Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: CrazyAF_    27/11/2017    2 recensioni
Due mani che si sfiorano, fredde e immobili come statue. Due cuori che non battono più e un unico destino che li ha condotti lì, insieme. Adesso e fino alla fine.
~~~
Fred Weasley & Nuovo Personaggio
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VI – Migliore amica

 

Da quando Aimee aveva messo in chiaro che lei e Fred Weasley erano semplicemente conoscenti, compagni di scuola e non amici, i due non si erano più rivolti la parola. Di tanto in tanto si scambiavano qualche occhiata, ma poi o uno o l'altra distoglievano lo sguardo per riprendere le proprie mansioni. Andromeda, sebbene non lo dicesse alla sua amica, aveva notato quegli scambi tra i due, e quando capitava alzava gli occhi al cielo.

Halloween arrivò velocemente. Al banchetto di quella serata spettrale, gli studenti di Hogwarts si riempirono lo stomaco fino a scoppiare, Silente era così pieno che a metà banchetto era appoggiato al poggia-schiena mentre si massaggiava la pancia con entrambe le mani, inutile dire che quando si arrivò il dolce fu più che felice di riprendere l'abbuffata.

La Sala Grande era stata abbellita con zucche intagliate, candele sospese e scheletri appesi alle pareti. I fantasmi delle quattro Case, il Barone Sanguinario, il Frate Grasso e Nick Quasi-Senza-Testa girovagavano per le tavolate osservando con invidia gli studenti, fermandosi ogni tanto a chiacchierare con qualcuno; in fondo alla tavola dei Corvonero, messa in un angolino, c'era persino Helena Corvonero – ma non si divertiva un granché.

A Natale Aimee decise di rimanere al castello, pur sapendo che i suoi genitori aspettavano proprio quel momento per discutere lo Smistamento e l'enorme errore che il Cappello Parlante, secondo i Boyd, aveva fatto.

Hogwarts, in quel periodo dell'anno, era mozza fiato e Aimee riuscì a godersi le vacanze anche senza Andromeda, che era tornata a casa insieme a Evan, il fratello maggiore. Passava le sue giornate rintanata in biblioteca, oppure nella Sala Comune ad osservare le fiamme verdi che danzavano nel caminetto. Un pomeriggio si era fatta il giro del Lago Nero per ben quattro volte, calpestando la neve candida che aveva coperto il suolo ormai da tempo.

Il giorno di Natale Aimee si era svegliata con un sorriso sulle labbra. Aveva saltato la colazione, ma questo non importava. Ai piedi del suo letto c'era un grosso pacco con su scritto: "Buon Natale. Mamma e papà"; conteneva due Boccette Scomparimacchia"Ti è mai capitato di versare per sbaglio un po' d'inchiostro su una pergamena nuova? Compra la Boccetta Antimacchia! Un incantesimo speciale, e intelligente: la macchia d'inchiostro sparirà senza lasciar traccia!", diceva la pubblicità delle scatoline in cui erano rinchiuse –, una piuma d'aquila e un biglietto di Natale – Babbo Natale la salutava con una manona grassoccia e le renne, attaccate alla slitta rossa attraverso le redini, sorridevano felici – da parte dei suoi nonni paterni e materni.

"Wow!" aveva esclamato con sarcasmo, mettendo da parte i regali dei suoi prima di aprire quello di Andromeda. "Regali utili e neanche un po' di affetto!"

Andromeda le aveva preso una collana con un ciondolo fatto esclusivamente per lei. Essendo Pozioni la sua materia preferita, Aimee si rigirò fra le mani il piccolo calderone e la catenella da mettere al collo; ogni tanto veniva fuori una sbuffata di vapore: una volta aveva il profumo delle mandorle, un'altra di cioccolato fondente – cambiava in continuazione.

Aimee ripensò al regalo che aveva fatto lei alla sua amica e improvvisamente si disse che, in confronto a quello che Andromeda aveva preso a lei, facevano davvero pena. Il giorno prima che partisse, Aimee aveva impacchettato delle Gobbiglie, tre Cioccorane, cinque Bacchette di Liquirizia – Andromeda andava pazza per la liquirizia –, due Zuccotti di Zucca e, per finire, un pacchetto di Gelatine Tuttigusti+1.

