buongiorno sorellone! Il sole splende, l'aria è fresca e gli uccellini cantano- esclamò Amelie con un sorriso enorme stampato in viso.
-Atterra, sorellina- ridacchiò Catherine, mettendole una mano sulla spalla.
-Dai su forza, andiamo- disse Madison aprendo la porta di casa e guardando la sorella più piccola con una certa diffidenza.
Arrivate all’Università, si diressero come al solito verso l’edificio contenente le aule del giorno. Si fermarono in corridoio attendendo l’orario giusto per entrare. Catherine notò che la sorellina era ancora euforica e saltellante.
-Amelie, non ci nascondi qualcosa?- chiese titubante.
-Già, sei tutta allegra e di solito sei una depressa cronica a scuola- le diede corda Madison.
-Una non può essere felice, adesso?-
-Non senza motivo- ribatté, ancora, Catherine.
-Avanti sorellina, parla- la mise alle corde la maggiore, dopo aver rovistato nella propria borsa.
-Uff... e va bene, avete vinto- si arrese Amelie, torturandosi le mani. -Ecco vedete.... sapete quando ieri sera sono "sparita"? Holly non mi aveva dato nessun compito...-
-Quindi dov'eri?- chiese Catherine portando le mani sui fianchi, già interpretando quello che stava per dire la sorella.
-Ero....sesso.....Styles- farfugliò questa.
-Cosa?- chiese Madison. Non si era capito niente di quello che aveva detto.
Amelie prese fiato e ripeté tutto in una volta.
-EroafaresessoconStyles-
-Sorella, scandisci altrimenti non si capisce niente- sbuffò Catherine alzando gli occhi al cielo.
Quando la sorella faceva così davvero le faceva salire i nervi. Piantò gli occhi in quelli di Amelie e così fece Madison attendendo che lei ripetesse scandendo bene le parole. Questa abbassò la testa colpevole.
-Ero a fare sesso con Styles-
-Tu hai fatto COSA?- urlò Madison che credeva di aver sentito male, o almeno ci sperava.
-Walker, la tua voce stridula già di prima mattina risparmiacela-
Ecco, Styles e il suo gruppetto erano arrivati. Proprio nel momento peggiore, poi, un po’ come al solito. Madison puntò il suo sguardo furente dalla sorella minore al ragazzo ricciolino e sibilò tra i denti.
-Styles, sta lontano da me-
-Oh che paura! Altrimenti?- chiese questo, provocandola.
Madison non rispose, si limitò a incenerirlo con lo sguardo. Era meglio non esplodere in quel momento. Sarebbe stato più proficuo aspettare di trovarli al bar. Harry la ignorò e fece la solita cosa, quella che faceva tutti i santi giorni: buttò a terra i libri di Amelie che, sbuffando, si chinò a raccoglierli. Mentre lo faceva, però, dalla manica della felpa sbucò un braccialetto blu e argento.
Harry lo notò riconoscendolo immediatamente e spalancò gli occhi sorpreso, squadrando Amelie dalla testa ai piedi prima di andarsene senza dire più niente. Gli altri seguirono Harry, guardandosi confusi e lasciando le tre Walker con un palmo di naso.
-Ragazze, la prossima volta io...- stava già dicendo furente la maggiore, ancora  a pugni stretti.
-Tu niente. E' una cosa tra me e lui, Madison- la interruppe Amelie alzandosi in piedi. -Almeno per una volta fammi combattere da sola-
-Se fosse qualcun'altro sì, ma è Harry!- le fece notare la sorella maggiore.
-Madison, Amelia se la sa cavare. Ha ragione, tocca a lei difendersi- si intromise Catherine per portare la pace tra le due.
Amelie le sorrise. – Comunque è Amelie con la e…- la corresse per la prima volta nella mattinata.
-Oh, adesso se ne accorge… D'accordo. Ma non venire a piangere da me, dopo!- rispose stizzita.
-Ti voglio bene, Madison- l’abbracciò la sorellina tornando di buon umore.
Le tre sorelle si diressero verso il carretto del caffè nel patio. Avevano ancora qualche minuto prima che le lezioni iniziassero. Per loro fortuna quella mattina erano lezioni che iniziavano sul tardi.
La ragazze, una volta presa la bevanda calda, si misero a guardare il gruppo delle cheerleaders allenarsi poco più in là, nei pressi del campo d’atletica.
