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Autore: QueenManga907    30/11/2017    1 recensioni
Salve a tutti! eccomi con un'altra fanfiction ispirata al Trono di Spade ( si, sono in fissa con questa serie ç_ç ) le coppie saranno: Kidd x Law; accenni Killer x Penguin; Ace x Bonney. La storia ruota attorno alla vita di un giovane Stark, promesso sposo (contro la sua volontà) a una Greyjoy di cui non conosce ne il volto ne il nome. Il destino sembra essergli avverso, senza possibilità per lui di opporsi, ma la faccenda prenderà una piega inaspettata quando incontrerà il fratello della sua promessa sposa, un Greyjoy molto particolare.
Genere: Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Eustass Kidd, Killer, Penguin, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quella mattina il cielo era tinto di un colore plumbeo, e l'assenza del sole dava all'atmosfera una sensazione di opprimente cupezza, complici anche le nuvole che scure si ergevano minacciose nel cielo coprendo ogni frammento della volta celeste. Nonostante non ci fosse nemmeno un soffio di vento l'aria era fredda e pesante; il solo respirarla provocava brividi lungo la spina dorsale e la pelle diventava rigida come carta. Il paesaggio era tetro e sembrava soffrire della mancanza dei raggi incandescenti del sole che donava alle foglie degli alberi una tonalità da far invidia anche al più bello degli smeraldi. Il cinguettio degli uccelli, il gracidare delle ranocchie che sostavano sulle rive degli stagni e gli scoiattoli che correvano frenetici sui rami fu sostituito da un silenzio che nella sua quiete preannunciava l'avvenire di qualcosa, qualcosa di terribile. Ma di tutto ciò non importava nulla ad Greyjoy Kidd che tentava di avanzare nella folta e cupa radura, dopo essere riuscito miracolosamente a mettersi in piedi nonostante tutto il suo corpo protestasse per i residui del siero paralizzante che ancora circolavano ostinatamente nel suo organismo, rendendolo rigido come una statua di pietra e ad uscire da quel tempio in rovina; se non avesse usato i tronchi dei vecchi arbusti come appoggio probabilmente sarebbe caduto rovinosamente a terra ma, sarebbe stato disposto anche a strisciare, fanculo l'orgoglio. Il suo unico pensiero era solamente uno: prendere a calci nel culo quel figlio di puttana del Re insieme alla sua guardia del corpo fino a ridurli ad un ammasso indistinto di carne e organi, e riprendersi Law. Ricordava bene il momento in cui gli era stato portato via: aveva provato un malessere tale da destabilizzarlo interiormente, era come se gli avessero strappato una parte della sua anima, lasciando un vuoto che nemmeno i Sette regni avrebbero potuto colmare. Oltre l'incazzatura che sprizzava da tutti i pori Kidd era anche mortalmente preoccupato per il suo compagno; continuava a domandarsi per quale fottuta ragione Doflamingo avesse agito in quel modo vile, ma d'altra parte lui stesso aveva già notato atteggiamenti sospetti da parte del biondo verso lo Stark. Si diede mentalmente dell'idiota mentre continuava a traballare ed a trascinarsi nel bosco come un ubriaco. Sarebbe dovuto intervenire subito invece di perdere tempo a inveire e lanciare maledizioni a tutta la stirpe di quel fenicottero del cazzo,ovvero andare da lui con passo deciso e mettere le cose in chiaro fottendosene di avere davanti il re: Law era solo suo e se avesse nuovamente provato a toccare il moro con un solo dito lo avrebbe mandato a fare compagnia ai pesci, che dalle sue parti stava a significare essere gettato in mare con dei pesi addosso. << Dannazione...! >>. sputò incazzato quando sentì la gamba sinistra cedere per l'eccessivo irrigidimento del muscoli, portandolo a inginocchiarsi mentre con una mano si aggrappava e affondava le unghie nella corteccia spessa di un albero; aveva il fiato corto e la fronte imperlata da goccioline di sudore su cui era appiccicata qualche ciocca rossa, ma era deciso a ignorare la fatica che lo stava logorando, Law aveva la priorità assoluta e, saperlo tra le mani di quel deviato di Doflamingo gli diede la forza per tirarsi su e rimettersi in piedi nonostante il fastidioso formicolio agli arti: ci voleva ben altro per fermarlo. Improvvisamente sentì qualcosa muoversi in mezzo ai grossi cespugli poco distanti da lui e istintivamente avvolse le dita sull'elsa della spada riposta nel fodero legato sul fianco destro, ma anche quella piccola azione gli risultò difficile in quanto l'intero corpo si rifiutava di collaborare: che quel bastardo del primo cavaliere fosse tornato indietro per assicurarsi di non  averlo più tra i piedi? lo avrebbe preso a calci nelle palle e poi gliele avrebbe tagliate e date in pasto agli animali della foresta. Quasi credette di avere un'allucinazione quando vide la folta chioma di Killer sbucare da quell'ammasso di foglie e rami, e inconsciamente si senti pervadere da una sensazione di sollievo,osservò il suo amico avvicinarglisi con aria preoccupata.
 