Quando Andromeda tornò, una settimana prima della ripresa delle lezioni, Aimee si scusò per i regali che a sua detta erano molto patetici. Andromeda la guardò con un sopracciglio inarcato e le disse erano perfetti – "Evan ha cercato di rubarmi qualcosina, mentre la nonna mi teneva impegnata in salotto col suo solito discorso sui bei tempi andati a Hogwarts, ma io sono riuscita a beccarlo in tempo!".

Un giorno, per i corridoi, Aimee e Andromeda incontrarono Fred e George Weasley e Lee Jordan. Stavano parlando fitto fitto, architettando chissà quale altro scherzo da fare a Gazza, quando lo sguardo di Fred incontrò quello di Aimee. Subito, il Grifondoro lo rivolse da un'altra parte e superò le due Serpeverde senza più aprire bocca; Lee gli diede persino uno scappellotto per farlo concentrare sull'argomento.

Aimee si era voltata diverse volte per vedere che strada i tre avrebbero preso. In cuor suo sperava che Fred facesse la stessa cosa, ma lui non si girò mai e voltò l'angolo, sparendo alla vista di Aimee. Scuotendo il capo e dandosi mentalmente della rammollita, Aimee riprese ad ascoltare attentamente Andromeda.

"Temo che Marcus non mi vedrà mai come qualcuno con cui uscire, in senso romantico intendo" sbuffò Andromeda, stringendo al petto Manuale degli incantesimi, Volume primo. "Ai suoi occhi sono solo la sorellina del suo migliore amico, capisci?"

"Lascia passare qualche anno, Andromeda" commentò Aimee.

In fondo al corridoio che stavano attraversando le due Serpeverdi, apparve un Tassorosso che sembrava di corsa. Era sicuramente del primo anno ed Aimee pensò che si fosse perso, quindi per non arrivare in ritardo alla prima ora del pomeriggio, si era messo a correre.

Aimee diede una gomitata ad Andromeda e le fece un cenno verso il ragazzo che si faceva sempre più vicino; aveva il fiatone e i capelli biondicci continuavano a finirgli sugli occhi. Andromeda fece un sorrisetto divertito, allungò una gamba e il ragazzo ci inciampò, cadendo a terra con libri e tutto il resto. Si sentì il rumore di vetri rotti, poi una macchia scura d'inchiostro si sparse sotto il Tassorosso, macchiandogli gran parte della divisa.

"Oh, scusa" fece Andromeda – Aimee stava tentando con tutte le sue forze di trattenere le risate. "Non era mia intenzione farti cadere!"

"Vuoi una mano?" si offrì Aimee, guardandolo dritto negli occhi, portandosi entrambe le mani ai fianchi. Poi, alzando leggermente lo sguardo, notò che Pix era nei paraggi, quindi aggiunse: "Sai, forse dovresti rialzarti: abbiamo compagnia"

Aimee si voltò e prese per il polso Andromeda, trascinandola via mentre quella scoppiava a ridere. Alle loro spalle Pix scoppiò in una risata compiaciuta e Aimee lo sentì sfregarsi le mani: Quel povero Tassorosso ne passerà delle belle, pensò ghignando.

"Povero piccolo Tassorosso!" disse Andromeda, portandosi una mano alla fronte in modo teatrale.

"Tra le grinfie del malefico Pix!" si aggregò Aimee, copiando i movimenti dell'amica. "Come riuscirà a scappare e ad arrivare in tempo a lezione? Che mondo crudele!"

Il giorno seguente l'intera scuola parlava di quello che era successo al Tassorosso del primo anno. Evan e Marcus si complimentarono con le due amiche, commentando che sarebbe stato divertente ad assistere alla scena. Aimee per un attimo si era chiesta se fosse stata una cosa un po' crudele da fare, ma le risate che si erano fatte lei e Andromeda subito dopo l'accaduto avevano fatto sparire quel senso di colpa, quello che si era portato dietro per circa cinque secondi.

Il tavolo dei Tassorosso, feriti nell'orgoglio, fissarono con rabbia ogni Serpeverde a pranzo, ma questi trovarono la cosa ancora più divertente. Alcuni dei ragazzi di Corvonero commentarono, buttandoci dentro qualche parolone difficile, con disprezzo il gesto compiuto da Aimee e Andromeda, arrivando a definirli cattivi – "Tu-Sai-Chi è partito da scherzi del genere, te lo dico io, poi è diventato il Signore Oscuro. Quelle due hanno proprio preso una brutta strada".

