Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: DjalyKiss94    29/11/2017    1 recensioni
Sardegna.
Una festa di paese e una ragazza triste perchè forse non potrà più fare ciò che ama di più... ballare.
Ed è in questo momento che incontra il suo idolo che si trova in vacanza da quelle parti... Robert Downey Jr.
Riuscirà il nostro Rob a tirarle su il morale?
La ragazza guarirà?
Ecco a voi la mia prima ff su Robert Downey Jr.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12: YOUR EYES SHINE LIKE…
 
Un anno dopo…
 
De-  tendo il braccio destro davanti a me
Spa- metto quello sinistro affianco all’altro
Cito- porto le braccia in alto per poi farle scendere, mentre con il corpo faccio un’onda.
 
Il pubblico applaude entusiasta ed io con loro, facendo un piccolo inchino per ringraziarli.
Mi giro verso i ragazzi: Alex ansima e ha la fronte imperlata di sudore, come me, mentre Mauri è dietro il computer scegliendo la prossima canzone da ballare. Gli sorrido, felice.
 
Il primo scoppio parte nel cielo. Stanno per iniziare i fuochi d’artificio.
 


La gente comincia ad allontanarsi alla ricerca della visuale perfetta.
 
-Noi andiamo nell’aiuola qui dietro… tanto è a qualche passo dalla consolle e possiamo tenerla d’occhio. Vieni?- dice Mauri mettendo un telo sopra l’attrezzatura insieme ad Alex.
-Eja, va bene! Aspetto che torni Shaira dalla toilette e vi raggiungiamo.-
-Ok!- esclama allontanandosi.
Stringo le braccia con le mani e guardo il firmamento con aria malinconica.
-Ehi tesoro… tutto a posto?- mi chiede Alex avvicinandosi a me preoccupato e sfiorandomi una spalla.
-Si. Tranquillo!-
-Per ogni cosa lo sai, sono qui.-
-Lo so. Grazie bello.- lo abbraccio e gli bacio la guancia. Dopo avergli fatto un sorriso, anche se ancora un po’ titubante, si allontana.
 
Porto di nuovo gli occhi al cielo. Sospiro: è passato un anno da quel triste giorno, che poi si è trasformata in una bellissima serata.
 
 
 
Eravate rimasti al fatto che stessimo guardando i fuochi d’artificio e proprio quando finirono, Robert mi chiese se fosse lui Zio Bobby.
Inutile dire che scoppiai a ridere.
 
Rimanemmo lì ancora per un po’, io mi aggiustai il trucco (con Robert che mi faceva dispetti di ogni tipo) e scattammo varie foto. Come promesso non ne pubblicai nessuna su internet nei giorni successivi.
Mi fece anche un autografo, che conservo gelosamente.
Ci salutammo e, con il cuore pesante, raggiunsi i ragazzi alla festa. Erano ancora preoccupati ma felici di vedermi.
Dopo neanche un’oretta me ne andai, sotto lo sguardo apprensivo dei miei amici che continuarono ad intrattenere il pubblico.
 
Cominciai a salire verso casa, pian piano per non affaticare il ginocchio, quando un’auto scura si accostò a me.
Era Robert che, rimasto nelle vicinanze a controllarmi, vedendomi arrancare verso casa, mi offrì un passaggio.
La cosa mi rese davvero felice. Potevo passare ancora un po’ di tempo con lui. Feci la conoscenza anche del suo enorme ma dolcissimo body-guard.
 
Rimanemmo sotto casa mia, seduti sul marciapiede, a chiacchierare per un po’; facemmo altre foto, anche con la guardia del corpo. Poi, siccome Robert il giorno dopo doveva partire, dovettero andarsene.
 
Lui mi strinse in un abbraccio caldo, forte e dolce, sussurrandomi all’orecchio di non preoccuparmi che sarebbe andato tutto bene e di mantenere la mia promessa: sorridere!
Salutai affettuosamente anche la sua scorta, che ricambiò con entusiasmo.
 