<< Kidd! per i sette inferi che fine avevi fatto? e perchè sei ridotto in questo stato pietoso?. >>. il biondo avvolse un braccio del rosso intorno al suo collo taurino e gli mise una mano sul fianco per aiutarlo a stare in piedi essendo palese il fatto che il Greyjoy non ci riuscisse da solo; aveva un mucchio di domande da porgergli.
 
<< Vi abbiamo aspettato sulla nave come concordato ma quando si è fatta mezzanotte e non eravate ancora arrivati ci siamo preoccupati, specialmente Bonney e Penguin che continuavano a fare avanti e dietro per l'agitazione. Dove diavolo è lord Stark? >>
A quella domanda Kidd fece una smorfia che non passò inosservata dal suo amico, che tentava di farlo avanzare per uscire da quel posto.
 
<< Abbiamo sbagliato ogni cosa killer...sin dall'inizio quei bastardi ci tenevano d'occhio e noi li abbiamo presi sotto gamba; stava andando tutto bene, eravamo sul punto di sposarci...mancava poco!. >> la sua voce risuonava in ogni angolo del bosco creando un eco che pian piano si disperdeva fino a scomparire del tutto. La sua rabbia era talmente forte che perfino il biondo al suo fianco la avvertì come una scossa.
 
<< Hanno giocato sporco, Doflamingo e quella puttana del suo cavaliere; con l'inganno ci hanno fatto bere del vino contaminato con qualche strano intruglio: io sono rimasto paralizzato ma cosciente e Law... >> strinse i denti e chiuse gli occhi mentre continuava ad avanzare sorretto da Killer, che lo guardava restando in silenzio.

Fece un profondo respiro
 << Lui ha bevuto una specie di sonnifero ed è svenuto davanti ai miei occhi, poi è arrivato quel bastardo...Vergo, era già tutto organizzato capisci? ci ha dato 24 ore per tornarcene alle isole di Ferro e non rimettere più piede nella capitale o saremo giustiziati...poi ha afferrato il corpo incosciente di Law e lo ha riportato al castello sotto ordine di quel...folle di un sovrano. >> Persino parlare risultava complicato ma doveva assolutamente dare delle spiegazioni al suo amico, dovevano tornare alla nave e parlarne anche con gli altri, anche se l'impulso di correre direttamente alla fortezza Rossa era più impellente. Killer annuì, come se avesse percepito i suoi pensieri; loro due erano sempre stati in sintonia e anche per questo si volevano bene come fratelli.

<< Ho capito, non agitarti più di quanto non serva in questo momento, ti prometto che recupereremo lord Stark ma adesso dobbiamo tornare dagli altri e organizzare un piano per introdurci al castello; forse Penguin può curarti questa maledetta paralisi. >>. 
In lontananza scorsero un raggio di luce tra le fronde degli alberi che si intensificava man man che si avvicinavano, venendo investiti da un tenue calore che scacciava la sensazione di freddezza che li aveva pervasi fino a quel momento; finalmente avevano raggiunto l'uscita e, mentre si apprestavano a raggiungere il porto Kidd formulò un ultimo pensiero: si sarebbe ripreso Law, anche a costo di mettere a fuoco e sangue l'intera Approdo del Re.