Che cosa ridicola!, pensava ogni volta Aimee. Abbiamo fatto uno scherzetto innocente!

"Ti sei divertita, eh?" le domandò Fred Weasley un giorno, in mezzo ai corridoi. "Quel ragazzo non ti aveva fatto niente di male!"

Il colore delle sue orecchie era uguale a quello dei capelli per via della rabbia, le mani erano chiuse a pugni e gli occhi due fessure. Aimee alzò gli occhi al cielo e fece un sorrisetto ad Andromeda, che si spostò i capelli castani e si voltò per allontanarsi da Fred.

"E' stato uno scherzo, Weasley. Ho sentito in giro che tu e il tuo gemello vi definite i re degli scherzi, quindi ora dimmi: che cosa c'è di diverso tra quello che abbiamo fatto io e Andromeda e quello che fate voi?" disse Aimee tutto d'un fiato, piegando il capo leggermente. "Se non ricordo male, l'altra settimana avete fatto un incantesimo allo shampoo di un Grifondoro del secondo anno: ha girato per Hogwarts coi capelli viola per tre giorni, prima che tornassero normali"

"C'è molta differenza tra gli scherzi che facciamo noi e quelli che fate voi" sbottò Fred, passandosi una mano fra i capelli rossi. "Io e George non facciamo del male a nessuno e, puoi controllare, quel ragazzo adesso ci chiede di insegnargli l'incantesimo perché vuole provarlo sui suoi genitori, mentre il Tassorosso è ancora traumatizzato per quello che Pix gli ha fatto... a causa vostra"

"Gli ho detto di alzarsi" replicò in sua difesa Aimee, stringendosi nelle spalle. "Non è colpa mia se è lento"

Andromeda tornò indietro per riprendere l'amica. Le afferrò il retro della divisa nera di Hogwarts e con un "Lascia perdere il Grifondoro, andiamocene" la trascinò via. Fred rimase a guardare Andromeda che si portava dietro Aimee, dentro di lui la rabbia continuava a ribollire, allo stesso tempo una vocina gli urlava di correrle dietro. Forse, se fosse rimasto al suo fianco, Aimee avrebbe capito lo sbaglio e si sarebbe più comportata in quel modo.

*

Ad una settimana dalla fine dell'anno scolastico, Aimee si rese conto che il tempo era passato troppo velocemente. Davanti a sé vedeva tre lunghi mesi insieme ai suoi freddi genitori, che ogni giorno le avrebbero ricordato che non era possibile essere finita in Serpeverde, quando la sua famiglia era sempre stata Smistata in Corvonero.

Probabilmente avrebbe preferito passare l'intera estate rinchiusa in camera sua, a fare i compiti, piuttosto che sentirli discutere. Sì, sarebbe rimasta con la testa china sui libri da mattina a sera... eppure che estate sarebbe stata senza un po' di divertimento?

No, i compiti li farò più avanti, si disse.

Due sere prime del rientro, subito dopo cena, Aimee salì alla Guferia e rimase seduta sul bordo di una finestra – che naturalmente non aveva vetro – ad ammirare, no a fissarsi bene in testa il panorama, il profumo e la sensazione che provava tronvandosi lì a Hogwarts.

"Questo posto è magico, Orion" sussurrò al cielo blu, che pian piano si stava ricoprendo di un manto fatto da stelle luminose e lontante. "E tu non puoi vederlo perché non sei qui veramente, ma potrai farlo attraverso i miei occhi. Che ne dici?"

Uno sbuffo d'aria si alzò e le sfiorò delicatamente il viso. Aimee pensò che fosse un segno, che forse Orion era lì con lei in quel momento e quindi, lasciandosi andare, sorrise. Allungando il collo, Aimee vide la capanna di Hagrid e, subito dietro la Foresta Proibita. Le chiome degli alberi si muovevano leggermente e il rumore che produceva il venticello era musica per le sue orecchie; alle sue spalle, i gufi della scuola aprivano e chiudevano le ali, emettendo versi che Aimee neanche sentì.

"Secondo te ho sbagliato a comportarmi in quel modo, con quel Tassorosso?" chiese Aimee di punto in bianco, parlando al fratello che ormai non c'era più. "Io e Andromeda l'abbiamo trovato divertente, ma posso capire perché Fred se la sia presa così tanto"

Il volto di Aimee incontrò un secondo sbuffo, che lei interpretò come un: sì, aveva sbagliato a prendersi gioco di quel ragazzo del primo anno.