-Ricordami il perché ho ceduto il posto a quella finta bionda…- farfugliò Catherine prendendo piccoli sorsi.
-Troppa popolarità e montati che ti girano intorno- le rispose Madison, legandosi i capelli in una coda alta.
-Però eri la migliore, sorellona- disse Amelie facendole un occhiolino.
-Grazie sorellina- le sorrise questa di rimando.
Stavano ormai per iniziare le lezioni e le tre ragazze tornarono a dirigersi verso il corridoio, quando Harry si parò davanti alle tre e, rivolto verso ad Amelie, parlò seriamente.
-Dobbiamo parlare. Adesso-
Non aspettò nemmeno risposta. Prese la ragazza per un braccio e la portò via.
-Ma dove vanno?- chiese Zayn spuntando anche lui dietro alle due Walker rimaste.
-Non lo so, ma se non tornano in fretta spacco la faccia al vostro amico- gli rispose Madison, seguendo i due con lo sguardo.
 
Harry aprì la porta della stanza di musi, ora vuota, ed entrò tirando per il braccio Amelie. Si chiuse la porta alle spalle mentre la ragazza indietreggiava spaventata. Non sapeva bene cosa aspettarsi. Se in quel momento fosse stata la Amy del bar quello sarebbe stato un momento gradevole. Ma era solo Amelie…
-Cosa vuoi?- gli chiese.
-Te l'ho detto, parlare- rispose lui, avvicinandosi e prendendole il polso sinistro con uno scatto. Alzandole il braccio, scoprì il braccialetto.
-Questo, dove l'hai preso?-
-L'ho trovato- rispose lei.
-Speri che me la beva?- ridacchiò nervosamente.
-E' la verità. L'ho trovato, mi piaceva e l'ho preso!-
-E dove l'avresti trovato?- chiese ironico.
Amelie esitò. Nella sua mente stava cercando una risposta abbastanza convincente, ma non le veniva in mente nulla.
-Ho dato quel braccialetto a una ragazza bionda con cui l’ho fatto in macchina ieri sera. Che coincidenza, eh?- chiese sarcastico lasciandole il polso con uno scatto.
-E guarda caso il suo nome potrebbe essere il diminutivo del tuo… Amy- continuò passandosi una mano tra i capelli nervosamente.
Amelie fu salvata dall'entrata del professore.
-Walker! Styles! Che ci fate qui dentro da soli?-
Harry mandò un'occhiata di fuoco alla ragazza, che uscì di corsa dall’aula.
 
Finalmente giunse la sera e le ragazze tornarono alla loro forma notturna. Il Vanity Fox era affollato come sempre. Ormai era consuetudine che vi fosse una fila di qualche metro fuori dal locale. Tutta gente che attendeva di poter entrare mentre le ragazze del Vanity facevano andare in visibilio la folla. E proprio come tutte le sere, quando arrivarono i ragazzi si diressero tutti verso il bancone.
-Buonasera gente!- li salutò Cat con il consueto buon umore.
-Ciao rossa- la salutò Liam, spostando poi lo sguardo subito su Mad.
-So che sono bella, ma vuoi una foto?- scherzò la mora mentre serviva dello scotch.
Liam si unì alla sua risata, fulminato dallo sguardo di Zayn.
-Ehy, il depresso è tornato con noi!- continuò Mad avvicinandosi ai ragazzi. –Che vi porto?-
Zayn le sorrise con una strana luce negli occhi.
-Guarda che non ci casco, moretto- lo sbeffeggiò questa.
"Ma davvero Mad? Allora la morsa allo stomaco di quando ti ha sorriso?" si disse da sola, dandosi della stupida nella propria mente.
Amy si sentì prendere una mano mentre era appoggiata al bancone. Si voltò e vide Harry che fissava lo sguardo in quello di lei. Un senso d'angoscia si fece largo nella ragazza, che sospirò. Si diressero insieme nel bagno del bar, senza dirsi niente, con in sottofondo le parole di Liam.
-E si va di secondo round!-
Una volta nel bagno, Harry mandò fuori quelli che occupavano la stanza con una scusa, per rimanere da solo con Amy.
-Amy, pensi davvero che io oggi ci sia cascato?- le chiese.
Era più tranquillo di quella mattina, ma era anche molto freddo con lei. Proprio come era sempre stato quando lei era Amelie.
