Ringrazio
anche solo chi legge.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Avengers.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa allo “Sci-Fi
Fest” a cura di Torre di Carta e Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 519.
★
Prompt Parole: 10. Codice criptato.
Cap.28
Bruce capisce che Banner è l’altra metà
di lui
<
Stark avrà anche scoperto il mio codice criptato
e avrà distrutto i miei innumerevoli corpi a Sokovia, ma
finché ce ne sarà uno
con il codice sorgente, io vivrò > pensò
Ultron. Era intento ad avanzare
lungo la foresta, una gamba fuori uso strisciava lungo il manto erboso,
lasciando un solco. Con una mano robotica si teneva la spalla, da cui
sprizzavano scintille e colava olio per motori.
<
Vision non si è accorto di me, faccio ancora in
tempo a scappare, a infettare nuovamente la rete > si disse.
Rischiò di
cadere in avanti, le sue giunture facevano scricchiolii metallici. I
suoi occhi
brillavano di un’intensa luce azzurra.
Raggiunse
un laghetto, rischiò di cadere in avanti e
vide un’ombra gigantesca riflettersi nell’acqua. Si
voltò di scatto e si trovò
davanti Hulk.
“Tu
disturbare tristezza di Hulk!” gridò
quest’ultimo.
“A-aspetta…
parliamone” disse Ultron, alzando le
braccia verso l’alto.
<
No! Non ora, non questa! Devo mettere al sicuro
il mio codice criptato! > gridò mentalmente.
Il
gigante digrignò i denti e ruggì.
“Tu
non capire il dolore di Hulk!” ululò.
Afferrò
Ultron e lo sbatté ripetutamente a terra un paio di volte,
ci furono scintille
bluastre che schizzarono tutt’intorno.
I
gemiti di Ultron si fecero sempre più soffocati.
Hulk
lo conficcò nel terreno e saltò sul posto.
“Distruggilo!
Le ninfe mi hanno svelato il futuro,
annientalo!” risuonò l’urlo di Thor.
Alcune
scintille fecero prendere fuoco agli alberi
intorno, il dio del tuono roteò il mantello creando un vento
che spense le
fiamme.
Hulk
pestò un paio di volte Ultron, immobilizzandolo
nel terreno.
“No,
non fermare l’Era del Metallo, stupido primate
verde!” ululò il cyborg.
Hulk
gli staccò la testa dal collo, gli occhi
lampeggiarono un paio di volte e Hulk la schiacciò tra
indice e pollice.
“Ben
fatto, amico mio” disse Thor, atterrando accanto
a Hulk.
*******
“Natasha,
io ti amo, ma io e ‘l’altro’ siamo
un’unica
realtà” disse Banner.
“Lo
so. Io l’ho sempre saputo” rispose Natasha,
appoggiando le mani su quelle dell’altro.
La
luce del sole filtrava dalle finestre del complesso
Avengers.
Bruce
e Romanoff erano l’uno di fronte all’altra nel
salone, davanti ai divanetti, illuminati dalla luce.
“Thor
mi ha proposto di fare un viaggio con lui nello
spazio. Andrà alla ricerca delle gemme, ma sarà
un ottimo modo per imparare a
controllare ‘l’altro’. Sembra che il
gigante ascolti il dio del tuono.
Inoltre
i poteri che Thor sta scoprendo di avere
sembrano aiutarmi a controllarlo.
Forse
è merito della pozza delle ninfe”
spiegò Banner.
“Tornerai?”
chiese Natasha.
Bruce
le accarezzò una guancia.
“Per
te, quando finalmente l’al… Hulk e Banner saranno
un’unica realtà” esalò.
Natasha
gli posò un bacio sulla guancia.
“Allora
ti aspetterò. Vedi di non tradirmi con qualche
sexy aliena” disse.
Banner
le sorrise.
“Non
troverò una più bella di te in tutto
l’universo”
ribatté.
“Ti
dico che l’ascensore non è degno”
risuonò la voce
di Tony.
“Però
l’attaccapanni lo è” si sentì
Steve scherzare.
“Mi
mancherete!” tuonò il vocione di Thor.
“Devi
andare” disse Natasha a Banner.
“Torneremo
e saremo una cosa sola, perché ti amiamo”
promise ancora una volta Bruce.