La prigione sotterranea era un posto davvero sgradevole, non che dovesse avere tutti i lussi di una stanza reale ma se non altro almeno un'apertura che facilitasse l'entrata di uno spiraglio d'aria fresca, visto e considerato che in quel posto angusto aleggiava un odore di chiuso e di morte. Benchè molte prigioni siano semplicemente stanze ad un piano con porte rinforzate o con accesso solo tramite botola nel pavimento della stanza soprastante, l'uso delle prigioni per la tortura le ha rese una potente metafora in vari contesti; le "prigioni" al plurale fanno riferimento al complesso di celle e camere da tortura e  i detenuti non erano molti in quanto la loro permanenza lì sotto terminava in breve tempo e con una condanna a morte; e molte di quelle celle descritte come prigioni erano in realtà magazzini, cisterne per l'acqua o addirittura latrine. Tutto sommato, a lui era andata bene, pensò il giovane Stark; la sua era sicuramente una cella destinata all'imprigionamento dei detenuti anche se era particolarmente claustrofobica: aveva davanti a sè una spessa porta che si trovava a più o meno quindici passi da lui, un rivestimento di pietre grigie che componevano l'ambiente, pavimento compreso e una serie di torce che illuminavano quel freddo buco nel quale si trovava; erano stati talmente gentili da concedergli un caldo rivestimento di paglia su cui sedersi, anche perchè non avrebbe potuto muovere un muscolo in quel momento; entrambe le braccia erano imprigionate e tenute dolorosamente in alto da fredde catene in acciaio, mentre lui era costretto a stare seduto con le gambe incrociate e un'espressione corrucciata. Si era risvegliato trovandosi in quel luogo sconosciuto e con un'emicrania fastidiosa, era come se un picchio gli stesse colpendo ripetutamente il cervello; inizialmente era stato così confuso da non riuscire capire nulla ma, quando aveva avvertito sulla lingua i residui di quello che sembrava vino allora la nebbia che sembrava offuscargli la mente sparì nel giro di pochi secondi; il matrimonio con Kidd, non riuscito tra l'altro, e poi..il malessere che lo aveva portato al buio più totale. Non ci mise molto a capire che in quel calice era stato versato qualcosa e che lui aveva avuto ragione quando aveva sospettosamente scrutato sia i bicchieri che quel prete da due soldi; si chiese se anche Kidd era caduto in quello che era palesemente stato un tranello, ma il ricordo del rosso che non presentava nessuno dei sintomi di avvelenamento o  quel che era, lo fece in qualche modo sospirare di sollievo. Ma allora cosa diavolo era successo? e perchè lui era imprigionato? fu distratto dal suono della porta che si apriva lentamente producendo un inquietante cigolio, ma quello che vide oltre la soglia, era molto più che inquietante. Doflamingo, in tutto il suo splendore ( o forse era più adatta la parola "raccapricciante" ) lo fissava dall'uscio con il suo sorriso a trentadue denti che avrebbe turbato anche il diavolo in persona. Da parte sua Law non si sorprese più di tanto: chi poteva esserci dietro a tutto quel casino se non l'egocentrico sovrano dei sette regni? sbuffò afflitto; dopotutto non poteva scorrere tutto liscio come l'acqua. Il biondo prese parola, dopo aver mal trattenuto una risata divertita.
 
 
<< Ben svegliato ragazzo, mi scuso per la fredda accoglienza. >> il suo tono era tutt'altro che dispiaciuto << Allora, gli effetti del sonnifero sono svaniti o ti senti ancora frastornato?. >>
 
Law semplicemente lo fissò inespressivo, anche se i suoi occhi erano come un mare in tempesta, con tanto di fulmini e uragani; il re se ne accorse e ampliò ancor di più il suo sorriso.
 
<< Non avrei mai immaginato che il siero ideato dal maestro guaritore Caesar fosse così efficace, dovrei usarlo anche su altr-- >>
 
 
<< Perchè?. >> La voce del moro si sovrappose a quella del re, risuonando tetra in tutta la piccola cella. Il biondo inarcò un sopracciglio sorpreso per il fatto di essere stato interrotto, fatto mai accaduto.
 
<< Davvero pensavi... >> incominciò il re mentre avanzava, chiudendo la porta alle sue spalle << Di poterla fare franca sotto al mio naso? mi conosci davvero poco ragazzo; ti ho tenuto d'occhio per tutto il tempo, presuntuoso da parte tua credere di poter agire senza che io ne venissi a conoscenza. >>
 
 
<< Non mi hai risposto. >> disse il moro guardando dall'alto il sovrano che si era fermato proprio dinnanzi a lui.

<< Non ti avrei mai lasciato convolare a nozze con lord Greyjoy, così come non ti avrei permesso di sposare sua sorella... 
>> per un instante il sorriso di Doflamingo si affievolì, mentre l'espressione di Law si fece più confusa;
 
<< Che vai farneticando? lei era la mia promessa sposa, la faccenda è stata decisa da mio padre, Lord di Grande Inverno e protettore del nord! tu non hai nessuna voce in capitolo. >> sputò a gran voce assottigliando lo sguardo.
 
 
<< Ah già tuo padre... >> disse pensieroso il biondo tenendo lo sguardo sul giovane incatenato al muro << Ragazzo, ho più voce in capitolo di quanto tu non creda perchè...vedi, quello non è tuo padre e tu non sei uno Stark. >>

Law sentì entrambi gli occhi in procinto di uscirgli dalle orbite, e si sorprese di non aver aperto la bocca fino a toccare il gelido pavimento; in un attimo il suo cervello si spense, la confusione e lo smarrimento arrivarono come un pugno in faccia, non riuscì nemmeno a pronunciare una parola. Il fiato sembrava essergli scomparso del tutto.
 