"Che noioso che sei!" esclamò, facendo la linguaccia. "Saresti finito in Corvonero proprio come mamma e papà!"

Alle sue spalle qualcosa cadde con un tonfo leggero, Aimee si voltò di scatto e trovò Andromeda che si abbassava per raccogliere la sua bacchetta. Dalla punta usciva un leggero raggio di luce bianca: aveva usato l'incantesimo Lumos.

Colta sul fatto, Andromeda si fece avanti e raggiunse Aimee alla finestra. La guardò con un sorriso tirato, un po' nervoso e disse: "Non volevo origliare, ma Evan mi ha riferito che gli hai detto dove saresti andata. Volevo solo assicurarmi che stessi bene"

"Non preoccuparti" sorrise Aimee, allungando un braccio verso Andromeda. Aimee prese la mano dell'amica e le diede una stretta leggera: "Ti avrei parlato di Orion comunque, prima o poi"

"Era tuo fratello?" le chiese Andromeda, guardando prima Aimee e poi il riflesso della luna sul Lago Nero.

"Il mio fratellino" precisò Aimee con un sorriso triste. "E' morto che non aveva neanche due anni. I miei, dopo questo fatto, sono cambiati totalmente: sono diventati freddi e distanti, niente più abbracci spontanei o coccole la mattina di Natale come quando c'era Orion. Pensa che mio padre non mi ha accompagnato alla stazione di King's Cross e quindi c'era solo mia madre: non appena ho trovato un posto libero, mi sono voltata verso il finestrino e lei non c'era più"

"Ti ha lasciato lì da sola?!" esclamò Andromeda stupita. "In mezzo a quel casino?"

Aimee annuì. "Mi sto già preparando psicologicamente a mesi, che sembreranno secoli, di discussioni sull'errore la sera dello Smistamento. Sai, i miei erano convinti che fossi una Corvonero"

Andromeda scoppiò a ridere. "Corvonero, tu?!" Andromeda non riuscì a trattenersi e scoppiò in un'altra risata, cercò di calmarsi solo quando si accorse che Aimee la stava guardando male. "Voglio dire, tu sei una ragazza brillante e intelligente, ma non mi pare di averti mai vista così fissata sullo studio o su altre sciocchezze che rappresentano quella Casa!"

"Non mi sono mai sentita Corvonero, in effetti" ammise Aimee, scuotendo il capo con un sorriso.

Entrambe le ragazze rimasero in silenzio per qualche minuto, osservando il cielo stellato e tendendo l'orecchio verso la Foresta Proibita, sperando di sentire l'eco di qualche creatura. Gli occhi di Aimee, di un marrone scuro, riflettevano la luna e i suoi capelli castani, proprio come quelli di Andromeda, danzavano col venticello caldo.

"Mi spiace per tuo fratello, Aimee" sussurrò Andromeda.

Aimee abbassò il capo, fissandosi i palmi delle mani. "Anche a me, ma sono determinata a far cessare questo dolore. Se non del tutto, magari in parte..."

"Per tutti i folletti!" esclamò Andromeda, buttandole le braccia al collo per abbracciarla. "Non avrei potuto trovare un'amica migliore di te, Aimee! Questi anni, qui a Hogwarts, saranno fantastici!"

"I Serpeverde hanno amici?" domandò sarcasticamente Aimee, ricordando la discussione fra un Tassorosso e un Grifondoro che lei e Andromeda avevano origliato tempo addietro.

Scoppiarono entrambe a ridere e l'eco delle loro risate salì al cielo, facendosi trasportare dal venticello. Giù, dalla superficie del Lago Nero, un tentacolo emerse e poi tornò dritto nell'acqua con un fragoroso splash. Aimee e Andromeda finalmente si alzarono dal bordo della finestra, fecero un saluto al tentacolo che stava sparendo e con un ultimo sguardo alla luna, uscirono dalla Guferia.

"Le regole sono fatte per essere infrante, a volte" commentò Aimee, mentre tornavano alla Sala Comune.

Naturalmente le due non potevano girovagare per il castello a quell'ora, eppure Andromeda si ritrovò ad annuire con convinzione alle parole di Aimee e insieme, scendendo nei sotterranei, ripresero a ridacchiare.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: CrazyAF_