-Oggi? Ma non ci siamo visti… oggi- si difese lei, cercando di salvare l’impensabile.
-Walker, mi prendi in giro?- si innervosì lui.
Amy si ammutolì. Beccata.
-Quello è il braccialetto che ti ho dato ieri sera! E lo avevi anche stamattina all’Università. L'ho riconosciuto appena l'ho visto e ho capito che tu e la Amy del bar siete la stessa persona- sbottò visibilmente irritato.
Amy sospirò. Non riusciva a trovare niente da dire. Avrebbe dovuto essere felice, aveva fatto fesso il ragazzo che l’aveva sempre presa in giro sin dall’inizio. Ma lei era davvero cotta di lui e aveva sperato potesse ricambiare.
-Ti sei pentito?- gli chiese torturandosi le dita.
-Di cosa?-
-Di ieri sera-
Fu il turno di Harry di sospirare, scompigliandosi i ricci voluminosi. Si guardò allo specchio e si prese qualche momento di silenzio prima di rispondere.
-No-
La risposta spiazzò Amy che abbozzò un sorriso. Forse non tutto era perduto, anzi. Aveva conquistato il ragazzo che voleva.
-Ma sei una Walker-
Ecco la pugnalata alle spalle.
-No, io non sono ne la Walker, ne la ragazza del Vanity. Io sono Amy, quella che ha passato la serata di ieri con te! E mi brucia dirlo, ma è stata la sera più bella della mia vita!- esclamò la ragazza avvicinandosi a lui e cercando un contatto fisico, ma lui si scostò.
-E' stato uno sbaglio- rispose calmo. Non sembrava nemmeno lui. -Mi sono solo preso una sbandata per la bionda del bar. Non credevo di illuderti-
-Invece è stato così!- gli rispose Amy, inorridendo per le sue parole.
-Mi dispiace-
Amy rimase a guardarlo immobile. Rabbia, tristezza.... troppe emozioni tutte in una volta. Sentiva le lacrime spingere ai lati degli occhi e minacciare di scendere lungo le guance. Con un gesto di rabbia si tolse il braccialetto e lo buttò vicino ai suoi piedi.
-Sparisci- ringhiò stringendo i pugni e intimandogli di varcare la porta immediatamente.
Harry raccolse il bracciale e uscì dal bagno, lasciando Amy da sola. La ragazza si appoggiò al muro, lasciandosi scivolare a terra, scoppiando in un pianto disperato.
 
-Dov'è Amy?- chiese Mad, vedendo Harry tornare dal bagno da solo.
-Boh, forse è ancora in bagno- rispose questo, senza guardarla negli occhi.
-Vado a cercarla- si offrì Cat consegnando il vassoio a Lou.
Mad annuì, tenendo lo sguardo fisso su Harry, cercando di capire. Il riccio si andò a sedere sul divanetto dove c'erano anche Zayn e Niall, mentre Liam era seduto al bancone. Mad incrociò lo sguardo di Zayn e gli sorrise.
Liam notò lo scambio di sguardi e tossicchiò, attirando l'attenzione della ragazza.
-E' tutta la sera che non ti toglie gli occhi di dosso- scherzò guardando il suo bicchiere di coca-cola.
-Già, tra un po' vado a chiedergli se vuole una foto pure lui. Bevi quella bevanda prima che cambi idea e la ritenga illegale come l’acqua qui dentro- rispose Mad tornando dai clienti.
-Non penso che gli basti una tua foto….-
-E tu che ne sai? Hai detto che è innamorato, no?- borbottò la mora.
-Sì, ma non ti ho detto di chi- rispose Liam con un sorriso furbo.
-Perché dovrebbe interessarmi?-
-Boh, così. Sembravi preoccupata ieri sera- la punzecchiò.
-Ho capito. Cosa vuoi?- chiese sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
-Il mio bicchiere d'acqua- sorrise lui trionfante.
Mad ridacchiò, prima di porgergli il bicchiere con l’acqua.
-Comunque… Si tratta di te- ammise lui prendendo il bicchiere.
-Che cosa?- esclamò lei bloccandosi sul posto e sbarrando gli occhi.
Liam rise.
-Sì, si è innamorato della bella barista mora- continuò.
Lo sguardo di lei si spostò automaticamente su Zayn, che gli fece un occhiolino dal divanetto. Mad non potè non trattenere un sorriso. Cat tornò dal bagno con Amy per mano e Mad, vedendo la scena si preoccupò.
