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Autore: HIMsteRoxy    01/12/2017    0 recensioni
Anthony, musicista punk rocker quarantacinquenne si ritrova a dover affrontare la realtà di tutti i giorni, quando si ricorderà improvvisamente di avere una figlia di quindici anni di cui occuparsi.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La musica trasmessa dalla radio riempie l’abitacolo; il volume è basso, ma abbastanza alto da poter riconoscere la melodia. Kirsten tiene lo sguardo fisso sul finestrino e osserva distrattamente le luci delle strade e delle case che si alternano tra di loro. Anthony invece fischietta tra sé il motivo della canzone e guarda davanti a sé la strada, illuminata dai fanali, per il resto è assorto nei suoi pensieri. È stata una bellissima giornata per entrambi e adesso, con il calare della notte, la mente è impegnata con i pensieri e le riflessioni.
Anthony si ritrova a pensare al primo giorno in cui ha conosciuto Beth. Non sa perché ci sta pensando proprio adesso, ma la sua mente non smette di ricordare quei momenti passati assieme a lei. A quei tempi si era davvero innamorato di lei e quell’amore era cresciuto gradualmente con il passare degli anni. Malgrado non l’avesse mai dimostrato apertamente, era sempre rimasto innamorato di lei. Quando aveva saputo del divorzio, ci era rimasto davvero male; non riusciva a credere che tutto fosse finito e che tutto potesse finire solo con un pezzo di carta e nient’altro. E tutti gli anni che avevano passato insieme? Okay, lui non c’era stato, ma l’amore non poteva essersene andato così improvvisamente. Probabilmente Beth lo aveva amato così tanto da far male e il fatto stesso di non voler soffrire più l’aveva portata ad allontanarsi, anzi ad allontanarlo dalle loro vite, affinché non le facesse più soffrire.
Adesso lo riconosce: aveva sbagliato, aveva maledettamente sbagliato e adesso era fin troppo tardi per poter rimettere a posto i pezzi rotti.  Sospira istintivamente, senza nemmeno accorgersene. Nello stesso momento Kirsten distoglie lo sguardo e lo osserva, quindi spezza finalmente quel silenzio.
«Tutto bene? A cosa stai pensando?» chiede, preoccupata. Non ha mai visto suo padre in questo stato e ciò la rende inquieta.
Anthony ritorna alla realtà e si volta verso di lei. Aggrotta la fronte per qualche attimo, cercando di nascondere il disagio che sta provando, quindi risponde alla sua domanda.
«Sì, tutto bene. Stavo solo pensando a tua madre.» risponde serio, alternando gli sguardi tra lei e la strada illuminata.
«Siamo ancora in tempo. Non penso che si arrabbierà.» dice Kirsten, fraintendendo la ragione per la sua preoccupazione.
«No, non pensavo a questo. Pensavo a quando io e tua madre ci siamo conosciuti.» ammette Anthony.
«Ti manca, vero?»
«Si vede così tanto?»
«Manchi anche a noi. Anche alla mamma, intendo. Lei non lo dimostra, ma è così. Io credo che nel profondo lei vorrebbe che tutto si aggiustasse. Pensi che sia ancora possibile?»
«Probabilmente no. Ormai non ha più senso.»
«Ma per te ne ha ancora, no? Non potreste fare pace o chiarirvi una buona volta per tutte?»
«Non è così semplice, Kirsten. Anche se io lo volessi, non credo che tua madre voglia davvero provarci nuovamente. Ci siamo già passati e non ha portato a niente di buono.»
«E cosa dovrebbe farle cambiare idea?»
«Dovrebbe fidarsi nuovamente di me. E la fiducia, una volta perduta, non la si può riavere indietro. Ho giocato tutte le occasioni che tua madre mi ha dato e sicuramente si è stancata delle mie scuse e dei miei comportamenti.»
«Quindi non è possibile che tutto si sistemi? Nemmeno se cercassi io di convincerla?»
«No, non credo sia possibile.» esclama alla fine Anthony. Sa di essere nel torto e di non avere nessun diritto di avanzare richieste a riguardo. Sa di non avere più possibilità e di averle sprecate tutte, così come ha sprecato il tempo. Adesso non può più fare nulla.
Kirsten lo guarda impacciata, non sa cosa dire e alla fine distoglie lo sguardo e ritorna a fissare la notte scura.
Vorrebbe tanto che i suoi genitori ritornino assieme e facciano finalmente la pace. Non c’è altro che desideri così tanto. Da una parte riesce a capire sua madre, del perché dei loro litigi, ma oggi ha potuto anche comprendere i sentimenti di suo padre. Non mette in dubbio le critiche di sua madre nei suoi confronti, ma tutto ciò che ha appena detto è realmente sincero. Quelle non sono bugie e ha intravisto in lui, nelle sue parole e nei suoi sguardi, qualcosa come un senso di colpa e un volere mettere a posto le cose. Sebbene sua madre gli abbia dato troppe possibilità che lui ha semplicemente ignorato, lei al suo posto gliene darebbe un’ultima, sicura però che tutto si aggiusterebbe.
Finalmente arrivano a casa. Anthony scende dall’auto e accompagna Kirsten alla porta. Beth viene ad aprire, guarda seriamente Anthony come per rimproverarlo dei suoi comportamenti precedenti e si rivolge direttamente verso Kirsten.
«Come è andata, allora? Vi siete divertiti?»
«Oh, sì, è stato bellissimo! È stata una bella giornata. Ci siamo divertiti un sacco, non è vero, papà?» esclama contenta Kirsten, facendo l’occhiolino a suo padre.
«Sì, è stata davvero una bella giornata.» conferma Anthony. Beth guarda entrambi e annuisce. Non sembra molto curiosa di sapere i particolari, né ha intenzione di far entrare in casa Anthony. Kirsten intanto coglie l’occasione però per lasciarli soli. Saluta Anthony ed entra dentro, diretta verso la sua stanza.
Anthony vorrebbe tanto parlare con Beth, dirle tutto ciò a cui ha pensato e spiegarle anche che questa giornata gli è stata molto d’aiuto e che ha capito finalmente cosa vuole davvero dalla vita, ma non sa da dove cominciare. Beth se ne rimane lì, davanti la soglia di casa, con le braccia conserte, a guardarlo in modo serio. Sa che in questo momento sta ancora criticando il suo look.
«Beh, io vado. Ci sentiamo, allora. Buonanotte, Beth!» esclama, alla fine, voltandosi. Beth ricambia frettolosamente e richiude la porta, alle sue spalle. Anthony sente il tonfo della porta richiudersi e sospira, mentre percorre il vialetto ed entra in auto. Resta a fissare il vuoto per qualche minuto e si rimprovera mentalmente.
Si dà dello stupido per non aver avuto il coraggio di dirle tutto e di spiegarle che, in realtà, l’ama ancora e che vuole riprovarci. Ha paura di ricevere un no come risposta, ha paura che un solo rifiuto, una sola parola, possa fargli così male, da far polverizzare anche l’ultimo briciolo di speranza che ha nel cuore.
Guarda distrattamente la casa, vede le luci accese e intravede dalle tende Beth e Kirsten che stanno parlando. Le osserva in silenzio, invidioso di quella felicità da cui lui è escluso, quindi amareggiato distoglie lo sguardo, mette in moto e va via.

  
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