<< E' la verità ragazzo, tu credi di sapere ogni cosa della tua vita, delle origini della tua famiglia, dei tuoi genitori ma non è così; comprendo che per te sia uno shock ma ritengo sia tuo diritto sapere come stanno realmente le cose, e sei libero di non credermi ma non ci guadagnerei nulla mentendoti su una cosa del genere, per me la famiglia è qualcosa di sacro. >> Doflamingo aveva perso del tutto la sua aria divertita, sostituendo il suo ghigno con un'espressione di serietà tale da far concorrenza con quella di Vergo. Law cercò in tutti i modi di pensare che quello fosse uno scherzo di pessimo gusto di quel pazzo ma, semplicemente non ci riuscì.
 
 
<< Ascoltami attentamente Law... come già saprai, io ho conosciuto tua madre e sono stato in procinto di sposarla, lei era la tua vera madre, quella che ti ha dato la vita e messo al mondo, su questo non ci sono dubbi. >> fece una breve pausa, il ricordo della donna lo destabilizzava ogni volta. 
 
<< Quello che non sai è che... lei amava un altro, mio fratello minore Rosinante, e lui amava lei nonostante fosse destinata a me. >> strinse i denti con rabbia e chiuse le mani a pugno, sentendo l'odio risalire dai meandri della sua mente come un serpente. 

<< Capisci? la donna che ho sempre amato e il mio unico fratello...se la facevano alle mie spalle...sono stato tradito dalle persone più importanti per me! ancora oggi mi domando per quale ragione mi abbiano fatto un torto del genere... 
>>. Fuori di sè diede un possente pugno alla parete facendo crepare la roccia colpita e facendo sussultare Law, ma non se ne curò.
 
<< Proprio così, hanno perfino celebrato il loro matrimonio in completa segretezza, non bastava avermi tradito... tua madre ha sposato un Lannister e non uno Stark, e questo fa di te un componente della mia casata. >>

Law avrebbe potuto dire qualunque cosa, qualunque: mandarlo al diavolo, dirgli di trovarsi un curatore che risolvesse i suoi disagi mentali ma solo una frase uscì dalla sua bocca, nient'altro.

<< Sei mio zio... >> disse con un filo di voce.

A quelle parole Doffy sembrò rinsavire e riacquistò il suo solito sorriso compiaciuto.
 
<< Esattamente Law, tuo padre è mio fratello minore e tua madre una mia lontana cugina, tu sei un Lannister, e sei Mio nipote. >>.
 
Il moro si sentì sul punto di esplodere per le troppe emozioni. La sua vita era costruita su una menzogna, Grande inverno, suo padre, la sua casata: in un attimo crollò tutto come un castello di carte fino a quando non sentì più nulla, solo una sensazione di vuoto. Tuttavia c'erano molte cose che non quadravano e una piccola speranza che quel racconto fosse campato in aria si riaccese nel suo animo.

<< Mia madre si è sposata con il lord di Grande Inverno, il che significa che non poteva essere la moglie di questo tuo fratello, quel che dici non ha senso! 
>> Il re tuttavia non si scompose.
 
<< Hai ragione ragazzo, ma le cose hanno preso quella piega solo in seguito alle mie azioni...>> il biondo si abbassò sulle ginocchia portandosi all'altezza del moro.
 
<< Dopo aver scoperto il loro tradimento beh, ho deciso di farla pagare ad entrambi, e loro che pensavano di scappare lontano dalla corte indisturbati...poveri ingenui; mio fratello ha pensato bene di tenerla lontano da me, e quale luogo migliore se non il remoto nord? il futuro erede di Grande Inverno era un conoscente di Rosinante, indebitato con lui per una vecchia scommessa e ha pensato bene di chiedergli di prendere tua madre in sposa per fare in modo che non potessi averla io. Ecco il motivo per cui, seppur controvoglia, tua madre ha sposato quello che credi tuo padre, tenendo il matrimonio con mio fratello nascosto per non creare problemi; e quando sono avvenute le nozze tua madre era incinta di te. >>

La speranza di Law scoppiò come una bolla, purtroppo la storia cominciava ad avere un senso, seppur contorto. Suo padre era un tipo che non aveva mai visto e non quel tale che lo aveva cresciuto tra punizioni e umiliazioni. Lui aveva ripreso ogni aspetto fisico dalla madre, quindi nessuno poteva sospettare che non fosse il figlio di lord Stark. Ma restava un dettaglio fondamentale.
 