Rimasi in mezzo alla strada, sbracciandomi, a guardare l’auto che si allontanava nel buio della notte, diventando un piccolo punto rosso finchè, girando la curva, scomparve.
 
Tornai a casa e appena mi sedetti sul letto piansi… un po’ dalla tristezza, un po’ dall’emozione. Non ci potevo credere. Riguardavo le foto nel cellulare per convincermi che fosse successo veramente.
Scoprii che, mentre io mi davo della stupida seduta nella torretta, Robert si era fatto dei selfie scrivendomi, su una di esse, di guardarle ogni volta che mi sentivo giù… beh posso dire che, in questi 12 mesi, hanno funzionato.
 

 
La mattina dopo, appena mi svegliai, pensai tristemente che fosse stato tutto un sogno… un bellissimo sogno… uno di quelli vividi che faccio sempre.
Ma appena presi il cellulare e toccai lo schermo, davanti ai miei occhi si palesò un mio scatto con Robert, che avevo impostato come sfondo della schermata di blocco prima di andare a dormire.
 
Portai una mano alle labbra, incredula e felice.
 
Era successo sul serio!
 
Non dissi a nessuno di averlo incontrato.
 
Qualche giorno dopo ho fatto la visita.
 
Il dottore, dopo averlo sottoposto a vari sforzi (che paura: sembrava me lo dovesse staccare!), mi disse che il ginocchio era apposto e che il liquido si era riassorbito completamente… mi raccomandò di fare esercizio fisico tutti i giorni e mi diede il suo beneplacito per ricominciare gradualmente la vita quotidiana.
 
Come promesso a Robert, gli mandai un messaggio nella sua pagina ufficiale per fargli sapere come era andata, insieme alle foto fatte quella notte. Mi rispose con un cuore.
 
Appena possibile ho ricominciato a ballare e guai a chi cercava di fermarmi!
La notte della mia prima serata danzante dopo la guarigione, mandai a Robert uno scatto per fargli vedere che avevo ripreso a scatenarmi insieme ai ragazzi.
 
Visualizzò il messaggio ma non mi rispose mai. Andava bene così.
 
 
 
Ripenso spesso a quella notte: se lui non ci fosse stato, sarebbe stata una notte da cancellare e forse la tristezza mi avrebbe sopraffatta, distruggendomi.
 
Ah, Robert… se solo potessi vedermi ora, di sicuro saresti felice di vedermi ballare come nei video che vedesti nel mio cellulare.
 
Mi volto verso la spiaggia. Vorrei andare alla torretta, chiudere gli occhi e immaginare di essere di nuovo con lui a ridere e ballare… per sentirlo un po’ vicino a me anche se per qualche istante… ma noterebbero la mia assenza e si preoccuperebbero per me.
 
Sobbalzo.
 
Il secondo scoppio illumina il cielo, strappandomi dai miei pensieri.
 
-Ehi Auri!- mi chiama una voce squillante.
-Shaira, sei tornata in tempo, stanno per iniziare i fuochi!-
-Oh! Bene!-
-Ti stavo aspettando per raggiungere i ragazzi. Sono qua dietro.-
-Che dolce, grazie!-
-Ajò.- esclamo ed iniziamo ad avviarci verso la piazzetta.
-Oh giusto, che sbadata! Aspetta Auri…- dice la mia amica interrompendo il passo -Un uomo mi ha fermato e mi ha detto di darti questo.- la guardo perplessa mentre mi porge un biglietto piegato in quattro -Mi ha detto di essere un tuo… zio, anche se mi è sembrato strano: aveva un accento straniero.-
-Ehm… Grazie.- dico mentre ricominciamo ad avvicinarci all’aiuola.
 
Rimango un po’ più indietro e do una seconda occhiata al biglietto, continuando a camminare: su un lato spiccano due parole scritte a mano.
 
