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Autore: AlberoSaggio    05/12/2017    1 recensioni
Cento anni fa, Mipha amava profondamente Link, il suo più caro amico d'infanzia. Ma quando si sono conosciuti? Come, dove perchè? E lui ha mai corrisposto i suoi sentimenti? Non ci sono risposte, solo domande. Ma ci è dato sognare, immaginare un'epoca in cui i due ragazzi vivevano assieme, prima di essere separati con la forza. Questo è quello che ho visto in quei sogni.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Link, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"HYAAAAAAAAAAAAA"
Link urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre il suo bastone si spezzava contro l'albero su cui l'aveva sbattuto. Ne raccolse un altro, e riprese a colpire l'albero, immaginando di colpire l'assassino di suo padre. Ogni giorno, da quando era arrivato nella regione di Ranel, scappava dalla sua stanza, eludeva le guardie del castello e della città, e andava nel bosco vicino ad esercitarsi alla lotta, usando un ramo raccolto per terra come se fosse una spada e gli alberi come avversari. Ogni giorno il suo avversario cambiava: oggi il perfido assassino, ieri le guardie che lo avevano afferrato mentre stava scappando via dal re cattivo, il giorno precedente lo stesso re che aveva ammesso di essere la causa della morte di suo padre.

Il giorno stesso in cui aveva ricevuto la notizia, una carovana l'aveva portato fino al villaggio degli Zora, dove ad accoglierlo c'erano creature stranissime che non aveva mai visto: sembravano hylian come lui, ma avevano una gigantesca pinna di pesce attaccata alla testa, delle squame colorate al posto della pelle e i denti aguzzi; le guardie li chiamavano Zora, e un paio di loro dimostravano un certo disprezzo per quegli strani esseri.
La città pure era completamente diversa al borgo di Hyrule che Link aveva visitato tanto spesso: le case erano senza porte e senza vetri alle finestre, di un materiale grigio-azzurro, lo stesso della gigantesca struttura su cui si poggiavano, che si sollevava dal fondo del lago. Il pavimento del ponte dal quale si accedeva al villaggio era semitrasparente, così poteva vedere l'inizio del fiume Zora, che più ad ovest, al confine tra le terre di Ranel e la piana di Hyrule, cambiava nome in fiume Hylia. Al centro del villaggio c'era una gigantesca piazza con al centro una fontana, ai cui lati partivano delle scalinate che portavano fino ad un grande palazzo, che sovrastava l'intera zona, e la cui facciata era un gigantesco pesce la cui bocca costituiva anche l'ingresso al palazzo stesso, mentre dai lati della piazza e del palazzo partivano numerose cascate che andavano a gettarsi nel lago sottostante.
Lì aveva incontrato il re di quelle strane creature, dalle scaglie bianche e viola, grasso e alto almeno 6 metri, il quale, a quanto pareva, si chiamava Dorefan. Ai piedi del trono, un altro Zora dalle scaglie verdi aveva la testa enorme e schiacciata, e per questo Link lo trovò molto buffo nonostante lo sguardo severo. Fece finta di ascoltare il discorso che fece il grosso re, dal quale capì solo che era un grande amico di suo padre, che era dispiaciuto quanto lui per la sua perdita, e che gli proibiva di abbandonare il castello senza scorta. Niente che a Link interessasse, nessuno poteva comprendere il suo dolore e nessuno poteva aiutarlo a dimenticare la rabbia che provava.

Mentre l'ennesimo bastone si rompeva tra le sue mani, Link udì un rumore alle sue spalle. Un cinghiale uscì dal folto della foresta, caricandolo. Gettandosi di lato schivò il primo attacco, ma venne preso dal secondo. Sentì un dolore lancinante alla gamba mentre volava via a causa dell'impatto. Il cinghiale si girò, pronto a caricarlo per la terza e ultima volta, mentre Link piangeva in silenzio, pronto a raggiungere suo padre. Quando la bestia iniziò a correre contro di lui chiuse gli occhi.
   
 
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