-Cos'è successo?- chiese sottovoce prendendo le sorelle da parte e guardando Amy.
-Harry l'ha "lasciata"-
-Voleva solo la Amy del bar- rispose mogia la bionda passandosi un fazzoletto sotto agli occhi per togliere il trucco colato.
-Lo ammazzo- ringhiò Mad facendo il gesto di rimboccarsi le maniche per una scazzottata.
Cat la bloccò mentre stava cercando di scavalcare il bancone e la riportò con i piedi per terra.
-No, è mio- disse con uno strano sorriso maligno.
Fece partire la musica e la sua vendetta su Harry iniziò.
 
La mattina seguente a scuola le tre sorelle erano davanti al carretto del caffè nel patio dell’università con la bevanda calda tra le mani. Niente di meglio che un buon caffè dopo una nottata carica.
Amelie sembrava giù di morale, continuava a guardarsi il polso sinistro cercando invano il braccialetto che Harry le aveva dato qualche giorno prima.
-Avanti Amelie, è solo un coglione- le disse la maggiore cercando di consolare la sorellina.
Catherine prese parola.
–Già Amelie, ci stai male perché tu eri innamorata di Harry, mentre lui amava solo la Amy del bar. Poteva capitare a tutte…-
Amelie si lasciò scivolare per terra, mentre Madison dava una gomitata alla mezzana per essere stata così diretta, e con un filo di voce disse:
–Lui lo ha fatto con me, è stato il primo, pensavo mi amasse…-
Catherine fece alzare la sorella e l’abbracciò amorevolmente mentre Madison si accorse che dal fondo del corridoio quattro voci tanto famigliari quanto fastidiose si stavano avvicinando. Il gruppetto dei quattro si fece avanti tra la marmaglia di persone capitanato da Styles in prima fila, Amelie lo vide e i suoi occhi si riempirono di lacrime, scappò via dall’abbraccio della sorella piangendo, entrando in università, probabilmente diretta in bagno.
-Ah ecco quella sfigata della Walker che frigna- si sentì dire proprio dalla bocca che una sera prima le aveva detto “Ora sei mia”.
Madison, accecata dalla rabbia e dalla sete di giustizia per la sorellina, urlò rivolta ad Harry.
-Complimenti! Hai fatto soffrire mia sorella seducendola e lasciandola-
Catherine si portò una mano al viso pensando che ora, se già Styles non aveva sparso la voce, di sicuro le avrebbero riconosciute tutti. Harry sfoggiò un ghigno malefico e disse a gran voce.
–Ha giocato con il fuoco e si è bruciata- detto questo sparì con gli altri tre dietro.
Amelie era, invece, arrivata all’entrata del campus e si era seduta sul muretto a viso basso con le lacrime che le scendevano per le candide guance rosa pesca. Tutto d’un tratto sentì una figura sedersi accanto a lei e chiederle cosa avesse, Amelie alzò lo sguardo, squadrò meglio il ragazzo e solo poco dopo realizzò che era Louis..
–Che ha questa bellissima ragazzina per starsene qui sola a piangere?- e chiese lui stentando a riconoscere la sua compagna di lavoro.
La ragazza si asciugò una lacrima e iniziò a raccontare la storia.
-…..e così mi ha lasciata riprendendosi il braccialetto-
Louis fece appoggiare la testa di Amelie sulla sua propria spalla. L’abbracciò teneramente e cercò di consolarla come meglio poteva.
-Su su, non piangere. Harry fa parte del gruppo di ragazzi che si sentono dei scesi in terra. Sono fatti così, non è bello da dire ma è così-
Amelie scoppiò di nuovo a piangere lasciando che un abbraccio di Louis l’avvolgesse, quando si staccarono Louis si alzò in piedi e guardò Amelie negli occhi, quegli occhi che erano di un blu talmente profondo che sarebbero riusciti a calmare chiunque, le tese una mano e la fece alzare.
–Avanti vieni con me-
-D-dove?- gli chiese lei tentennante alzandosi.
–Sono le 10 di mattina, sto morendo di fame, andiamo a fare colazione-
Lei gli sorrise e gli diede di nuovo la mano. Louis la fece salire sulla sua Porsche rossa fiammante e insieme sgommarono verso il bar più vicino.
  
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