Per Aurora
 
Mi blocco.
Il cuore perde un battito.
-Oh mio Dio…- sussurro.
Non è possibile.
 
Questa calligrafia…
 
Le mani cominciano a tremare.
Apro pian piano il biglietto.
 
Leggo.
-Oh mio Dio!- esclamo un po’ più forte.
Non ci posso credere!
Mi porto una mano alla bocca.
Mi sembra di sentire la sua risata.
 
Mi volto per cercarlo con lo sguardo in mezzo alla folla.
 
-Auri tutto…-
-Dov’è?- dico interrompendo e avanzando verso Shaira, con tanta foga da farla indietreggiare impercettibilmente.
-Cosa?- chiede non capendo.
-Quando ti ha dato il biglietto lui dov’era?- ho il corpo che trema dall’impazienza.
-Ehm… di la… da qualche parte. Non tanto lontano.- dice indicando un punto dietro le mie spalle, opposto alla torretta che invece si staglia di fronte a me.
-Auri tutto bene?- mi chiede Alex, raggiungendoci con Mauri, avendo visto la mia reazione da lontano.
-Si! Si! Benissimo! Grazie! Grazie Shaira!- dico entusiasta, abbracciandola per poi cominciare a dirigermi verso il luogo mostratomi. 
-Ehi! Dove vai?- chiede Maurizio.
-Torno subito, tranquilli!- urlo.
 
Avanzo tra la folla con passo veloce. Il mio vestito bianco, a legare al collo, a ruota intera svolazza ad ogni mio passo. Scorro lo sguardo tra la gente. Tanta… troppa questa notte.
Non lo troverò mai!
 
Ad un certo punto scorgo una figura sorridente: cappello, maglietta, bermuda e occhiali da sole… di notte! È in compagnia di una donna e di due bambini.
L’uomo congiunge le mani davanti a se fino a formare un cuore.
 
-Robert…- Rido scuotendo la testa e corro verso di lui.
 
Attivare modalità lingua inglese!
 
Arrivo davanti a loro e mi sorge una domanda… e ora che faccio? Come mi comporto?
 
-Buonasera…- inizio mestamente.
-Oh! Tu devi essere la fan italiana, Aurora giusto?- è Susan a parlare mentre si toglie gli occhiali da sole; ha un cappellino di paglia sulla testa, prendisole chiaro e sandali. Si avvicina e allunga una mano verso di me, sorridendomi.
-Si, sono io. È un piacere conoscerla, Mrs. Downey.- affermo stringendola.
-Oh no, per favore! Chiamami Susan!-
-Va bene, Susan!- sorrido e lei mi abbraccia di slancio.
-Oh, sono davvero contenta di incontrarti. Robert mi ha parlato tanto di te.-
Oddio! Arrossisco nel sentire le sue parole -Oh… ehm… spero bene!-
-Si tranquilla!- si stacca da me e mi osserva -Allora come va il ginocchio?-
-Oh! Benissimo! È guarito completamente. Grazie!-
-Ti abbiamo visto ballando! Sei davvero brava!- esclama con entusiasmo.
 
Arrossisco. Oddio erano alla sagra e non li ho visti!
 
-Sei davvero gentile Susan, grazie. Allora come ti sembra questa parte della Sardegna?-
-Oh! È veramente bellissima! Mi ha detto Robert che ci avresti consigliato dei posti da visitare.-
-Oh si. Certo! Ce ne sono tanti qua nei dintorni e alcuni sono, oltre che molto belli da vedere, anche tranquilli!-
-Grazie! Sei molto gentile!- esclama Susan.
-È un piacere!- Abbasso lo sguardo verso i bambini; sorrido dolcemente e mi inginocchio alla loro altezza -E voi dovete essere Avril e Exton. Ciao, io sono Aurora.-
I due mi salutano sorridendo con la manina.
-Vi piace il gelato eh?-
-Siiiii!!!- esclamano in coro.
 