<< Che fine ha fatto il mio vero padre? sicuramente c'entri qualcosa anche con la sparizione di mia madre... ne ho la certezza >>
 
<< Fufufufu davvero acuto ragazzo. >> Doflamingo si leccò il labbro inferiore, compiaciuto dall'intelligenza del più giovane.
 
<< Per quanto riguarda tuo padre... l'ho ucciso personalmente, non poteva rimanere in vita dopo avermi fatto arrabbiare così tanto, e lui che pensava che lo avrei risparmiato solo per il fatto di essere mio fratello, davvero sciocco. Per quanto riguarda tua madre: dopo aver ucciso Rosinante ho cercato di riprendermela con la forza mandando i miei uomini fino al nord per riportarla qui, credo che all'epoca tu avessi 11 anni. Era una fredda notte quando stavano per catturarla ma, era ostinata a non voler cedere, non voleva arrendersi alla mia volontà così...si è gettata dal muro più alto di Grande Inverno; si è tolta la vita pur di non tornare da me, ma per quanto mi riguarda meritava la morte quanto tuo padre. >>.

<< Figlio di puttana!! 
>> Law si dimenò fino a procurarsi dei segni violacei sui polsi ma non gli importava; quello che desiderava in quel momento era mettere le mani addosso a quel mostro e sviscerarlo come un animale. Il sovrano sembrò divertito da quella reazione di rabbia, infatti gli rise in faccia.
 
<< Fufufu e non ti ho detto la parte più importante ragazzo. >> con quelle parole riuscì a calmare di poco il giovane Lannister che lo guardava con occhi iniettati di sangue.
 
<< Poco prima di morire mio padre, il precedete sovrano, lasciò un testamento che dichiarava mio fratello minore suo successore; ironico non trovi? tradito anche da mio padre. Pensava che fossi troppo malvagio e sadico per governare nonostante fosse mio diritto regnare, quindi si è messo d'accordo con Rosinante. Ho ammazzato anche quel vecchio bastardo e gettato il suo corpo in un fiume, una fine degna a lui e nascosto il documento, in questo modo nessuno sa la verità, a parte tu ed io.  >>

<< Tu sei fuori di testa, sei un folle! non è tuo diritto governare Westeros! non sei il legittimo re! 
>> gli urlò contro Law; quell'individuo era mentalmente instabile, non c'era altra spiegazione, e pensare che sedeva sul trono di suo fratello impropriamente...
 
 
<< Non capisci il punto della questione Law? il tuo legittimo padre è il vero sovrano dei sette regni e tu il suo unico figlio, non un bastardo ma un legittimo figlio; capisci dove voglio arrivare? >>. Il moro fu veloce ad arrivarci ma suo zio lo precedette, giusto per avere l'ultima parola e godersi l'espressione del suo adorato nipote.
 
<< Tu sei il vero e legittimo erede al trono di spade, Law Lannister, figlio di Rosinante Lannister. >> Scandì lentamente gustandosi ogni parola che usciva dalla sua bocca sorridente. 

<< Per questo mi hai catturato? vuoi togliermi di mezzo per poter avere il trono tutto per te? sai che ti dico bastardo? puoi tenertelo perchè io non ci tengo a diventare re e non ci tengo a far parte della tua famiglia! >> Il biondo artigliò con una mano il mento bruno del ragazzo, stringendolo con possessività fino a strappargli un sussulto di dolore. Musica per le sue orecchie.
 
<< Ucciderti? non potrei commettere errore più grande mio caro ragazzo... >> avvicinò il volto fino a sfiorare con la punta del naso quello di Law.
 
<< Non capisci...? sin dal giorno in cui hai messo piede in questa fortezza ho deciso...deciso che mai più avrei lasciato andare quello che più desideravo avere per me; con tua madre è successo ma...con te sarà diverso, ti conviene abbandonare l'idea di rivedere quel Greyjoy perchè da oggi in poi non dovrai che avere occhi solo per me. >> disse il biondo delirando nella sua follia, che nella sua testa rivedeva in suo nipote la persona che non aveva mai avuto. Law in quel momento cominciò seriamente a temere per se stesso in primis, ma anche per il pensiero di non rivedere più Kidd. Non ci stava!

<< Immagino sarai ancora dispiaciuto per il tuo matrimonio finito male... >> disse con finto dispiacere il sovrano << Ma non temere ragazzo, hai la possibilità di celebrarlo nuovamente, ma con me...che ne dici? >>

 



 
 
 
 
 




 
  
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