<< Kidd! per i sette inferi che fine avevi fatto? e perchè sei ridotto in questo stato pietoso?. >>. il biondo avvolse un braccio del rosso intorno al suo collo taurino e gli mise una mano sul fianco per aiutarlo a stare in piedi essendo palese il fatto che il Greyjoy non ci riuscisse da solo; aveva un mucchio di domande da porgergli.
A quella domanda Kidd fece una smorfia che non passò inosservata dal suo amico, che tentava di farlo avanzare per uscire da quel posto.
Fece un profondo respiro << Lui ha bevuto una specie di sonnifero ed è svenuto davanti ai miei occhi, poi è arrivato quel bastardo...Vergo, era già tutto organizzato capisci? ci ha dato 24 ore per tornarcene alle isole di Ferro e non rimettere più piede nella capitale o saremo giustiziati...poi ha afferrato il corpo incosciente di Law e lo ha riportato al castello sotto ordine di quel...folle di un sovrano. >> Persino parlare risultava complicato ma doveva assolutamente dare delle spiegazioni al suo amico, dovevano tornare alla nave e parlarne anche con gli altri, anche se l'impulso di correre direttamente alla fortezza Rossa era più impellente. Killer annuì, come se avesse percepito i suoi pensieri; loro due erano sempre stati in sintonia e anche per questo si volevano bene come fratelli.
<< Ho capito, non agitarti più di quanto non serva in questo momento, ti prometto che recupereremo lord Stark ma adesso dobbiamo tornare dagli altri e organizzare un piano per introdurci al castello; forse Penguin può curarti questa maledetta paralisi. >>.
In lontananza scorsero un raggio di luce tra le fronde degli alberi che si intensificava man man che si avvicinavano, venendo investiti da un tenue calore che scacciava la sensazione di freddezza che li aveva pervasi fino a quel momento; finalmente avevano raggiunto l'uscita e, mentre si apprestavano a raggiungere il porto Kidd formulò un ultimo pensiero: si sarebbe ripreso Law, anche a costo di mettere a fuoco e sangue l'intera Approdo del Re.
La prigione sotterranea era un posto davvero sgradevole, non che dovesse avere tutti i lussi di una stanza reale ma se non altro almeno un'apertura che facilitasse l'entrata di uno spiraglio d'aria fresca, visto e considerato che in quel posto angusto aleggiava un odore di chiuso e di morte. Benchè molte prigioni siano semplicemente stanze ad un piano con porte rinforzate o con accesso solo tramite botola nel pavimento della stanza soprastante, l'uso delle prigioni per la tortura le ha rese una potente metafora in vari contesti; le "prigioni" al plurale fanno riferimento al complesso di celle e camere da tortura e i detenuti non erano molti in quanto la loro permanenza lì sotto terminava in breve tempo e con una condanna a morte; e molte di quelle celle descritte come prigioni erano in realtà magazzini, cisterne per l'acqua o addirittura latrine. Tutto sommato, a lui era andata bene, pensò il giovane Stark; la sua era sicuramente una cella destinata all'imprigionamento dei detenuti anche se era particolarmente claustrofobica: aveva davanti a sè una spessa porta che si trovava a più o meno quindici passi da lui, un rivestimento di pietre grigie che componevano l'ambiente, pavimento compreso e una serie di torce che illuminavano quel freddo buco nel quale si trovava; erano stati talmente gentili da concedergli un caldo rivestimento di paglia su cui sedersi, anche perchè non avrebbe potuto muovere un muscolo in quel momento; entrambe le braccia erano imprigionate e tenute dolorosamente in alto da fredde catene in acciaio, mentre lui era costretto a stare seduto con le gambe incrociate e un'espressione corrucciata. Si era risvegliato trovandosi in quel luogo sconosciuto e con un'emicrania fastidiosa, era come se un picchio gli stesse colpendo ripetutamente il cervello; inizialmente era stato così confuso da non riuscire capire nulla ma, quando aveva avvertito sulla lingua i residui di quello che sembrava vino allora la nebbia che sembrava offuscargli la mente sparì nel giro di pochi secondi; il matrimonio con Kidd, non riuscito tra l'altro, e poi..il malessere che lo aveva portato al buio più totale. Non ci mise molto a capire che in quel calice era stato versato qualcosa e che lui aveva avuto ragione quando aveva sospettosamente scrutato sia i bicchieri che quel prete da due soldi; si chiese se anche Kidd era caduto in quello che era palesemente stato un tranello, ma il ricordo del rosso che non presentava nessuno dei sintomi di avvelenamento o quel che era, lo fece in qualche modo sospirare di sollievo. Ma allora cosa diavolo era successo? e perchè lui era imprigionato? fu distratto dal suono della porta che si apriva lentamente producendo un inquietante cigolio, ma quello che vide oltre la soglia, era molto più che inquietante. Doflamingo, in tutto il suo splendore ( o forse era più adatta la parola "raccapricciante" ) lo fissava dall'uscio con il suo sorriso a trentadue denti che avrebbe turbato anche il diavolo in persona. Da parte sua Law non si sorprese più di tanto: chi poteva esserci dietro a tutto quel casino se non l'egocentrico sovrano dei sette regni? sbuffò afflitto; dopotutto non poteva scorrere tutto liscio come l'acqua. Il biondo prese parola, dopo aver mal trattenuto una risata divertita.