Mi volto alla mia sinistra, verso Robert.
Mamma mia… Se possibile è ancora più bello.



Si è tolto gli occhiali e mi guarda. Quegli occhi castani profondi, pieni di vita e di gioia; brillano. Sembra felice di vedermi. La postura rilassata, nonostante i muscoli delle braccia sembra vogliano strappare le maniche della maglietta.
 
Mi alzo in piedi e avanzo di un passo verso di lui. E ora che faccio?
Come lo saluto? Con un ciao? Lo chiamo con il suo nome di battesimo?
E se gli desse fastidio? In fondo ci siamo visti solo una volta, io sono solo una semplice ragazza, neanche una conoscente…
 
Mi avvicino ancora di poco; lui sorride e vedo che muove le braccia; tendo una mano verso di lui -Buonasera Mr.Downey. È bello rivederla. Sono contenta che sia riuscito a tornare in Sardegna e a portare la sua famiglia.- dico.
 
Sento l’aria congelarsi.
 
Il suo sorriso svanisce, le labbra di uniscono in una linea dura; le braccia ricadono lungo i fianchi e gli occhi perdono la loro luce, diventano scuri.
 

 
-Mamma, perché papà è arrabbiato?-
-Cosa?- dico voltandomi verso Exton.
 
Arrabbiato? Perché arrabbiato? Cosa ho fatto?
 
-Devo ricominciare da capo…-
 
Sento un mormorio ma non lo capisco.
Cerco di abbassare la mano ma qualcosa me la stringe; mi volto: è Robert con un’espressione neutra sul viso -Anche io sono contento di vederti e di vedere che il tuo ginocchio sta bene.-
Ricambio titubante e lo guardo confusa. Mi appare sereno ma… anche se la sua voce è dolce, il suo sguardo è ancora serio, la presa ferrea.
Ad un certo punto una luce giocosa illumina i suoi occhi -Ma Exton ha ragione, sono arrabbiato.- dice velocemente, sollevando un angolo delle labbra in un sorriso biricchino.
 

 
-Cos-uh!- In un battito di ciglia mi sento tirare verso di lui, sbattendo contro il suo petto.
Due braccia forti mi stringono la schiena impedendomi di muovermi.
Strabuzzo gli occhi e arrossisco violentemente.
 
Caldo. CALDO!
 
Sento il suo cuore che batte tranquillo sotto il mio orecchio, mentre il mio sembra voglia sfondare la cassa toracica.
Il mio respiro si spezza varie volte.
-M-Mr. Downey?-
-Sbagliato!-
 
Sono pietrificata, non riesco a pensare. Le braccia ancora sollevate a mezz’aria.
Ad un certo punto il mio sguardo cade su sua moglie, che ci osserva con i bambini a un passo da noi.
 
Stringo a forza gli occhi dall’imbarazzo e cerco di divincolarmi.
-P-per favore, mi lasci andare.- dico, la voce che trema, portando le mani al suo petto per spingerlo via da me.
Ma lui, come al solito, rafforza la stretta.
-No.-
Sbuffo esasperata -Mr. Downey…- lui fa un verso contrariato -La prego!- esclamo gesticolando.
-Tesoro…- lo ammonisce Susan.
 
Oh no… lo sapevo! Si sta arrabbiando!
 
-Ti piacciono gli abbracci. È ancora così, giusto?- domanda Robert.
-Si, ma…-
Lui volta la testa di lato, per guardarmi in viso.
-Non ti piace essere abbracciata in pubblico?- mi chiede con aria colpevole.
Sospiro affranta -No, non è questo il problema…- dico portandomi una mano sul viso -Oddio è imbarazzante.-
-Perchè?-
-Forse il fatto che ci sia tua moglie? - esclamo sussurrando per non farmi sentire e alzando le braccia al cielo. -E se lei… lei non…-
-Capisco…- dice con aria triste e rassegnata, staccandosi da me.


