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Autore: gabryTheGift    01/12/2017    1 recensioni
Parigi è la città dell'amore ma per la protagonista di questa storia rappresenta la città in cui può ricominciare a vivere. Ogni giorno, mentre vive la sua nuova vita, si ritaglia un momento tutto per sé per affacciarsi alla finestra e scrutare il cielo. Oltre a scrutare il cielo, da qualche giorno la sua attenzione viene catturata dal ragazzo che vive nel palazzo di fronte al suo. Da una finestra gemella lo guarda chiedendosi se mai lo incontrerà davvero. Lui la noterà? E lei riuscirà a vincere la sua timidezza?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Da qualche giorno la tenda della sua finestra è ben tirata.
Da giorni, ormai, quella tenda copre ogni suo movimento.
Copre ogni piccolo passo che, con fatica, riuscivo ad intravedere.
Questo, invece che spegnere, alimenta a dismisura la mia curiosità.
La verità è che voglio vederla e non so nemmeno perché.
Tutto è nato per caso.
Un giorno ho sentito entrare dalla mia finestra le note di una musica d'altri tempi: "La vie en rose", cantata dalla voce di Edith Piaf. 
Subito una domanda mi è sorta spontanea: chi, oggi giorno, ascolta musica del genere?
Non ho potuto fare a meno di affacciarmi e vedere lì, proprio di fronte alla mia finestra, una piccola ragazza, con le braccia poggiate sul cornicione di una finestra gemella alla mia, intenta a dondolare la sua testa rossa al ritmo delle note sprigionate dalla quella stanza.
Quell'immagine mi ha stregato.. Letteralmente.
Da quella domenica, piena del sole parigino, mi sono affacciato più e più volte e.. l'ho vista.
L'ho vista leggere, ore e ore, facendosi accarezzare dalla brezza che entrava leggera nella sua stanza accarezzandole, piano, i riccioli ribelli.
L'ho vista vestirsi, prepararsi.. Un paio di volte l'ho vista volteggiare per la stanza con il suo gatto in braccio.
Povero gatto.. non deve essere stato un bel momento per lui.
Ed ora? Ora niente, nulla.. So che non può essere ma è come se si stesse nascondendo da me.
Sto impazzendo, probabilmente, oppure sono solo un completo idiota!
Come potrebbe mai nascondersi da me?
Mi sa che sto perdendo la testa.
Circa una settimana fa, mentre ero ad un bar, con Alain e François, l'ho vista.. O meglio credo d'averla vista!
All'inizio non mi ero nemmeno reso conto che potesse essere lei, la ragazza seduta proprio accanto al nostro tavolino.
La mia mente ha colto questo particolare quando è corsa via. Il suo passo svelto ha dato vita al movimento dei suoi capelli, al movimento di quei suoi ricci troppo famigliari, ormai, per non associarli a lei, per non vederci lei.
Eppure ho soltanto visto una ragazza che andava via da un bar.. Come ha potuto, questo, scatenare in me tante domande?
Perché?
Ma sopratutto era lei?
Non sono riuscito a vederla bene, i suoi grandi occhiali scuri coprivano il suo volto ed io non l'ho mai vista così da vicino per poter essere certo di qualcosa.
Era davvero lei?
Oppure era solo frutto della mia fantasia?
Era lei? Era davvero lei?
Non lo so, non posso saperlo.. eppure, più di tutto, mi dispiace di non aver potuto vedere i suoi occhi.
Sono ridicolo, lo so!
Non conosco neppure il colore dei suoi occhi e mi faccio tutte queste paranoie.. Sto diventando pazzo.
E se fosse una specie di fattucchiera che con l'aiuto di qualche strano intruglio è riuscita a farmi qualche sortilegio? 
Perché penso a lei?
Perché odio quella stupida tenda?
Non so chi sia.
Non so il suo nome.. Nulla eppure ne sono ossessionato.
È come se i suoi ricci fossero un'edera che mi attorciglia sempre più, ogni giorno che passa, a quella finestra ormai chiusa, sprangata, ai miei occhi.
Sono patetico! 
Alain mi direbbe che ho bisogno di una sana scopata e forse non ha tutti i torti.
Ma ci pensa lo squillo dello smartphone a mettere a tacere queste mie idiozie.
Quella pazza di Amélie è finalmente sotto casa e mi aspetta impaziente per coinvolgermi in una delle sue sessioni di shopping sfrenato.
Mi sembra di sentire la sua voce che mi ripete come un disco rotto "Fratellino non passiamo mai del tempo insieme!".
Come se non sapessi che vuole solo prosciugarmi la carta di credito.
Ma è la piccola di casa e i suoi occhioni neri sanno sempre convincermi.
Sono davvero patetico!
 

Finalmente dopo ore e ore perse girando nei negozi come trottole impazzite, Amélie ha deciso di fermarsi.
Ho una fame da lupo.. girare con lei mi toglie dieci anni di vita!

"Mathieu ci fermiamo in quel ristorantino in fondo alla strada per mangiare qualcosa? Ho una certa fame."
"Finalmente ti sei decisa! Sono stanco morto! Ti prego di lasciarmi libero da queste tue sessioni di shopping per almeno un mese. Stai uccidendo me e i miei soldi!"
"Ah che brontolone! È la vecchiaia che fa questi scherzi?"
Saltella e ride contenta, sembra proprio una bambina dispettosa, felice nel suo perfetto caschetto biondo.
"Signorinella smettila di prendermi in giro!"
"Lo so lo so, sei un bellissimo e giovane ragazzo di 34 anni nel pieno del suo successo! Ti ho citato bene?"
"Benissimo, per fortuna hai una buona memoria!"
"Infatti, io mi limito a ripetere solo quello che dice papà!"
Credo che non la smetterà mai di canzonarmi, per fortuna.

Ad un tratto si ferma per strada.
Avrà visto qualcos'altro che vorrà comprare!
Ma non si spegne mai questa ragazza? Ho fame!
"Amélie ora che succede? Ti avviso che ho una certa fame e quando ho fame sono più irritabile del solito!"
"Mathieu aspetta, sei il solito brontolone! Ho visto Alice, la ragazza che ho conosciuto durante il colloquio di lavoro la scorsa settimana. Magari può dirmi qualcosa! Avviciniamoci!".

Nemmeno smette di parlare che subito si fionda nella sua direzione.
È una vera peste!
Mi precede spedita mentre ci avviciniamo a due ragazze che discutono guardando una vetrina.
Le ragazze e la loro mania di assaltare i negozi.. Ah le donne!
Una ha dei lunghi capelli neri, sembra abbastanza alta. Indossa un giubbotto scuro e una gonna nera con degli alti stivali.
L'altra ragazza è più minuta e indossa un lungo cappotto nero da cui si intravedono un jeans e delle sneakers.
Ma qualcos'altro attira immediatamente la mia attenzione: una cascata di lunghi riccioli rossi.
Capelli troppo famigliari per me.
Cammino ma, allo stesso tempo, mi sento pietrificato.
Il mio cuore accelera i suoi battiti.
Lo sento distintamente.
È mai possibile.. È mai possibile che sia lei?
Possibile che questa Alice sia proprio.. lei?
  
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