<< Ben svegliato ragazzo, mi scuso per la fredda accoglienza. >> il suo tono era tutt'altro che dispiaciuto << Allora, gli effetti del sonnifero sono svaniti o ti senti ancora frastornato?. >>
Law semplicemente lo fissò inespressivo, anche se i suoi occhi erano come un mare in tempesta, con tanto di fulmini e uragani; il re se ne accorse e ampliò ancor di più il suo sorriso.
<< Non avrei mai immaginato che il siero ideato dal maestro guaritore Caesar fosse così efficace, dovrei usarlo anche su altr-- >>
<< Davvero pensavi... >> incominciò il re mentre avanzava, chiudendo la porta alle sue spalle << Di poterla fare franca sotto al mio naso? mi conosci davvero poco ragazzo; ti ho tenuto d'occhio per tutto il tempo, presuntuoso da parte tua credere di poter agire senza che io ne venissi a conoscenza. >>
<< Non ti avrei mai lasciato convolare a nozze con lord Greyjoy, così come non ti avrei permesso di sposare sua sorella... >> per un instante il sorriso di Doflamingo si affievolì, mentre l'espressione di Law si fece più confusa;
<< Che vai farneticando? lei era la mia promessa sposa, la faccenda è stata decisa da mio padre, Lord di Grande Inverno e protettore del nord! tu non hai nessuna voce in capitolo. >> sputò a gran voce assottigliando lo sguardo.
<< Ah già tuo padre... >> disse pensieroso il biondo tenendo lo sguardo sul giovane incatenato al muro << Ragazzo, ho più voce in capitolo di quanto tu non creda perchè...vedi, quello non è tuo padre e tu non sei uno Stark. >>
Law sentì entrambi gli occhi in procinto di uscirgli dalle orbite, e si sorprese di non aver aperto la bocca fino a toccare il gelido pavimento; in un attimo il suo cervello si spense, la confusione e lo smarrimento arrivarono come un pugno in faccia, non riuscì nemmeno a pronunciare una parola. Il fiato sembrava essergli scomparso del tutto.
<< E' la verità ragazzo, tu credi di sapere ogni cosa della tua vita, delle origini della tua famiglia, dei tuoi genitori ma non è così; comprendo che per te sia uno shock ma ritengo sia tuo diritto sapere come stanno realmente le cose, e sei libero di non credermi ma non ci guadagnerei nulla mentendoti su una cosa del genere, per me la famiglia è qualcosa di sacro. >> Doflamingo aveva perso del tutto la sua aria divertita, sostituendo il suo ghigno con un'espressione di serietà tale da far concorrenza con quella di Vergo. Law cercò in tutti i modi di pensare che quello fosse uno scherzo di pessimo gusto di quel pazzo ma, semplicemente non ci riuscì.
Law sentì entrambi gli occhi in procinto di uscirgli dalle orbite, e si sorprese di non aver aperto la bocca fino a toccare il gelido pavimento; in un attimo il suo cervello si spense, la confusione e lo smarrimento arrivarono come un pugno in faccia, non riuscì nemmeno a pronunciare una parola. Il fiato sembrava essergli scomparso del tutto.
<< Ascoltami attentamente Law... come già saprai, io ho conosciuto tua madre e sono stato in procinto di sposarla, lei era la tua vera madre, quella che ti ha dato la vita e messo al mondo, su questo non ci sono dubbi. >> fece una breve pausa, il ricordo della donna lo destabilizzava ogni volta.
<< Capisci? la donna che ho sempre amato e il mio unico fratello...se la facevano alle mie spalle...sono stato tradito dalle persone più importanti per me! ancora oggi mi domando per quale ragione mi abbiano fatto un torto del genere... >>. Fuori di sè diede un possente pugno alla parete facendo crepare la roccia colpita e facendo sussultare Law, ma non se ne curò.