 
Sospiro. Un po’ d’aria, finalmente. Anche se un pizzico di rimpianto comincia a serpeggiare nel mio cuore. Si stava così bene tra quelle braccia.
Smettila Aurora!
 
-Amore.- dice voltandosi verso Susan -Senti c’è un problema che devi risolvere: questa ragazza…- avvolge un braccio attorno alle mie spalle, stringendomi a se, e indicandomi con la mano libera- non mi chiama per nome e non mi abbraccia perché teme che tu possa non essere d’accordo.-
 
-ROBERT!- esclamo con voce acuta, staccandomi da lui. Ora sono un semaforo vivente.
-Finalmente!- esulta sorridendo mentre la moglie scoppia a ridere.
 
Io mi porto le mani al volto -Ho bisogno di una pala.-
-Perché?- chiedono in coro.
-Perché adesso ho solo voglia di scavare una buca per nascondermici dentro!- esclamo piena di vergogna.
 
Susan si avvicina piano, piano e, sorridendomi, mi prende con delicatezza le mani. -Mia cara, va tutto bene.-
-Si ma… non voglio che tu…- dico abbassando il volto.
-Sei davvero una ragazza dolcissima se ti preoccupi che io possa arrabbiarmi.- stringe ancora di più la presa -Ascoltami… Pensa a quante volte avrei dovuto fare una scenata ogni volta che Rob ha abbracciato una sua fan… e che dire delle scene d’amore che gira quando recita!-
Rido con lei -Si… hai ragione…-
-Ma Robert è una persona dolce ed espansiva, è fatto così. Io lo amo per questo.-
-Anche lui ti ama. Si vede ogni volta che parla di te.-
-Davvero?- ci voltiamo a guardarlo mentre lui arrossisce
-Mi ha parlato di te e dei bambini l’anno scorso. Aveva un’espressione dolcissima.-
 
Cala il silenzio. Soltanto il brusio delle persone, irritate dal ritardo dei fuochi, lo spezza.
 
Robert si schiarisce la voce -Allora?-
-Tutto risolto!- esclama Susan -Ha la mia approvazione!- dice ridacchiando.
-Grazie.- dico abbracciandola.
-Di nulla. Ora vai o potrebbe farne un dramma!- dice sussurrandomi all’orecchio.
Alzo gli occhi al cielo e rido con lei, mentre sciogliamo l’abbraccio.
-Cosa vi state dicendo?- chiede sospettoso.
-Niente!- esclamiamo in coro.
-Oh è venuto con voi anche la guardia dell’anno scorso?- chiedo.
-Si. È da qualche parte, nei dintorni, a fare un giro per controllare.- mi dice Susan.
-Dai!!- esclamo contenta -Mi piacerebbe salutarlo, dopo!-
 
Avanzo verso Robert e mi fermo di fronte a lui.
Il mio sguardo cade sugli occhiali da sole appesi al bordo della maglietta.
-Occhiali da sole di notte, eh?- chiedo indicandoli.
Lui ride -Speravo funzionassero questa volta.-
 

 
Sorrido con lui, poi il silenzio cala nuovamente.
 
Sposto il peso da un piede all’altro -Posso?-
Alza gli occhi al cielo esasperato -Pensavo di aver già risposto un anno fa a questa domanda! Se non lo fai mi arrabbio sul serio!-
Rido e lo abbraccio. Sento le sue braccia avvolgere nuovamente la mia schiena, il suo cuore battere e il suo profumo invadermi le narici.
 
-Ciao!- dice in italiano -È bello rivederti Aurora.- continua in inglese.
Sento un brivido nella schiena nel sentire il mio nome pronunciato da lui.
-Scusa… Ho pensato che se ti avessi chiamato Robert, ti avrebbe dato fastidio.-
Si scosta da me scioccato -Perché?-
 

 
-Beh… noi (non siamo amici? No.)… io (sono solo una conoscente? Sono solo una tua fan? No.)… Ufff!! Ci siamo visti solo una volta!-
-E allora?- continua lui.
-Beh…- che cosa gli dico? -… magari avevi cambiato idea!-
-Avevo ragione! Devo proprio ricominciare tutto da capo!- esclama esasperato -Aurora… Non sono di vetro! Sono una persona…-
-Una persona come tutte le altre. Sei semplicemente Robert. Giusto?- dico interrompendolo.
-Oh! Te lo ricordi allora!-
-Si!- sorrido.
Ci abbracciamo nuovamente.
 
-Mamma. Papà non è più arrabbiato vero?- chiede Avril.
-No tesoro.- risponde Susan.
 
-Hai visto? Alla fine è andato tutto bene.- mi sussurra Robert all’orecchio.
Annuisco stringendolo a me -Avevi ragione… ancora grazie per tutto Robert.-
-Non devi ringraziarmi honey-bunny… Sai sono contento di averti visto ballare, dal vivo. Sei davvero bravissima!- dice rafforzando anche lui la presa.
Arrossisco… quindi erano veramente lì -G-grazie.-
-Aurora?-
-Si?-
-Non hai ancora risposto alla mia domanda…-
 
Mi scosto da lui per guardarlo in viso -Quale?- chiedo aggrottando le sopracciglia.
-Quella del biglietto!- esclama con un sorriso furbetto -Allora? Si o no?- chiede per poi scoppiare a ridere senza riuscire più a trattenersi.
 

 
 
Arrossisco violentemente -ROBERT!-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per Aurora
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Finally your eyes shine like stars
little honey bunny!
Shall you dance a lambada with me?
Zio Bobby.
Ps. Is Alex your boyfriend?
 
 
 
 
 
 
 
 
Terzo scoppio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ok… ok… Va bene… ti ho sentito! Se proprio vuoi saperlo io e Alex stiamo insieme da tre mesi!
 
 
 
 
THE END
 
 
 
_________________________________
 
Angolino dell’Autrice.
 
Ciao ragazzi! =)
Siamo arrivati alla fine di questa storia.
Una storia nata per caso, per disperazione, come mezzo di sfogo.
Perché ho avuto veramente una leggera distorsione al ginocchio quest’estate e le uniche cose che mi tiravano su erano: le foto di Robert su twitter e le fan fiction su di lui.
 
E così è nata questa storia dove ho unito i miei dubbi e le mie paure ad un mio sogno e alla fantasia… cosa sarebbe successo se, nelle mie condizioni, lo avessi incontrato?
 
Io amo ballare e, dopo la guarigione, sono tornata a farlo.
Io davvero ringrazio ognuno di voi che siete arrivati fin qui.
 
Ho già in mente un’altra storia, sempre su Robert Downey Jr., ma non la pubblicherò subito: è ancora da tutta da scrivere e voglio prima portare avanti l’altra mia prima long fic su Sherlock Holmes (con RDJ) “ Un Nuovo Caso di Nome Sherlock Holmes” che è la mia “bambina” e ha bisogno di tanto lavoro… e io odio iniziare le cose se non posso portarle a termine. Quindi questo nuovo lavoro potrebbe non vedere mai la luce… ma chissà.
 
Ringrazio chi ha aggiunto la storia alle preferite, chi alle ricordate e chi alle seguite.
 
Ringrazio voi lettori e recensori.
Grazie a chi ha votato.
 
Grazie mille davvero a tutti voi!
 
Alla prossima!
 
Djaly! =)
 

 
 
____________________________________
 
 
Ps. Adoro questa frase nei film quindi la scrivo! XD Ahahahaah!!
 
I personaggi e le scene sono frutto della mia fantasia. Ogni riferimento a fatti, cose o persone è puramente casuale. 


  
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