Law avrebbe potuto dire qualunque cosa, qualunque: mandarlo al diavolo, dirgli di trovarsi un curatore che risolvesse i suoi disagi mentali ma solo una frase uscì dalla sua bocca, nient'altro.
<< Sei mio zio... >> disse con un filo di voce.
A quelle parole Doffy sembrò rinsavire e riacquistò il suo solito sorriso compiaciuto.
<< Esattamente Law, tuo padre è mio fratello minore e tua madre una mia lontana cugina, tu sei un Lannister, e sei Mio nipote. >>.
<< Mia madre si è sposata con il lord di Grande Inverno, il che significa che non poteva essere la moglie di questo tuo fratello, quel che dici non ha senso! >> Il re tuttavia non si scompose.
<< Hai ragione ragazzo, ma le cose hanno preso quella piega solo in seguito alle mie azioni...>> il biondo si abbassò sulle ginocchia portandosi all'altezza del moro.
<< Dopo aver scoperto il loro tradimento beh, ho deciso di farla pagare ad entrambi, e loro che pensavano di scappare lontano dalla corte indisturbati...poveri ingenui; mio fratello ha pensato bene di tenerla lontano da me, e quale luogo migliore se non il remoto nord? il futuro erede di Grande Inverno era un conoscente di Rosinante, indebitato con lui per una vecchia scommessa e ha pensato bene di chiedergli di prendere tua madre in sposa per fare in modo che non potessi averla io. Ecco il motivo per cui, seppur controvoglia, tua madre ha sposato quello che credi tuo padre, tenendo il matrimonio con mio fratello nascosto per non creare problemi; e quando sono avvenute le nozze tua madre era incinta di te. >>
La speranza di Law scoppiò come una bolla, purtroppo la storia cominciava ad avere un senso, seppur contorto. Suo padre era un tipo che non aveva mai visto e non quel tale che lo aveva cresciuto tra punizioni e umiliazioni. Lui aveva ripreso ogni aspetto fisico dalla madre, quindi nessuno poteva sospettare che non fosse il figlio di lord Stark. Ma restava un dettaglio fondamentale.
<< Che fine ha fatto il mio vero padre? sicuramente c'entri qualcosa anche con la sparizione di mia madre... ne ho la certezza >>
<< Figlio di puttana!! >> Law si dimenò fino a procurarsi dei segni violacei sui polsi ma non gli importava; quello che desiderava in quel momento era mettere le mani addosso a quel mostro e sviscerarlo come un animale. Il sovrano sembrò divertito da quella reazione di rabbia, infatti gli rise in faccia.
<< Fufufu e non ti ho detto la parte più importante ragazzo. >> con quelle parole riuscì a calmare di poco il giovane Lannister che lo guardava con occhi iniettati di sangue.
<< Tu sei fuori di testa, sei un folle! non è tuo diritto governare Westeros! non sei il legittimo re! >> gli urlò contro Law; quell'individuo era mentalmente instabile, non c'era altra spiegazione, e pensare che sedeva sul trono di suo fratello impropriamente...
<< Per questo mi hai catturato? vuoi togliermi di mezzo per poter avere il trono tutto per te? sai che ti dico bastardo? puoi tenertelo perchè io non ci tengo a diventare re e non ci tengo a far parte della tua famiglia! >> Il biondo artigliò con una mano il mento bruno del ragazzo, stringendolo con possessività fino a strappargli un sussulto di dolore. Musica per le sue orecchie.
<< Ucciderti? non potrei commettere errore più grande mio caro ragazzo... >> avvicinò il volto fino a sfiorare con la punta del naso quello di Law.
<< Non capisci...? sin dal giorno in cui hai messo piede in questa fortezza ho deciso...deciso che mai più avrei lasciato andare quello che più desideravo avere per me; con tua madre è successo ma...con te sarà diverso, ti conviene abbandonare l'idea di rivedere quel Greyjoy perchè da oggi in poi non dovrai che avere occhi solo per me. >> disse il biondo delirando nella sua follia, che nella sua testa rivedeva in suo nipote la persona che non aveva mai avuto. Law in quel momento cominciò seriamente a temere per se stesso in primis, ma anche per il pensiero di non rivedere più Kidd. Non ci stava!
<< Immagino sarai ancora dispiaciuto per il tuo matrimonio finito male... >> disse con finto dispiacere il sovrano << Ma non temere ragazzo, hai la possibilità di celebrarlo nuovamente, ma con me...che ne dici? >>
<< Immagino sarai ancora dispiaciuto per il tuo matrimonio finito male... >> disse con finto dispiacere il sovrano << Ma non temere ragazzo, hai la possibilità di celebrarlo nuovamente, ma con me...che ne dici? >>